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Autore: Claire_Delune    21/06/2014    4 recensioni
Elizabeth Evans era caduta nel tranello del suo insegnante di lettere, che l’aveva sfacciatamente minacciata di abbassarle la media nella sua materia se non avesse accettato il ruolo della protagonista dell’opera messa in scena alla Williams Accademy.
Costretta e demotivata, viene a scoprire che dovrà recitare nel ruolo di Elizabeth Bennet, protagonista del manoscritto “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Austen. Per quanto lei adorasse quel romanzo e la sua protagonista, non riusciva a sentirsi felice poiché avrebbe dovuto recitare insieme al ragazzo che più odiava: Alexander Mason, nella parte di Mr. Darcy. Così si ritroveranno costretti a sopportarsi, affrontarsi , collaborare e a trasformare il loro rapporto.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Beating Heart
“I feel your beating heart”
 
Solo l’amore vero è capace di superare
l’orgoglio e il pregiudizio

 
1
 
Elizabeth Evans era una ragazza riservata, che forse pochi conoscevano. Era giunta alla “Williams Accademy” grazie ad una fortunata borsa di studio che le aveva permesso di frequentare la prestigiosa accademia del regno unito, riservata a quei pochi – ma nel complesso tanti – che potevano permetterselo. Lei, con giudizio, impegno e costanza era riuscita a coronare il suo sogno, raggiungendo i più alti obiettivi.
Forse era per il rango inferiore della famiglia di Elizabeth che parte degli studenti la osservava storcendo il naso, come se quasi non fosse degna. O forse era per la semplicità che traspariva dalla ragazza, o anche per la schiettezza… ad ogni modo, per Elizabeth era stato difficile ambientarsi. Solo l’attuale amica Danielle le si era rivolta con gentilezza e sincerità.
Quel giorno, Elizabeth, affiancata dall’amica Danielle, raggiungeva il bar dell’accademia per la colazione. Il sabato era il giorno senza lezioni, di perfetto svago che Lizzie ed Elle vivevano in maniere assolutamente diverse, tranne per la colazione, avendo preferenze dissimili.
Elizabeth preferiva passare quel giorno in biblioteca, seduta comodamente su una poltrona a leggere il suo libro preferito. Danielle sarebbe, probabilmente andata nell’ala “city” dell’accademia. Quel lato della struttura forniva una città in miniatura, con negozi di ogni tipo e centri svago. Elizabeth passava poche volte di lì, ovvero quelle in cui Danielle riusciva a convincerla ad accompagnarla.
Le ragazze si erano già sedute ad un tavolo, cominciando a mangiare le gustose granite che avevano ordinato, parlando delle lezioni. Ma Elizabeth venne distratta da uno sguardo agghiacciante che sentiva penetrarle la colonna vertebrale. Danielle si sporse di lato, notando la smorfia sul volto dell’amica e non poté fare a meno di ridacchiare quando vide di chi era lo sguardo che la infastidiva. Elizabeth sbuffò sonoramente, ammonendo con uno sguardo l’amica.
«Il vostro odio è paragonabile al più grande degli amori» commentò Danielle, facendo attizzare Elizabeth «e non la smette di odiarti…».
«Beh, il sentimento è reciproco!»
«Noto. Oltretutto, si è accentuato da quando lo hai fatto lasciare con la sua ragazza» e le parole di Danielle fecero sorgere un leggero sorriso sul volto di Liz, al ricordo di quel momento.
Alexander Mason era forse lo studente che più detestava Elizabeth Evans, per la sua inferiorità, forse, o per altri motivi non ben chiari. Ma quel sentimento si accentuava sempre di più ad ogni sua provocazione e risposta di lei. E nessuno dimenticherà mai quella volta in cui lui l’aveva stuzzicata dandole della verginella rigida e di come lei a gran voce gli avesse risposto: “ Sempre meglio di te, che da fidanzato, tradisci la tua ragazza anche quando sei con lei”. Tale comportamento di lui era risaputo da tutti, ma nessuno aveva mai osato rinfacciarglielo, o farlo sapere e quelle parole avevano, in pochi minuti, fatto il giro dell’accademia giungendo alle orecchia della ragazza con cui aveva intrapreso una relazione da circa quattro mesi. Quest’ultima, Beatrice Campbell, era andata alla ricerca di risposte e troncato la relazione. Ad Alexander diede più fastidio l’affronto che aveva osato Elizabeth che il suo fidanzamento rotto.
«Però, non puoi negare che Mr. Mason non sia fastidiosamente attraente e affascinante» disse Danielle, con tono quasi stizzito. Elizabeth si voltò appena verso di lui, notandolo seduto, accantonato dall’amico, che la osservava. Poi si rigirò verso l’amica. Non sapeva se risponderle o meno.
Alexander Mason poteva esser certo considerato un angelo, sceso dal cielo, atterrato dolcemente su un prato infinitamente fiorito e bagnato dal sole. Ma per la sola freddezza che emanavano i suoi occhi sembrava un demone.
 
«È mai possibile che in tutta l’accademia non ci siano studenti perfetti per la parte dei due personaggi?» esclamò frustato il professor Brown di letteratura classica, rivolgendosi alla collega, l’insegnate Dawson. Quest’ultima, per risposta emise un sospiro.
Entrambi gli insegnanti se ne stavano seduti sulle poltrone dell’immenso teatro dell’accademia, di fronte al palcoscenico, frustrati, sperando in un’illuminazione, forse. E per quanto sembrasse assurdo e surreale, l’illuminazione arrivò a entrambi, nello stesso momento, sussultando sulle loro sedie. Si guardarono in viso e poi sorrisero complici.
«Ho il ragazzo perfetto per il ruolo di Mr. Darcy!» esclamò la Dawson.
«Ed io per quella del ruolo di Miss Elizabeth Bennet» controbatté il professore Brown.
Ci vollero solo pochi minuti per scambiarsi i nomi degli studenti scelti per quei ruoli e ancor meno per concordare di aver trovato quelli perfetti. Rimaneva solo un problema… come avrebbero fatto a persuadere i giovani a partecipare?
Entrambi gli insegnanti si recarono dall’illustre e benevolo preside Mr. Williams che li accettò nel suo ufficio con immensa gioia, chiedendo dei preparativi dell’opera che avrebbero messo in scena quell’anno.
Il teatro nella Williams Accademy era una cosa fondamentale poiché la maggior parte delle opere messe in scena avevano portato alla scuola grandi titoli e premi da tutto il mondo, e il preside era uno dei primi ad assicurarsi che il teatro avesse tutto quello di cui avesse bisogno e non.
«Signor Preside… dobbiamo informarla di un problema…» iniziò a parlare il professor Brown, facendo incupire per un attimo il viso del preside.
In poco, misero al corrente il preside della situazione e del rischio che potevano correre con i prescelti e della possibilità che loro si rifiutassero.
«Sapete quanto io tenga alla mia Accademia, che appartiene alla mia famiglia da generazioni. Fate quello che potete se credete che sia il meglio» terminò così il preside l’incontro e i due insegnanti uscirono dall’aula con un sorriso complice sul volto.
 
Danielle posò un bacio sulla guancia dell’amica, e poi con passo svelto e un sorriso sul volto s’incammino.
Elizabeth, con passo calmo e fermo si diresse nell’ala del suo dormitorio, per prendere il suo romanzo preferito e poi si sarebbe rinchiusa in biblioteca. Amava leggere soprattutto un romanzo in particolare. Per lei era come entrare in un mondo nuovo, e farne parte a tutti gli effetti. Quando entrò in biblioteca, accanto al portone principale, intenta a rovistare tra mille fogli, stava la Signora Hunt. Era una donna diffidente, con un paio di occhiali tondi sul naso e lo sguardo attento. Nemmeno notò Elizabeth che si era inoltrata tra gli enormi e alti scaffali della biblioteca, andando in fondo alla stanza.
Nascosto tra due scaffali c’era un piccolo spazietto con una scrivania, una grande finestra al muro e una poltrona di velluto rossa, poco impolverata messa a confronto con le altre, grazie alla quasi continua presenza di Lizzie. Era quello il luogo in cui preferiva stare, poiché era lontano dalle parti più frequentate e poco conosciuto. Lei stessa lo aveva scoperto per caso quando cercava un buon libro da leggere.
Si sedette sulla comoda poltrona, aprì il suo libro preferito e per forse la millesima volta iniziò a rileggerlo. Mentre i suoi occhi scorrevano sulle parole, le labbra si muovevano impercettibili, con l’assenza di voce. Nella sua mente c’era un vorticare di immagini e sensazioni.
Un leggero tossicchiare la fece sussultare  e ridestare dalla sua lettura. Appena notò che la figura davanti a lei era quella del suo insegnante di letteratura si incuriosì all’istante.
«Ero certo di trovarla qui…». Quelle parole fecero sorridere Liz.
«Buongiorno professore. Mi cercava?»
Il Professore Brown guardò Elizabeth per un attimo e poi le sorrise rassicurante, ricambiando il saluto e rispondendo alla sua domanda con un debole cenno del capo.
«Mi dica» disse solo Elizabeth. Mr. Brown era un uomo molto persuadente, famoso sia per la sensualità che traspariva dalla camicia bianca che indossava e sia per la sua voce calda. Prese la sedia della scrivania, la posizionò di fronte alla studentessa e poi, con grazia e lentezza gli si sedette sopra.
«Volevo parlarle di una questione importante» riprese.
«Mi dica» ripeté la ragazza con forse troppa durezza ma il professore non le fece nemmeno caso.
«Bene… volevo parlare del suo voto scolastico nella mia materia». Era ovvio che Elizabeth si insospettisse all’istante e le sue sopracciglia scattassero verso il basso domandandosi spontaneamente da quando un insegnante cercasse uno studente per parlare di un voto quasi perfetto?
«So per certo cosa sta pensando… ma io so bene, quanto lei, come desidera avere un eccellente nella mia materia» continuò il professore con tono di voce calmo, pacato e suadente.
Elizabeth mosse il capo per un cenno affermativo.
«Le manca solo mezzo punto per raggiungerlo... e potrei anche darle dei crediti».
Quello era troppo, pensò Elizabeth, che inclinò la testa e assottiglio lo sguardo.
«Professore… perché non giunge al nocciolo della questione?» domandò infine stizzita.
«Miss. Evans io vorrei che lei… accettasse il ruolo della protagonista per l’opera messa in scena quest’anno» e alla fine prese respiro.
«Cosa?» domandò Elizabeth con un’espressione confusa sul volto.
«L’accetti e le darò il mezzo punto che le serve più i crediti».
«Ma non è legale!» controbatté Elizabeth.
«Il mezzo punto, ma i crediti si» si affrettò a correggere la ragazza.
Elizabeth era sempre più sconvolta , confusa e in più non sapeva cosa rispondere all’insegnante.
«Professore… non ho seguito nessun corso di…» «Lo so, ma crediamo che lei sia perfetta» la interruppe.
«…e non sono capace di recitare, farei perdere alla scuola i migliori onori» continuò lei.
«Non mi ha sentito quando le ho detto che la crediamo perfetta per quella parte».
«E perché mai?»
«Lei sarà nel ruolo di Miss. Elizabeth Bennet… personaggio che conosce bene» finì la frase indicando il libro che teneva sulle ginocchia. Elizabeth abbassò gli occhi al libro e poi li riportò sul suo professore.
«Se non lo fa… può dimenticare l’eccellenza, la borsa di studio, crediti…»
«Ma è una minaccia!» protestò infastidita la ragazza che aveva uno sguardo di fuoco.
«Si lo è…» affermò calmo l’insegnate.
«Potrei denunciarla al preside. Ho libera scelta».
«Non quando il preside è al corrente e dovrebbe sapere quanto lui tenga al teatro della nostra scuola».
«Non c’è nessun’altro che può recitare in quella parte?» tentò nuovamente una Elizabeth ormai affranta.
«Le abbiamo provate tutto… nessuno è meglio di lei, che conosce meglio di tutti Elizabeth Bennet!»
Alla fine Elizabeth dovette scegliere e di certo avrebbe fatto di tutto per avere la borsa di studio che la mantenesse. E perdere tutto per una stupidissima recita a fine anno…
«Che devo fare?» domandò infine, arresasi.
Il professore, di certo, non nascose il sorriso di vittoria stampato sul suo volto.
 
«Professoressa… io spero lei stia scherzando» disse Alexander col solito tono agghiacciante.
«No, Mason… lei farà quella parte, avrà più crediti di quanto pensa e poi ritornerà alla sua vita normale» ridisse la professoressa Mason.
Alexander fermò i suoi passi e guardò l’insegnante, che era costretta a ricambiare lo sguardo dal basso, poiché lui era molto alto.
«Professoressa… se avessi voluto fare teatro, non crede che mi sarei iscritto?»
«Lo so, lo so… ma credimi quando ti dico che sei perfetto per quella parte, e poi avrai anche qualcosa a tuo favore».
Alexander ci pensò qualche attimo, mentre riprendeva a camminare. Avrebbe voluto rifiutare quella richiesta ma voleva i crediti più l’eccellenza.
«Per quanto sia contrario alla risposta che sto per darle… accetto. Che devo fare?»
La professoressa Dawson sorrise come forse non aveva mai fatto in vita sua.
 


 Angolo Autrice


Ed ecco che mi presento. Sono Chiarodiluna e vi avverto che questa è la prima storia originale che pubblico e pertanto significa che prendo seriamente. Inoltre tengo a dirvi che non sempre riuscirò ad assicurare tempi brevi dalla pubblicazione di un capitolo a un altro, purtroppo è un qualcosa che non riesco sempre a gestire per un motivo o un altro.
Che dire della storia? Era da un po’ che mi aleggiava in mente ed essendo amate del romanzo di Jane Austen "Orgoglio e Pregiudizio" e avendo visto per la prima volta il film del 2005 qualcosa è scattato nella mia mente che mi ha fatto desiderare di prendere quest'altro impegno. Il capitolo è breve ed è quello che in sintesi vi spiega un po’ di cose che spero si capiscano.
Spero che in tanti leggerete queste storie, che mi seguirete fino alla fine... ma in tanto io m'impegnerò per dare il massimo di me nel continuarla nel migliore dei modi.
Accetto le recensioni di qualunque tipo, anche le critiche se costruttive.


Chiarodiluna.
 
 
 


 
  
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