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Autore: La Figlia Della Luna    21/06/2014    2 recensioni
Trama: Chi era quell'anima terrestre, che nessuna celestiale mi fece quell'effetto?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era un freddo autunno, quando fui cacciato via dal cielo, smarrito e infreddolito.
Le vie terrestri erano diverse dai parametri celesti. Qualcosa mi fece cambiare idea: in fondo, anche la terra aveva il suo angolo di paradiso. Dov’ero,conoscevo i nomi di tutti i venti che mi sfioravano, ogni nuvola che mi cullava, ogni stella che illuminava il mio volto “angelico”.
Si, ero l’anima che vegliava sulla sofferenza di questo posto, di cui sarò ostaggio e bandito per chissà quanto tempo.
La pensavo così, quando quell' angolo di paradiso “terrestre”, aveva tracciato un percorso davanti a me. Come se fossi stato predestinato a percorrerlo, ma mi confondevo alla vista di quell' immagine bianca, che entrò dentro al mio cuore puro. Come se fosse stato trafitto da mille lame.
Chi era quell’anima terrestre, che nessuna celestiale, mi fece quel effetto?
Molti pensieri mi balenarono in testa. Per la prima volta, avevo conosciuto l’insicurezza e l’angoscia. Io, che di dubbi e ansie ne avevo create a molte genti, nonostante ispirassi fiducia e fede. Tutto dipendeva dal richiamo istintivo umano, di essere protetti. Ma io, non ero protetto da nessuno. E questo, mi insegnò a confidare in me stesso, di quella poca sicurezza che preservavo ancora che invece, avevo speso sempre per gli altri. Toccava a me, quella volta, sfruttarla per sopravvivere.
Imparai, che anche gli angeli avevano bisogno di essere protetti da qualcuno. Ed era li’, davanti a me.
Forse la penitenza che i capi dell’altissimo mi riservarono: l’amore per una donna sulla terra. La tentazione peggiore che a un essere eterno potesse mai capitare. Io come tale, vedevo in lei la mia immagine e somiglianza: a differenza di altri miei simili, trascendevo dalla tentazione della carne. Riuscivo a vedere la sua anima sincera e casta.

E fu cosi’ che scoprii l'esistenza dell’amore terreno, compresi che anche sulla terra esistevano gli angeli.
Ma successivamente concepii la sofferenza quando, un giorno, quelli del Altissimo mi richiamarono al loro cospetto, separandomi definitivamente, da lei. A quell’angolo della volta celeste, con il quale mi ero abituato a convivere. Ma per Loro, importava che io avessi superato la prova del abbandono e la tentazione del corpo.
Prima che accadesse ciò, per la prima volta non mi sentivo solo… mi sentivo protetto. Allora, tornai su , mi sentivo abbandonato di nuovo, come a priori, quando cominciai a mettere piede sulla terra. Su una nuvola ponderai, che la vera penitenza, era di aver ignorato inconsapevolmente l’egoismo e i canoni che il cielo mi imponeva e dai quali, mi assolveva quando voleva; nonostante richiedesse il sacrificio di riposare in pace. Nel contempo, conobbi la dannazione solo al pensiero che la vera e propria pace, l’ebbi trovata sulla terra con quella donna. Avrei voluto che fosse lei il mio Altissimo, il mio riferimento.
Da quel giorno di riflessione, arrivai alla conclusione che il mio inferno era qui, in paradiso e la mia volta celeste che rimpiansi e rimpiangerò sempre fu la vita sulla terra, condivisa con l’anima che amai e amerò in eterno.

Quando arriverà il giorno in cui, lei salirà al cielo e io sarò rinato sulla terra, le nostre vite celesti e terrene potranno essere parallele e mai incrociate. Ma saremmo consapevoli istintivamente, che potremmo essere unite sempre e comunque. Quali siano le nostre posizioni nel cosmo, che sia terra o cielo, qualunque sia il nostro destino. Perché sapremmo di essere vegliati l’una per l’altra anima per sempre, vivendo con la speranza di un altro errore del paradiso, attraverso il quale sia io che lei, un giorno ci incontreremo. Quando avverrà, purché invano, le nostre vite saranno congiunte e non più parallele. Non esisterà più la differenza tra terra e cielo, ma un unico infinito universo di generazioni angeliche nate dall' amore puro da noi stesse concepite, prive da ogni male e sofferenza.
   
 
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