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Autore: the_black_wolf    22/06/2014    0 recensioni
Sono legata da un filo indissolubile con l’uomo che mi ucciderà.
E non posso fare niente per impedirlo.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Mi reputo una persona buona, abbastanza felice e soddisfatta di me stessa. Non credo di avere una particolare dote nascosta, un’estrema passione nei confronti di qualcuno o qualcosa, una qualsiasi caratteristica che mi renda speciale. Ho una casa, un buon lavoro, alcuni amici  ed un buon rapporto con la mia parte interiore che mi ha sempre portato ad essere disponibile, gentile e affabile.
Ora, però, non è più così. Da mesi, ormai, un’immagine fissa viene a trovarmi la notte, mentre dormo. Sogno di trovarmi all’interno del corpo di un uomo sconosciuto, un corpo che non è mio e che mi ospita. Vedo e sento con gli occhi e le orecchie di quest’uomo ma non posso in alcun modo decidere delle azioni e dei movimenti del corpo. Fungo esclusivamente da spettatrice.
L’uomo nel mio sogno si sta muovendo; si sposta ogni notte minuziosamente seguendo percorsi che non conosco e posso essere certa che venderei l’anima per sapere dove è diretto.
Per quanto ultimamente mi stia sforzando, non riesco a comprendere le intenzioni del protagonista all’interno del mio sogno. Soltanto oggi, mentre conversavo al lavoro con un collega ho avuto un’illuminazione improvvisa. “Sai…” diceva lui. “Mio padre sta proprio invecchiando… ormai è partito, fuori di testa! Pensa che a volte mi trovo costretto ad andare a cercarlo di persona se non rincasa entro un certo orario. Dice di non ricordare più la strada di casa e penso che stia impazzendo: non puoi dimenticarti la strada per tornare a casa!”
Sono probabilmente stati la particolare enfasi utilizzata dal mio collega per formulare l’ultima frase o il reale dispiacere avvertito nei confronti  del mio collega, che mi hanno fatto giungere  a una drammatica conclusione: l’uomo nei miei sogni non segue percorsi casuali, senza una meta. So benissimo dove è diretto.
Egli  si sposta per le strade della mia città di notte, in modo che io stenti  riconoscerle e si sta sempre più pericolosamente avvicinando a me. Sta venendo a prendermi. 
Non mi è più concesso rimanere nella nebbia dell’indecisione: ora è mio dovere scegliere se limitarmi a credere che le mie preoccupazioni siano esclusivo frutto della mia mente e pertanto senza alcun reale motivo di esistere o scegliere di interpretare i miei sogni come avvertimenti, come presagi di morte. Il mio timore più grande è adesso quello di addormentarmi e sognare l’uomo che mi perseguita e per quanto io possa considerarmi una persona razionale, la paura e l’angoscia mi assalgono fino a impedirmi di dormire durante la notte per evitare di visualizzare gli spostamenti dell’uomo. Cerco di rimanere sveglia per più tempo possibile, fino a quando le forze non mi abbandonano. Ho abbandonato il lavoro per un po’ e ho deciso di provare a distrarmi con numerose passeggiate mattutine per le vie della mia città. Nonostante la mia mente e il mio corpo siano sempre più stanchi mi è impossibile non pensare e pormi alcune domande. Come può conoscermi quest’uomo? E’ reale? Vuole veramente farmi del male o sono io che sto impazzendo? E’ proprio quando sono interamente immersa nei miei pensieri, nei meandri più profondi della mia coscienza e tra  i più reconditi e sbiaditi ricordi che improvvisamente la stanchezza mi assale. Mi sento improvvisamente debole, incapace di muovermi, il mio petto si alza e si abbassa a un ritmo impressionante, anomalo, non umano e i miei occhi iniziano a trasmettermi immagini sempre più sfuocate. Per un’istante mi sembra di vedere una figura nera in lontananza che si avvicina, ma è solo una mia allucinazione in quanto mi basta chiudere e riaprire gli occhi per non tornare a vedere altro che strade piene di ghiaia e alberi. E’ proprio al tronco uno di questi che  sono costretta ad appoggiarmi per riprendere fiato.
La stessa notte mi ritrovo a sognare per la prima volta l’uomo colpevole dei miei tormenti fermo in un punto, immobile. L’uomo è davanti allo stesso albero che mi ha sorretto non molte ore prima.
Fissa l’albero immobile, come per lanciarmi una sfida. Per un momento restiamo completamente soli: non riesco a udire altro se non il respiro lento dell’uomo ed è questo tutto ciò che mi è concesso sapere sul mio perseguitore. La sua visuale è infatti limitata; probabilmente per non far trapelare alcun indizio che possa farmi scoprire l’identità dell’uomo. Improvvisamente, la visuale si sposta sulla mano destra dell’uomo. Orrore. La mano stringe un coltello affilatissimo e ricurvo, pieno di dentature sottili pronte a lacerare la carne. Il coltello sembra l’artiglio del demonio pronto a trapassarmi la gola. L’uomo inizia, spaventandomi a morte, a incedere sul tronco dell’albero con quel coltello terrificante. Incide nomi dei miei familiari, i nomi dei posti che frequento, l’indirizzo del mio appartamento, il mio nome e la mia data di nascita. Una volta finito, l’uomo  inizia a camminare molto velocemente in una direzione che conosco fin troppo bene. Si avvicina verso casa mia.
Il mio risveglio dall’incubo è traumatico:  ansia e disperazione hanno raggiunto livelli estremi. Per un istante sono tentata di raggiungere l’albero  del sogno e verificare la presenza delle incisioni sul tronco . Decido però che è meglio restare nel dubbio in quanto se avessi l’assoluta certezza dell’esistenza dell’uomo, certamente ne morirei di angoscia.
I miei giorni sono diventati incubi e sono ormai come sogni dentro ai sogni: sempre più confusi e irrazionali, senza uno schema logico. Inizio a vedere cose strane, a sentire  voci di persone che non esistono. La mia casa è completamente vuota eppure continuo a vedere animali convolto umano e persone con volto animale: i primi parlano e le altre si limitano a miagolare, abbaiare, ululare. Ogni tanto , le mie allucinazioni sono talmente forti e ben definite da mandarmi nel panico.  Sono sicura che la prossima volta che mi addormenterò, l’uomo mi raggiungerà.  Quanto tempo posso resistere senza dormire? Sto impazzendo? Meglio impazzire stando senza dormire o essere trucidati dall’artiglio del demonio? Il rumore delle lancette degli orologi durante la notte mi fa arrabbiare tantissimo e mi infastidisce a tal punto da farmi urlare. Tic Toc Tic Toc Tic Toc è così bello il rumore del tempo che lui mi sta rubando?
Ho deciso di cedere al sonno quando ho capito il motivo per il quale l’uomo nei miei sogni conoscesse così tante cose di me. Nello stesso modo in cui io vedo e sento attraverso il  corpo del mio persecutore , egli vede e sente attraverso il mio corpo quando sono sveglia. Sono legata da un filo indissolubile  con l’uomo che mi ucciderà e non posso fare niente per impedirlo. Sono condannata a una morte atroce e senza via d’uscita. Il mio destino è segnato. Per quanto io abbia una minima possibilità di fuggire a un uomo sconosciuto che mi sta inseguendo ossessivamente, non potrò fuggire da me stessa. Per quante abitazioni, città, paesi io possa cambiare; prima o poi lui verrà a prendermi poiché a nessuno è concesso avere segreti con se stesso. Spero che quando vorrà uccidermi, non lascerà troppi schizzi di sangue sul muro spero che  le mosche e i vermi non divorino il mio corpo morto. M’immagino già il volto terrorizzato e colmo di ribrezzo della polizia quando ritroverà il mio cadavere squartato da quell’orribile coltello e un’inquietante frase sul muro come “ SOGNI D’ORO, PER SEMPRE”.      
Sono sicura che accadrà. Sto solo aspettando.  Se la morte deve venirmi a prendere, voglio avere una pelle splendida  e un aspetto riposato quando accadrà.    
  
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