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Autore: Marauder_    22/06/2014    2 recensioni
Dal capitolo 6: [...] per la seconda volta in pochi giorni, delle labbra si appoggiarono alle sue.
Quel bacio, però, non aveva niente a che vedere con quello che aveva ricevuto sull'Espresso per Hogwarts.
Le labbra di James erano state decise, sicure, come uno Schiantesimo; quelle di Cody, invece, erano esitanti e impacciate, come un giovane mago che prende in mano una bacchetta per la prima volta.
Il bacio di James l'aveva emozionata, l'aveva travolta; il bacio di Cody l'aveva solo sfiorata, come se a darglielo fosse stata una di quelle lontanissime stelle, che, pur essendo bellissima, era solo un misero puntino, in mezzo all'oceano di luce che era il cielo quella sera.
“Cody io.. io devo andare, mi dispiace” bisbigliò Lily, senza riuscire a guardarlo negli occhi.
Si voltò e scappò verso la Torre di Grifondoro, pensando che, alla fine, era stata tutta colpa di James, se si era appena lasciata sfuggire un ragazzo meraviglioso come Cody.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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1° settembre 1977

 

Sotto alla grigia coltre di nebbia ed in mezzo ad una pioggia fitta e sottile, i londinesi si preparavano ad affrontare una giornata come tante altre.
Le automobili correvano attraverso la città, schizzando i pedoni sui marciapiedi, mentre i pendolari camminavano rapidi verso la stazione dei treni, riparandosi chi sotto l'ombrello, chi sotto la pesante ventiquattrore.
Per il sonnolento controllore della stazione di King's Cross, quella mattinata non aveva niente che le impedisse di finire presto nel dimenticatoio: treni che arrivavano pieni e partivano vuoti, uomini in giacca e cravatta che imprecavano al telefono, una famiglia che passava attraverso il muro della barriera..
Cosa? No, era solo la sesta ora di turno che giocava brutti scherzi, o almeno questo era quello che aveva pensato il controllore.
Il primo settembre, infatti, non era un giorno come un altro proprio per tutti; per i giovani maghi e le giovani streghe della Gran Bretagna quella giornata significava dover raggiungere il binario nove e tre quarti, passando appunto attraverso il muro della barriera tra i binari nove e dieci, per salire sull'Hogwarts Express, il treno che li avrebbe portati alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Oltre il muro che il controllore aveva scambiato per un'allucinazione, si nascondevano centinaia di famiglie, che correvano avanti e indietro spingendo carrelli carichi di pesanti bauli e gabbie di animali, alla ricerca di un posto vuoto su una carrozza, mentre gli studenti si salutavano e si abbracciavano felici di rivedersi dopo le vacanze, entusiasti di raccontarsi le novità estive.
“Hey Lily! Eccoti finalmente! Ci sediamo insieme, ti va?”
“Jo! Certo che sì! Aspetta, vado a salutare i miei genitori e ti raggiungo” rispose la giovane Lily Evans, che era pronta a frequentare il suo settimo ed ultimo anno ad Hogwarts.
I suoi lunghi capelli rossi svolazzavano alle sue spalle, mentre si spostava con la leggerezza di una ballerina in mezzo alla gente, cercando con lo sguardo i suoi genitori.
Dei brillanti occhi verdi, proprio come i suoi, lampeggiarono nella sua direzione: “Lily! Vieni qui!” urlò sua madre agitando un braccio per aria.
“Scusate, stavo salutando Johanne” spiegò, rivolta ai suoi genitori.
Suo padre le diede le solite raccomandazioni, che erano le stesse da ormai sette anni, mentre sua madre lasciava cadere qualche lacrima di tristezza, ma anche di orgoglio: in fondo si trovavano di fronte alla nuova Caposcuola.
Da quando aveva ricevuto via gufo la spilla color rosso Grifondoro con una C d'oro incisa sopra, i suoi genitori non avevano mai smesso di ricordarle quanto fossero fieri che lei avesse conquistato quella carica.
Dopo aver abbracciato il papà, Lily si avvicinò all'orecchio della madre, per sussurrarle: “Anche se so che non lo apprezzerà molto, salutami Petunia!”
Petunia, sua sorella, aveva sviluppato, con gli anni, una gelosia sempre più profonda nei confronti di Lily, l'unica strega della famiglia, tanto che il suo risentimento si era trasformato in odio vero e proprio: si era categoricamente rifiutata di accompagnare la famiglia fino a King's Cross.
Subito dopo aver abbracciato i suoi genitori, Lily si riavvicinò al treno, mentre suo padre passava un braccio attorno alle spalle della moglie e insieme cominciavano ad agitare le braccia, per salutarla.
Dopo essersi lasciata alle spalle l'entrata della carrozza, iniziò a trascinare il suo baule lungo il corridoio centrale del treno, in cerca della sua amica Jo.
Molti compagni la salutavano e lei si voltava, sorridente, per rispondere.
Mentre rivolgeva uno sguardo alle sue spalle, per scoprire chi aveva appena urlato il suo nome, si sentì sbattere contro qualcuno molto più alto di lei.
“Ciao Lily”.
“Severus” rispose lei, in un sibilo, osservando il ragazzo dai capelli neri e untuosi di Serpeverde.
“Come stai?”
“Benissimo, fammi passare per favore” aggiunse sbattendo contro la sua spalla e proseguendo verso il fondo del treno.
Raggiunse lo scompartimento di Jo e, caricando il baule sopra ai sedili, le disse: “Scusa Jo, mi sono appena ricordata che devo andare nel vagone davanti con gli altri Caposcuola..”
“Tranquilla, lo sapevo, mi raggiungerai dopo.. Ma perché quella faccia, cosa è successo?”
“Piton..”
“Severus Piton? Non dirmi che ha di nuovo tentato di scusarsi”.
“No, non ha fatto in tempo, sono praticamente scappata via..” rispose Lily, con una punta di amarezza.
Lei e Severus erano stati amici durante i primi anni, fino a quando lui non le aveva dato della Sanguesporco, uno dei peggiori insulti che si possa rivolgere ad un mago.
Non era mai riuscita a perdonarlo, ma lui non si era mai arreso: ogni volta che la incontrava le chiedeva scusa, ma questo lo faceva anche perché era perdutamente innamorato di lei.
Lily temeva ormai da molto tempo che Piton si sarebbe schierato dalla parte di Lord Voldemort, il mago oscuro più pericoloso di tutti i tempi, ed il fatto che l'avesse insultata in quel modo che era così tipico dei seguaci del Signore Oscuro, le diede la conferma che era meglio dare un taglio alla loro amicizia.
Il movimento del treno in partenza scacciò via i ricordi dalla mente di Lily, che sospirò: “Beh, comunque sarà meglio che vada..”
Stava per uscire dallo scompartimento, quando qualcuno la travolse come un tornado, facendola cadere a terra.
“Ma che diavolo..” iniziò, massaggiandosi la schiena “Ah, Potter” disse, mostrando lo sguardo più truce che riuscisse a fare.
“Vedo che sei sempre il solito idiota” aggiunse poi, una volta in piedi.
“Vedo che sei sempre la solita lagna, Evans” rispose James Potter, facendo qualche passo verso di lei e sfoderando uno dei suoi sorrisi più affascinanti.
“Allora, quest'anno uscirai con me” aggiunse James, avvicinando sempre di più il suo viso a quello di Lily.
“E cosa te lo fa pensare?” chiese, incapace di allontanarsi da quel volto maledettamente bello.
“Oh, non lo sai? Passeremo un sacco di tempo insieme” sussurrò James, ormai a pochi centimetri da lei, tirando fuori dalla tasca una spilla di Grifondoro con una grossa C sopra, che era tremendamente simile a quella che aveva ricevuto Lily.
Notando il suo sguardo orripilato, James aggiunse: “Già, a quanto pare questo idiota non deve essere tanto più idiota di te”.
Lily era ancora traumatizzata dal fatto di essersi trovata difronte ad un James Potter Caposcuola, quando un paio di labbra calde e morbide si premettero sulle sue.

 

  
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