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Autore: Drakets    22/06/2014    0 recensioni
" perchè? perchè? non me ne potevo restare a casa a farmi le mie seghe e a guardare i tramonti dalla finestra invece di venire qua a rischiare la vita... poi per che cosa? per fargliela pagare a quel figo maestoso di mio fratello!? basta me ne torno a casa, e stavolta è per sempre."
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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the ring of misfortune
 
Capitolo 1: il frocetto si mette in viaggio
 
Questa è la mia storia, una storia semplice di quelle che non si trovano nelle antiche biblioteche perché… troppo semplice.
Il mio nome è Darius e tenetevelo bene a mente perché non lo ripeterò più… forse mi chiamerà qualcuno per nome e allora vi ricorderete ma non sperateci tanto.
Tutto è iniziato con una lettera da quel figo maestoso di mio fratello Kalem, quello che i paesani consideravano la punta di diamante del paese.
Quando aveva 6 anni stese un cane, quando aveva 10 anni stese un lupo, quando aveva 15 anni stese una tigre e quando ne aveva 21 stese un mannaro, ma ci ha rimesso una maledizione, idiota.
Dovette andare via dal villaggio per via della maledizione lasciando padre, madre e me senza un figo maestoso al quale rivolgersi per sentirsi inferiore.
Mio padre era orgoglioso di lui, mia madre se lo sarebbe sposato e io ero sempre stato alla sua ombra, vi dirò quando ci ha rimesso la maledizione ho quasi goduto.
Mia madre era triste perché lui non c’era ma io ci vedevo solo lati positivi: la sua stanza, tanto per cominciare per non parlare della sua spada, dei suoi vestiti e della sua mancanza.
Ma comunque in quella lettera c’era scritto:
 
ciao frocetto,
dì la verità hai sempre sognato di diventare un figo pazzesco come me vero? Te lo leggo negli occhi che sto immaginando tu abbia.
Ora hai la tua occasione, potrai visitare in lungo e in largo le terre di nadija: per prima cosa raggiungi mencel e rifornisciti di roba per il viaggio, poi giungi nella montagna della cittadella e superala per poi giungere nella contea di abbra dove ti farai dare un passaggio dalle arpie (stai attento, sono velenose e parecchio stronze) e arriverai ad assula, la città dei campagnoli, dove riscenderai la montagna fino alle terre dell’abisso e troverai lollo, attento è parecchio suscettibile, dovrai ucciderlo, poi giungerai nell’abisso infinito e troverai l’anello di lord Catlina, che si dice conferisca il potere dei 4 elementi, nessuno sarà più figo di te, DA QUEL MOMENTO, e se non vorrai intraprendere questo viaggio sappi che resterai sempre e solo…un frocetto.
Se ci riuscirai la smetterò di chiamarti frocetto ed avrai il mio rispetto.
 
Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di farla vedere a quel gran… coglione di mio fratello così ho detto tutto ai miei genitori e loro hanno accettato poi con i soldi che mio fratello teneva ancora nella stanza nel suo barattolo mi comprai qualche servo al mercato degli schiavi, 3 giusto per cominciare.
Si chiamavano Mihnea, Balan e Irimia e sembravano parecchio stupidi ma che mi fregava dovevano solo servirmi.
Così iniziò il mio viaggio per le terre di nadija così mi munii: della spada di mio fratello, della sua armatura di cuoio e delle sue magie, fuoco e tuono.
Era tutto pronto così presi la mia carovana, guidata dal mio cavallo e partii, i miei servetti non sembravano convinti del lungo cammino che mi aspettava ma a loro non doveva interessare.
Il cammino fino a Mencel non era poi difficile ma si doveva stare comunque attenti agli spiriti notturni così quella notte ordinai ai servetti di vegliare sul mio sonno e sulla carovana.
Mi svegliai un momento e mi ritrovai una falce vicino al viso così urlai svegliando i servetti che subito attaccarono il fantasma, li rimproverai per essersi addormentati, potevo rimetterci un occhio, era  presto ma non avevo più sonno così partimmo.
Sentivo i servetti confabulare qualcosa di dietro così scostai la tenda e li spaventai, dissero che avevano fame ma risposi che era un loro problema.
Uno di loro poi disse:
-signorino, forse lei non sa come gestire dei servi, certo loro devono servirla e venerarla come delle casalinghe arrapate con gabriel garko, ma lei deve fare qualcosa per noi, Gabriel Garko fa le sitcom, lei ci deve nutrire invece-
Aveva ragione così gli diedi un tozzo di pane a testa finchè non arrivammo a mencel dove comprai qualche robina: delle bombe incendiarie, della carne, uno scudo, delle erbe medicinali, un evocazione, delle spade e dei scudi economici per i servetti, roba da niente.
I servetti dissero che non avevano mai visto qualcuno così ricco ed io modestamente dissi loro che non ne vedranno mai altri come me.
Mio fratello aveva quasi 100.000 gunie da parte nel suo barattolo, e che mi fregava se li avesse rivoluti… anche se ormai me ne erano rimasti solo 23.785.
Appena uscimmo da Mencel incontrammo una guardiola al confine che ci chiese di dove eravamo, dove andavamo e cosa portavamo, risposi che venivamo da Brea, andavamo alle terre dell’abisso e portavamo viveri e armi.
Mi fece pagare 1.000 gunie.
Poi mentre la carovana ripartiva Balan fece cadere la sua spada e mentre la raccoglieva venne fermato di nuovo dalla guardiola che gli fece le stesse domande di prima, lui rispose che eravamo quelli passati poco fa chiedendogli nuovamente 1.000 gunie.
Ce ne andammo ricordandoci di non passare per qui al ritorno, così ci ritrovammo davanti alla maestosa montagna della cittadella, chiamata così per via della cittadella che vi sta sopra.
Il viaggio non stava andando poi male tutto sommato ma il bello doveva ancora venire, almeno speravo di no, una tranquillità simile in un viaggio non è normale.


mi raccomando recensite miei cari lettori, le vostre recensioni sono manna per i miei occhi affamati!
 
 
 
 
  
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