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Autore: PusheenCat    22/06/2014    2 recensioni
-Mi dispiace. – aveva mormorato il postino, prima di consegnare quel maledetto pezzo di carta.
Dispersa in mare, diceva.
Non morta.
Dispersa in mare.
Vincitrice del terzo posto nel contest "Dolci e dolorsi ricordi"
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Partecipa al contest “Dolci e dolorosi ricordi” indetto da SignoraKing
 
Nickname su EFP: kikkaisasherlocked
Nickname sul Forum: _crazyme
Titolo: I will find you
Genere: Romantico, triste, sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: non ce ne sono
Note: non ce ne sono
Note dell’autrice: Scusatemi se l’ultimo ricordo è stato scritto in stile copione, ma era indispensabile.
 
 
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Due ragazze. Corrono, ridendo, in un prato.
- Marta, aspettami! –
Grida una di loro, incespicando dietro l’amica.
Marta si ferma un attimo, girandosi verso l’altra.
- Mai, Clara! –
Sorride, poi continua nella sua fuga.
Clara alza gli occhi al cielo, continuando ad inseguirla.
Ad un certo punto si blocca, tenendosi la pancia con le mani.
Marta si volta.
Vedendola in quello stato, il suo sorriso si spegne.
Rallenta, per poi fermarsi.
Esita un po’, poi muove qualche passo verso l’altra ragazza.
- Clara? – sussurra.
- Clara, stai bene? –
La scuote per una spalla.
Clara si rizza all’improvviso e le afferra il braccio.
- Presa! – urla, ridacchiando.
La tira verso di sé, e tutte e due cadono per terra.
Rotolano nell’erba, e si fermano in tempo per non finire in un ruscello che scorre lì vicino.
 
 
La ragazza era seduta su un prato ormai secco, le ginocchia strette al petto. I capelli neri le ricadevano in ciocche scomposte sulle spalle. Gli occhi castani fissavano il vuoto. Sulla stoffa spiegazzata del vestito spiccavano foglie secche e ramoscelli.
 

 
Clara si alza da sopra Marta.
- E’ stato divertente, no? –
La ragazza le lancia uno sguardo eloquente.
- Se escludiamo il tuo gomito infilzato nella mia costola, sì, è stato parecchio divertente. –
L’amica ride di gusto, prima di tendere un braccio per aiutarla ad alzarsi.
L’altra afferra la mano, e si issa velocemente in piedi.
Troppo velocemente.
Cadono di nuovo, però questa volta Clara sta sotto.

 
 
Quel giorno aveva fatto il sacrificio di mettersi un vestito per Lei. Solo e soltanto per Lei. Se a chiederlo fosse stato qualcun altro, non avrebbe accettato.
Ma Lei non avrebbe mai apprezzato il suo sacrificio. Non le avrebbe mai detto “grazie” per essersi messa quel vestito.
Perché Lei non c’era più.

 
- Oddio, che imbarazzo… -
Clara trattiene a stento un risolino.
Marta si scosta.
- Tutta colpa tua. –
La ragazza le rivolge uno sguardo perplesso.
- Mia? –chiede con tono di falsa offesa.
- Se tu non avessi fatto finta di stare male tutto questo non sarebbe successo. –
Si guardano per un lungo istante, prima di scoppiare entrambe a ridere, rischiando di cadere per l’ennesima volta quel giorno.
 
 
Niente più uscite clandestine né maratone di serie Tv.  Addio ai pigiama-party, alle lotte di cuscini e ai pomeriggi interi passati a chiacchierare.
Se solo fosse andata con Lei. Se fosse stata anche solo un po’ più attenta.  Se, se e se. Si era addirittura  ridotta a fare ipotesi?
 

 
- Ne vuoi un po’? –
Sono sedute sulle sponde del ruscello. E’ primavera.
Clara guarda pensierosa il cornetto a crema teso verso di lei, prima di rifiutare con un cenno della testa.
L’amica le rivolge un’occhiata sospettosa.
- Chi sei tu e cosa ne hai fatto di Clara?! – grida alla fine, ma la sua bocca viene tappata dalla mano dell’altra ragazza.
- Non urlare, potrebbero sentirci. – Clara sta sussurrando, ma solo per trattenere le risate.
Marta scosta la mano dalla faccia.
- Disse quella che faceva scherzi all’altra dalla mattina alla sera e gridava come una scimmia impazzita. –
Sorride compiaciuta quando si rende conto che ha lasciato Clara senza alcun modo di ribattere.
Passa un lungo istante di silenzio.
- Allora, lo vuoi o no questo cornetto? –
 
 
La ragazza strinse dei fili d’erba tra le dita. Erano secchi. Morti. Proprio come lei dentro.
Ormai, da quel giorno c’era soltanto una di Lei.  Dal giorno della lettera.
-Mi dispiace. – aveva mormorato il postino, prima di consegnare quel maledetto pezzo di carta.
Dispersa in mare, diceva.
Non morta.
Dispersa in mare.
-Ti troverò. Anche a costo di passare tutta la mia vita a cercarti. E quando verrò a prenderti, potremo essere di nuovo felici. Insieme. –
Ebbe una visione dell’amica, che la prese per mano. Le lacrime le rigavano il viso.
-Ne sono sicura. -
Ma, invece della pelle calda e morbida di Marta, le sue dita strinsero l’aria fredda di novembre.
 

 
-Marta?-
- Sì? –
- Posso chiederti una cosa? –
- Dimmi pure.-
- Promettimi che staremo sempre insieme. Qualunque cosa accada, nel bene o nel male. –
- Lo prometto. –
- Per sempre? –
- Per sempre. –
 
  
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