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Autore: _ChaMa_    22/06/2014    1 recensioni
Tutto quello andava al di là del Bene e del Male, pensò.
Erano morti ed erano insieme. Certo, non era così che si era
immaginata il suo futuro ma avere Damon accanto le dava una speranza. Doveva esserci una speranza, perché altrimenti non le avrebbero dato la possibilità di decidere.
Lo guardò per un istante, ancora gocciolante di sangue e sorrise. Era disposto a soffrire tutto il male che ha causato per ritrovarmi, pensò.
Forse, dopotutto, Damon Salvatore non era quel gran
bastardo che cercava di essere.
Damon si accorse che lo stava guardando - Che c'è? -
Bonnie scosse la testa e solo allora si ricordò: - Dov'è Katherine? -
Genere: Sentimentale, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUESTIONE DI TEMPO
 

Il lavoro al Grill era stato più gratificante di quanto non avesse mai immaginato e vederlo ridotto in cenere fece provare a Matt un senso di tristezza che mai aveva pensato di poter provare. Di aspettative ne aveva parecchio: avrebbe voluto andare al college, continuare a giocare a football ma poi le cose si era complicate e aveva dovuto rimboccarsi le maniche e diventare uomo prima del tempo.
<< Matt?! >>
La voce di una ragazza, lo distrasse dai suoi pensieri e stringendo il sacchetto pieni di cocci di vetro si voltò.
Non poteva credere ai suoi occhi. La vista di quegli occhi azzurri e dei lunghi capelli neri di April Young furono il primo raggio di sole, dopo tanta oscurità.
<< April? >> domandò sorpreso << Ma che ci fai qui? >>
April sorrise, avvicinandosi a lui.
<< Credevo fossi tornata ad Atlanta...>>
<< Infatti >> rispose la ragazza << Ma quando ho saputo dell'esplosione ho pensato di venire a dare una mano >>
<< È bello vederti >> disse Matt, senza pensarci. Era stanco di dover stare sempre attento a cosa dire e come comportarti.
<< Anche per me >> rispose April. Non glielo aveva mai confessato, ma gli era stata grata per averle fatto da cavaliere al concorso di Miss Mystic Falls. Matt Dovonav era stato il suo portafortuna.
<< Allora...che mi sono persa? >> chiese, chinandosi a raccogliere altri pezzi di vetro
Matt alzò le spalle << Sai com'è fatta questa città...non si può mai stare tranquilli >>
April si rialzò e infilò quello che aveva raccolto nel sacchetto di plastica che teneva nell'altra mano << Non è sempre stato così...quando ero piccola Mystic Falls era la cittadina più noiosa in cui poter vivere >>
Il sorriso di April era davvero come una ventata d'ara fresca. Gli sorrise di rimando, pensando a quanto era stata fortunata ad andarsene e vivere la sua vita tranquilla.
<< Rebekah, è qui anche lei? >> chiese
Matt restò sorpreso da quella domanda, ma dopo qualche secondo scosse la testa << Si è trasferita con i suoi fratelli qualche mese fa >>
<< Peccato >> rispose << Mi avrebbe fatto piacere rivederla >>
All'improvviso Matt si ricordò dello strano legame che si era creato tra le due. April con la sua semplicità e luminosità e Rebekah con la sua smania di diventare umana.
<< Ora che mi ricordo... >> disse April, come e avesse avuto un flash istantaneo << Avrei dovuto darti le foto dl ballo, ma mi è completamente uscito di mente! >>
<< Le foto del ballo? >> chiese Matt senza capire
<< Tu e Bonnie, re e regina del ballo... ricordi? >>
L'espressione sul volto di Matt cambiò radicalmente. Dove prima c'era un sorriso confuso ora c'era una maschera di tristezza.
April se ne accorse e gli chiese se avesse detto qualcosa di sbagliato.
<< No, certo che no! >> rispose Matt, cercando di sembrare il più naturale possibile << È solo che Bonnie... >>
È morta.
<< Non credo che... >> le parole di Matt si persero nell'aria calda e polverosa di quel che restava del Grill. Il cellulare nella sua tasca cominciò a squillare e Matt lo interpretò come un aiuto dal cielo. Guardò il display: Jeremy.
<< Non ti preoccupare... verrò a prendere io >>
<< D'accordo... >> disse April, un momento che prima che Matt si potesse allontanare.
Aprì il messaggio e capii che c'erano nuovi guai in vista.

 
***

Caroline Forbes non si era mai considerata adatta a fare l'insegnate. Anche se doveva ammettere che era piuttosto divertente. Sopratutto quanto il tuo unico allievo era stato il tuo professore di Storia al liceo.
<< Perché non posso semplicemente bere dalla sacche di sangue? >> insistette Alaric
<< E dove le prendiamo? Non ce ne sono rimaste molte...>>
<< Facciamo razzia in un ospedale >> ironizzò il professore di storia, ma lo sguardo cupo e severo di Caroline lo paralizzò << Scherzavo! >>
<< Prima di tutto, concentrati! >>
Alaric chiuse gli occhi e si mise in ascolto del bosco. C'era un silenzio inquietante.
<< Io non sento niente >>
<< Non ti sforzi nemmeno! >>
Alaric sbuffò e si concentrò per riuscire ad individuare il suo pranzo.
<< Esattamente cosa dovrei ascoltare? >>
Caroline sbuffò e alzò le mani, disperata << Non importa >> disse infine
<< Non ti arrabbiare, Caroline. Sono stato un vampiro per quanto? Due giorni e poi sono morto... >>
<< Non ce l'ho con te, sono solo preoccupata >>
<< Per Stefan >>
Caroline annuii silenziosamente.
<< Come sta? >>
<< Come sta Elena? >> chiese lei di rimando
Alaric accennò ad un mezzo sorriso << Uno schifo >>
<< Sai qual'è la cosa peggiore? >> chiese Caroline; Alaric sapeva che glielo avrebbe detto in ogni caso, quindi si sedette sul tronco di un albero abbattuto e l'ascoltò << Che non c'è niente di buono. Non riesco a trovare una sola cosa che funzioni da quando... >> si bloccò di colpo, puntando lo sguardo sul prato verde << Vorrei solo sapere come tornare alla normalità >>
<< Normalità? >> rise Alaric << Credo di aver eliminato quella parola dal mio vocabolario >>
<< Non ti manca? >>
<< Cosa? >>
<< Essere normale >> rispose triste Caroline << A volte, rimpiango la Caroline bambina, quella viziata e sorridente che dava importanza alle cose più banali >>
<< Andrà meglio >> rispose Alaric << Prima o poi, andrà meglio >>
Di colpo si alzò e spostò leggermente la testa verso un albero
<< che c'è? Che hai sentito? >> chiese allarmata Caroline
Alaric sorrise << La mia cena >>

 
***


<< Jeremy! Che succede? >>
Matt raggiunse il retro del Grill e cercò con lo sguardo Jeremy, accasciato contro la parete semi distrutta del locale
<< Che è successo? >>
Jeremy sospirò e lanciò uno sguardo poco lontano. Nascosta nell'ombra, Matt riconobbe la figura bionda di Liv Parker.
<< Che ci fai tu qui? >>
Liv alzò le braccia in segno di resa << Non sono venuta per litigare >>
Matt le lanciò uno sguardo di ghiaccio e si avvicinò a Jeremy. Lo aiutò ad alzarsi e fece per andarsene.
<< Aspettate! >> protestò Liv << Devo parlarvi... >>
<< Quello che hai da dirci non ci interessa >> esclamò rabbioso Matt << Sparisci! >>
<< Sicuro che non ti interessi? >> chiese Liv, assumendo il tono di chi nasconde un segreto che non vede l'ora di svelare << Perché sono sicura che a Jeremy farebbe comodo il mio aiuto >>
Matt si fermò e guardò Jeremy << di che sta parlando? >>
<< È tornato >> ammise << L'istinto del cacciatore >>
<< Sapevamo che sarebbe successo >> replicò Matt << L'incantesimo dei viaggiatori ha annullato la magia delle streghe e... >>
Jeremy scosse la testa e Matt si fermò << Ho perso la mia ancora >> disse << Quello che mi impediva di uccidere vampiri, non era l'incantesimo. Era Bonnie >>
Matt si portò una mano sulle labbra e desiderò sprofondare nel terreno. Si voltò fulmineo verso Liv << Puoi aiutarlo? >>
Liv alzò le spalle << E io cosa ci guadagno? >>
Matt alternò lo sguardo da Jeremy a Liv, indeciso su cosa fare. Non era mai stato lui quello che prendeva le decisioni. Lui eseguiva soltanto.
<< Che cosa vuoi? >>
<< Il vostro aiuto >> disse semplicemente
<< Per cosa? >> chiese Jeremy
Liv sorrise vittoriosa << Voglio uccidere le mia congrega >>

 
***


<< Te l'ho detto un milione di volte >> ripeté Katherine esasperata
<< Non puoi superare quel confine >>
Damon guardò disgustato la linea bianca disegnata sulla pietra davanti ai suoi piedi e indurì la mascella.
<< Allora come faccio ad andarmene? >>
<< Credi che se lo sapessi non me ne sarei già andata? >>
Damon sbuffò e si guardò intorno, per l'ennesima volta. Doveva provare: in fondo che cosa aveva da perdere? Morto, era già morto. E per davvero questa volta.
Si allontanò dalla linea e superò Katherine, che tirò un sospiro convinta che se ne sarebbero andati, ma prima che potesse fare o dire qualcosa vide Damon scattare verso quella infinita linea bianca e saltare. Per un secondo scomparve dalla sua vista, come se fosse stato risucchiato ma il secondo dopo riapparve. Venne sputato indietro con forza e violenza.
Damon cadde all'indietro e andò a sbattere contro una parete di roccia.
<< Dannazione! >>
<< Che è successo? >> chiese Katherine, correndo verso di lui
Damon batté un pugno sulla parete e si preparò a saltare di nuovo.
<< Damon?! >> urlò Katherine, afferrandolo per un braccio
<< Che vuoi? >>
<< Stai sanguinando... >> rispose, allungando una mano verso il collo del maggiore dei Salvatore. Damon nemmeno aveva fatto caso al liquido caldo che gli scorreva lungo il collo.
<< Cosa c'è oltre quella linea? >> chiese con voce soffice
Damon deglutì << Tutti i miei ricordi >>
  
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