Serie TV > Ned - Scuola di sopravvivenza
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Autore: Alfred il sanguinario    23/06/2014    5 recensioni
Sam e Cat viaggiano tranquille dirette a Phoenix, così come gli studenti della James K. Polk, in gita di classe. Peccato che Cat abbia causato il guasto dell'auto, e che il pulmino di Ned e gli altri abbia colpito un albero...
Sarà facile uscire dalla nebbiosa cittadina nella quale sono rimasti intrappolati? Ognuno di loro, durante questa sgradevole avventura, troverà infine la sua anima gemella.
Aggiungici anche dei nuovi personaggi e vedremo...
Personaggi: Sam, Cat, nuovi, Moze, Ned, Cookie, Lisa, Loomer, Doris Trembly, Susie, Martin Qwerly e Testa di Cocco.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Sam & Cat – Ned, scuola di sopravvivenza

 
Cat fissò la strada deserta dal finestrino dell’auto. Poi voltò lo sguardo verso l’amica bionda, che stava guidando.
“Dove siamo, Sam?” chiese lei, con la sua solita vocetta stridula.
Sam alzò gli occhi al cielo. “Siamo… siamo…”
“Non lo sai, vero?”
“Sì, ci siamo perse! E ho voglia di pollo fritto!”
Cat scosse la testa. “E perché non me l’hai detto prima?”
La rossa frugò nella borsa a fiori e ne estrasse una piccola borsa frigo.
“Qui dentro ho tutto il pollo fritto che vuoi!”
Sam la guardò per un po’, titubante.
“Quello è pollo fritto, sei sicura Cat?”
“Ma certo, Sam!”
“E dove l’hai comprato?” chiese la bionda.
Cat estrasse un pollo fritto tutto marrone. “L’ho fatto io. Solo che il burro era finito…”
“Hai usato l’olio?”
“Sì!”
Sam rischiò di sbandare sulla strada stretta e curvosa, per prendere un pezzo di pollo e morsicarlo con voracità. Inutile dire che lo sputò.
“Che schifo!”
“Ah, non ti piace l’olio?” chiese Cat, raccogliendo i resti del pollo dal cruscotto dell’automobile.
“Ma non avevi detto di averci messo l’olio!?”
“Sì, ma quello di olive era finito. Così ho preso l’olio di fegato di merluzzo per insaporire e… l’olio della tua auto!”
Sam spalancò la bocca. “Cosa!? Ecco perché continua a dirmi che l’olio sta finendo!”
Cat fece spallucce. “Tanto non serve per guidare, vero Sam?”
Dallo sguardo all’acido solforico dell’amica, capì che invece serviva.
Dopo essere entrati in una squallida cittadina, vuota e deserta, l’auto si fermò.
“Siamo arrivate a Phoenix?” chiese entusiasta Cat.
Sam scosse la testa. “Ma dove l’ho trovata questa?” bisbigliò, mentre scendeva dall’auto.
Ad accogliere le due fu un paesaggio nebbioso, un campo da baseball deserto ed un pozzo di pietra inutile.
“Ho come l’impressione che questa non sia Phoenix.” disse stupita, Cat.
“Ma dai!” fece Sam. “cerchiamo un telefono pubblico, visto che QUALCUNO ha perso i cellulari nel water turco, all’Autogrill!”
“Già! Che gente che c’è in giro!”
Sam mise le mani alla fronte. “Stavo parlando di te, Cat!”
“Ohhh. Potevi dirlo!”
Le due s’incamminarono per la nebbiosa cittadina, alla ricerca di un telefono pubblico.
“Chissà se da queste parti vendono dei Bibble?” disse Cat.
Sam osservò lo squallore della città fantasma: le erbacce che crescevano sulla strada e i lampioni spenti.
“Sicuro!” fece, ironica.
 
“Ned, puoi finirla un secondo con quella stupida guida!” sbottò Susie Crabgrass.
“Okay!” disse sommessamente Ned.
Moze si voltò dal suo sedile verso quello di Ned e Susie.
“Vi prego aiutatemi! Sono vicina a Martin, non fa che parlare!”
Ned annuì. “Puoi venire qui dietro, tanto lui continuerebbe a parlare lo stess…”
Un tonfo sordo. Moze precipitò dietro di testa, mentre Susie e Ned colpirono il sedile davanti e Martin continuò a parlare imperterrito.
“Cosa diavolo è successo?” sbottò Susie, mentre si riaggiustava i capelli.
“Temo che ci sia stato uno… spiacevole imprevisto.” disse il professor Bender.
“Ehi guardate, abbiamo scontrato un albero… anche una volta ero con mio cugino in macchina e ho scontrato un albero… ovviamente non guidavo io… ma chissà che albero ha scontrato? Forse una quercia? Mi piacciono le querce! Anche le betulle! Ma non so se sono così…”
“Va bene, basta, Martin ne ho abbastanza!” disse Moze.
Tutti gli alunni scesero dal pullman.
Si ritrovarono in un luogo desolato e nebbioso, lo stesso dove Sam e Cat si erano ritrovate poco prima.
“E ora che diavolo facciamo?” disse Missy, mentre si riaggiustava i capelli.
“Scusa ma non hai un telefono?” chiese Doris Trembly, la bulletta innamorata di Ned, circondata dalle due amiche che annuivano qualsiasi cosa dicesse.
“Ah, gonza!” cominciò la cheerleader “non mi riferivo al fatto che siamo dispersi in un posto nebbioso, ma che con l’incidente mi sono spezzata un’unghia!”
“Gonza a chi?!” sbraitò Doris. Il professor Monroe dovette intervenire per sedare una rissa che non avrebbe certo portato a buoni risultati, soprattutto perché Doris era come minimo il doppio di Missy.
“Ehi, guarda Sam!” strillò Cat all’amica, che nel frattempo stava mangiando una coscia di pollo rinvenuta per strada.
“Non vedi che sto mangiando!” sbraitò l’amica con la bocca piena.
“Ci sono delle persone, forse possono aiutarci!”
Sam non sembrò curarsene, e continuò a mangiare la lercia coscia di pollo, e fu solo Cat a correre verso il gruppo di studenti.
“Guarda c’è una paesana!” disse Susie.
Cat arrivò sfinita accanto alla scolaresca.
“Dove siamo?” chiesero contemporaneamente la babysitter e Susie.
“Non credo che sia una paesana!” disse Moze.
Cat fece spallucce. “Comunque, passiamo a cose più importanti…”
“Avete un cellulare per avvisare qualcuno? Io ho lasciato il mio a casa, soprattutto perché era scarico…”
Cat fece per rispondere, ma si bloccò dato che Martin continuava a parlare.
“a mio cugino è caduto il cellulare nel pozzo, non gliel’hanno più ricomprato… o forse gliel’hanno regalato per Natale, beh non lo so… comunque forse Moze ce l’ha…”
“Basta!” strillò Cat, con gli occhi fuori dalle orbite. “che bambino logorroico, si sarà traumatizzato per l’incidente!”
Tutti restarono in silenzio. “Che frase intelligente che ho detto, wow!” si disse da sola.
Poco dopo anche Sam arrivò.
“Tanto i cellulari non prendono, e quindi i miei genitori non vengono!” disse Missy, cantilenando da brava cheerleader.
Doris scosse la testa, imitata dalle sue amiche. “Non è possibile.”
Quindi si trovavano tutti dispersi in una misteriosa cittadina… niente telefoni, niente contatti, niente di niente. All’improvviso comparvero delle figure sulla soglia, e tutti si spaventarono non poco.
Chi saranno? Paesani? Altri dispersi?
Riuscirà Ned a baciare Susie, e Susie a non vomitare? E Moze sopravviverà alle chiacchiere di Martin? E Missy e Doris riusciranno a non picchiarsi?
Scopritelo nel prossimo capitolo (se non me ne dimentico)!
PS: Vi assicuro che alla fine di questa serie non ci sarà un solo personaggio senza l’anima gemella! 
 
 
  
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