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Autore: DaughterOfHades    23/06/2014    4 recensioni
College!AU
Un giorno, per puro caso, Jason invia un messaggio al numero sbagliato. Da lì comincia una fitta corrispondenza con il destinatario.
{LA STORIA NON E' DI MIA PROPRIETA'. Sottolineo che questa è solo una TRADUZIONE. L'originale nasce come One-Short, ma essendo abbastanza lunga ho deciso di dividerla in alcuni capitoli.
Alla fine dell'ultima parte lascerò il link della fanfiction in versione originale, in questo modo se lo desiderate potrete mandare una recensione direttamente all'autrice!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Quasi tutti, Reyna, Talia Grace
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutto ha inizio quando Nico va in biblioteca. Sono le due di domenica pomeriggio, è armato di borsa per il portatile, una tazza del terribile caffè delle macchinette automatiche e la determinazione di finire effettivamente il suo saggio in tempo per lunedì - ma poi, appena si siede ed appoggia il computer sul tavolo, sente il cellulare vibrare.

Lo tira fuori dalla tasca con un cipiglio perplesso perché, okay, chi diavolo gli manderebbe un messaggio nel mezzo di una domenica pomeriggio? Hazel è fuori da qualche parte con Frank, Reyna probabilmente è in palestra, Percy (come se avesse mai mandato un messaggio a Nico) Dio sa solo dov’è …

[Dom 5 Gennaio 2014][14:20]  Ho intenzione di credere che i brownies che mi hai lasciato in cucina sono le tue scuse per aver “accidentalmente” dato fuoco al divano venerdì.

Fissa il messaggio del numero sconosciuto per alcuni minuti. Numero errato, sicuro. Mostra la sua eccellente padronanza della lingua e risponde con una sola parola.

[14:24] Uh.

(Ecco la ragione per cui Nico studia medicina e non inglese)

Incurante, il misterioso mittente non sembra scoraggiarsi.

[14:25] Okay, sono abbastanza buoni, te ne rendo merito, ma ci vorrà molto di più di qualche prodotto da forno per ottenere il mio perdono dopo la flagellazione che ho ricevuto da Piper quando sei corso via.

[14:26] E’ stato terrificante.


[14:28] Per quanto intrigante suoni ciò che è successo venerdì …

[14:28] ?

[14:28] Credo che tu potresti aver sbagliato numero.

[14:29] Aspetta, davvero? Non sei Leo?

[14:31] No.

[14:34] Ooh, dannazione. Scusa, pensavo fossi un altro!

[14:36] Un altro chiamato Leo che apparentemente ha dato fuoco alla tua cucina - Questa parte l’ho capita.

[14:37] Già. Lunga storia. E non era esattamente la nostra cucina.

[14:39] Dei miei amici avevano organizzato una festa a casa loro ed a metà serata Leo era ubriaco ed in qualche modo è riuscito a far cadere un fiammifero acceso su un cuscino.


Nico sbuffa rumorosamente, guadagnandosi alcuni sguardi pieni di disapprovazione dalle altre persone nella sala. Fa del proprio meglio per tenere il telefono il più basso possibile sotto il tavolo e muovere silenziosamente le dita sullo schermo.

[14:41] Sembra un ragazzo responsabile.

[14:42] Vogliamo parlarne?

[14:45] Comunque, chi sei se non Leo?


[14:47] Ha importanza? 

[14:48] Io sono Jason.

[14:49] Ecco la risposta ad una domanda che non ho mai posto.

Le dita di Nico si contraggono esitanti sopra la schermo per un secondo. Ha importanza? E’ solo un nome.

[14:51] Nico.

[14:51] E’ il tuo nome?

[14:52] No, è quello della mia lucertola - sì, è il mio nome.

[14:52] Ah-ah. Beh, è bello conoscerti in questo modo … diverso, Nico. Scusami per la cosa del numero sbagliato.

[14:53] Ho preso un nuovo telefono dopo un incidente con un bagno allagato e non ho ancora avuto indietro tutti i miei contatti. 


[14:53] E’ okay.

[14:53] (Bagno allagato? Voglio sapere.)

[14:54] Sto solo dicendo che non è stata interamente colpa mia e non posso essere ritenuto del tutto responsabile. 

[14:55] Questo probabilmente è il messaggio più colpevole che ho mai letto.

                                                                               ***

Nico non riesce a finire il saggio mente è in biblioteca. Dopo l’ultimo messaggio Jason non invia nient’altro, ma già da quando è cominciata la corrispondenza fra i due il ritmo di Nico nello scrivere il tema è stato così frastagliato e si è trovato ad aggiungere cose nuove solo di tanto in tanto dopo un lungo periodo di tempo trascorso navigando inutilmente su internet.

Dopo aver letto per la seconda volta da cima a fondo l’articolo di Wikipedia sui dei rotoli di carta igienica, Nico realizza che tutta la cosa della produttività non sta andando bene come aveva sperato, perciò spegne il computer. Forse avrà più fortuna nella sua camera; Percy gli aveva detto che quella sera sarebbe stato fuori da qualche parte con Luke, in questo modo la camera di Nico sarebbe stata libera e per una volta silenziosa.

Prende le sue cose e prima di uscire lancia il bicchiere vuoto del caffè nel bidone. La sua camera è solo a quindici minuti a piedi dalla biblioteca, se prende la strada più breve, ma la mancanza di caffeina si fa sentire solo dopo cinque minuti da quando è partito, perciò arriva alla porta sentendosi come un gatto morto in letargo. Tutto ciò che può fare è chiudere la porta e collassare sul letto. 

Qualcuno bussa pochi minuti dopo, proprio quando Nico ha iniziato a prendere in considerazione l’idea di alzarsi e fare qualcosa di produttivo. Quando va ad aprire viene salutato dallo sguardo indifferente di Reyna Avilia Ramirez-Arellano, che tiene una mano all’altezza delle labbra e l’altra impegnata a mantenere un grande zaino.

“Lo sapevi che lo scorso fine settimana hai lasciato il tuo portafoglio sulla mia scrivania?” gli chiede. Raggiunge la parte davanti dello zaino e tira fuori il borsello “Ho dovuto convincere Thalia a non commettere un furto e rubarti tutti i soldi. Non è stato facile.”

“Mi stavo chiedendo dove fosse.” rimugina ad alta voce, prendendolo dalle mani della ragazza, annuendo “Grazie. Per, ehm, non aver permesso a Thalia di rubare le mie informazioni bancarie.” Non che ci fosse molto da rubare, ma è il pensiero che conta “Vuoi entrare?”

Reyna avanza all’interno e Nico chiude la porta dietro di lei. “Hai davvero bisogno di pulire di più.” gli dice, guardandosi intorno con disapprovazione.

“Ehi, quella è la parte di Percy, non la mia.” Nico fa cenno con il braccio verso il suo lato di stanza, non completamente pulito, ma vagamente più ordinato nei pressi del letto.

“E’ ancora la vostra camera in comune. Avete bisogno di lavorare insieme per mantenerla, beh, in fondo è vivibile.  Penso che quel pezzo di pizza è sul davanzale dall’ultima volta che io sono stata qui.”

“E quando è stato?”

“La settimana scorsa, Nico.”

Il ragazzo storce il naso e si allontana dalla finestra, appuntandosi una nota mentale per convincere Percy a rendere la camera abbastanza pulita da essere considerata abitabile almeno da un ispettore sanitario corrotto in qualche modo. “Non è colpa mia, di nuovo” risponde.

Reyna rotea gli occhi “Sei impossibile“ borbotta “ Comunque, sono venuta solo per portarti il portafoglio. Ah, ed anche per avvertirti che Thalia ha minacciato di distruggere la tua camera - più di quanto già lo sia - se non verrai alla prossima festa alla quale ti invita.”

Oh no. “E’ ancora arrabbiata con me per non essere venuto alla sua festa il mese scorso?” chiede sbigottito. Non riesce a ricordare quale festa fosse - una di un’amica di Thalia - ma non era proprio in cima alla sua lista di priorità in quel momento. Nico non è molto un tipo da feste.

(Ed era accaduto anche poco dopo che Percy era andato lì con Luke Castellan, che sarebbe stato con il suo compagno di stanza durante tutta la festa, e Nico non è un tipo così masochista da voler andare a vedere quei due ubriachi stare insieme su un divano fino alle due del mattino. E’ un lento processo di recupero da una cotta di sesto grado, non importa quanto Nico vorrebbe far finta che oramai è tutto passato, lui non è ancora completamente andato avanti. Gli ci vuole un po’ di più.)

“Avevi promesso che saresti venuto con tutti gli altri.” gli fa notare Reyna “Penso che è per questo che  è così infastidita. E crede che sia malsano non ‘vivere un po’ ’ ogni tanto.”

Nico tira su col naso. “ Io vivo un sacco! E non è vero che io non parlo alla gente. Io parlo con tantissima gente.”

“Oh?” Reyna aggrotta le sopracciglia. “Tipo?”

“Hazel.”

“A parte Hazel.” Incrocia le braccia al petto e lo guarda in attesa.

Nico muove la mano per un secondo come se potesse acchiappare un’idea a mezz’aria. “Te,” afferma alla fine. “Percy. Parlo con Frank qualche volta, se è con Hazel.”

“Nico, anche a me non piacciono molto le feste, ma su questo sono d’accordo con Thalia,” mormora Reyna.  “So che anche Percy vuole che tu esca più spesso. Vieni solo alla prossima festa e, beh, almeno incontra il resto del gruppo. Fai più conoscenze. Se davvero non ti piace, dopo un’ora o giù di lì possiamo andare a prendere un gelato o qualcosa del genere, io e te. A quel punto tutti si saranno placati.”

Lentamente e malvolentieri, Nico annuisce in un gesto d’assenso. “Okay,” le risponde. Poi, accennando un sorriso, aggiunge, “So che stai solo cercando di convincermi così da ottenere i buoni libri di Thalia, sai?”

Il lieve rossore che colora per qualche istante le guance di Reyna quasi convince Nico ad aver bisogno di partecipare a più feste in un prossimo futuro.

“Non è vero!”

                                                                            ***

[Martedì 7 Gennaio 2014][14:30] Hai davvero una lucertola? 

Nico non ha ancora del tutto padroneggiato la sottile arte di usare il telefono sotto il banco durante le lezioni, come fanno molte altre persone della sua età, ma può leggere un messaggio abbastanza facilmente. Proprio per questo trascorre due minuti buoni scervellandosi sul contenuto di quest‘ultimo.

L’insegnante blatera sullo sfondo dei suoi pensieri mentre Nico si domanda come può rispondere. Qualcosa sui vasi sanguigni. L’arteria coronaria. Non sta ascoltando molto.

Lucertola?

Dopo alcune riflessioni inizia lentamente a scrivere la risposta, lanciando troppo frequentemente occhiate al professore per essere sicuro che non sospetti nulla .

[14:34] Perché mi stai scrivendo? 

La risposta è quasi istantanea.

[14:34] Sono Jason.

[14:35] Ricordi il ragazzo del numero sbagliato, domenica?

[14:35] Pensavo tu fossi il mio amico piromane e ti ho accusato di aver cucinato dei brownies.


[14:36] Ricordo.

[14:37] Ho ancora salvati i messaggi del tuo numero.

[14:37] Ma perché mi stai scrivendo di nuovo?

Il messaggio successivo ci mette un po’ ad arrivare, così Nico coglie l’opportunità per appoggiare il cellulare sulle gambe e prendere alcuni appunti. Sta scrivendo la parola ‘infarto’ con la ruvida penna blu quando lo schermo del cellulare si illumina per annunciare un nuovo messaggio.

[14:44] Sto aspettando che la lezione inizi ma il professore non è ancora arrivato.

[14:44] Stavo rileggendo i vecchi messaggi ed ho visto quello che mi avevi mandato.

[14:44] Ricordi quando hai detto sarcasticamente che Nico era il nome della tua lucertola?

[14:45] E allora mi stavo chiedendo se tu avessi davvero una lucertola.


[14:46] Il senso di quella frase era totalmente sarcastico.

[14:46] Giuro di non avere una lucertola.

[14:47] Ci avevo pensato.

[14.47] Ma ehi, non si può mai sapere.

[14:51] Scusa se ti sto dando fastidio, sono solo tremendamente annoiato e tutti i miei amici sono occupati.

[14:53] La lezione doveva cominciare ad ‘e mezza, ma a quanto pare il nostro professore è scomparso dalla faccia della Terra, così mi sono seduto qui.


Forse è perché Nico è annoiato dall’imparare cose sugli infarti. Forse perché Thalia (e per estensione anche Reyna) insiste sul fatto che deve diventare più socievole e l’idea oramai si sta facendo strada nella sua mente.

Qualunque fosse la ragione, Nico sorprendentemente scrive un messaggio con l’intento di avviare una conversazione invece che terminarla.

[14:55] Su cosa sarà la tua lezione?

[14:56] Greco, frequento la classe intermedia.

[14:57] Studio i classici, perciò fa parte del corso ma onestamente il latino è meglio.


[14:59] Ehi, cos’hai contro il greco?

[14:59] E’ forte.

[15:00] Non ho niente contro il greco! E’ solo … un po’ difficile.

[15:01] Il latino è molto più semplice.

[15:01] Quindi tu studi greco o qualcosa del genere? Aspetta, ma hai la mia stessa età?


[15:03] Ho fatto greco quando stavo a scuola.

[15:04] Oramai però non lo faccio più. Frequento il college, faccio medicina.

[15:04] Figo. Matricola?

[15:04] Esattamente.

[15:06] Idem.

[15:06] Vuoi diventare un dottore?

[15:07] Non lo so. Forse.

[15:08] Ci sto pensando, intanto vado avanti.

[15:08] Anch’io.

[15:10] Non ho idea di cosa voglio fare dopo o come possano aiutarmi i classici in questa scelta, ma è da quando ero bambino che ho sempre amato la mitologia e cose del genere.

[15:11] E poi in classe ero sempre il più bravo in latino, allora mi sono detto, ehi, perché no?


[15:12] Noi a scuola non abbiamo mai avuto l’opportunità di studiare il latino.

[15:12] La tua scuola insegnava il greco e non il latino? E’ … strano.

[15:13] La nostra preside aveva qualcosa contro il latino e gli Antichi Romani in generale. Non so perché.

[15:14] Una fanatica del greco?

[15:15] Ricordo che quando ero piccolo mischiavo sempre gli dèi romani con quelli greci.

[15:15] Ero così confuso.

[15:16] Non ha aiutato il fatto che giocavo ad un gioco di carte che usava solo dèi greci per le figurine e le statuette


[15:19] Aspetta.

[15:19] Intendi Mitomagia? Quel gioco di carte?

[15:20] Esatto, quello!

[15:20] Ne hai sentito parlare?


[15:21] Ci giocavo un sacco. Ho collezionato quasi tutte le statuette ed il resto.

[15:23] Credo che abbiano fatto anche un’edizione speciale con gli dèi romani, sai.

[15:24] Aspetta, davvero?

[15:26] Wow, ho passato tutta la mia infanzia cercando di ricordare che Marte aveva l’aspetto dello Zeus romano.


Nico si risveglia dalla sua trance data dai messaggi solo grazie al rumore dei compagni di classe che si affrettano a mettere i libri nelle borse e corrono verso il corridoio per scappare dalla stanza. Il ragazzo alza lo sguardo e realizza che la lezione è finita e, merda, non può essere già passata un’ora.

Tranne per il fatto che l’insegnante se n’è appena andato e che l’orologio suggerisce che, sì, Nico ha mandato messaggi a Jason per quasi un’ora.

Deve seriamente smettere di usare il cellulare nel mezzo della lezione. Nico di solito è quel tipo di persona che rimprovera silenziosamente i ragazzi che perdono tempo con il telefono invece di stare a sentire la lezione, ma ci è cascato anche lui, chattando con un ragazzo che non ha mai incontrato discutendo su un gioco di carte per bambini. Anche se Nico ammette a malincuore di giocare ancora con quelle carte invece di studiare.

Il cellulare vibra per l'arrivo di un nuovo messaggio. Lo legge, si guarda intorno, poi comincia a mettere nella cartella tutti gli appunti sparsi sul tavolo, caricandosi la borsa in spalla. Prende di nuovo il telefono e lo stringe nel palmo, facendosi strada fuori dall’edificio, pensando, pensando, pensando. 

Vibra ancora.

Bene.

Un altro messaggio non può far male, giusto?








  {Salve a tutti! La prossima parte la metterò la settimana prossima, soltanto perché devo partire, perdonatemi! Poi da lunedì prossimo sarò molto più veloce ad aggiornare. Spero che questa storia vi piaccia quanto sia piaciuta a me!
  
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