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Autore: Clary F    23/06/2014    16 recensioni
Clary si trova a dover affrontare un piccolo (enorme) problema. Con uno stick tra le mani e una propensione per gli attacchi di panico, probabilmente riuscirà a incasinare la sua (già abbastanza incasinata) vita.
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Jace Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairytale'
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Titolo: Not a Fairytale
Contesto: Dopo Città del Fuoco Celeste (non sono presenti spoiler fino all'epilogo).
Personaggi: Clary, Jace, Isabelle, Alec, Magnus, Simon, Tessa, Luke, Jocelyn.
Coppie: Clary/Jace, Magnus/Alec, Simon/Isabelle, Tessa/Jem.
Spin off: A Modern Fairytale, one-shot lemon che descrive piuttosto nel dettaglio la notte in cui Clary e Jace hanno concepito (ahahahah), è narrata sempre in prima persona dal punto di vista di Clary, ma lo stile non è ironico/comico come qui.
Note: Okay, questa storia di Clary incinta è demenziale, me ne rendo conto, ma spero l'apprezzerete lo stesso. Si potrebbe collocare in futuro ipotetico dopo che tutti i drammi dei nostri Cacciatori si sono conclusi e l'ispirazione per scriverla mi è venuta dopo aver rivisto il bellissimo film Juno. Detto ciò, ringrazio tutte le persone che hanno recensito e che recensiranno questa idiozia!
 
 

PROLOGUE


Conto i secondi alla rovescia, invocando l'Angelo Raziel e tutti i santi protettori degli Shadowhunters.
 
Dieci.
 
Nove.
 
Otto.
 
Sto iperventilando e questa non è decisamente una buona cosa. Troppo ossigeno al cervello può dare alla testa. Non ho mai sofferto di attacchi di panico, ma questo è sicuramente un buon momento per iniziare ad averli. Ricordo vagamente come bisogna comportarsi in queste situazioni, ma riesco solo a ricordare di un qualcosa tipo contare i respiri o i passi. Le mattonelle del bagno andranno bene lo stesso? Inizio a contarle ma nel frattempo perdo il conteggio del tempo.
 
Dannazione!
 
Facciamo che ero arrivata a tre.
 
Tre.
 
Due.
 
Uno.
 
Okay, Clary. È arrivato il momento. Il momento in cui deciderai se buttarti da un ponte e lasciarti divorare da un demone Devrak, senza nemmeno tentare di difenderti.
 
Afferro lo stick e la parola che appare mi spiazza completamente.
 
Questo non può essere vero, è uno scherzo.
 
Controllo e ricontrollo ossessivamente lo stick. Lo sbatto contro il bordo della vasca da bagno, nel caso fosse andato in tilt e avesse bisogno di una scossa per riprendersi.
 
Okay, stick. Ti do ancora due secondi per cambiare il tuo verdetto, questa è la tua ultima possibilità.
 
Due.
 
So che parlare a uno stick dentro la mia testa non è sintomo di una ferrea salute mentale. Ma chi può biasimarmi?
 
Uno.
 
La scritta in rosso è ancora lì, su quella stupida finestrella bianca.
 
Incinta.
 
Oh, per l'Angelo. Non posso essere incinta! È tecnicamente impossibile. In realtà, tecnicamente, è possibile … visto che ho fatto sesso.
 
Ma ho diciassette anni, dannazione! Per il Conclave sono ancora una bambina, non mi è permesso partecipare alle riunioni del Consiglio, figurarsi avere un figlio! Non ho terminato la mia istruzione, né il mio allenamento; non può essere vero. Probabilmente dovrei rinchiudermi in una stanza e non uscire mai più. Vivrò di aria e polvere e senso di colpa.
 
Stringo i pugni e mi afferro la testa fra le mani. Chi avrebbe mai detto che io, la sfigata di turno appassionata di fumetti, mi sarei ritrovata in una situazione simile?
 
Il mio pensiero corre verso mamma. Mi ucciderà.
 
Come farò a dirglielo? Come può una ragazza di appena diciassette anni, dare una notizia del genere alla sua irascibile, iperprotettiva e sospettosa madre?
 
Potrei sempre uscirmene con un: congratulazioni, diventerai nonna! Lanciandole una manciata di coriandoli in faccia. No, la cosa è da escludere se non voglio procurarle un attacco di cuore, o peggio, essere impalata al muro da uno dei suoi pugnali. Anche se questa potrebbe essere una soluzione, una volta morta non dovrei più preoccuparmi di niente. Ma diciamocelo, morire a diciassette anni non è mai stata la mia prerogativa. L'opzione di vivere come una reclusa per il resto della vita è più allettante.
 
Anche se, in fondo, è colpa sua, non è così? Se solo mi avesse dato da leggere uno di quei depliant da genitori, del genere 'Sesso: istruzioni e precauzioni per l'uso' oppure 'Come evitare l'arrivo della cicogna' ora non mi troverei in questa spiacevole situazione. E invece no, anni di soprusi e intimidazioni genitoriali ('non tornare dopo mezzanotte' e 'i demoni sono mooolto cattivi') ecco a cosa mi hanno portato.
 
Bell'affare.
 
Ma mia madre non è l'unica persona da biasimare qui, oh, no di certo! Un solo nome, quattro lettere: Jace (anche noto come padre-del-bambino-che-cresce-nel-mio-ventre). Lui e la sua lascivia, i suoi soffici capelli biondi (mi chiedo spesso che balsamo usi) …
 
Ehm, dicevo? Ah, sì, che mi rinchiuderò in una stanza e non uscirò mai più da lì. Dormirò sopra un giaciglio di paglia, proprio come fanno i cavalli. Urgh, io odio quegli animali.
 
Inoltre, il vivere per sempre rinchiusa, implicherebbe il fatto che io non possa uccidere la persona che mi ha messo in questo casino. Sì, devo decisamente uscire e uccidere Jace con le mie stesse mani. Sarà un'impresa difficile, certo, lui è il miglior guerriero che io conosca, ma magari con l'aiuto di Luke e il fattore sorpresa la cosa potrebbe andare a buon fine.
 
Oh, Luke. È come se fosse un padre per me, non voglio che smetta di guardarmi come se io fossi la sua tenera e innocente bambina.
 
Questa cosa rovinerà la mia vita.
 
Mia madre verrà imprigionata alla Guardia per omicidio colposo e mi figuro già Magnus, che nel tentativo di aiutarmi a mantenere il bambino si ritirerà a New York e inizierà a lavorare come stripper in uno di quei locali malfamati dei bassi fondi, per una misera paga di 10 dollari l'ora; se non contiamo le mance che gli avventori del locale gli infileranno tra gli slip pitonati, ovviamente.
 
Oh, questo immagine mi ha nauseato, oltre ad avermi fatto venire una tremenda voglia di biscotti all'uva passa.
 
Esisteranno i biscotti all'uva passa?
 
(Ecco un altro motivo per uscire da qui.)
 
Oh, Dio.
 
Sono fregata.
 
Stupido Jace, stupido, stupido Jace!
 
È tutta colpa sua e dei suoi occhi color oro fuso, dei suoi capelli fini come seta (che diavolo di balsamo userà?) e dei suoi addominali scolpiti.

Maledizione!
   
 
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