Butta fuori del fumo in un gesto naturale, mentre fissa il ''soffitto'' dell'auto, e io rimango fisso a guardarlo senza rendermene conto. Curioso di quell'aria da bambino, di quegli occhi splendenti e freddissimi, di quei lineamenti taglienti ma morbidi e quell'insieme bizzarro e armonioso. Non capisco bene ciò che sento, e forse è invidia, perchè l'uomo più bello e sicuro di sè del mondo ha trovato qualcuno che ingenuamente lo sta facendo sentire inferiore. - Quanti anni hai? - chiedo senza premeditazione.
- Ventiquattro. - Un brivido, sconosciutissimo, mi percorre le costole.
- Io, ventisette. -