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Autore: micRobs    24/06/2014    2 recensioni
Sebastian/Thad | Future!Fic, Slice of life.
Raccolta di daddies!Thadastian slegate tra loro e indipendenti l'una dall'altra.
1- How to welcome daddy.
2- Come fa lo pitidattilo?
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Demian
 
 
 
«Che ne dici di Jonathan?»
«Esiste già un Jonathan Harwood in famiglia.»
«Questo sarebbe Jonathan Smythe-Harwood, amore.»
«Lo so, gioia, ma mio padre non ci tiene così tanto che uno dei suoi nipoti si chiami come lui.»
«Con Seth non è stato così difficile. »
«Questo perché Jeff ebbe l'idea geniale e trovò il nome perfetto.»
«Dobbiamo trovare qualcosa di altrettanto perfetto.»
«Magari possiamo chiedere di nuovo-»
«Scordatelo, Harwood. Quante volte credi che possa sopportare di dargli ragione?»
«Quando lo troveremo, sapremo che è quello giusto, Sebastian. Abbiamo tempo.»
 
«Continuo a pensare che Alphonse sia un bel nome.»
«Io continuo a pensare che tu abbia un'idea un po' distorta di cosa sia un bel nome.»
 
«Thomas, mh?»
«Il discorso fatto per tuo padre vale anche per il mio.»
 
«Sean. Sean Smythe-Harwood suona bene. E non è il padre di nessuno dei due.»
«Sean mi ricorda il nome di un cane.»
«Ma che infanzia disturbata hai avuto, per chiamare un cane Sean?»
«Una in cui era facile scegliere un nome, di sicuro.»
 
 
«Sei sicuro che quel libro sia adatto a lui? I genitori normali di solito non leggono Peter Pan o Il libro della giungla
Thad ripone sul comodino gli occhiali da vista, insieme a quella copia vecchia e logora del suo romanzo preferito. «Da quand'è che io e te siamo genitori normali?»
Sebastian sorride. «Non lo siamo» ragiona, accarezzando morbidamente i capelli di Seth che dorme a cavalcioni sulle gambe di suo marito.
«E comunque è lui che me lo chiede» aggiunge quest'ultimo. «Io scelgo i passi più innocui e glieli leggo. Dubito che si renda conto che non sto seguendo un filo logico.»
«Dici? È intelligente, sta venendo su bene. Prima o poi si accorgerà che la storia non lo sta portando da nessuna parte.»
Thad scrolla le spalle. «Per allora, avrò già cambiato favola della buonanotte.»
«Non ho mai capito perché ti piace tanto» sospira Sebastian, dopo alcuni minuti di silenzio in cui Thad è riuscito in qualche modo a far stendere Seth in mezzo a loro. «Ormai lo sai a memoria.»
La risposta che gli giunge è semplice e lapidaria: «Conosco a memoria anche te, eppure mi piaci ancora.»
Sebastian raggiunge la sua mano e se la porta alle labbra in un movimento naturale e necessario. La pelle di Thad è calda. La crisi ormai è solo un ricordo lontano.
 
 
Non si stupisce di trovarlo ancora lì, quel libro. Sul comodino, dove Thad lo ripone ogni sera, anche quando sta leggendo altro. Da che ha memoria, quel romanzo non è mai entrato in una libreria, sin dalla prima volta in cui lui stesso lo ha messo tra le mani di un Thad ancora sedicenne.
Preso a caso da una libreria a caso, poche ore prima di un Natale in cui si era come al solito ridotto all'ultimo per comprare i regali. Thad lo aveva adorato e Sebastian lo sa, lo sa ancora che quello era stato il momento in cui le cose tra loro avevano iniziato a mutare.
È ingiallito e logorato, ma lui non si stupisce neanche di questo, perché si può dire che quel libro abbia la stessa età del loro amore, sebbene non abbia resistito ugualmente bene allo scorrere del tempo. Lo prende in mano con un tuffo al cuore, ricordandosi che neanche per loro le cose sono state così facili. È tutto passato, si ripete. Come fa quasi ogni giorno.
Lo sfoglia con attenzione, come se stesse accarezzando davvero un pezzo della loro vita; Thad ha evidenziato i passaggi che lo hanno colpito di più, contribuendo ad arricchire quelle pagine con note scritte a matita. Sebastian sorride con dolcezza, senza neanche sapere perché.
C'è una pagina, però, che cattura la sua attenzione. È verso la fine ed è più sottile e consumata delle altre, segno che Thad ci si sia soffermato molto più a lungo. Al centro, sottolineata diverse volte, spicca una frase che Sebastian legge senza fiato e con lo stomaco annodato.
 
"L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in se stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà."
 
Quello è stato il loro inizio. Forse può esserlo di nuovo.
 
 
Ritorna a casa che ormai l'ora di cena è vicina, ma non si fa prendere dall'ansia: il giovedì Thad rientra più tardi da lavoro, quindi lui sa di avere ancora tempo.
Estrae il libro dalla busta di carta del negozio e lo posa sul bancone della cucina, osservandolo con circospezione e ostinatezza, come se stesse chiedendo a lui cosa fare. Ma tanto ormai ha già deciso: recupera un pennarello nero da un cassetto e scrive quelle due parole che sa potrebbero cambiargli la vita per sempre, di nuovo. Sulla copertina, proprio sotto al titolo.
 
Quella sera stessa, quando Thad scosta le lenzuola per infilarsi a letto, aggrotta la fronte e osserva il comodino come cercando di capire cosa sia successo, cosa sia cambiato.
Sebbene la copertina sia rivolta verso il piano di legno, gli risulta immediatamente chiaro che quella non sia la sua copia del libro.
«Sebastian, cosa-» inizia, all'indirizzo di suo marito, che si trova poco distante da lui, ma poi si interrompe, perché intanto ha preso il romanzo tra le mani e lo ha voltato per capire da dove provenisse.
E lo capisce subito, con gli occhi lucidi e le braccia di Sebastian che adesso gli circondano la vita da dietro. Lo capisce e capisce che è perfetto, così, senza bisogno di altre parole.
 
 
Demian
Smythe-Harwood
 
 
 

 
Meno di mille parole per un headcanon che era un secolo che avevo voglia di scrivere e che è venuto fuori davvero in pochissimo tempo e senza sforzo.
Il libro in questione è “Demian” di Herman Hesse e, guarda un po’, non è solo il libro preferito di quel signorino lì. Io lo consiglio a tutti, ne vale tantissimo la pena ♥
Ah, giusto a scanso di equivoci: sì, nel mio headcanon, i Thadastian hanno avuto una crisi coniugale circa tre anni dopo la nascita di Seth. Sono cattiva, lo so, ma è una cosa che trovo molto molto da loro e che forse, prima o poi, deciderò di mettere su carta.
 
Per il momento, vi saluto e vi mando un bacio.
Robs, che ormai è quasi un anno che si trova qui.
   
 
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