Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |       
Autore: Juliet_99    24/06/2014    7 recensioni
“Mi prometti una cosa?”
“Cosa?”
“Non lasciarmi mai solo amore, ti prego.”
“Non lo farò mai, e tu?”
“Nemmeno io, promesso.”
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



-You had promised.
 
1.
 
 
“Mi prometti una cosa?”
“Cosa?”
“Non lasciarmi mai solo amore, ti prego.”
“Non lo farò mai, e tu?”
“Nemmeno io, promesso.
 
 
-Promesso-   non si può promettere nulla, se non si è sicuri di poter mantenere quella promessa. Non si dovrebbe mai aprire bocca, se non si è consapevoli di quello che si sta per dire.
Eravamo ritornati insieme, era tutto quanto ritornato alla ‘normalità’. Ma adesso mi chiedo .. quale normalità?
E’ sempre stato tutto una grande bugia, una presa in giro, un qualcosa che non esisteva davvero.
Un qualcosa che non era sincero, che però io chiamavo perfetto. 
Io la vedevo così insomma. Chi mi chiedeva del mio rapporto, come risposta riceveva sempre la stessa..
 
“E’ tutto perfetto. Io e lui ci parliamo di tutto, non ci sono segreti fra di noi.
 
-Noi-  questa parola, che comprende due persone, che vuol dire complicità, che vuol dire fiducia, che vuol dire fedeltà, che vuol dire condividere, che vuol dire avere una relazione.
 
-Relazione- lo era solo per me. Per lui era una scommessa.
Oh si, quella famosissima scommessa. Ecco cosa ero realmente io.. non una ragazza, non una donna, non una persona, ma bensì una scommessa.
 
-Scommessa-  le scommesse di solito si fanno fra amici, per gioco durante l’estate. Le scommesse si fanno nei giochi a carte, le scommesse si fanno sulle partite di calcio o sulle corse dei cavalli .. oppure si fanno guardando la Moto GP in televisione, insieme ad un’amico. Lui invece no. Mi ero fatta desiderare per un mese intero, non avevo intenzione di cedermi così facilmente a lui. Volevo aspettare un po’, non ero sicura, non avevo sentito parlare bene di lui e a dire il vero non sapevo proprio a cosa andavo incontro.
O forse lo sapevo, una sera parlammo tutta la notte, parlammo del fatto che non avrei ceduto facilmente e lui .. mi prese.  Lui prese come scommessa me.
Non un cavallo, non un gioco, non una squadra, non un pilota.. prese come scommessa me.
 
-Me-  che dire di me? Ero una ragazza normale come tutte le altre, dodici mesi fa. Sorridevo sempre per tutto, sempre il senso dell’umorismo al massimo, mai una lacrima scendeva sul mio volto. Non avevo mai paura, ero sempre pronta a tutto, ed il bello è che affrontavo tutto quanto con il sorriso. Avevo le energie al massimo, nulla riusciva mai ad abbattermi. Avevo una particolarità, un dono. Non tutti lo possiedono .. quello di saper leggere la musica, di saperla produrre, con la mia voce. Ho sempre avuto la musica nelle vene, e adesso da qualche tempo finalmente mi sono come dire ‘affermata’, adesso tutti sanno quello che so fare, persino io. Non tengo più nascosta la mia voce a nessuno. Qualche anno fa era come un segreto.
Me. Nuovamente me. Insomma, non sono cambiata, quella di cui vi ho appena raccontato non è mica morta. Degli ultimi tempi è solo un po’ sepolta, dentro di me. Cosa c’è fuori? Una maschera.
 
Chi vede questa maschera? Quasi tutti.
 
Dico quasi, perché la scorsa settima una mia amica, con le sue parole mi ha lasciata di ghiaccio.
Io  e lei ci conosciamo da quando siamo nate, lei è la figlia del compare di mio padre, da piccole ci vedevamo sempre, da quando siamo cresciute non ci vediamo più molto spesso ma l’altra sera ho capito che, come mi conosce lei, forse nessuno mi conosce così.
Per lasciarmi completamente di ghiaccio le è bastato dirmi poche parole ..
 
“Ire, io ti conosco. Tu non sei questa.”
“Mh, che vuoi dire?”
“Tu non sei così. Tu sei quella che fin da bambine, non ha mai versato una lacrima, quando lo faceva si riprendeva subitissimo. Tu sei sempre stata la più forte, quella più solare, quella che rideva sempre e trovava il buono di un qualcosa anche dove all’apparenza, non c’era proprio nulla di buono. Ti conosco come le mie tasche, è vero che da quando siamo cresciutelle non ci vediamo molto spesso ma .. penso di conoscerti abbastanza bene da poter dire che questa non sei tu. Lo so come ti senti, lo vedo quel sorriso falso che non è il tuo. Lo vedo come fissi quel telefono, senza nemmeno un motivo, per diversi minuti, come se fossi in attesa di qualcosa. Ascoltami sorella, te lo dico sinceramente, quel ‘qualcosa’ che inconsciamente aspetti, non ritornerà più.”
“Lo so.”
“Avvolte sembra proprio di no, invece.”
 
Il ghiaccio che mi sono sentita a dosso in quel momento è stato allucinante. Perché? Perché nessuno sen era mai accorto fino a quel momento. Tutti mi guardano e mi dicono “Ah, che bello! Finalmente ti sei ripresa, bello vederti sorridere di nuovo.”  Avvolte penso che nessuno si ricordi il mio vecchio sorriso, quello vero. Io non lo vedo più al mio specchio da qualche mese ormai.  Nella mia breve vita, ne ho ricevute tantissime di delusioni, di ogni tipo. Sono stata tradita, molte volte. Da quelli che pensavo fossero amici, veri amici. Ancora oggi succede .. ma ormai è come se ci avessi fatto il callo. E’ una cosa che succede spesso, troppo spesso. Lui diceva che succedeva perché ero troppo buona, perché mi fidavo troppo presto delle persone e perché davo tutto e subito a chiunque mi dimostrasse anche solo una goccia di affetto o un po’ d’attenzione. Sono stata così stupida da non capire che persino lui, nel suo volermi proteggere dal mondo, stava facendo quello che molte persone avevano fatto con me .. approfittarsi di tutto il bene che gli volevo, di tutto l’amore che provavo. Che ancora un po’ provo.
 
E’ stata una grossa e profonda ferita nel mio cuore questa. Più che una ferita .. Lui ha infilato la mano nel mio torace, ha avvolto il mio cuore e l’ha tirato fuori dal mio corpo, ha messo tutte e due le mani nelle rispettive estremità e ha cominciato a tirare, fino a quando nel mio cuore, proprio al centro, si è creata una spaccatura, una crepa .. profonda quanto l’oceano.
Lui ha continuato a tirare, da destra e da sinistra, la crepa continuava sempre di più ad allargarsi, diventava sempre più profonda .. giorno dopo giorno, fino all’ultimo giorno insieme, prima dell’epico messaggio..
 
‘Scusa ma non ce la faccio, non provo più le stesse cose, dovevo dirtelo, non mi và di prenderti ancora in giro, non riesco più a essere quello di prima.’
Le ultime parole di quel messaggio chilometrico che mi mandò il 23 Aprile, solo per dirmi che non riusciva più a reggere questa situazione, che si era stancato e che aveva voglia di cambiare aria.
Insomma, dopo nove mesi sempre con la stessa persona, soprattutto con una come me, era sicuramente un po’ un’impresa dai. Non sono mai stata abbastanza, fin dal primo momento, solo che mi chiedo, chissà come mai, stare tutto questo tempo insieme a me, vivendo con me tutti i giorni, sentendomi tutti i giorni, ascoltando le mie lamentele di quanto mi andasse male a scuola con i miei professori, di quante volte litigavo con una mia cara mica, solo perché questa relazione non l’aveva mai accettata fin dal primo momento, e adesso capisco un po’ meglio il perché.
A lui è sempre piaciuto usare le ragazze a suo piacimento per poi al momento buono buttarle via e cambiarle come fossero macchine usate.
Le discussioni  fra me e lei erano abbastanza animate, e avvenivano abbastanza spesso.
Piangevo anche, abbastanza spesso. Perché sono un tipo che ama la pace e la tranquillità, il parlare di tutto con le proprie amiche, sono quella ragazza che vorrebbe che le sue scelte di vita venissero appoggiate anche dalle proprie amiche, invece di fare la guerra su chi ha ragione o su chi ha torto riguardo una persona o una situazione. Certo, i pareri sono sempre ben accetti da parte mia, ma non avevo mai chiesto una guerra, non avrei mai voluto passare l’inverno in conflitto con qualcuno a cui voglio veramente bene.
Volevo solo una vita decente, anche se io l’avrei chiamata perfetta.
 
Perfetta, perché per me la perfezione è avere accanto le mie amiche e i mei amici insieme all’amore della mia vita, andando tutti quanti d’accordo, come l’inizio dell’estate scorsa, tutto andava bene ma improvvisamente le cose andarono sgretolandosi sempre di più, cadendo rovinosamente giù.
 
Iniziarono litigi continui, rotture di fidanzamenti che sembrava potessero durare in eterno. Per me da una parte era iniziato l’inferno, perché non avevo l’appoggio degli amici che ritenevo i più importanti per me.
L’unico mio rifugio di conseguenza era solo e soltanto lui, e lo rimase per ben nove lunghissimi mesi, che in realtà, ripensandoci adesso, sembra ieri che ci demmo il nostro primo bacio.
 
-Bacio-  un gesto imparagonabile, più prezioso dell’oro, più delicato della seta, più importante di un dono materiale. Un bacio è qualcosa di speciale, è un gesto che ha un’enorme significato. Un bacio non è una stupidaggine, è addirittura più importante di un’abbraccio forse, quando lo si è dato con il cuore, e soprattutto quando all’interno di esso c’è amore.
 
-Amore- può essere una parola, può essere un sentimento, può essere un soprannome dato ad una persona alla quale si ci tine in maniera particolare. L’amore per me ..  è come un miracolo. E’ qualcosa di mistico, di speciale, di prezioso. E’ un qualcosa che a dire la verità non si può davvero descrivere. L’amore .. quello vero, è quello che provavo io per quel ragazzo, quella persona che ritenevo la mia salvezza, il mio miracolo .. l’amore della mia vita.
 
-L’amore della mia vita-  era lui. Quel ragazzo che mi proteggeva.
                                                          Quel ragazzo che mi faceva sorridere.
                                                          Quel ragazzo che avrebbe fatto di tutto per me.
                                                          Quel ragazzo che mi rendeva felice con un semplice gesto.
                                                          Quel ragazzo che quando ero arrabbiata, stressata, triste, gli bastava                                                                                                                                  chiamarmi per telefono, dire anche solo una parola per farmi sorridere e far sparire tutto il rancore che avevo dentro.
                                                          Quel ragazzo, l’unico che io potessi chiamare la mia felicità.
 
Cosa? Cosa è rimasto veramente di tutto questo?
Nulla.
 
 
 
 
Cosa c’è adesso? Cosa c’è realmente, dentro me?
 
Nulla.
 
 
Di nuovo quella parola, questo ‘nulla’. Cos’è questo ‘nulla’?
E’ il vuoto più totale, il deserto. Proprio come quello vero.
C’è tabula rasa, c’è il terreno completamente spianato. Dove sono finite le macerie? Quelle del grande palazzo che stavamo costruendo io e lui poco a poco, piano dopo piano.
Sono andate distrutte anche quelle.
Sono diventate polvere, proprio come tutto il resto.
Rimane solo la desolazione, da due mesi c’è silenzio, tutto tace.
Nessuno osa ricostruire.. come mai?
Perché dentro me stessa, solo io posso decidere di ricostruire qualcosa, gli esterni possono solo aiutarmi a farlo.
Perché? Perché non mi sto facendo aiutare? Eppure qualcuno disposto a farlo c’è.
 
Io so qual è il motivo .. la realtà è che io, per adesso, non sono più io. Ci sarebbe bisogno di andare a salvare Irene, lì dov’è che è nascosta, lì dov’è che è rimasta bloccata.
Ci sarebbe bisogno di distruggere le varie maschere che Irene usa tutti i giorni, ci sarebbe bisogno di un mago, uno che sappia entrare dentro di me e risvegliarmi dal sonno profondo in cui la vera me è caduta.
Per adesso sembra una cosa così impossibile, il colpo è stato così pesante, io l’amavo così tanto.
Io avrei fatto di tutto per lui, avrei fatto le pazzie più assurde, avrei attraversato l’intero oceano a nuovo, avrei camminato sui fuochi ardenti a piedi nudi senza lamentarmi del dolore solo per lui.
Gli avevo dato la mia fiducia.
Gli avevo dato il mio amore.
Gli avevo dato la mia pazienza.
Gli avevo dato il mio tempo.
Ma la cosa più importante che gli avevo dato .. era proprio la mia anima.
Avevamo condiviso tutto, per nove mesi.
 
Lui era la mia felicità.
Lui era la mia vita.
Lui era tutto.
Lui era l’more della mia vita.
Lui .. era stata la mia prima volta.
 
Ecco perché Irene è sparita. Ecco perché Irene, dopo quel ‘scusa ma la finiamo qui.’  è improvvisamente sparita. Me stessa ha preferito lasciare spazio a delle maschere improvvisate sul momento, a seconda della situazione dal mio subconscio. La delusione è stata grande e soprattutto inaspettata. E’ stata la prima persona che ho sentito di amare veramente almeno un pò quanto amavo i mei genitori. Lui era la cosa più bella che avevo, cercavo di proteggerla e custodirla tutti i giorni, ma questo non dipendeva da me, non lo è mai dipeso, solo che non me ne sono accorta. Lui poteva entrare e uscire dalla mia vita quando gli pareva e piaceva, e non me ne sono mai accorta.
Perché per questa povera disgraziata, era tutto vero.
Ci credevo. Ci credevo davvero.
 
Ma io l’amavo, l’amavo ancora e non mi sono accorta del mostro che stava dentro di lui, e che mi guardava tutti i giorni con quegli occhi pieni di desiderio, accesi dalle voglie, infuocati dalla voglia di toccare il corpo di una ragazza e farlo completamente suo.
Non vedevo quello sporco bugiardo, che mi ricopriva di belle parole, finti pensieri e sogni inventati.
Non vedevo quel maledetto bastardo che è stato capace di mandare all’aria l’amicizia con i suoi fratelli. Ma a quanto pare la sua definizione di fratelli era uguale a quella di fidanzata, ovvero .. non esisteva affatto all’interno del suo vocabolario.
 
L’unica cosa che ha fatto tutto questo tempo è stato giocare con i nostri sentimenti.
Giocare con i nostri cuori, soggiogandoli.
Nessuno si è mai accorto di nulla, ed è per questo che quando le cose sono cominciate a venire tutte fuori, poco a poco, il suo io ha cominciato a surriscaldarsi, diventando sempre più orgoglioso di prima, sempre più doppiogiochista di prima, sempre più bugiardo.
 
Tutto il contrario di quello che pensavo lui fosse in realtà.
Adesso nella sua vita và di moda giocare con i sentimenti e con l’ingenuità di una bambina di tredici anni.
E sembra proprio che a lui vada bene così.
Sembra proprio che gli vada bene rimanere da solo, con se stesso, senza amici, passando come un’ape da ragazza in ragazza, divertendosi come un matto. Anche se a dire il vero, io il prendere in giro una ragazza, arrivare ai proprio scopi e poi gettarla via, non lo chiamerei proprio divertimento.
 


 
Spazio autrice;
Dopo tanto tempo che non pubblico e non scrivo più nulla, ho deciso di tornare scrivendo di me.
Più che altro è una specie di sfogo, era troppo che non scrivevo, ed era troppo tempo che portavo tante cose dentro, troppe a dire il vero.
Mi sono presa di coraggio e mi sono decisa a scrivere una breve storia su un'accaduto che mi ha un pò sconvolto la vita di questi tempi. 
Sò che ci sarà chi apprezzerà e chi no, ma alla fine l'ho fatto solo per sfogarmi, questo è stato il vero motivo della pubblicazione di questa breve parte della mia vita. Pubblicherò soltanto tre capitoli. Questo è il primo e sperodavvero di non annoiare nessuno. 
Grazie mille a chiunque leggerà questo sfogo.
Spero che recensiate in molti! Alla prossima, un bacio! 

 
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Juliet_99