Per la mia famiglia questo ed altro, si ripeteva continuamente Arthur Everdeen.
Nel Distretto 12 è difficile continuare a vivere, procurarsi il cibo, nutrirsi e vivere una vita serena.
C’erano le donne che restavano in casa, quelle che vendevano al mercato nero o restavano tutto il giorno con i propri figli, se ne avevano.
C’erano inoltre gli uomini, che dovevano lavorare. Io scelsi di andare in miniera a diciotto anni, quando non avrei più partecipato alla Mietitura. Ero fidanzato allora, con quella che diventò poi mia moglie e mi regalò due bellissime figlie.
Ero tutte le giornate in quella miniera di carbone, al caldo, a sopportare la puzza e a fare sforzi pesanti, ma mi ci abituai in fretta e tornavo sempre a casa felice per godermi la serata con la mia famiglia.
Mia moglie, sempre rimasta accanto a me. Mi ha sempre aiutato, non ha mai mollato fino a quel giorno in cui…
Mia figlia, la più grande, Katniss. Mi ricordo le domeniche in cui andavano nel bosco, anche se illegale farlo, e insieme raggiungevamo il lago e le insegnavo a nuotare. Poi a caccia. Ha imparato a costruirsi anche l’arco da sola, sebbene c’è voluto tanto per spiegare come fare. Col suo forte carattere nessuno l’avrebbe battuta, me lo sentivo dalla prima volta che l’ho presa in braccio.
E la piccola Primrose, la dolce, la premurosa e la timida. Ci tiene alle sue cose, tratta con cura tutte le persone, ha un carattere perfetto a mio parere. Aveva voglia di imparare, diventando così brava da superare addirittura sua madre.
E io non ho mai mollato, ho sempre lavorato per loro.
 
 
(A.A)
Buon pomeriggio, non chiedetemi come questa idea mi sia venuta ma avevo voglia di scrivere qualcosa.
Non so perché ma Mr. Everdeen me lo sono sempre immaginato col nome di Arthur.
Un bacio a tutti.
Sabri