Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Mokona_    24/06/2014    5 recensioni
Buonsalve!
Mokona è qui con una nuova jerza (probabilmente con accenni alle altre coppie, qua e là, che non fa male).
Come potete capire dal titolo, questa sarà una raccolta di tutte le "prime volte" vissute da Jellal e Erza; perchè sono quei piccoli ma importanti momenti che rendono un rapporto speciale, no?
Quindi, tanta jerza e tanto fluff tutto per voi!
Enjoy your read!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Erza Scarlet, Gerard, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


The first time...
Jellal and Erza have held hands










"Jellal, ho paura.
Ho paura.".
Erza si avvicinò inconsapevolmente al bambino affianco a lei, vedendo la guardia avvicinarsi. Jellal le si fece più vicino, e sussurrò:"Traquilla Erza.".
Anche la sua voce, però, tremava leggermente; probabilmente nessuno avrebbe potuto notarlo, a parte lei.
Quella notte Jellal l'aveva svegliata, e l'aveva fatta uscire da quel cunicolo nascosto che solo loro conoscevano (pianificavano di usarlo per scappare, prima o poi), quindi l'aveva condotta atraverso i vari tunnel per trascinarla in uno stretto buco che dava sul mare. Nessuno a parte loro, piccoli bambini, avrebbe potuto accedervi: il tunnel era troppo stretto e basso per un adulto, quindi probabilmente tutte le guardie si erano limitate ad ignorarlo, senza pensare che qualcuno avrebbe mai potuto usarlo.
Così avevano passato la notte a guardare le stelle, insieme.
Jellal le aveva raccontato di come gli uomini riuscissero ad individuare le più strane figure unendo quei puntini luminosi, quasi fosse un gioco. Loro stessi si divertirono a inventare nuove costellazioni, che chiamarono con i nomi dei loro amici.
Il bambino inoltre le raccontò molte storie legate alle stelle; la sua preferita, però, era sicuramente quella di Orione*.
Erano rimasti fuori a lungo, l'uno seduto affianco all'altra nella freddo oscurità della notte,
facendo tesoro di ognuno di quegli istanti che sapevano loro così tanto di libertà, fino quando non avevano visto il cielo iniziare a farsi più chiaro.
Stavano tornando nella loro cella il più silenziosamente possibile, quando avevano sentito i passi pesanti di una guardia dirigersi proprio verso di loro.
E non c'erano posti dove nascondersi.
Erza e Jellal si guardarono intorno, alla disperata ricerca di un qualsiasi cosa che potesse aiutarli. Fecero qualche passo indietro, ben consapevoli che quel corridoio era troppo lungo perchè lo ripercoressero all'indietro prima che lei svoltasse l'angolo e li scoprisse. Rimasero quindi fermi, la paura che impediva loro persino di respirare.
Quando infine intravidero i contorni della figura corpulenta della guardia
resi infinitamente più inquietante dalla tremolante luce della lampada che reggeva stagliarsi contro la parete, , qualcosa scattò nell'animo di Jellal: prese la mano dell'amica, tirandola dietro di sè.
Non avrebbe permesso che le facessero del male.
La guardia comparve da dietro l'angolo; si avvicinava verso di loro con passo lento, strascicato, quasi non li avesse affatto visti.
Barcollava persino, notò Jellal. Mano a mano che si avvicinava, riuscirono a vedere che aveva gli occhi chiusi.
Cosa...?
L'uomo continuava a camminare, imperterrito, senza dare il minimo segno di vita. Il bambino spinse quindi contro la parete Erza, senza parole tanto quanto lui. La guardia li superò, diretto chissà dove, ancora nel mondo dei sogni.
I due bambini si guardarono, lo stupore che riempiva i loro occhi. Poi, un sorriso increspò le labbra di Erza, e si ritrovarono da un momento all'altro a dover soffocare le risa.
Jellal strinse la mano della bambina, facendole segno di fare silenzio, così che potessero finalmente ritornare alla loro cella. Mentre camminavano, Erza notò che la mano di Jellal era più grande della sua; ed era anche calda, tanto calda.
La proteggeva, come d'altronde il bambino aveva sempre fatto, fino a quel momento.
Ed era bello sentire le loro mani intrecciate. Sì era decisamente una bella sensazione, ed Erza sentì improvvisamente il desiderio che quel contatto così nuovo non finisse mai.
Quasi avesse sentito i suio pensieri, Jellal non la lasciò andare, nemmeno quando si accucciarono nel posto dove dormivano di solito. Ad Erza di certo non dispiaceva; si accoccolò quindi contro di lui, come spesso faceva, concentrandosi sui respiri profondi dell'altro, iniziando a scivolare nel mondo dei sogni.




 

"Mi dispiace, Erza. Avrei dovuto farti fuggire, probabilmente, affrontare la guardia da solo.
Ma...Quando ho preso la tua mano, era così piccola, e così fredda. Non volevo lasciarla, dovevo protegerti, rimanere al tuo fianco. Non volevo che ti allontanassi.
Non capisco...Il mio cervello mi diceva che dovevo dirti di andare via, ma non sono riusito a farlo. Non è strano.
Argh, non capisco più niente, ultimamente...Però sai, Erza, almeno ho capito una cosa.
Voglio rimanere al tuo fianco, e proteggerti, ".





Erza socchiuse gli occhi.
Oramai si era fatta l'alba, e le guardie avevano iniziato a sbattere le spade contro le sbarre di ogni cella per svegliarli, come al solito. La prima cosa che Erza vide fu il volto di Jellal, profondamente addormentato. Sentì che le loro mani erano ancora intrecciate.
Nella sua mente iniziò a farsi strada lo strano sogno che aveva fatto quella notte, qualcosa su Jellal che diceva che l'avrebbe sempre protetta. Per qualche motivo, sentì il sangue salirle alla testa.
Per distrarsi scosse gentilmente le spalle dell'amico:"Jellal! Jellal, svegliati, dobbiamo andare!".
Il bambino si svegliò lentamente, stropicciandosi gli occhi; di solito era uno dei primi a svegliarsi, ma stare sveglio quasi per tutta la notte era stato più pesante di quanto avesse previsto.
"Erza...? Perchè sei tutta rossa?".
La bambina non si aspettava quelle parole, e si tocò istintivamente il volto, quasi a coprirlo.
Jellal ridacchiò debolmente, prima di alzarsi, tendendole la mano:"Andiamo?".
Erza sorrise mentre l'afferrava, certa che avrebbe fatto di tutto per non lasciarla mai.







*non ho resistito. Riferimento a una delle mie long preferita, questa. Leggetela tutta, è uno spettacolo, non fermatevi al primo capitolo. E preparate i fazzoletti.




Angolino di Mokona_
Hella.
Sì, è un seccolo che non aggiorno, lo so.
Se pubblico questo capitolo è solo perchè mia moglie (lei) mi ha gentilmente fatto notare che non aggiorno da aprile, e mi sono sentita incredibilmente in colpa. Quindi ecco un po' di fluff per cercare di rimediare.
E...boh, scusate, è veramente tanto che non mi faccio sentire, ma vi ringrazio per le recensioni (a proposito, meno due per arrivare a cento, qui...ora farò tanto la mendicante, ma se ci arrivo preparerò assolutamente qualcosa per voi. Ma non fidatevi, sono un essere ignobile XD), e vi assicuro che in queste settimane mi rifarò sicuramente viva. E per farmi sicuramente viva intendo dire che dovrete sorbire me e le mie shot per la jerza week perchè, anche a costo di pubblicare l'ultima il 25 maggio prossimo, riuscirò a scriverle e pubblicarle tutte.
Comunque scusatemi tanto, davvero.
E'...un periodaccio, se devo dirvi la verità. A tratti sono ispirata, il problema è che non mi piace quello che scrivo, e non mi piace come lo scrivo. ew. Però aspettatevi una long, possibilmente in tempi brevi.
Non ce l'abbiate troppo con me.
Fanart di scusa?
Ok, vado a sotterrarmi arrandom, non so cosa farmene della mia vita XD
Voi....ehm...scrivete tante jerza e fangirlate e mangiate tanta nutella, ok?
Kiss
Mokona_
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Mokona_