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Autore: EmilyPlay    24/06/2014    0 recensioni
O forse qualcuno c’è, ma è come se non ci fosse…dopotutto che differenza fa? Tutto ciò che conta è dentro di te.
"Solitude is bliss" dei Tame Impala e due Roger tormentati.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Roger Waters, Syd Barrett
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Movement doesn't flow
Quite like it does when I'm alone
I'll be the one who's free
You and all your friends
Can watch me, today


C’era musica. Gli facevano ascoltare musica.
“Che cosa ne dici? Bisogna ancora aggiustarla un poco… Rick dice che non è soddisfatto della sua parte…” una voce gentile.
Il nastro non girava più ora. Syd rimase a guardalo come prima. Silenzio.
“Se vuoi lo facciamo ripartire, così lo riascolti…” era un’altra voce, delicata.
“Perché? L’abbiamo appena sentito”

 
 
Cercò di proteggersi con il cinismo, quell’arma che, lo sapeva, era così affilata, ma, allo stesso tempo, così fragile. Una lama di ghiaccio.
“è stato lui a ridursi così, poveraccio”
Ma non poteva trattenere le sue mani dal tremare incontrollate. I cinici sono solo coloro che normalmente provano dei sentimenti talmente trasportanti che temono di perdercisi dentro e allora cercano di proteggersi.
E lui lo sapeva che quel viso devastato, quel corpo sovrappeso, quell’atteggiamento di chi si sente perso in una situazione senza avere idea di come esserci capitato…quegli occhi, quegli occhi non erano solo una responsabilità personale del loro proprietario.
Erano passati ormai sei anni dall’ultima volta che aveva messo piede lì dentro e ne era uscito silenziosamente e lieve. Ed ora ci tornava così, come per caso. Perché? Perchè diamine aveva varcato l’ingresso, perché l’avevano fatto passare? Perché era arrivato a sbattergli in faccia tutto quello che gli rodeva dentro sempre con maggiore insistenza man mano che il tempo trascorreva da quel tragico 1968?
E, come al solito, davanti alle sue paure, fuggì. Fu gentile, come gli altri, ma distaccato, come se avesse avuto a che fare con un qualunque semplice conoscente.
E poi, lui, magari, stava bene così. Vivere in solitudine senza preoccuparsi di nulla, se non di quella spesa, che stava nel sacchetto di plastica appoggiato in un angolo.
Essere libero, Roger, magari è proprio questo. Ci hanno parlato con così tanta convinzione dell’amore, della solidarietà, della natura e della spiritualità. Ma tutto ciò aveva cominciato a scricchiolare ora. La società correva nella direzione opposta. E allora almeno essere individualisti in toto.
Alla fine quale maggiore libertà di non avere bisogno di nulla, se non di una bistecca nel piatto e dei merdosi canali di un televisore a colori.
Te ne andavi via da quello studio Syd, e tutti avremmo preferito che la tua ultima immagine nella nostra memoria fosse stata una camicia colorata, una Esquire a specchi, la tua energia e genialità, il tuo brillare. Ma non sarebbe nemmeno stato giusto. E lo sappiamo bene noi appartenenti a questo gruppo che non è mai in grado di affrontare i propri problemi, che lo guardava uscire e stava da schifo, senza che nessuno lo ammettesse.
Non avrei mai potuto risarcirti per tutti gli errori e la tristezza che avevamo costruito, tanto non lo avremmo neanche mai capito davvero, però nel frattempo una briciola l’avevo lanciata:  ti avevo appena donato una canzone. Tu, in cambio, mi avevi mostrato tutte le mie ossessioni, alla fine vergognosamente nude.
Ecco con cosa avrei avuto a che fare per molto.
 
Don't ask me how you're supposed to feel
You will never come close to how I feel

There's someone in my head...
Alla fine l'ho completata!
Ciò che è effettivamente accaduto durante la visita di Syd ad Abbey Road è tratto dall'autobiografia di Nick Mason: il nastro che non viene fatto ripartire, il suo aspetto fisico e psichico, le borse della spesa e anche le bistecche e la televisione a colori.
Ciau!
Emily
 
 
  
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