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Autore: izayoi007    20/08/2008    7 recensioni
Con in consenso di Hypnotic Poison, la sottoscritta si è permessa di scrivere una "What if" di "Miscarriage-non potevo considerarlo mio".
Per leggerla dovreste conoscerla la bellissima one-shot di Hypny...
La mia storia comunque, parte dal presupposto che Ichigo alla fine abbia deciso di tenere il bambino...cosa succederà? Quale sarà la reazione di Ryo? beh..lo scoprirete solo leggendo! bacioni Izayoi007
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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MISCARRIAGE – AND IF…

MISCARRIAGE – AND IF…

 

1.     Reasons

 

Paura.

Paura e freddo erano le uniche due sue sensazioni mentre percorreva quel vicolo buio.

Si strinse di più nel giubbotto leggero che portava, guardando le porte di legno quasi marcio scorrerle di fianco.

Rilesse il bigliettino stropicciato che stringeva in mano: l’inchiostro si era sbiadito tante erano le volte che l’aveva aperto e tenuto dentro la tasca.

Si fermò davanti ad una casetta, forse quella nello stato migliore rispetto alle abitazioni di quella stradina angusta.

Era arrivata.

Deglutì un paio di volte. Era ancora in tempo per tornare indietro…

Alzò il braccio con il pugno serrato e si preparò a colpire la superficie scura della porta.

Finalmente si mosse ma la sua mano si bloccò a mezz’aria.

Non poteva farlo.

Aveva paura, aveva freddo, tremava miseramente e avrebbe voluto dimenticarlo, ma non poteva farlo.

Il ricordo, la sofferenza e il terrore di quel giorno la colsero e un fastidioso movimento all’altezza dello stomaco provvidero a far riaffiorare quei sentimenti.

I suoi gemiti imbarazzanti, il dolore sia fisico che morale e l’ingente bisogno di fuggire le bruciarono la pelle come se non fosse solo un ricordo ma stesse accadendo in quello stesso istante. Serrò gli occhi e dopo essersi voltata cominciò a correre nella direzione da cui era venuta.

Non lo voleva.

Non lo voleva…non era suo! Ma non poteva ucciderlo; era vivo, respirava ed era dentro di lei.

Era il frutto di una notte di violenza, sofferenza e vergogna. Ma non aveva alcuna colpa, nessuna. E lei non aveva il diritto di ucciderlo, di impedirgli di venire al mondo e di avere una vita propria.

Ma lei non lo avrebbe mai amato, lo sapeva. Era giusto farlo nascere a quel modo? Senza l’amore dei propri genitori, senza l’amore di una madre?

No, non lo era. Ma ancor meno lo era privarlo della vita. Che diritto aveva lei per decidere dell’esistenza degli altri, persino di quella di suo figlio?!

Magari avrebbe potuto darlo via…sì, magari ad una famiglia che avrebbe potuto volergli bene, sicuramente più di quanto potesse dargliene lei: una ragazza madre sola, senza un lavoro e  nemmeno la volontà o il solo desiderio di donargli l’affetto minimo necessario.

Perché lei non poteva amarlo. Non lui che non faceva altro, con la sola sua presenza, che ricordargli quanto avesse sofferto, quanto detestasse lui e suo padre.

Sì, era una buona soluzione… sì, poteva…

 

                                                    

-Ah…ma quella non è Momomya-san? –

- Sì! Sì! È lei! Ma allora è vero! –

- Beh, mi sembra piuttosto evidente a questo punto…è innegabile che sia incinta! –

- Ma lei e Aoyama-kun non si erano lasciati diverso tempo fa? –

- Già, pare che sia proprio per questo: lei l’ha tradito con un altro che l’ha pure messa incinta! È stato proprio Aoyama-kun a dirlo a Matsure-kun! –

- Puah! Che sgualdrina…con un ragazzo così perfetto come Aoyama-kun come ha fatto solamente a pensare di tradirlo?!

Ichigo sorrise amaramente e, senza dar tuttavia troppo peso a quei ormai frequenti maligni bisbigli, si affrettò ad allungare il passo, ignorando stoicamente le sue compagne di scuola, impegnate a spettegolare su di lei alle sue spalle, discutendo freneticamente ogni qual volta la vedevano passare, lungo i corridoi scolastici, su quella storiella così abilmente imbastita dal suo adorabile ex-fidanzato, per giustificare il suo stato, nonostante la recente rottura.

Istintivamente si portò una mano al ventre oramai inequivocabilmente rigonfio e si sistemò la maglia, come a nasconderlo, prima di entrare in classe, come se effettivamente la cosa servisse.

Nuovamente ignorò i commenti di compagni e professore e si sistemò faticosamente al suo posto.

Distrattamente, con la coda dell’occhio notò come le sue ex-migliori amiche la stessero fissando con aria combattuta. Anche loro avevano creduto a quella storiella e l’aveva abbandonata, così come i suoi genitori, abbattuti dalla vergogna…

Una stretta al cuore la colse nel ripensare alla reazione dei suoi quando, saputa la notizia del bambino, non avevano  neppure voluto sapere cosa realmente fosse successo e l’avevano letteralmente cacciata di casa con la sola promessa di mandarle mensilmente un assegno per il mantenimento, suo e del bambino.

Concentrò la sua attenzione sull’entrata del professore in classe per distogliere il pensiero da quei ricordi così dolorosi e si dedicò completamente alla lezione.

 

 

 

-Retasu attenta!!!

Troppo tardi, la pila di piatti che l’ex mew mew reggeva instabilmente fra le mani, rovinò a terra seguita da un rumorosissimo suono di porcellana distrutta. Minto si portò una mano al viso poi si alzò per andare ad aiutare la sua amica.

-Ah…dov’è Ichigo quando serve?! – brontolò, piegandosi con scopa e paletta tra le mani. Purin le si avvicinò e con aria estremamente ingenua e una vocina ancora terribilmente infantile le sussurrò gentile vicino, cosicché solamente loro potessero udirla.

- Minto onee-chan, Ichigo ci ha detto che non sarebbe più venuta perché gli impegni scolastici stavano diventando troppo onerosi da sostenere, ricordi? – l’ex-mew bird si portò le mani ai fianchi e la guardò con aria seccata.

- Certo, e io sono una comune plebea…!! Andiamo…Purin, non crederai davvero a quella colossale menzogna?! Io ho la stessa età di Ichigo e ho mille altri impegni indubbiamente più gravosi dei suoi, oltre la scuola e ci sto dietro benissimo! Le sue sono tutte scuse per non venire al lavoro qui al caffè! –

- Non credo sia così…secondo me c’è qualcos’altro sotto…Ichigo non avrebbe mai lasciato noi e questo lavoro per una cosa simile…- la voce calda e riflessiva di Zakuro si levò all’improvviso, facendo voltare le sue compagne, sorprese.

- Già…io sono d’accordo con Zakuro-san, anche se…insomma…può anche essere che Ichigo abbia compreso l’importanza dello studio…no? – un pesante silenzio calò alle parole di Retasu, come per sottolineare quanto assurda fosse quell’ipotesi, nel caso della rossa. Fu Minto la prima a riprendere la parola.

- Oh..queste sono tutte scuse…l’unico studio che quella plebea scansafatiche vuole approfondire è quello su Aoyama-kun…- sibilò acida.

- Mi dispiace contraddirti Minto onee-chan, ma a quanto ne so io, Ichigo e Aoyama onii-chan si sono lasciati diversi mesi fa…- all’uscita di Purin tutte le ragazze teserò le orecchie.

- Cosa? Perché? – domandò la mora, incuriosita.

- Non so…l’ho incontrata tempo fa e parlando così del più e del meno mi ha rivelato di averlo lasciato…sembrava così triste…comunque non ha voluto dirmi il perché, mi ha solamente detto che non andavano più d’accordo e…-

- Che succede qui?! Non dovreste lavorare voi altre? – una profonda voce maschile interruppe il discorso di Purin e quando le ragazze, sorprese, si voltarono, si ritrovarono davanti l’inconfondibile figura sempre più affascinante e autoritaria del loro capo, Ryo Shirogane.

L’espressione di Purin, come folgorata a quella vista, si fece improvvisamente furba.

-Oh…nulla…stavo solamente dicendo loro che ho incontrato Ichigo onee-chan tempo fa e mi ha detto di aver lasciato Aoyama onii-chan…- fece, con tono vago, come se la cosa non le interessasse minimante.

Un guizzo sorpreso e, perché no, anche compiaciuto, passò per gli occhi gelidi del biondo americano che però mantenne un espressione totalmente indifferente, deludendo la piccola scimmietta, già pronta a gustarsi l’espressione attonita che sarebbe dovuta comparire sul suo volto.

-E allora? Per una cosa simile avete smesso di lavorare? Forza riprendete quello che stavate facendo! – sbottò voltandosi per tornare in camera sua.

Le ragazze fecero spallucce e fecero quanto era stato loro ordinato.

Ryo, nel frattempo, una volta giunto in camera raccolse la giacca di pelle e le chiavi della moto e si diresse verso l’uscita. Aveva bisogno di pensare. E quale luogo migliore per farlo, se non quel paradiso solitario che era la spiaggia privata della sua casa al mare…?

 

 

Bene, dopo tanto tempo, eccoci qua!

Sì, dovrei effettivamente continuare le altre mie ff, ma la mia cara little sister, ha tanto insistito che io facessi questo lavoro…che non ho saputo dire di no. Ad ogni modo, questa mini-ff (sarà al max di 4-5 chap.) è dedicata a lei ( anche se non lo merita in realtà! Traditrice della categoria!!!), infatti questo mio schizzo mentale, come vi ho già anticipato, non è altri che una “what if” della one-shot “Miscarriage- non potevo considerarlo mio” della mia carissima Hypnotic Poison. Ovviamente, per capirci qualcosa in questa piccola ff dovreste leggere la sua (non è poi che un misero sforzo visto che è una one-shot ed inoltre è molto bella e piacevole da leggere!)

 

 

 

 

  
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