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Autore: FabTaurus    26/06/2014    1 recensioni
Non è facile per me parlare della storia di Bambola e Grimaldello. Poveri diavoli, anime perse, gioventù bruciata ... queste sono le uniche definizioni che calzavano loro a pennello. Eppure qualcosa in fondo all'anima mi spinge a raccontarvi questa storia, un bicchiere di scotch levato al cielo e l'augurio che un giorno o l'altro mettano la testa a posto.
Genere: Azione, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Daddy




Grimaldello piantò un piede fra le scapole del corpo riverso ai suoi piedi e con uno strattone divelse la mazza chiodata dal cranio del Morto. Fluidi corporei e sangue denso come melassa schizzarono sull'asfalto in una macabro ventaglio di colore degno del pennello di Pollock.
Grimaldello si sedette sul cofano di una macchina priva di copertoni.
Bambola, seduta su un basso macapiede di fonte a lui, stava ripulendo la propria roncola quando lo sentì grugnire qualcosa. Alzò lo sguardo cercando di capire se stesse parlando con lei, ma vide che era completamente assorto a strofinare uno ad uno i rostri d'acciaio della mazza da baseball con un lembo di tessuto strappato alla camicia del cadavere ai suoi piedi.
«Amore potresti ripetere, non ho capito.» disse Bambola avvicinandosi a lui. Avevano rovistato la pompa di benzina per più di un 'ora senza trovare altro che qualche confezione di batterie, tre lattine di arachidi, e nascosta nel portascopino della latrina una bottiglia di scotch Macallan da duecento dollari.
E un Cadavere nascosto dentro un vecchio congelatore chiuso da sei lucchetti. L'umorismo di chi aveva architettato uno scherzo del genere aveva di certo bisogno di una pesante revisione.
«Nulla, imprecavo. Si è storto un altro chiodo e il legno tutto attorno ormai è così secco che comincia a creparsi. Non durerà ancora per molto... »
«Mi dispiace, so che era un oggetto a cui eri molto affezionato»
«Puoi ben dirlo baby. Il primo regalo di mio padre che io ricordi e l'ultimo che ho potuto fare io a lui. Uno swing dritto alla nuca. Il miglior tiro della mia vita ti dico, senza dubbio da home run. »
Sembrava solo stanco mentre raccontava, come se stesse davvero parlando della partita del giovedì. Tuttavia Bambola vide l'ombra di tristezza che gli attraverso lo sguardo. Fu appena il tempo di un respiro ma lei la colse. Si assicurò l'arma alla cintola e lo raggiunse, mettendosi di fonte a lui, totalemnte incurante di aver infilato uno degli anfibi fra schegge d'osso e materia cerebrale.
Con la mano guantata gli carezzò una guancia, spettinandogli la barba.
«Sarebbe orgoglioso di te, almeno quanto lo sono io.» sussurrò.
«Non credo... alla fine è sempre stato uno stronzo. » rispose lui.  
Bambola rimase colpita da quelle parole.
«Cosa vuoi dire?».
Grimaldello distolse lo sguardo.
«So che dovrei provare vergogna, tuttavia non posso negare che piantargli due pollici d'acciaio cromato nel cranio mi abbia provocato una certa dose di soddisfazione. ».
Bambola rimase i silenzio, imbarazzata e incerta su cosa replicare ad una affermazione del genere.
Grimaldello invece riprese: « Non me ne è mai fregato niente del baseball. Non quanto al mio vecchio almeno. Oh non puoi sapere, ma lui era proprio un fissato del cazzo. Mi aveva regalato questo dannato randello nella assurda convinzione che diventassi il nuovo Joe di Maggio. In realtà a forza di urla botte e pretese assurde riuscì a rendermi insopportabile questo sport. »Fece una pausa, lo sguardo perso in ricordi lontani. Poi guardò il legno macchiato da sangue e sudore, quasi avesse ritrovato un gioco di quando era bambino.
«Perchè credi ci siano questi chiodi? » disse parlando più a se stesso che rivolgendosi a qualcuno in particolare.
«Credo che... credevo che li avessi messi tu per renderlo più mortale» rispose Bambola, con la voce che tremolava per l'incertezza.
«Sì, questo vale per gli ultimi chiodi. Ma questi e questi, li vedi? Sono piccoli, spezzati, corti... li ho piantati anni e anni prima che succedesse tutto questo casino. Era stata la giornata più orribile di tutta la mia vita e in un accesso d'ira presi un pugno di chiodi e il martello da carpentiere di mio padre. Non riuscii a piantarli tutti ma quello che avevo fato aveva reso inutilizzabile per sempre questo stramaledettismo aggeggio.»
«Capisco...»
«No, non credo. Ma non è importante. Non puoi nemmeno immaginare quanto si incazzò il vecchio bastardo nel vedere cosa avevo combinato.» Il ragazzo rise, ma il suono di quella risata era roco e malato. Il latrato di cane morente che tenta di vomitare il boccone avvelenato.
Bambola sollevò le braccia, come a volerlo abbracciare, ma subito le lasciò ricaredere molli lungo i fianchi. Grimaldello non si era mai confidato a quel modo con lei e ora che lo aveva fatto non si sentiva più sicura di voler affrontare le ombre che si celavano dietro quegli occhi nocciola.
Intanto in cielo si andavano addensando cupe nubi temporalesche.
«Mi dispiace...» provò a consolarlo, ma la voce con cui pronunciò quella frase era priva di qualsiasi calore. Vuote parole che si persero nel vento crescente, alla deriva come foglie morte.
Un brontolio lontano scosse l'aria. Bambola si sentì rabbrividire quasi che il riverbero di quel tuono lontano avesse scosso quanto c'era di più fragile in lei.
« Raccogliamo quel poco di utile che abbiamo trovato e lasciamo questa pompa di benzina alla polvere e agli insetti» disse il Grimaldello alzandosi dal cofano arrugginito e appoggiando la mazza chiodata sulla spalla.
«Va bene capo...» rispose Bambola. Non si era ancora ripresa da quell'assurda chiaccherata e non aveva molta voglia di parlare.
«Inoltre credo sia il caso di muoverci, baby» aggiunse il ragazzo con sguardo fisso all'orizzonte. « Vorrei farmi un giro in città prima che il Signore degli Eserciti comandi ai suoi angeli di pisciare sulle nostre teste il temporale più forte dell'anno. »




Nota Dell'Autore: come state vedendo cerco di proseguire ad un buon ritmo, è una cosa strana per me che di solito lascio passaare parecchio tempo fra un aggiornamento e l'altro. certo è che non pubblico sti gran capitoloni ma confido che "pillole" frequenti aiutino a mantenere l'attenzione più che suppostoni galattici una volta al secolo.
Bambola brandisce una roncola, attraezzo decisamente poco raffinato lo so, ma già in un altro racconto di matrice zombie (la Famiglia, che trovate nella raccolta di racconti SolanumXXIV di Ivan+) avevo una protagonista femminile armata di machete...che ci posso fare io se adoro i personaggi femminili che brandisono ste armi bianche così brutali.
  
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