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Autore: Gio_Snower    26/06/2014    3 recensioni
[AsumaxKurenai][Prima Classificata al Contest indetto sul forum da Aya88 e da Slice84 "Un Prompt per i tuoi pensieri"]
Asuma riceve la notizia della gravidanza di Kurenai; piccoli momenti di gioia prima di una fine decisa dal fato, piccoli momenti di tristezza prima di una delle più grandi gioie della vita.
I protagonisti di questa storia, insomma, sono Kurenai ed Asuma; una delle coppie più belle, dolci e struggenti di NARUTO.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Asuma Sarutobi, Kurenai Yuhi, Shikamaru Nara | Coppie: Asuma/Kurenai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Sarai Un Buon Padre


E sotto la luna si unirono
perché niente era più importante di quel momento,
di loro. Loro due, lì, in quel preciso istante.
E quei ricordi, quegli odori, quel sapore leggero
di fumo della sua bocca.
Cose che non sarebbero più tornate,
ma non potevano saperlo.
Non potevano, e basta.
E così si unirono, felici per quei momenti
impressi nei loro animi.

«Asuma...» mormora. Il fiato corto per l'emozione, un sussurro pieno d'amore, gioia, preoccupazione.
«Sono incinta.» gli annuncia. Le mani tremanti nascoste in grembo, lo sguardo fisso nel suo.
Asuma spalanca la bocca, sorpreso dalla notizia. La sigaretta che stava fumando cade per terra, spegnendosi sul colpo.
Si alza dalla sedia su cui era seduto e le sorride prima di avvinghiarla in un abbraccio da orso eppure delicato.
La solleva con facilità e fissandola le dice: «Mi hai dato il dono più bello del mondo, amore!»
Allora lei si permette di sorridergli e di lasciar spuntare leggere lacrime di gioia nei suoi occhi sormontati da lunghe ciglia.
Lui la bacia e la barba a contatto con il suo viso la stuzzica, la pizzica leggermente. Il bacio è dolce e profondo, come se dentro di esso ci fossero tutti i loro sentimenti.
Quando la rimette per terra lo fa con delicatezza, allora lei si accorge delle sue mani tremanti e gliele prende per intrecciarle con le sue.
«Ti amo.» le dice, come se glielo stesse confessando.
«Io di più.» gli risponde sfiorandogli il volto con una mano.



«Pensi che nostro figlio diventerà Hokage?» le domanda Asuma con quel suo sorriso aperto e sincero che lei tanto ama.
«Chissà.» gli risponde.
«In quel caso gli regalerò io il Cappello da Hokage! Lo farò con le mie mani!» afferma.
«Ma Asuma, tu non sai cucire!» ride lei.
«Imparerò!» dichiara lui.
«Aspettiamo che nasca, prima, ok?» scherza.
Asuma si gratta la testa con fare imbarazzato.
Lei gli si avvicina e lo abbraccia da dietro. 
Gli bacia la fronte dopo avergli sollevato leggermente la testa.
Lui la fissa negli occhi e gli trasmette un unico messaggio: per sempre.
Lei risponde sorridendogli leggermente, un gesto dal significato di una sola sillaba: sì.
Kurenai annaffia la piantina che Asuma le ha regalato con tranquillità.
Sta pensando al loro bambino, al loro futuro insieme.
Mille immagini di Asuma con il figlio in braccio o di lui e suo figlio che giocano gli attraversano la mente.
Ricorda quella notte, la notte dopo l'annuncio della sua gravidanza.
A letto, dopo aver fatto l'amore, lui aveva pianto.
Lei gli aveva sussurrato teneramente nelle orecchie:«Sarai un buon padre, vedrai.»
Il fiore, sbocciato da poco, cade a terra.
Alza gli occhi al cielo ed il suo pensiero torna al suo amato, al suo uomo.
Asuma...

In quell'esatto momento non può saperlo. 
Non può sapere che c'è un'altra persona che sta urlando il nome di Asuma.
Shikamaru.

Sente il suo corpo pesante.
Si sente lentamente morire.
Il sangue sgorga dalla sua bocca e cade per terra, tingendola di rosso.
Il sorriso affascinante, gli occhi bellissimi, il volto perfetto di una donna gli vengono in mente.
Kurenai.
La donna che sarebbe diventata sua moglie, la madre dei suoi figli.
Il figlio che ora stava portando in grembo.
Mi dispiace, Kurenai.
«Sarai un buon padre.»
Non sarà così, mi... dis...piace.
Il suo corpo stramazza a terra.
L'ultima cosa che sente è un urlo, ma non sa di chi sia la voce.


«Grazie per avermi accompagnato in ospedale, Shikamaru.» lo ringrazia Kurenai.
Shikamaru la fissa con quei suoi piccoli ed intelligenti occhi neri ed annuisce in segno di rispetto.
Asuma, il tuo allievo sta diventando un uomo. Pensa rivolgendo ad Shikamaru un sorriso triste.
Shikamaru viene chiamato da un ninja per una missione.
«Scusa, ora devo proprio andare.» dice imbarazzato.
Lei lo congeda con piacere e lo guarda allontanarsi velocemente insieme all'uomo che l'ha interpellato.
Esce dall'ospedale e si avvia verso il parco di Konoha.
Vede una panchina e con un po' di fatica si siede.
Il suo pensiero torna ad Asuma.
Alza lo sguardo al cielo ed è come se vedesse il suo volto sorridente.
La tua morte è stata un imprevisto, non è vero, Asuma? Pensa come se gli stesse raccontando qualcosa, come se lui potesse sentirla.
E forse è così. Non lo so, ma vuole crederci.
Sa che non sarà l'ultima volta che gli parlerà così. D'altronde, come potrebbe mai dimenticarsi di lui?
Semplicemente non può.
Ma stai tranquillo, crescerò io questo bimbo e Shikamaru, il tuo adorato allievo, mi darà una mano.
Eri tanto amato, sai Asuma? 
Sei stato un bastardo a morire così, eppure non posso proprio odiarti per questo.
Li hai protetti.
Era questo l'importante per te, in quel momento. Lo è sempre stato.
Tu eri un uomo d'onore e come esso hai vissuto fino all'ultimo.
Forse questo era uno dei tratti che mi hanno fatto innamorare di te...
Non preoccuparti Asuma, te ne prego.
Proteggici con il tuo spirito ardente come il fuoco, intriso della volontà del villaggio del fuoco e di Konoha.
Non aver paura di essere dimenticato. Racconterò io a nostro figlio di te e ti amerà, sappilo.

Ridacchia un po', improvvisamente folgorata da un'idea.
Non sei riuscito a smettere di fumare, alla fine, anche se era una promessa.
Avevo ragione io.

Lacrime amare ed allo stesso tempo dolci gli rigano il viso.
Kurenai abbassa lo sguardo e si asciuga gli occhi con gesti precisi.
Anche questa, lo sa, non sarà l'ultima volta che piangerà.
La prossima volta, però, farà si che quelle lacrime siano solo di gioia e malinconia e non di rimpianto e dolore.
C'è un'unica cosa che non cambierà mai, Asuma.
Ti amo.
E questo, amor mio, non cambierà mai.

«Mamma, mamma, com'era papà? Shikamaru-sensei dice che fumava sempre e che era molto testardo!» 
Kurenai sorride e scompiglia i capelli folti e neri del figlio, un figlio molto simile al suo defunto padre.
Se sapesse quanto suo figlio ha preso da lui.
«Vuoi saperlo? Allora ti racconterò.»
E con pazienza e dolcezza, una madre raccontò al figlio del loro amato defunto.
«Però sono sicura che ci proteggerà sempre, ovunque esso sia.» finì Kurenai, sorridendogli.
Il figlio ricambiò con un sorriso identico a quello di Asuma.
Il cielo, quell'Estate, era di un azzurro intenso e l'aria entrava dalla finestra rinfrescando la stanza. 
Il sole, alto nel cielo, riscaldava con i suoi raggi Kurenai e suo figlio, come se volesse proteggerli.
Una gioia spensierata aleggiava in quella casa, nel villaggio dalla foglie ardenti di Konoha.
   
 
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