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Autore: Sarah Collins    26/06/2014    1 recensioni
I protagonisti? Non hanno bisogno di essere descritti per attirare la curiosità.
Ormai sono reali, loro, più che mai.
La felicità, questo è certo, non sarà per tutti.
Questa è la realtà di Carmen, Paolo e Luca e Stefania e...
La loro vita non può essere descritta in duecento parole.
Iniziate con: "Carmen" e "Carmen, il futuro da scegliere"
***
Tratto da 1x09
"Paolo, tu sei felice con lei, non è vero? E io, davvero non c'è bisogno di spiegazioni, è tua moglie. Avrete un bella bambina e pitturerete la stanza di rosa, ci saranno peluche a volontà.."
"Carmen smettila."
"I trucchi, migliaia di profumi e coroncine preziose."
"Basta, ti prego."
"... Perchè sarà la principessa di papà e.."
"Piantala, lo capisci? Quante volte devo dirtelo? Io non ti lascierò mai."

***
Tratto da 2x18
"Avete ucciso una donna AMABILE!! L'AVETE AMMAZZATA VOI! Con il vostro.. "amore" malato e perverso. Avete distrutto una potenziale famiglia felice. Un figlio che non nascerà più. Carmen! CARMEN GIRATI. Tu hai ucciso quel bambino." Pronunciò fatale, Stefania.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Carmen che.'
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In pezzi, la mente, il cuore.
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Sentiva il rumore del suo respiro stando attaccata alla porta del bagno; il suo cuore battere forte, lo sguardo fisso e perso. Carmen aveva l'orecchio puntato sul legno ad ascoltare la voce di Luca entrare in casa e chiedere chi ci fosse oltre Paolo e Andrea.
“Ma perché sono qui nascosta?”, si chiedeva.

“Luca dovremmo parlare una volta per tutte”, iniziò Paolo insicuro, “cosa ne pensi?”
Prima di rispondergli Luca guardò Andrea toccarsi il seno; dal cotone si intravedeva una striscia di sangue colorare la stoffa. “Scusami cucciola”, disse. Andrea non lo guardò nemmeno, si girò e andò a sedersi sul divano dando le spalle ai due uomini, o ragazzini, pensava.
“Parlare? E di cosa?”, chiese Luca richiudendo la porta. Il tavolo e la sua sedia imbottita preferita erano la sua prossima conquista. “Siediti anche tu”
Paolo si stava per sedere, passando prima una mano sui capelli colorati di Andrea. “Quell'auto lì fuori...” disse Luca picchiettando le dita sul mogano del tavolo,”quell'auto proprio la riconosco, dov'è?”
“Dov'è cosa?”
“Dov'è CHI, intendevo”, corresse Luca con un ghigno appena accennato.
Paolo lo guardava, d'un tratto non aveva più la sicurezza necessaria per affrontare un altro uomo più arrabbiato di lui. Luca era strano, era diverso, forse per colpa delle malelingue di Stefania.

Il cuore di Carmen batteva sulla porta, sembrava smuovere i cardini quasi potesse abbatterla. Uscire o non uscire, uscire o non uscire.
Luca, ricordava, l'aveva sempre protetta. E amata.

“Insomma Carmen, la nostra cara e indecisa Carmen Montesano, dove si trova? Non dirmi che si nasconde!”, ridacchiò Luca.
La porta del bagno si aprì rimanendo però socchiusa, Paolo poteva vedere metà volto della sua amata; ecco dov'era finita.
“Tu sei una storia chiusa, mi hai capito, tu non esisti più tra me e lei”, sentenziò Paolo alzandosi ritrovando la forza.
Luca rispose prontamente, “Alzarti non fa di te l'uomo alpha della situazione”
“Il discorso non cambia”, rispose. “Il fatto che tu e quell'altra PAZZA parliate di noi alle nostre spalle, farfugliando cattiverie e stronzate e io e Carmen divisi cioè...! Vaneggiate, e la cosa mi preoccupa dato che siete comunque due adulti. Non c'è un po' di schifo in te stes-”
Prima che Paolo potesse finire, Luca si alzò scaraventando la sedia a terra urlando, “SEI IN CASA MIA, E TU IN CASA MIA...”, si prese una pausa, respirando, “Tu in casa mia non sei il benvenuto”, finì Luca schiarendosi la voce e calmandosi, apparentemente. Immediatamente lo prese, Paolo e la sua giacca appesa allo schienale del divano, lo alzò buttandolo poi fuori di casa.
“ASPETTA!”, gridava Paolo; doveva far uscire Carmen!
La porta veniva sbattuta sul muso stranito di Paolo, Luca poteva giurare di averlo appena colpito sul naso con quel gesto; sentì una porta aprirsi. Si girò, e insieme a lui Andrea ancora seduta sul divano, stordita. Le botte di Paolo sulla porta di casa erano ovattati e quasi lontani, quando Luca intravide la figura snella di Carmen correre nella camera avanti a lei.
“Carmen...”, sussurrò Luca prendendo velocità per raggiungerla; Carmen però lo chiuse fuori, e a chiave. “Carmen! Apri ma cosa stai facendo!”

Andrea si portava le due mani al petto, quel Luca non lo riconosceva più, ne era addirittura quasi intimorita. Quel Luca tanto innamorato era ormai un aspetto lontano della persona che era diventato.
Carmen non voleva aprire, la porta veniva smossa e il pomello quasi cadeva per la forza che Luca metteva, doveva entrare, doveva avere la sua pelle sotto i polpastrelli; i suoi occhi nei suoi.
“Luca!”, urlò Carmen. “LUCA!” sbraitò scossa, “Cosa stai facendo.. Io voglio parlare e aiutarti ad uscirne ma non ci riesco se tu non mi aiuti!”
La smise, Luca, finalmente. Appoggiò la mano alla fronte abbassando la testa; riusciva a vedere l'ombra di Carmen attraverso la lunga fessura della porta. “Carmen” sospirò, “che bisogno c'è di piagnucolare”
“Luca voglio uscire di qui.. Voglio Paolo”, disse lacrimando scuotendo la testa, “sei diverso!”
La rabbia di Luca aumentava ad ogni parola che veniva pronunciata da lei, “Ebbene, quando ti proteggevo non piangevi mica così, quando stavi con me non piangevi affatto! Eppure vuoi Paolo, hai sempre voluto quel maledettissimo Paolo! Cos'ha lui più di me?! Carmen dimmelo!”
“Lui mi ama... E io amo lui, è l'uomo della mia vita non capisci...”
Luca riprese a scuotere e a battere i palmi sulla porta con violenza, “Perché io non ti ho mai amata per caso?!”
“Ero io che non ti amavo!”, urlò Carmen sedendosi esausta sul letto.
Luca si calmò, indietreggiò di qualche passo e disse, “Me lo avevi detto, Ti amo, io me lo ricordo”
“Ti sbagli! E' tutto nella tua testa!”
“No.. Carmen, NO”

Da fuori la porta, dalla vetrata, Paolo poteva appena intravedere che Luca urlava e girava in tondo con le mani sulle tempie, sembrava stesse per esplodere. Andrea era in piedi, guardava Paolo non sapendo se aprirgli.

“Carmen tu, sai, io me lo ricordo! Eri lì bellissima e mi dicesti Ti amo Luca! Ti amo!”
“Non è vero..” disse colma di lacrime, lei, a bassa voce, “voglio Paolo..”
A quelle parole Luca vide nero, ma non svenne, si girò invece verso la porta. “Stai mentendo”.
Andrea si spaventò; gli occhi di Luca, le sue mani rossastre, le vene in evidenza.
Corse immediatamente ad aprire la porta di casa ma Luca, più veloce, ebbe la forza e il tempo di gettarsi di spalla sulla porta e sradicarla.

Luca era dentro con Carmen, era arrabbiato, era vuoto di sentimenti positivi, stanco, esausto.
Paolo non poteva farci più niente, era in svantaggio, era fuori e non poteva proteggere Carmen.
Ritrovandosi da solo, faccia a faccia con Carmen, Luca non aveva intenzione di parlare, ma di agire.
 
A.U.
Io non so esattamente cosa dire.
Apro Efp ogni giorno, ma i capitoli sono...
Un anno è tanto, parecchio tempo, mi dispiace.
Vi ho sempre pensato, soprattutto i lettori di questa storia, mi piacete un sacco, mi piacete più di tutti!
Ho nuove idee, quindi si continua, spero ci siate ancora.
Lo spero davvero sapete?
-Sarah
  
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