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Autore: cozallineed    27/06/2014    2 recensioni
Lo guardai negli occhi, in segno di sfida, pur sapendo che non sarei riuscita a sostenere il suo sguardo a lungo. I suoi occhi erano profondi e allo stesso tempo impenetrabili. Chiunque guardasse una meraviglia del genere rischiava di rimanere intrappolato per sempre dentro quel turbine di mistero e bellezza.
Rimasi incantata a guardare quegli occhi tremendamente belli, fino a quando mi accorsi che tra le sue labbra si faceva strada un sorrisino sempre più impertinente. Distolsi immediatamente lo sguardo imbarazzata.
Lui lo sapeva. Sapeva ciò che era in grado di provocare con i suoi occhi, il suo sorriso, i suoi modi di fare, i suoi modi di sfiorare. E sfruttava questa capacità a suo piacimento. E tutti ci cascavano. Ma io no, non ci sarei cascata. Mai. Lo promisi a me stessa.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Frenesia.
La parola adatta per descrivere la mia vita.
La gente che lavorava per me correva di qua e di la, quasi in preda al panico.
Il mio nome era scritto ovunque. Davanti all’entrata, sulla porta del mio camerino, sulle magliette del mio staff. La gente fuori gridava il mio nome. Noah. Noah. Noah.
"Noah, mancano due minuti.", mi disse Kate, la mia manager.
Mi alzai dalla sedia. Diedi un’occhiata fuori e mi mancò il respiro.
C’erano così tante luci. Di tanti colori. Mi piacevano i colori. Erano così vivaci. Tutte le cose buone erano colorate. Perfino il cibo.
Il mio stomaco brontolò. Mi venne da ridere.
"UN MINUTO!", sbraitò ancora Kate.
La gioia mi pervase l’animo.
Indossai la giacca. Il cuore cominciò ad accelerare come era solito fare. L’euforia stava cominciando a farsi sentire. Avevo voglia di saltare e ballare come un bambino. Un sorriso  mi si stampò in faccia. Corsi e feci la mia entrata, che fu seguita da milioni di urla assordanti.
Sì, la mia vita era frenesia. E solo in quei momenti riuscivo a trovare la pace e la spensieratezza che desideravo nella mia vita. Solo in quei momenti non esisteva più la cattiveria e l’ostilità che mi circondava.
La mia salvezza era tutta quella gente che urlava il mio nome e cantava le mie canzoni. La mia salvezza erano quei cartelloni che i miei fan alzavano più in alto possibile.
La mia salvezza era il palcoscenico. 




SALVE A TUTTI!  
Bene bene, mi chiamo Sabrina, piacere :3 Scusatemi se il prologo è un pochino corto, ma spero comunque che vi piaccia! I prossimi capitoli saranno più lunghetti, ve lo prometto. Spero che le vostre recensioni (se ne scriverete) siano positive! 
Baci :3

 
   
 
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