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Autore: Akira Yuki    27/06/2014    0 recensioni
I fiori, raccontati a una studentessa da lui, il Guardiano, attraverso una storia piena di magia.
Genere: Fantasy, Poesia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Il due continuarono a vedersi, ma non molto: solo tre o quattro volte a settimana, la maggior parte delle volte era perchè Lui non si faceva trovare.
Tuttavia, era da un po' ormai che non le regalava dei fiori q quelli che aveva messo nel vaso erano ormai quasi appassiti.

Hana stava studiando tranquilla quando sentì bussare alla porta.
-Guardiano...?-. Andò ad aprire ma trovò la sua amica Hime.
-Che fai in casa tutta sola?? Su! Vestiti sportiva che si va a fare una bella camminata!-. Hime entrò e spinse Hana in camera sua, costringendola a vestirsi.
-Ehh? Ma perchè??-. Ribattè Hana, mentre però si stava cambiando.
-Perchè stai troppo a casa! Svelta!-.
Diciamo che dopo soli dieci minuti erano sull'auto di Hime e erano partite da un po', a quanto pare Hime aveva fretta.
-Mh... Potevamo fare con più calma...-.
-No! Voglio fare una camminata!-.
Arrivarono dopo venti minuti ad un campo da picnic, qui Hime parcheggiò la sua macchina e scese dopo aver preso lo zaino insieme a Hana.
Cominciarono a camminare per la foresta, il sole era ancora molto alto, e la giornata era serena, mentre un leggero venticello fresco muoveva i leggeri rami degli alberi.
-Ah.. Senti come si sta bene?-. Disse Hime.
-Già...-. Hana era rapita del movimento dei rami degli alberi in alto, mentre ancora camminava.
Passò un'ora prima che le due si decidessero a sedersi su un pendio un po' roccioso.
-Ahhh... Sono stanchissima...-. Disse Hana reggendosi le gambe.
-Di già? Ma non abbiamo fatto nula ancora!-.
-Mh.. Possiamo tornare a casa?-.
-No!-. Hime sembrava ancora piena di vita mentre beveva tranquilla per poi sedersi accanto a Hana.
-Dai, Hana, arriviamo in cima, ci riposiamo e poi scendiamo, ci stai??-.
-Mh... Si.. Va bene...-.
Si riposarono ancora prima di ricominciare.
Ci volle un'altra ora e altre due pause prima di arrivare in cima, a anche Hana dovette ammettere che ne era valsa la pena: vedevano tutto, la città, il fiume, il lago dell'altro giorno, campi verdi che sembravano infiti e città lontane. Il vento soffiava fresco, asciugando il loro sudore.
-Ahh! Bene, restiamo qui!-. Hime posò la borsa a terra e si sdraiò su un asciugamano che aveva portato apposta.
-Non vorrai prendere il sole Hime..?-.
-Certo che sì! Lo sapevi che in montagna ci si abbronza bene senza patire caldo?-. Hime sorrise e si mise comoda, con gli occhiali da sole.
-Mh.. Ora ho sonno.. Tu che fai Hana?-.
-Mi riposerò un po' anche io..-.
-Va bene, ma vedi di non farti male-. Detto ciò Hime chiuse gli occhi addormentandosi tranquilla dopo pochi minuti.
Hana rimase seduta per un po', a godersi quell'aria fresca. Dopo un po' vide una strana pianta, tipo un piccolo cespuglio che aveva dei fiori gialli. Purtroppo non aveva con se' il libro e non sapeva proprio cosa potesse essere quel fiore. Comunque si avvicinò e lo osservò: rizoma grosso con radici robuste e di colore nerastro. Fusto diviso o semplice, robusto, bruno nella sua parte inferiore. Le foglie alterne, le radicali si presentano squamose, col picciuolo mancante o molto breve; petali lunghi, obovati lanceolati, crenulati, di un giallo verdastro all’esterno, ma giallo vivo internamente.
Molto carina come pianta.
Hana, curiosa, toccò i petali di un dei suoi fiori gialli, ma qui ebbe come una visione:

Era tutto scuro, buio. Hana si girava intorno preoccupata, impaurita. Ma d'un tratto tutto si fece più nitido: si trovava in un giardino, tutto verde e colorato da diverse piante di fiori. Un bellissimo e giovane ragazzo, biondo col volto scolpito, ma vestiva come un dio dell'antica Grecia. Il giardino era fantastico, ogni tipo di fiori e piante, ma nessuna rosa.
Questo ragazzo aveva una lancia e sembrava stesse cercando qualcosa o qualcuno. D'un tratto, da un cespuglio lì vicino, uscì un cinghiale enorme, troppo grosso per essere un normale cinghiale, che lo inchiodò con le zanne e lo sbattè ad un muro per poi fuggire.
-Adone!!-.
Una donna gli corse incontro e lo prese fra le braccia: aveva lunghi capelli bordeaux e la carnagione chiara, ma la voce era androgina, infatti Hana non sapeva se quello era davvero una femmina, o se era un maschio.
-Adone!!-.
Quella persona però piangeva, disperatamente. Quel ragazzo bellissimo era morto.
Dopo poco, quella persona si calmò e passò una mano sul sangue caldo del ragazzo che ora sgorgava in terra. Dal suo sangue ne uscì una pianta esattamente uguale a quella che aveva visto: fiori gialli e rossi.
Quella persona accarezzò la pianta, ma si ferì a causa della lancia di Adone, che non aveva visto. Il suo sangue andò sulla terra, trasformandosi in una bellissima rosa rossa.
Quella persona alzò lo sguardo, fissando per un attimo Hana neglio occhi per poi scomparire assieme al ragazzo e a tutto ciò che circondava Hana.
Quegli occhi...

-Hana...-.
Hana spalancò gli occhi, il Guardiano la stava chiamando.

Ma quando Hana aprì gli occhi si ritrovò dove era prima. Davanti a lei la pianta, vicino a lei Hime che dormiva serena.
-Ma cosa... Cos'era quello..?-. Hana si alzò, lasciando il fiore.
-Il mito di Adone-. Dietro di lei il Guardiano la stava osservando.
-Ah! Guardiano..! Eh? Il mito di Adone?-.

Il Guardiano annuì.-Adone, un giovane pastore, fu ucciso da un cinghiale a causa della gelosia di alcuni dèi. Afrodite fece sì che il suo sangue diventasse l'Adonis, o l'Adonide; mentre lei, ferita, col suo sangue diede vita alle rose-.
-Ah....-.
-Nel mito si dice che i due si amavano, ma non è così, non è un amore passionale, carnale-.

-E tu come lo sai?-. Gli chiese Hana.
Il Guardiano la guardò, nello stesso modo in cui quella persona aveva guardato Hana nella visione, e qui lei capì: non fu Afrodite a creare le rose, nè a creare l'Adonis, ma fu il Guardiano.
-Quindi... Tu...-.
Lui annuì.-Esatto, sono stato io-. Il Guardiano si avvicinò alla pianta e si chinò, accarezzandone il fiore delicato.
-Lui era il mio primo amico..-. Disse.
-Mi spiace..-. Hana non riuscì a dire altro, anche perchè non sapeva cosa dire.
Il Guardiano si alzò e le andò davanti. Le porse un fiore di quella pianta, ma non lo aveva strappato, si era solamente creato sulla sua mano. Lei lo prese, ma quando alzò lo sguardo per ringraziarlo Lui era sparito.

Dopo tre ore Hana tornò finalmente a casa, ma la prima cosa che fece fu mettere il fiore nell'acqua e prendere il libro per leggere su questo fiore:

Adonis: Ricordo doloroso.

  
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