Un amore complicato

Si prospettava un giorno come tanti per Tao Ren e i suoi compagni...Erano arrivati ormai da tempo a Doby Village e gli incontri erano un susseguirsi di vittorie facili. Da quando avevano letto il libro di Hao avevano appreso molto ed erano quasi invincibili ma dopo due giorni di sospensione degli scontri decisero che fosse il caso di parlarne.
Ren prese la parola poggiando la bottiglietta di actimel sul tavolo con molta enfasi quasi da schiacciarla troppo e farne uscire il contenuto rimasto.
“Non è possibile! Tutti questi giorni senza combattere sono giorni sprecati! Non dovrebbero prenderci in giro in questo modo”
Yoh finì la sua colazione e dopo uno sbadiglio gli rispose con tono tranquillo
“Avranno le loro ragioni, perchè non pensi in positivo? Abbiamo più tempo per...”
Non finì di parlare che Anna lo interruppe
“Di allenarvi. Visto che sei così di buon umore perchè non cominciamo subito? Manta, Faust e Ryu allenatevi con lui” Diede l'ordine ma Ryu ribatté
“Eh? Da quando anche io e Manta dobbiamo allenarci?”
“Da adesso. Problemi?”
Ogni cosa che Anna dicesse era legge, tutti lo sapevano bene e così Ryu non poté far altro che scusarsi. Dopo che i cinque abbandonarono il tavolo anche Pirica decise di far allenare suo fratello.
“Avanti andiamo anche noi Horo Horo! Non possiamo permettergli di superarti.” Lo prese dal giubbotto e lo portò con forza fino all'ingresso del ristorante.
“Aspettatemi voglio venire anche io!!” Chocolove raggiunse il suo amico
Jun che era ancora al tavolo insieme a Ren guardò il suo fratellino aspettando di sentirgli dire che voleva andare anche lui con loro usando la scusa dell'allenamento per divertirsi tra amici
“Io non ne ho bisogno”
“Chi te l'ha chiesto!” Chiese Chocolove facendogli una smorfia con tanto di linguaccia e così anche loro tre se ne andarono seguiti da Tamao.
“Beh ecco il conto” Arrivò al tavolo Silva con un foglietto lungo almeno quanto la cresta di Ren.
Dopo aver fatto volare l'uomo ed aver pagato la colazione di tutti ed i danni allo stabile Jun portò di peso via Ren
“Calmati su! Non devi prendertela tanto”
Con quelle parole Jun riuscì a calmare totalmente suo fratello. Le fu d'aiuto il momento in cui i loro occhi si incrociarono. La rabbia di Ren fu totalmente trasformata in un'altra sensazione. Jun era l'unica ragazza che riusciva a capirlo, a farlo davvero sentire bene. L'unica a fargli sentire le farfalle nello stomaco. I suoi pensieri si focalizzarono sulle sue guanciotte che diventarono rosse dalla vergogna di tali pensieri, così lui subito distolse lo sguardo.
“S-Sono calmissimo...”
Jun però notò il tentennamento nel pronunciare ciò -Forse se lo porto in quel posto... -
“Ho dimenticato una cosa! Torno subito” Disse Jun lasciando la presa dal polso di Ren e rientrò nel ristorante.
Ren curioso aprì le porte e vide lei e Lee Pyron parlare, subito le richiuse e di nuovo sentì la rabbia consumarsi dentro di lui
-ancora quel Lee Pyron...-
Jun ed il suo spirito iniziarono a discutere se fosse il caso o meno di portare Ren nel loro posticino che avevano scoperto proprio la sera prima.
“Non penso sia una buona idea, ma se vuoi farlo non ci sono problemi”
“Scusami Lee Pyron, ma è l'unico posto che conosco e sono sicura che piacerà un sacco a Ren”
“Lo conosci proprio bene” gli disse lui sorridendole.
“Certamente, è mio fratello”.
Finita la conversazione entrambi uscirono per l'ultima volta dal ristorante
“Eccoti finalmente, hai finito di fare la preziosa?”
Le disse Ren incrociando le braccia, con tono ironico.
“Su seguimi” Gli rispose Jun sempre con quel sorriso sincero in volto.
Dopo poco tempo la città iniziò a farsi largo per lasciare lo spazio ad un immenso lago.
“Non è il massimo, ma personalmente penso che questo posto esprima tutta la tranquillità possibile...Ti va di fare un bagno?”Gli chiese Jun
facendogli l'occhiolino.
Ren non poté far altro che arrossire dalla testa ai piedi.
“Ma sei pazza?! Non abbiamo i costumi e poi...beh non è una cosa normale, ecco...”
“Da piccoli lo facevamo sempre, che c'è non vuoi più bene alla tua sorellona?”
No, non le voleva più 'bene', ormai quella parola era diventata insignificante a confronto di quello che provava per lei, lui l'amava.
Decise così di usare la classica scusa del fratello protettivo
“Non è questo. Adesso ci sono anche i nostri spiriti, non insistere”
Jun rimase perplessa, scocciata si stese sul prato e fece cenno a Ren di fare lo stesso.
Entrambi rimasero a guardare il cielo limpido, mentre Lee Pyron vedeva la scena nascosto capì subito dagli occhi di Ren che in quello che stava succedendo c'era una sfumatura di malsano romanticismo. Infatti lo sciamano stava cogliendo un fiore al suo fianco per darlo alla sua amata sorella.
“Tieni” Le disse Ren arrossito porgendole l'orchidea senza guardare in faccia Jun.
Lei accettò il regalo con piacere e leggermente arrossì anche lei.
“Non si strappano i fiori Ren...Ma ti ringrazio” Gli disse accarezzandogli il viso.
Questo era tutto ciò che poteva sperare Ren. Il suo amore per Jun non poteva essere corrisposto, non doveva esserlo. Era tutto uno sbaglio e il suo cuore lo sapeva bene. Non avrebbe mai provato a baciarla anche se avrebbe tanto voluto unirsi a lei più di quanto non lo fossero già. Non si sarebbe mai dichiarato ma avrebbe continuato a dimostrarle tutto l'affetto possibile, avrebbe continuato a guardarla entusiasmato e illuminato dalla sua maestosa bellezza.
L'avrebbe per sempre amata più di chiunque altra.