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Autore: Ai Khanum    27/06/2014    3 recensioni
Questa piccola raccolta di racconti partecipa al concorso a turni "Coppa delle case tra OC... e non solo!" indetto da Exoticue
Dakota è una ragazzina appartenente alla stirpe Allen, famiglia purosangue residente in Cornovaglia molto conosciuta e rispettata nel giro di conoscenze della nobiltà magica inglese e scozzese.
Come si orienterà nella famosa scuola di magia e stregoneria di Hogwarts?
Leggete e avrete l'opportunità di scoprire amori, intrighi e situazioni di una Corvonero legata profondamente al suo mondo purosangue e con gli occhi aperti ad un mondo diverso da quello conosciuto fino all'arrivo a scuola!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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L’emozione delle prime attese
 
Tic tac, tic tac, tic tac. L’antica pendola addossata al muro, posizionata in salotto, segnava ormai le due e mezza di notte. Dakota la guardò esasperata, terrorizzata che i suoi genitori potessero trovarla sveglia a quell’ora. Uff, quando arriva?? Si domandò mentre ritornava a guardare fuori dalla finestra, le braccia conserte sul davanzale, le ginocchia poggiate sul divanetto incassato nel muro. Era la prima volta che faceva un regalo tramite gufo a qualcuno ed ormai erano passate due settimane da quando aveva spedito quel dono al suo migliore amico. Giorno dopo giorno attendeva la risposta di Johnathan, che purtroppo non arrivava. Sospirò e si sedette sui morbidi cuscini di velluto azzurro. Sconsolata, Dakota alzò la testa verso il tetto affrescato con delicatissime pitture in stile classico greco-romano e si mise a giocare con i lunghi riccioli castani. Quello appena trascorso era stato un anno molto importante per lei: aveva compiuto undici anni ed era diventata studentessa della prestigiosa scuola di magia e stregoneria di Hogwarts! Come quasi tutta la sua famiglia,  era stata smistata tra i Corvonero, e l’intero parentado Allen era talmente orgoglioso di questo da averle finalmente comprato l’arabo bianco che la ragazzina tanto desiderava, con il quale ormai si divertiva a trottare e galoppare per tutti i giardini della tenuta. Quella notte, tuttavia, né la felicità di far parte della casa di Priscilla Corvonero, né i capricci soddisfatti dai genitori potevano donarle il sorriso. No… solo la lettera del suo primo ed unico migliore amico le avrebbe dato tanto gaudio. Aveva studiato bene il ragazzo, uno spilungone magro come un chiodo appartenente alla casa di Grifondoro, ed aveva notato che faceva fatica ad alzarsi presto al mattino. Purtroppo durante le vacanze di Natale non era riuscita a trovare il regalo adatto a lui… fino a quando non aveva visitato un paesino babbano nei pressi del maniero di famiglia in Cornovaglia, nei primi giorni di vacanze estive, ed aveva trovato una bella sveglia a quadrante rotondo e due campanelle, da ricaricare rigorosamente a mano. Che dono perfetto!!! Immediatamente l’aveva comprato insieme alla tata e l’aveva inviato a Johnathan, con tanto di lettera chilometrica nella quale gli raccontava tutto quanto non era riuscita a svelargli durante l’anno accademico –il che poteva risultare assai difficile per chiunque non avesse la logorrea di Dakota-.
Un picchiettio al vetro la fece sobbalzare sul divano e per poco non lanciò un urlo di gioia quando vide il proprio gufo reale, di ritorno con una lettera attaccata alla zampa. “Se la prossima volta mi farai attendere così tanto, Anacleto, mi servirò dell’aquila di papà!!” Lo strigide arruffò tutte le piume del petto e cominciò a bubolare indispettito, facendo un fracasso terribile. “Okay okay basta! Ritiro tutto, scusami!” Dakota si inchinò innanzi al rapace, che scosse leggermente il capo in un ultimo “buhuuu” di protesta e quindi volò via.
“Che impertinenza… Si crede un ippogrifo quella palletta di piume con le sopracciglia! E dire che a papà l’hanno venduto con l’etichetta *Gufo Altamente Istruito*…” rimbeccò a mezza bocca la ragazzina quando venne lasciata sola. Si diede appena il tempo di chiudere la finestra del salotto per poi salire di volata in camera sua.
Salva.
Adesso poteva prendere la propria bacchetta in santa pace e “lumosare” quanto voleva, tanto le camere dei suoi genitori e delle sue sorelle si trovavano nell’altra ala del maniero.
Puntò la sua 10 pollici d’ebano con corda di cuore di drago verso la lettera sigillata e sussurrò: “Lumos”.
Una leggera lucetta si accese, abbastanza forte da poter leggere ma non troppo da risultare un faro nella notte.
I grandi occhi verdi le brillarono quando poté profondersi nella lettura:

 
“Cara Dakota.
Non so come ringraziarti per il regalo… Davvero, non ho la più pallida idea di come tu sia riuscita a trovare un oggetto del genere! Nemmeno i miei nonni babbani a Liverpool ci sono mai riusciti da dieci anni a questa parte!
Bhe che dirti… Grazie! Di certo ora non farò più tardi a lezione! Sai, leggere di tutte le cose che non sapevo su di te (pensavo, ormai, di conoscerti abbastanza ad esser sincero) mi ha fatto tornare in mente quando ci siamo conosciuti. Ti arrabbiasti così tanto quando ti gettai addosso il mantello!”

 
Ah ah, molto divertente John. Sì, ricordava perfettamente quel giorno. Erano alla prima lezione di Pozioni e la giovinetta era piegata accanto al banco per prendere i libri che le servivano. Come al solito, Johnathan era arrivato in ritardo e nella fretta, per non attirare le ire del Professor Piton, in quel momento girato a prendere degli ingredienti, aveva lanciato il mantello sulla sedia apparentemente vuota accanto a quella prescelta per sedersi. Non solo la ragazza aveva protestato vivacemente, ma il Professor Piton pensò bene di togliere ai ragazzini cinque punti a testa alla casata d’appartenenza. Un inizio davvero ammirevole, senza alcun dubbio. Continuò a leggere:
 
“Ti giuro, ancora rido per la faccia che hai fatto!
Comunque, dicevo…  L’ho ricordato in quanto all’epoca tu per me eri una delle tante compagne di scuola, senza identità specifica, mentre adesso so perfino che tipo di sigari fuma tuo padre! E sono molto felice, la nostra amicizia è la prova inconfutabile che i fondatori di Hogwarts vivevano in armonia tra loro – a parte Salazar Serpeverde… Ma c’è sempre una mela marcia appesa all’albero-.
Passando ad altre notizie belle: ho parlato con i miei genitori riguardo l’invito che mi hai fatto nella tua lettera. Posso annunciarti con squillo di trombe che sia io che i miei genitori che mio fratello saremmo felicissimi di passare qualche giorno da voi!”

 
“Yeeeeh…ops…” cominciò ad esultare Dakota, per poi interrompersi bruscamente e guardarsi intorno con le orecchie ben tese. Nessun rumore. Menomale…
 
“Spero che i tuoi genitori non credano che hai fatto amicizia con la tua nemesi in altezza…”
 
Spiritosone, questa me la paghi. Effettivamente questa amicizia perfetta ed idilliaca era disturbata da una piccola componente, che spesso aveva attirato battutine poco simpatiche dagli altri studenti. Dakota era proporzionata ma assai bassina, circa un metro e cinquantacinque d’altezza. Johnathan, invece, era già alto un metro e settantasette, nonostante i suoi ormai dodici anni d’età. Dakota scosse il capo e continuò a leggere la parte finale della lettera.
 

“Dai, sto scherzando! Comunque spero che ti piaccia il piccolo pensierino che ti ho mandato. Di certo non eguaglia la tua sveglia, ma scoprirai che anche io so osservare quando voglio! L’ha creato mamma con  uno dei suoi incantesimi di tessitura, dice che ad una purosangue si addice di più la seta cinese al velluto… Beh, meglio di lei chi può saperlo!
Ci vediamo presto Dakota!
 
Johnathan”

 
La ragazzina alzò un sopracciglio con aria interrogativa. Un regalo? Aprì meglio la busta e dentro vi trovò un bel fazzoletto da portare al collo, rimpicciolito con la magia all’interno di quella custodia di carta, di colore blu notte con un bell’arabesco nero, di fattura molto delicata e raffinata, che rappresentava un corvo. Sorrise. Era un pensiero davvero gentile quello della signora Morgan! Se ne sarebbe ricordata il giorno in cui avrebbe rincontrato i genitori del Grifondoro. Adesso sì che poteva andare a letto tranquilla. Si ficcò sotto le coperte, con il fazzoletto poggiato sul cuscino. Profumava ancora di menta piperita, come i vestiti di Johnathan.


Angolo dell'autrice!

Ciao a tutti! :D Sono tornata con i miei due personaggini, Dakota e Johnathan, ma in questa raccolta che partecipa al contest a turni "Coppa delle case tra OC... e non solo!" indetto da Exoticue la mia piccola Corvonero sarà la protagonista indiscussa! Ciò che mi si richiedeva in questo turno è semplicemente la presentazione del mio personaggio, facendo trasparire le sue caratteristiche attraverso lo scritto. Spero di esserci riuscita!!! Ci saranno tanti segreti da svelare, ve lo garantisco! Spero possa piacervi!
Ci tengo a precisare che questa raccolta è dedicata ad una delle mie migliori amiche, la quale mi ha fatto conoscere il meraviglioso mondo di EFP, ovvero Chloe R Pendragon! Ti voglio bene :')
Ci si vede al prossimo turno!!

Ai Khanum
  
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