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Autore: Tenue    27/06/2014    2 recensioni
[akuroku]
dal testo:
-Lo sai Roxy, hai dei bellissimi occhi limpidi come il cielo...il cielo è qualcosa che si percepisce, che si vede, eppure, per quanto in alto andiamo, rimarrà sempre irraggiungibile. Proprio come te!-
A quel commento Roxas alzò finalmente gli occhi e lo fissò. Axel gli sorrideva.
-Sei incomprensibile Roxas, ma io posso rendere possibile anche l'impossibile.-
Deddicata a Dawn_polvere di stelle!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days
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Salve a tutti,
questa è la primissima volta che scrivo una one shot akuroku e non saprei dire se è un disastro totale, ma è molto probabile. Però visto che a me è piaciuta l'ho caricata comunque nella speranza che a qualcuno potesse piacere.
Ad ogni modo è deddicata alla dolcissima Dawn_polvere di stelle che scrive fanfiction meravigliose e recensisce le mie storie. 
buona lettura

CIELO
La città di Crepuscopoli era deserta, fatta eccezione per due ragazzi che camminavano all'ombra delle vecchie casette in pietra, diretti ad un luogo ignoto ad uno dei due. Il più alto dei due, Axel, aveva un'aria annoiata, era evidentemente affaticato dal lavoro e non vedeva l'ora di rilassarsi. Aveva un enorme cascata di capelli rosso fuoco, che si rispecchiavano nella sua più grande ossessione: il fuoco. Non lo avrebbe mai ammesso, ma era un piromane, e c'era solo una cosa che gli piaceva più del fuoco: Roxas, e questo sicuramente non lo avrebbe mai ammesso.
Roxas, il ragazzino che gli camminava accanto, teneva il cappuccio della sua tunica in modo che gli coprisse buona parte del viso e teneva lo sguardo rivolto verso il basso. Era più silenzioso del solito. Axel doveva averlo notato, perchè si fermò all'improvviso. Il suo viso si addolcì, ma c'era una nota di preoccupazione nella sua voce:
 -Hey, qualcosa non va?-
Lo fissava con i suoi stupendi occhi smeraldini, ma Roxas non ricambiava il suo sguardo. Non volle nemmeno parlare: si limitò a scuotere la testa. Axel si voltò poco convinto e ripresero a camminare. Le viuzze di Crepuscopoli erano ormai illuminate solo dalla debole luce rossastra del tramonto. 
Roxas era sempre stato silenzioso; Axel invece, il silenzio lo infastidiva e opprimeva. Aveva bisogno di sapere. 
-Lo sai Roxy, hai dei bellissimi occhi limpidi come il cielo...il cielo è qualcosa che si percepisce, che si vede, eppure, per quanto in alto andiamo, rimarrà sempre irraggiungibile. Proprio come te!-
A quel commento Roxas alzò finalmente gli occhi e lo fissò. Axel gli sorrideva.
-Sei incomprensibile Roxas, ma io posso rendere possibile anche l'impossibile.-
Il rosso afferrò l'amico per il braccio e incominciò a correre per la stadina in salita fino a ritrovarsi di fronte alla stazione, dove si fermarono per riprendere fiato. Roxas era piuttosto perplesso. Fu accompagnato fino in cima al campanile e rimase piacevolmente sorpreso dal panorama che gli si presentava davanti. La città pareva così piccola da lassù e ai confini di essa si estendeva un immensa distesa di campi, che spariva all'orizzonte sfocato dalle nuvole.
-Allora, ti piace?-
Roxas annuì.
Axel sospirò; poi prese Roxas per le spalle e lo mise schiena al muro, avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
-Roxas, ti prego...non sopporto di vederti così...dimmi, te ne prego...dimmi cosa ti turba!-
Dopo alcuni attimi Roxas si decise a parlare.
-Scusami-
Axel rimase perpleso -Che?! E di che diavolo ti dovresti scusare?-
-Non volevo farti preoccupare...è che...tu...è difficile da dire, ma...- parlava sottovoce, la sua voce era quasi imbercettibile. Ad un certo punto però, inspiegabilmente lo fissò intensamente, attento a non perdersi in quegl' occhi di smeraldo; e disse tutto velocemente, quasi urlando:
-è che mi sono innamorato di te!- e intanto lacrime calde scendevano lungo le sue guance rossissime. Si conoscevano da tempo ormai e Axel era l'unica persona che gli era davvero stata amica.
-Scusami- ripetè abbassando lo sguardo -ci tenevo che lo sapessi, non importa se non ricambi...- cinse con le mani i polsi del rosso, dicendogli che ora poteva mollarlo, ma l'altro replicò -Roxas...sei proprio uno stupido!-
-Eh?!-
Axel con uno scatto improvviso afferrò i polsi di Roxas sbattendoli contro il muro.
-Ascoltami Roxas, non ho più intenzione di esser motivo della tua depressione- detto questo prese il suo volto tra le sue grandi mani e appoggiò delicatamente le labbra sulle sue. Roxas rimase dapprima sconvolto, poi si rilassò e restituì il bacio.
Si staccarono solo per riprendere aria, Axel alzò il mento dell'altro -Ma quanto sei arrossito, eh, Roxy?- gli disse ridendo, divertito.
-Oh, ma sta' zitto una buona volta!-
Axel rise ancora più forte - Spiacente, ma il silenzio non è il mio forte, sai?-
Il rosso mise un braccio attorno ai fianchi di Roxas e gli sorrise dolcemente prima di riprendere a baciarlo, stingendolo tra le sue braccia.
Poi Roxas gli sussurò a fior di labbra -Pare che tu abbia raggiunto il cielo.-

 
  
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