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Autore: Juliet_99    28/06/2014    4 recensioni
“Mi prometti una cosa?”
“Cosa?”
“Non lasciarmi mai solo amore, ti prego.”
“Non lo farò mai, e tu?”
“Nemmeno io, promesso.”
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3.
 
 
28 Giugno 2013,
 
“Dobbiamo proprio andare?”
“Dai, solo dieci minuti, ti prometto che lo scarico subito non appena arriviamo, Mari.”
 
Scendiamo le scale di casa sua, apriamo il portone e usciamo fuori. Ci incamminiamo tranquillamente verso casa sua, a dire il vero non so bene dove sia ma Mari l sa, quindi mi ci porterà lei.
Il telefono mi vibra all’interno della tasca posteriore dei jeans, lo prendo e .. è un suo messaggio.
 
‘Non vedo l’ora di vederti, dove sei?’
 
Scorro il dito sul blocca schermo, aprendo la scherma Home del mio iPhone, apro i messaggi e rispondo.
 
‘Sono per strada con Mari, sto arrivando!’
 
Poso il telefono nella tasca posteriore dei jeans e proseguo molto lentamente la camminata insieme a Mari, mi volto a guardarla, a dire il vero non sembra molto contenta … veramente non lo è proprio.
 
“E se ti bacia? Se prova a baciarti?”
“Non mi toccherà nemmeno con un dito, Mari!”
“No, ti giuro appena vedo che si avvicina a te anche soltanto di pochi centimetri mi metto in mezzo io e ti tiro via, sappilo!”
“Dico davvero Mari, sta tranquilla, non mi toccherà, e chi lo bacia a quello!” ridacchio, appoggiandomi a lei.
“Se quello ti ha fra le mani, ti prenderà soltanto per il culo Ire, credimi, lo conosco e ..”
“Sarò io a prendere per il culo lui, Mari.”  La interrompo di colpo, fermandola per un braccio e guardandola negli occhi. E’ così preoccupata, agitata, protettiva. Davvero, certi momenti non capisco il perché.
“Io comunque sia, ti rimango accanto, se vedo movimenti strani ti porto via.”
“Va bene!”
 
***
“Eccoci, siamo arrivate!”
“Ah, è qui?”
“Lui abita infondo alla via, Ire! Dobbiamo salire un po’.”
 
Annuisco e continuo a camminare, impaziente di sapere cosa dovrebbe dirmi di tanto importante.
Ha detto ‘Appena ci vediamo voglio un’abbraccio.’ Insomma, fin qui nulla di male, giusto?
Mi chiedo come mai Mari possa pensare certe cose su di lui, insomma ame non è sembrato tutto quello che lei ha sempre detto di lui.
 
“E’ un bastardo! Quello ti usa e basta Ire, fidati di me, non fa per te! E’ pericoloso!”
 
E’ da quando lo conosco che sento dire sempre la stessa frase, ma non solo da Mari, anche Ale mi ha detto una cosa del genere quando l’ho conosciuto un mese fa, loro lo conoscono da quando erano veramente piccolini, ma non si sono mai amati più di tanto. Mari giocava di più con suo cugino Alessio, da piccola.
Loro non si praticano molto, quindi continuo a chiedermi come lei possa dire tutte queste cose brutte sul suo conto. Bho, mistero.
 
Ormai siamo davanti il portone di casa sua. E’ un palazzo verde opaco, avrà si e no, tre piani forse.
Prendo il telefono dalla tasca e gli invio un altro messaggio.
 
‘Sono sotto casa tua, scendi!’
 
“Gli ho inviato un messaggio.”
“Va bene, prima ci spicciamo e meglio è!”
 Alzo un sopracciglio e mi giro a guardare il portone, a braccia conserte, in attesa che la porta si apra.
Improvvisamente si sente lo scatto di una serratura che si apre.
 
Qualche secondo e la porta si apre.
E’ di spalle, ancora non mi ha nemmeno vista, sta chiudendo la porta ed ecco.. ecco che si gira a fissarmi.
Mi guarda negli occhi e sorride.
 
Bene, fin qui nulla di strano. Nessun comportamento da maniaco o altri atti osceni in pubblico.
Nessuna strana voglia da malato di mente con gli ormoni a mille.
Fin qui ci siamo.
 
Salgo le scale e gli vado in contro, tranquilla.
Lui si avvicina e mi abbraccia, mi stringe forte forte a sé.
Mi sento una piccola formichina in confronto a lui. E’ alto, e le sue braccia mi avvolgono completamente, facendomi sparire. Mi torreggia abbastanza.
Sento il suo dolce profumo invadermi le narici. Piano, con timidezza, stringo le mie braccia in torno al suo bacino.
Mari tossisce, attirando l’attenzione.
“Hem .. io sono qui!”
“Oh, ciao Mari!”
“Ciao Sà.”
 
Come al solito, la tensione fra quei due si taglia con il coltello.
Io davvero non capisco.
E’ così calmo, gentile, educato.
Non mi sembra proprio il maniaco sessuale della sua descrizione.
 
“Che bello, non pensavo venissi davvero.” Si rivolge a me, mi prende una mano e mi sorride.
Ricambio timidamente il sorriso e mi fermo a guardarlo pe un po’.
 “Vabbè Ire, io sono lì in fondo, se hai bisogno chiama.” I suoi occhi color caffè, fissano così male Salvo mentre lentamente si appresta a raggiungere il muretto della scuola elementare proprio di fronte a noi.
Alzo nuovamente un sopracciglio e mi limito a guardare per terra, in silenzio.
 
“Alla fine mel’hai dato davvero l’abbraccio.”
“Ma certo che tel’ho dato! L’avevo promesso, no?”
“Mi abbracci di nuovo?”
 
Annuisco e mi avvicino a lui.
Ancora una volta lo sento vicino a me, così forte, così alto, così protettivo, così .. sicuro.
Si, mi sento al sicuro con un suo abbraccio, che strano.
Sò la particolare simpatia che il moro prova per me, ma non ho mai ricambiato davvero a dire il vero.
 
Quando sono con lui, sono sempre nervosa, tirata.
Non so come comportarmi, né come fare.
Quando ci siamo conosciuti, dopo esserci scambiati i nomi, no abbiamo parlato per tutto il pomerriggio.
Abbiamo attaccato bottone sull’autobus, al ritorno dal mare.
Una scusa banalissima ha usato per attirare la mia attenzione e per riuscire a farmi ridere addirittura.
C’era una signora, davanti a noi, vestita in maniera davvero oscena, io non l’avevo nemmeno notata, lui quella volta mi sfiorò la mano mentre eravamo seduti agli opposti e mi indicò la signora dritta davanti a noi.
Quando la vidi scoppiai a ridere come una stupida.
Quando poi non la guardai più, continuava ripetutamente ad indicarmela e a ridere come uno stupido.
L’avevo trovato divertente, ma per Mari e Ale non lo era per niente.
Insomma, racconto tutto a quelle due, persino la cretinata che mi ha detto per farmi sorridere un po’.
 
Quando ha avuto il mio numero di telefono non l’ha chiesto direttamente a me ma a Mari.
Cosa davvero strana, quei due si odiano, o meglio .. Mari lo odia.
 
“Mari, mi dai il numero di telefono di Ire?”
“Scusa, perché non glielo chiedi?”
“Eddai, lo sai che sono timido!”
“Devo chiederlo a lei prima.”
 
L’avevo trovata una cosa molto carina, dai. Davvero non ci vedevo nulla di male qualche settimana fa.
Ci siamo continuati a sentire per tutto questo tempo, anche se per un  periodo l’ho lasciato sbattere.
Non gli rispondevo ai messaggi perché ero davvero soggiogata da quello che mi veniva ripetuto ogni giorno.
 
“Stai attenta.”  oppure  “Non parlare con lui, ti prende per il culo pure quando ti dice come sta.”
 
Avevo avuto paura per un momento, e ho quasi lasciato perdere.
Io non volevo proprio rischiare di innamorarmi di lui, perché se era vero tutto quello che mi dicevano di lui, non ne sarei mai uscita viva. Mai.
 
Sono quel tipo di ragazza che se si innamora di qualcuno, allora è finita.
Sono quel tipo di ragazza che se si innamora sul serio, non guarda in faccia nessun’altro oltre che lui.
Sono quel tipo di ragazza che se si innamora, dà tutto.
Sono quel tipo di ragazza che se si innamora, è capace di amare davvero per sempre.
 
C’è stato un momento in cui volevo davvero tenermene alla larga, ma alla fine non l’ho più fatto.
Chissà perché ..
Alla fine non mi interessava poi tanto.
Anzi non mi piaceva per niente all’inizio.
 
O forse si ..?
 
Ricordo che quando l’ho visto arrivare con le cuffie alle orecchie, canottiera bianca e pinocchietti blu,lo zaino in spalla e lo sguardo un po’ perso, ho pensato ‘Non è poi coì brutto come dicevano.’
Quindi qualcosa, forse già c’era..
 
La sua voce mi riporta alla realtà.
“Che c’è?”
“No, nulla! Tutto okai.”
“Sicura? Ti vedo strana. Che c’è? Hai paura di me?” ridacchia avvicinandosi leggermente.
Tiene le mani sui miei fianchi, ma non siamo poi così vicini.
“Non ho paura di te!”
“Bhè, fai bene! Non devi averne, mica ti mangio, sai..”
 
Rido appena e incrocio lo sguardo di Mariarita, che è sempre lì, poco più in fondo a tenerci d’occhio.
Adesso gli sto dando le spalle, sono catturata dallo sguardo di Mari.
Improvvisamente sento le sue braccia avvolgermi il ventre. Sussulto e spalano gli occhi, a dire il vero non mel’aspettavo, insomma, amo gli abbracci da dietro, ma questo proprio non mel’aspettavo.
 Vedo Mari avvicinarsi di qualche passo, cauta, apparentemente tranquilla.
Poggia il mento, sulla mia spalla e sorride.
 
Umh, okai .. tutti calmi adesso.
 
Mi giro di scatto, e mi abbraccia di nuovo, questa volta siamo vicini vicini.
 
“Davvero, mi piaci Ire io .. sono serio. Non sto scherzando.”
Improvvisamente non so davvero che fare. Sto cominciando a innervosirmi.
Mi sa che qui ci vuole il piano di salvataggio di Mari.
 Mi getto fra le sue braccia e lo stringo forte a me.
Cominciamo a dondolare e a giare su noi stessi, fin quando non ho la visuale completamente libera verso Mari. Le faccio segnale con una smorfia faccia forse mai vista, e faccio girare Salvo ancora una volta.
Ci stacchiamo dall’abbraccio e Mari piomba in mezzo a noi, uff .. tempismo perfetto.
“Ire, è tardi dobbiamo andare, mia madre ci aspetta!”
“Si esatto,hem.. io devo adnare, dai ci vediamo!”
“No tranquille, vi accompagno.”
 Mi giro a guardare Mari, ha gli occhi che sono quanto due palle da bowling.
“No, davvero Sà, non c’è bisogno.” Insiste Mari, prendendomi per mano e tirandomi con sé.
“No, davvero vi accompagno.”
 
Mari sbuffa e mi tira con sé. Improvvisamente, ci guardiamo negli occhi e cominciamo a correre.
“VIA!” urlo a tutta forza, correndo a più non posso verso l’uscita della via.
 
Un paio di braccia, dopo poco mi catturano ancora una volta da dietro e mi placano.
Dio, non pensavo fosse così veloce, forse l’ho sottovalutato troppo in velocità e ho proprio sbagliato metodo di fuga, e poi, che figura di merda.
Adesso penserà davvero che voglio prenderlo in giro.
Alla fine tanto meglio .. o no?
 
“Dove volevi andare?” mi chiede ridendo di gusto.
“Da nessuna parte! Semplicemente a casa di Mari.”
“Amunì, dai Sà! Lasciaci in pace non scherzo!”
 
Mi libero dalla sua morsa e mi metto accanto a Mari. Cominciamo a camminare veloce questa volta, senza correre. Dopo qualche minuto di passo accelerato, mi giro dietro a guardare.
 
“Assurdo!”
“Cosa?” chiede Mari guardandomi.
“E’ ancora lì!”
“Uff, tu tranquilla continua a camminare, appena arriviamo da me, tu entra subito dentro il portone e sali sopra, al resto ci penso io.”
“Va bene!”
 
Arrivati sotto casa, Mari apre il portone e mi infila dentro insieme a lei. Salvo è davanti la porta ancora aperta ..
“E non mi saluti nemmeno?”
Non rispondo.
Mari mi spinge e io continuo a salire le scale continuando a fissare la porta in vetro. Lo guardo andare via, non riesco a smettere di guardare.
 
Arriviamo in cucina e Mari mi offre da mangiare, improvvisamente mi vibra il telefono, lo recupero dalla tasca posteriore dei Jeans e lo apro.
 
‘Da te, proprio non mel’aspettavo.’
 
Improvvisamente il cuore mi si stringe in una morsa. Mi sento male, io .. non volevo lasciarlo davvero così.
Mi sento in colpa, e adesso lui l’ha con me.
Lo sapevo, non era cattivo. Se lo fosse stato non gliene sarebbe fregato nulla e avrebbe tenuto la bocca chiusa, accettando il rifiuto. Invece l’ho offeso.
 
Brava Ire, brava.
 
‘Davvero, non volevo. Scusami davvero tanto mi dispiace ..’
Invio il messaggio in gran fretta, sperando che mi rispondesse.
 
Il telefono vibra ancora, apro i messaggi e leggo.
 
‘Si certo ..’
 
Maledizione, che cazzo ho fatto?
‘Davvero scusa, la mamma di Mari ci voleva a casa per una cosa, Mari era pure nervosa e sono dovuta salire, davvero mi dispiace! Se vuoi paso a salutarti fra poco.. davvero scusa.’
 
Mari mi porge pane e nutella.. a dire il vero non ho molta fame adesso.
“Ire, tutto bene?”
“Salvo c’è rimasto male..” rispondo con occhi bassi verso il cellulare, in attesa che rispondesse al più presto.
“Ire, davvero stai tranquilla, ignoralo.”
 
Il telefono vibra ancora.
‘Posso venire lì?’
 
Mmh, Mari non la prenderà molto bene, credo.
 
“Mari, posso scendere un secondo. C’è Salvo che sta venendo qui.”
“Come? Di nuovo? Ire no..”
“Eddai Mari, tranquilla .. davvero! Tutto sotto controllo.”
 
‘Va bene, sono giù, ti aspetto.’
Poso il telefono in tasca, inghiotto in fretta tutto il panino con la nutella e scendiamo di nuovo giù.
 
Sono di fronte al portone di casa di Mari, per precisare sono a centro strada, nella via di casa sua. A fissare con ansia la fine della strada da dove spunterà lui da un momento all’altro.
Sono nervosa, sono impaziente, ho le farfalle allo stomaco. Ma che diamine succede?
Calma e sangue freddo Ire, non stiamo andando in guerra.
 
 Improvvisamente vedo spuntare delle figure, alla fine della strada. E’ tra quelle c’è lui.
Da lontano mi sembra che con lui ci sia Alessandra mano nella mano con Alessio.
Eh si perché Ale è fidanzata proprio con il caro cuginetto del signorino offeso.
E’ circa due mesi quasi che stanno insieme.
 
Salvo è sempre più vicino a noi.
Improvvisamene distolgo lo sguardo.
“Ciao Isa.!”
“Ire, Mari! Quanto tempo, tutto okai?”
Mari abbraccia Isabella, e subito dopo lo faccio anche io.
“Si io sto bene tu?” chiedo sorridendo.
“Tutto okai dai.”
 
Improvvisamente Salvo è già qui.
Non mi sento più il cuore in petto, sarà andato via chissà dove, lasciandomi sola soletta lì, davanti a lui.
Mi sorride contento, i suoi occhi verdi penetrano nei miei, le sue mani si poggiano sui miei fianchi avvicinandomi a lui.
Indietreggio lentamente mentre le sue mani cercano di tenermi lo stesso vicina a lui.
 
“Dove vuoi andare?” mi chiede divertito, sorridendo dolcemente.
“Da nessuna parte.” Rispondo.
Improvvisamente chiudo gli occhi, non vedo più nulla, sento solo il tocco delle sue labbra calde sulle mie.
 
“Mi sono persa qualcosa?” chiede, sono sicura, la voce di Isabella accanto a noi.
 
Il bacio fra di noi si intensifica, diventa più passionale.
 
“Si, mi sono decisamente persa qualcosa.” La sento ridere contenta.
Improvvisamente ci stacchiamo l’uno dall’altra. Ci guardiamo negli occhi e l’abbraccio forte.
Poggio l’orecchio sul suo petto, e lo sento.. sento il suo cuore battere forte.
 
***
 
“Mari..”
“Cosa c’è?” risponde secca.
“Penso di provare qualcosa per lui..”
“Sai, non si era capito..”
“Ascoltami Mari.”
“Cosa..?”
“Quando mi ha abbracciata, dopo avermi baciata .. gli batteva forte il cuore Mari.
“E allora?”
“Una persona che si prende gioco di un’altra, non gli batte il cuore all’impazzata dopo averti baciata.
 
-
 
27 Giugno 2014.
 
11:07 pm.
Manca meno di un’ora e sarà passato un’anno, un’anno preciso da quel giorno.
Sarebbe mancata meno di un’ora, per io poter dire “Un anno di noi amore mio.” 
E invece mi ritrovo qui, a scrivere e a pensare..
 
“Meno di un’ora e poi comincerà la salita verso la vetta più alta e poi .. poi è finita.”
 
Eh si, manca poco e poi sarà finita davvero sì, da lì da dove tutto è iniziato, adesso ci sarà una fine.
O almeno così spero che sia.
Anzi, deve esserlo, per il bene mio e soprattutto per tutti quelli che mi stanno a torno.
Perché dico così? Perché sono come una bomba ad orologeria in questo momento.
Sono piena di ricordi, piena di pensieri, di immagini .. immagini di quel noi che adesso, non c’è più.
 
Sì, Irene .. ormai non c’è nulla, non c’è rimasto più nulla.
Non crogiolarti, smettila di fare la stupida. ‘Guarda avanti..’ mi dicono da quasi tre mesi ormai.
E l’ho fatto, l’ho fatto più di una volta. Ma poi in un modo o nell’altro sono sempre un po’ crollata giù, di nuovo nel baratro. Non devo più permetterlo lo so. Ma fra un’ora, quando scatterà la mezza notte per me sarà tutta una salita, piena di insidie, ripida come non mai.
Tutti i ricordi mi passeranno davanti come treni in corsa, tutto quanto mi si ri presenterà ancora una volta, come se tutto fosse ancora qui. Mentre qui, non c’è nulla.
 
 
Nulla.
 
Perché sentire paura?
La paura non esiste.
La paura .. è un’illusione.
 
 
Paura di cosa poi? Che lui torni? No, questo no, non lo farebbe mai. E davvero, meglio così.
Mi viene il freddo, se dovessi davvero pensare di dover passare ancora una volta tutto il dolore che ho passato in questi mesi, senza di lui.
Da una parte mi manca, sono sincera. Lui per me era diventato qualcosa di indescrivibile.
Era la mia forza, ma era anche quella persona che mi proteggeva da tutto e da tutti.
L’ha sempre fatto, fin dal primo momento.
 
E forse il suo sbaglio, è stato proprio questo .. difendermi.
Sì. Perché facendo così, non mi ha insegnato a sapermi difendere da sola.
Ha sempre fatto tutto lui.
 
Una volta ha addirittura chiamato Mari di persona, dicendogliene di tutti i colori perché io e lei avevamo litigato, ed io avevo pianto di nuovo, ancora una volta, sempre per i soliti discorsi ..perchè loro si odiavano, Mari non voleva che io stessi con lui, e quindi scoppiava l’inferno. Ogni santissima volta ..
 
Aveva questo senso di protezione nei miei confronti che io sinceramente, ho sempre apprezzato.
Nessuno mi aveva mai difesa e sostenuta così.
Mi ero innamorata veramente di lui, ero persa, completamente.
L’ho considerato l’amore della mia vita.
 
Ci tenevo così tanto, e sono stata delusa profondamente ..
Forse Mari aveva ragione, forse alla fine non ha mai sbagliato nelle sue teorie.
Forse non ha mai fatto male ad odiarlo in quel modo.
Ora, da quando non stiamo più insieme ho capito tante e tante cose, la prima è tutto l’odio che Mari ha sempre provato per lui. Tutti quegli avvertimenti .. la testardaggine nel non accettare la nostra relazione.
Sono arrivata al punto di pensare che fosse malata di gelosia e basta, ma alla fine mi rendo conto che poi, non aveva così tanto torto nei suoi confronti.
 
Sono stata così cieca io da non accorgermene, o è stato il mostro ad essersi innamorato davvero di me alla fine?
Insomma, dopo nove mesi insieme, dopo aver fatto anche l’amore, credo proprio che alla fine anche il suo animo cattivo e festaiolo sia ci sia rimasto fottuto.
 
Tanto fottuto da dover fare un cambiamento radicale dopo avermi detto ‘Senti io non ce la faccio, finiamola qui.’
L’ho visto più stronzo di prima.
Più approfittatore.
Più bugiardo.
Più stronzo.
Senza cuore, né sentimenti per nessuno. Nessuno .. nemmeno per i suoi amici più cari.
 
Ha mandato tutti a fanculo senza un vero perché.
Così di botto, senza lasciare alcuna spiegazione valida a nessuno.
E’ stato un duro colpo per tutti, tranne per chi ha sempre sostenuto l’idea dello stronzo doppiogiochista.
 
In questa storia, c’è sempre avuto chi aveva ragione chi torto.
Chi faceva del bene, chi del male.
Chi combatteva, chi no.
Chi è cresciuto, e chi è rimasto bambino.
Chi ha saputo distinguere gli amici dai nemici.
Chi ha trovato nuove amicizie.
Chi ne ha perse, di amicizie.
 
Questo periodo è stato un periodo di insegnamento e riflessione un po’ per tutti quanti.
Soprattutto per chi, come me, ha avuto una grande delusione.
 
In questi tre mesi, ho saputo guardare avanti, soltanto in certe occasioni, soltanto in determinati momenti, con determinate persone. Ci sono stati momenti di vera svolta, altri di rovinose cadute nel passato.
Ho sempre cercato di rialzarmi.
 
Sono come un soldato in guerra, sono sempre stato equipaggiato, e armato di mitra e pistole, ma sono stata attaccata davvero troppe volte, ultimamente non faccio altro che ricevere aiuto dalla squadra di soccorso. Diventa sempre più difficile reagire, dimenticare, cancellare.
 
Ed è quando si suda tanto, si fatica e si ci sente davvero sfiniti che si dovrebbe capire di sta arrivando davvero ad un punto di svolta. Uno definitivo. Dove finalmente si possa trovare la pace e la tranquillità di andare avanti senza pensieri che riguardino il passato.
 
Passato. Quello dove penso di aver vissuto fino ad ora.
Perché? Perché quando mi sveglio penso a lui.
Perché quando vado a dormire l’ultimo mio pensiero è lui.
Perché persino il mio subconscio stronzo, mentre domo, mi fa fare sogni assurdi, sempre sul suo conto.
Perché durante il giorno, io posso essere pure in bagno a cagare (scusate l’espressione poco fine.) e magari ci penso anche. Cè .. per farvi capire quanto io sia stupida da uno a mille.
Mmh, facciamo che sono stata stupida duemila.
 
Adesso posso dirlo ..
 
28 Giugno 2014.
00:00 am.
 
E’ scattata la mezza notte. Ormai ci siamo. Siamo qui, proprio a questo dannato giorno, è passato un anno si.
Come mi sento?
Ho l’ansia dentro, e non so perché.
Ho le farfalle allo stomaco, mi sento nervosa, mi sembra quasi di impazzire.
 
Perché? Perché Irene, non riesci a mantenere la calma?
Alla fine non tornerà più, tutto quanto è passato, andato, finito.
 
E forse è questo che mi ha spaventata fino ad ora, il fatto che lui non ci sia davvero più.
Ma alla fine devo smetterla di fare così.
Mi sento stupida.
 
Mi ci sono sempre, sentita, tutti i giorni da tre mesi ormai.
 
E’ ora di andare via da questo passato.
 
Alla fine, non si chiama così per nulla.
 
 

 

Spazio autrice;
Buona sera! O forse è meglio dire 'buona notte' dato l'orario? Bho non lo sò, fa lo stesso.
Lo so che è tardi ma, credeteci o no, ho finito ora ora di scrivere tutto quanto il capitolo, fresco fresco dei sentimenti correnti che sto passando in questo preciso momento .. alla fine non per nulla ho scelto questo giorno per pubblicare l'ultimo capitolo di una piccola parte della mia lunga storia. Sono davvero a pezzi, sono più di quattro ore che sono seduta sulla scrivania, davanti al mio amato computer a scrivere tutto quello che mi è frullato per la testa in tutte queste ore.  
Non ho voluto aggiungere altro, ho concluso con una frase piena di significato a mio parere e .. va bene così.
L'unica cosa che posso realmente dire è che .. ragazzi la vita è bella e và vissuta tutta, minuto per minuto.
Forse se fossi stata più forte e più intelligente avrei evitato di correre dietro a quella testa di cazzo per tutto questo tempo, ma purtroppo ho avuto bisogno di tutto questo tempo per capire che ri percorrere in continuazione il passato non è una cosa buona, non lo è mai.
 
Devo finire di archiviare le ultime cose nella mia testolina, dopo di che sin ricomicia, ma questa volta sul serio.

Grazie a tutti per le recensioni che mi avete lasciato in questi giorni, grazie ad Ale e a Mari, che non mi hanno presa a parole quando hanno visto i loro veri nomi pubblicati sul web, e soprattutto grazie, per essermi rimaste accanto per tutto questo tempo.
Dovrei ringraziare milioni di persone a dire il vero, ma nessuno di loro oltre queste due pazze citate qui sopra, sà l'esistenza di questo meraviglioso sito, e quindi non leggeranno mai tutto quello che ho dovuto passare prima di capire un paio di cose utili per smetterla di piangermi a dosso.

Perciò che dire .. notte a tutti e grazie mille per tutti quelli che leggeranno e recensiranno questo capitolo! Grazie davvero per avermi sopportata per tutta la durata della storia, mi rendo conto di essere stata parecchio incasinata e complicata nei miei discorsi! 

Grazie ancora! 
Ah, e finalmetne possiamo dirlo dai .. Devo smetterla di firmarmi '-I Own it.' 
almeno per una volta.
Il mio vero nome è Irene Maltese.

grazie a tutti;

 
  
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