Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Just_one_Steph    28/06/2014    5 recensioni
Dal testo:
"Ehm, quindi posso sedermi ?"
"Certo"
Ci era cascato di nuovo, e non bastava il fatto che doveva rassegnarsi a prendere in braccio la sua pesante cartella, no, doveva anche innamorarsi, così, di un ragazzo che era là per caso, e del quale neanche conosceva il nome.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
            Alla prossima fermata 

Ci si sente sempre a disagio, alle sei di mattina, appollaiati su di un sedile di velluto blu sbiadito con il proprio zaino scaraventato senza troppe cerimonie sul posto affianco a quello con il finestrino, nella speranza che, poi, nessuno chieda " Posso?" Educatamente, anche se sa, e vede negli occhi azzurri di quello studente, che l'unica risposta che, alla fine, vorrebbe dare è "Mi sembra che i posti dietro siano liberi, brutto stronzo/a che interrompe le mie ripassate hard al libro di grammatica greca". 

Sfortunatamente non accade mai così, perché finisce che, abbozzando un sorriso falso, rispondi:  "Si,certo", quindi ci si ritrova sempre con un grassone di mezza età che non fa altro che incazzarsi col suo auricolare che fa le bizze o con una vecchietta che attacca bottone e ti narra le magiche avventure dei suoi diciotto gatti che ha allevato con tanta cura.
 Ed è in quel momento che, rassegnato, chiudi il libro di greco (perdendo il segno della pagina sulla quale avevi appena scritto uno schemino lampo per ricordati la flessione di quel dannato Zeus, ovviamente) e ti prendi in braccio la cartella, che pesa decisamente troppo, per i tuoi gusti. 

Beh, il nostro Alex, aveva fatto i conti, di dover passare un altro viaggio sul GTT per Torino così, ma, se ne sarebbe reso conto presto, quella mattina tutto sarebbe andato diversamente. 

Quindici anni portati così, con le occhiaie sotto i suoi azzurri ed affaticati occhi da studente del liceo classico, ed una felpa aperta che lasciava libera di stropicciarsi la maglietta blu,con sopra scritto 'Stop and Think' acquistata all' IperCoop, sopra ad un paio di jeans che col tempo non facevano altro che allargarsi e sbiadire.
 
Ebbene, quell'oggi aveva deciso che non si sarebbe lasciato intimorire e che avrebbe tenuto il monopolio su quei due posti, uno per lui ed uno per il suo zaino, a costo anche di lasciare una povera vecchietta in balia delle frenate improvvise che, spesso, l'autista provvedeva ad effettuare, accorgendosi di un semaforo rosso un poco in ritardo.
 
Così, determinato nei suoi ideali di cocciutaggine, Alex non si accorse che un passeggero gli si stava avvicinando ormai prossimo a pronunciare la funesta frase: "Scusa, posso sedermi?" 


Alex era pronto, gonfiò i polmoni per urlare il suo 'NO' al passeggero e ... 
Silenzio. 
Era ... Incantato, davanti a lui, si ergeva un ragazzo alto, probabilmente suo coetaneo, con i capelli corti, neri, due occhi teneri e rigorosamente neri, indossava una felpa bianca senza il cappuccio e portava una piccola borsa beige a tracolla, colma di libri. 

"Ehm, quindi posso sedermi ?" 
"Certo" 

Ci era cascato di nuovo, e non bastava il fatto che doveva rassegnarsi a prendere in braccio la sua pesante cartella, no, doveva anche innamorarsi, così, di un ragazzo che era là per caso, e del quale neanche conosceva il nome. 

Aveva già fallito troppe sfide quel mattino, doveva rimediare, così se ne impose una nuova: conoscere il nome di quel ragazzo. Si buttò, ascoltando il cuore, senza pentirsi più di tanto di una domanda legittima da rivolgere ad uno che aveva appena profanato la sua oasi di tranquillità composta da sue sedili ammaccati e scomodi. 
"Come ti chiami ?" 
Rossore in viso. 
"Mi chiamo Matteo, e tu?" 
Disse sfoderando una fila di denti candidi ed un profumo di gomma da masticare alla menta. 
"Io sono Alex" 
Rispose un arrossito Alex. 
"Beh, grazie per avermi ceduto il posto, non vorrei essere di disturbo" 
"Nessun disturbo,anzi ,aspettavo che finalmente un bel ragazzo mi si sedesse accanto e non sempre le solite vecchiette" 
Disse, accorgendosi della sua figura di merda appena sfornata. 
Se prima sembrava di un rosso pallido adesso raggiunse il viola con le orecchie che minacciavano di mettersi a sprizzare vapore dalla vergogna. 
Matteo si accorse di quella reazione e si sentì sinceramente divertito e lusingato. 
"Oh, grazie" disse facendo l'occhiolino ad Alex e sprigionando una risata sommessa ma calda e coinvolgente, alla quale il ragazzo dagli occhi azzurri non riuscì a resistere, mettendosi anche lui, improvvisamente, a ridere. 

Il viaggio fu decisamente il migliore di tutto l'anno scolastico e non solo, secondo Alex, i due iniziarono a conversare ed a ridere ognuno alle battute dell'altro. 
Si percepiva già un legame particolare, dopo una mezz'oretta di viaggio, tanto che alla fine decisero di scambiarsi i numeri di cellulare e di scattare qualche foto insieme, ridendo poi delle facce che avevano appena immortalato. 
Insomma, Matteo si rivelò una persona meravigliosa con un carattere docile ed amorevole. 

Ma il viaggio era quasi giunto al termine: Alex, in prossimità della sua fermata, chiese al compagno: "Quando scendi?" 
"Alla prossima fermata"  

La fermata prima di Porta Susa, dove sarebbe sceso Alex, essa arrivò in fretta purtroppo, ma prima di scendere Matteo fece qualcosa di impulsivo, pazzo e romantico: diede un bacio sulla guancia al suo compagno di viaggio, il quale diventò scarlatto all'istante, e poi scese, lasciandolo lì, paonazzo, sul suo sedile. 

Alex, ripartito il pullman, guardò la figura di Matteo che si dileguava nella sua felpa bianca, e poi prese il cellulare e scrisse : 
"Grazie di tutto, non mi sono mai sentito bene come oggi, grazie anche per il bacio, spero di incontrarti ancora. 
Ale." 

Quando arrivò la risposta, trasalì, temendo di essere stato troppo diretto, quindi lesse: 
"Grazie a te di essere entrato nella mia vita, ragazzo dagli occhi azzurri, ci vediamo domani <3 . 
Matte." 

In quel sms c'erano due certezze : 
La prima: Alex avrebbe rinunciato all'arrabbiarsi con i passeggeri che chiedevano il posto; la seconda:  nell'aria c'era profumo di una promessa, una promessa di un amore che non avrebbe mai raggiunto un capolinea, che non si sarebbe mai dileguato in una felpa bianca senza cappuccio, che non sarebbe mai sceso 'Alla prossima fermata'. 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Just_one_Steph