Chapter Three -
Stavamo mettendo i vestiti e le diverse
cose dei nostri
genitori negli scatoloni che ci aveva portato la zia; li avremmo dati
in
beneficenza il giorno successivo.
Era passata una settimana dal funerale, Danielle e Tylar dovettero
tornare a
Londra insieme allo zio Richard. Solo la zia Loren rimase con noi a
Bradford,
poiché per lavoro era stata trasferita qui, ma doveva
ritornare a Londra,
nessuno sapeva quando ma doveva farlo. Perciò decidemmo che
appena avrebbe
finito saremmo andati a vivere da loro. Era fantastica come idea, e io
non
vedevo l'ora. Amavo quel posto da quando ero piccola, ed ebbi
l'occasione di
andarci solo un paio di volte, sempre con la mia famiglia per far
visita
proprio agli zii.
Ad un tratto, dalla parte interna di un cassetto della mamma trovai una
scatola
abbastanza grande. Mi feci aiutare da Kate per cacciarla fuori.
All'interno trovammo un album di foto tutte nostre, i diversi diari
della
mamma, scontrini, biglietti da visita, fogli, pezzi di
riviste, CD, e
tanto altro.
Sapevamo che a mamma piaceva conservare tutto, soprattutto
ciò che le avrebbero
fatto ricordare delle giornate in cui si era divertita o era
semplicemente
felice.
iniziammo a vedere gli album, e ci raggiunse anche Zayn qualche minuto
dopo.
La cosa che mi piacque di più furono i suoi diari. Ne erano
circa dieci, e li
scriveva da quando aveva la nostra età a quanto pare.
Conservammo tutto quello
che conteneva quella scatola, e anche altre cose appartenenti a loro.
Finimmo di sistemare il caos che avevamo lasciato in camera, e
scendemmo a
pranzare. La zia non era ancora arrivata dal lavoro anche se era
domenica, e
quindi mangiammo in giardino.
La giornata passò molto lentamente, e io avevo cominciato a
sentire uno strano
presentimento su quello che sarebbe successo il giorno successivo.
Prima di
andare a dormire questa sensazione si era completamente diffusa in ogni
parte
del mio corpo e non riuscivo a chiudere occhio.
"Kate... Sei sveglia?"
"Mhhm"
"Kate, ho uno strano presentimento"
"Mh.. Che tipo di
presentimento?"mi chiese con la voce assonnata
e senza aprire gli occhi. Forse era in uno stato di sonnambulismo.
"Sento che sta per succedere qualcosa..."
"Beh, speriamo di
no. Comunque non preoccuparti, per qualsiasi cosa vieni
da me o da Zayn, va bene? Ora torna a dormire"
"Ti voglio bene"
le dissi prima che si addormentasse
definitivamente.
"Buongiorno professore. Mi scusi
per il ritardo" dissi entrando in classe mia. Ero arrivata
alle 8.15
solo perché ci eravamo dimenticati di mettere la sveglia, e
Zayn non si
decideva ad uscire dal bagno. Proprio dopo tre settimane d'assenza
dovevamo
fare tardi! Mi andai a sedere al solito posto, il terzo banco vicino
alla
finestra, e mi accorsi che c'era Logan seduto affianco al mio banco.
Logan era il mio ragazzo. Lo era da quasi un anno, e prima ancora era
il mio
migliore amico. Si era dichiarato lui per primo, e dato che provavo
anch'io lo
stesso sentimento verso di lui mi chiese di diventare la sua ragazza.
Da quel
momento diventammo inseparabili, ma a quanto pare questo legame
è cambiato in
queste due o tre settimane, dopo l'incidente. Si stava pian piano
allontanando
da me, e la paura di perdere un'altra persona alla quale tenevo molto
è troppa.
Passata una ventina di minuti dall'inizio della lezione, cercai di
parlare a
Logan, ma mi disse che più tardi mi avrebbe detto una cosa
importante. Non feci
altro che pensare a quello tutto il giorno, e cercai di contattare
anche Jenny,
per parlare con un’amica, ma non mi rispondeva. Poi suonarono
al campanello. Mi
alzai e decisi di andare ad aprire, ma qualcosa dentro di me mi urlava
di non
farlo. Purtroppo lo feci, e me ne pentii subito.
Trovai Logan e Jenny con le mani
incrociate. Mi dissero che
stavano insieme, ma Logan chiese a Jenny di cominciare ad andare al
parco,
perché doveva dire delle cose a me, lui l’avrebbe
raggiunta dopo. Si baciarono,
si girò per guardarmi e se ne andò. Notai che il
suo sguardo era pieno di odio,
pieno di odio verso di me. Subito dopo Logan cominciò a
parlare. Mi disse le
solite cose che si dicono in questi casi: “Ti ho sempre amata
ma adesso non è
più come una volta”, “Non sei tu, sono
io” ecc. Patetico. Sapevo benissimo
quali erano le sue motivazioni, perciò non credetti a
nessuna delle sue parole.
Comunque, oltre a questo la nostra
situazione (quella mia,
di Zayn e Katy) cambiò. Lo notammo anche noi che eravamo
cambiati da quel
giorno. La nostra vita era diventata una vera agonia. Non trovavamo
più un
motivo valido per andare avanti ogni giorno.
I nostri voti scendevano sempre, anche se
cercavamo di
recuperare.
Zayn era cambiato. Era diventato
più silenzioso, fumava
sempre di più, ed era più scontroso.
Katy non voleva essere chiamata
più cosi, ma semplicemente
“Kate” e basta. Era diventata una stronza di prima
categoria, proprio come me,
anche se era un po’ più gentile con le persone a
differenza mia.
Io mi ero chiusa in me stessa, non
raccontavo più niente a
nessuno, non parlavo proprio con nessuno, e ormai non mi fidavo
più.
Eravamo stanchi del mondo stesso, della
vita che ci era
stata riservata dal destino.
Avevamo capito che il mondo non era tutto
rose e fiori, era
crudele, capace di distruggerti in un nano secondo se non eri forte
abbastanza.
Capimmo che per sopravvivere dovevamo essere indifferenti a tutto, che
se
avessimo mostrato una minima debolezza potevamo starne certi che ci
avrebbero
fatto a pezzi. E infatti, il modo migliore per non farti spezzare il
cuore, è
fingere di non averne uno.
Che poi, non è vero che tanto
poi passa, che il dolore di
una perdita andrà a scemare, che un’assenza la
avverti solo per un po’. Non è
vero che la vita va avanti, che tornerà tutto come prima,
che è come averli
qui. Quando uno non c’è più, non
c’è più, e nulla sarà
più com’era. Nulla.
-------------------------------------------------------------------
Eccomi di nuovo :D
Inizio col dire che questo è
solo un capitolo di passaggio,
per far capire meglio a voi le motivazioni e i cambiamenti che hanno
avuto
Zayn, Kate e Hope, per questo motivo è un po' piccolino.
Spero comunque che vi sia piaciuto,
Baci.