29/06/2014
0 recensioniAt my side
Lucrezia odiava il discorso che Cesare aveva intrapreso col Santo Padre e a ogni parola una morsa si stringeva attorno al suo cuore.
Suo marito Alfondo d'Aragona era morto e Lucrezia lo sapeva bene: suo fratello l'aveva trafitto con la spada e lei gli aveva dato il veleno per porre fine alla sua vita. Si era chiesta più volte se avesse dovuto bere anche lei da quel calice. Ma poi aveva pensato a Giovanni. Non voleva abbandonarlo. Ma era solo per lui che non si era tolta la vita?
Si accarezzò il ventre ancora piccolo. Aveva detto a tutti che era di Alfonso, come tutti del resto si aspettavano, ma lei sapeva bene di chi era. E le voci correvano in tutta Italia.
Alfonso aveva parlato di un matrimonio a tre, ma Cesare le aveva detto tanto tempo fa che non era necessario che amore e matrimonio andassero d'accordo. E Lucrezia l'aveva imparato, perché valeva tutt'oggi ciò che disse a suo fratello quel giorno: non sarebbe mai esistito uomo che potesse amare più di lui.
Napoli non li avrebbe perdonati, diceva il papa suo padre, ma Cesare ricordava che Napoli non era altro che una fogna infestata e che ora che Caterina Sforza era stata catturata non dovevano temere nulla.
Lucrezia si osservò le mani e il vestito: era pulita, vestita con un bell'abito candido e pregiato, era ancora l'invidia d'Italia e nessuno vedeva il sangue con cui erano state macchiate le sue mani. Cesare l'aveva ripulita, lo ricordava bene.
I suoi occhi chiari scattarono verso la porta appena sentì il rumore di stivali che si avvicinavano. Suo fratello la raggiunse, sapeva che stava origliando, e la circondò con le sue braccia, posandole un delicato bacio sul capo.
« Dovrai ripartire per la Francia, da tua moglie? » domandò tristemente e con una punta di gelosia nella voce. Perché lei non poteva essere la moglie di Cesare? Sarebbe stato tutto più semplice se solo avessero potuto sposarsi.
Cesare le accarezzò il collo, esitando. « No » ammise, « non fino a quando non sarai al sicuro. »
Voleva ridergli in faccia. « E dove sarei al sicuro, Cesare? » chiese, guardandolo duramente negli occhi. Entrambi sapevano la risposta.
Al mio fianco, avrebbe voluto sussurrarle Cesare, stringendola ancor più a sé e bramando le sue labbra. Lui sarebbe stato per sempre al suo fianco, l'aveva giurato.
« Dovrò sposarmi ancora? » Gli occhi di Lucrezia divennero lucidi, la sua voce s'incrinò, sebbene cercava di mantenere la facciata della forte donna che voleva diventare. Ma i suoi occhi non potevano mentire a Cesare, non riuscivano ad avere segreti fra loro.
Il petto del fratello fu trafitto dal rimorso che gli provocavano quelle parole. « Non permetterò che ti facciano ancora del male » le promise.
« Non puoi impedirlo » obiettò lei. « Sposo sempre l'uomo sbagliato, lo sai. »
Suo marito Alfondo d'Aragona era morto e Lucrezia lo sapeva bene: suo fratello l'aveva trafitto con la spada e lei gli aveva dato il veleno per porre fine alla sua vita. Si era chiesta più volte se avesse dovuto bere anche lei da quel calice. Ma poi aveva pensato a Giovanni. Non voleva abbandonarlo. Ma era solo per lui che non si era tolta la vita?
Si accarezzò il ventre ancora piccolo. Aveva detto a tutti che era di Alfonso, come tutti del resto si aspettavano, ma lei sapeva bene di chi era. E le voci correvano in tutta Italia.
Alfonso aveva parlato di un matrimonio a tre, ma Cesare le aveva detto tanto tempo fa che non era necessario che amore e matrimonio andassero d'accordo. E Lucrezia l'aveva imparato, perché valeva tutt'oggi ciò che disse a suo fratello quel giorno: non sarebbe mai esistito uomo che potesse amare più di lui.
Napoli non li avrebbe perdonati, diceva il papa suo padre, ma Cesare ricordava che Napoli non era altro che una fogna infestata e che ora che Caterina Sforza era stata catturata non dovevano temere nulla.
Lucrezia si osservò le mani e il vestito: era pulita, vestita con un bell'abito candido e pregiato, era ancora l'invidia d'Italia e nessuno vedeva il sangue con cui erano state macchiate le sue mani. Cesare l'aveva ripulita, lo ricordava bene.
I suoi occhi chiari scattarono verso la porta appena sentì il rumore di stivali che si avvicinavano. Suo fratello la raggiunse, sapeva che stava origliando, e la circondò con le sue braccia, posandole un delicato bacio sul capo.
« Dovrai ripartire per la Francia, da tua moglie? » domandò tristemente e con una punta di gelosia nella voce. Perché lei non poteva essere la moglie di Cesare? Sarebbe stato tutto più semplice se solo avessero potuto sposarsi.
Cesare le accarezzò il collo, esitando. « No » ammise, « non fino a quando non sarai al sicuro. »
Voleva ridergli in faccia. « E dove sarei al sicuro, Cesare? » chiese, guardandolo duramente negli occhi. Entrambi sapevano la risposta.
Al mio fianco, avrebbe voluto sussurrarle Cesare, stringendola ancor più a sé e bramando le sue labbra. Lui sarebbe stato per sempre al suo fianco, l'aveva giurato.
« Dovrò sposarmi ancora? » Gli occhi di Lucrezia divennero lucidi, la sua voce s'incrinò, sebbene cercava di mantenere la facciata della forte donna che voleva diventare. Ma i suoi occhi non potevano mentire a Cesare, non riuscivano ad avere segreti fra loro.
Il petto del fratello fu trafitto dal rimorso che gli provocavano quelle parole. « Non permetterò che ti facciano ancora del male » le promise.
« Non puoi impedirlo » obiettò lei. « Sposo sempre l'uomo sbagliato, lo sai. »
PANDABITCH.
Ho convinto Ivola a vedere The Borgias, mentre io vedo Borgia: Faith & Fear. Oramai ci droghiamo assieme.
Ehm, non so che dire, come al solito.
Jared Leto è bello? La risposta è ovviamente sì.
Ho problemi a continuare le mie storie e ho anche sonno ora. Inoltre non voglio socializzare con nessuno in questo periodo.
La vita va avanti, devo pressare Ivola per continuare a scrivere le sue storie, qualcuno deve pressarmi o non scriverò mai un libro, ho troppe idee in mente che non riesco ad apllicare, mi piace ancora inventarmi nuovi hashtag e da grande farò la barbona perché non so fare nulla. Enjoy!
Non riesco a capire il mio carattere ma perché scrivo tutto ciò se non vi frega?
Ah, ok, Borgiacest unica e sola vera OTP, comunque.
E sono figa perché mi sono accorta dopo averlo scritto del parallel con "At my side" della... 3x03, giusto? Quindi dopo c'ho iniziato a giocare un po' sopra ed è stata una fortuna o non avrei avuto idee. <3
Sempre Come una bestemmia. fu facebook e sempre @pandamito su twitter e sempre gli altri link sono sul mio profilo.
Ed è così che Sue vi dice "ciao". [cit.]
Bao e panda, Mito.