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Autore: Levi_heichou    29/06/2014    0 recensioni
Dal testo:
"Aveva 19 anni, mai pensato alle ragazze, a parte a Lady Satsuki ma solo come sua “giuda”, Ira Gamagori, presidente del comitato studentesco, aveva una cotta e non sapeva come gestirla. Aveva provato di tutto, dal concentrarsi di più sulle questioni scolastiche ad allenarsi il doppio di prima, ma quando si trovava di fronte alla sua ingenua stupidità non sapeva controllarsi, si sentiva tremare le possenti ginocchia che erano in grado di sostenere quel corpo troppo sviluppato per uno della sua età, diventava rosso in viso, la sua voce ferma e decisa era interrotta da continui tremolii di e quella solita calma e il coraggio che lo contraddistinguevano venivano a mancare in presenza di quell’esserino dotato di divisa scolastica e occhioni enormi in grado di intenerire anche un sasso."
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ira Gamagoori, Mako Mankanshoku, Satsuki Kiryuuin, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ciao

ciao a tutti, 

questa one-shot è il frutto delle mie interessanti e intelligenti( si, si soprattutto intelligenti ) conversazioni con un mio amico ahhah, per questo non aspettatevi qualcosa di buono o decente perchè non sarà così u.u (la mia autostima è massima) 

dopo queste belle e profonde parole vi lascio alla lettura, spero che vi piaccia

ps.: se trovate errori o volete dirmi qualcosa sul testo sono sempre disponibile :3

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VERSO LA FELICITA’

 

 

Aveva 19 anni, mai pensato alle ragazze, a parte a Lady Satsuki ma solo come sua “giuda”, Ira Gamagori, presidente del comitato studentesco, aveva una cotta e non sapeva come gestirla. Aveva provato di tutto, dal concentrarsi di più sulle questioni scolastiche ad allenarsi il doppio di prima, ma quando si trovava di fronte alla sua ingenua stupidità non sapeva controllarsi, si sentiva tremare le possenti ginocchia che erano in grado di sostenere quel corpo troppo sviluppato per uno della sua età, diventava rosso in viso, la sua voce ferma e decisa era interrotta da continui tremolii di e quella solita calma e il coraggio che lo contraddistinguevano venivano a mancare in presenza di quell’esserino dotato di divisa scolastica e occhioni enormi in grado di intenerire anche un sasso. Ora era lì, disperato, così disperato da aver chiesto aiuto a quei tre, e presto se ne era pentito.

<< Presidente del comitato studentesco dei miei stivali, si vuole muovere? Voglio vedere un bacio, ora e subito>>

<< B-B-B-Bacio?! M-M-Ma che dici Nonon! probabilmente non accetterà nemmeno di uscire con me, sarà un grande risultato se non mi riderà in faccia…>>

<< Ira stai tranquillo, ho analizzato tutti i momenti in cui avete comunicato o siete entrati in contatto, e a quanto ho capito dovrebbe accettare>>

<< Ne sei sicuro Houka?>>

<< Ho detto dovrebbe, lo sai meglio di me che quella lì è coì stupida da essere imprevedibile certe volte, la mia è una supposizione>>

Si sporse oltre il muretto dove si erano nascosti per guardare verso Mankanshouku, quella ragazza era riuscita a mandarlo in palla completa con le sue gag e i suoi comportamenti assurdi, non che lui fosse ordinario o cose del genere, però, certo non era strano come lei, o almeno così la pensava.

Tornò dietro il suo nascondiglio, chiuse gli occhi, fece un lungo e profondo respiro. Li riaprì, osservò un’ultima volta quel mazzo di fiori che aveva portato per la ragazza, erano semplici Iris, semplici ma, a pare suo, stupendi proprio come la marmocchia a cui erano destinati. Mentre si stava avviando senti che qualcuno gli diede una pacca sulla spalla

<< Cerca di non balbettare troppo, non ti si addice>>

Sanageyama era stato l’unico a non commentare eo prenderlo in giro in quella occasione, quel ragazzo era il solo a capirlo visto che poco tempo prima era nella stessa sua situazione con Lady Satsuki.

<< Io non balbetto mai… è solo la tua immaginazione.>>

<< Probabilmente, però ora vai>> lo spinse oltre il muretto nella direzione delle tre ragazze che erano intente a gustarsi un buon gelato<< e per una volta cerca di essere felice invece di mettere gli altri prima di te Gamagori>>

La stazza di Ira di sicuro non gli permetteva di passare inosservato, infatti Lady Satsuki per prima, poi Matoi e Mankanshouku lo notarono subito rimanendo abbastanza soprese dall’arrivo del biondo.

Ormai paonazzo in viso Ira non sapeva più cosa fare e inoltre stava nascondendo maldestramente il suo regalo che di tanto in tanto si intravedeva da dietro la sua enorme schiena.

<< oi Gamagori cosa ci fai qui? Non vedi che stiamo mangiando? Ci disturbi>>

Matoi era sempre gentile e femminile come lo era uno scaricatore di porto, le uniche volte che il suo carattere assumeva qualche LEGGERA connotazione femminile era quando parlava con il suo abito sacro, Senketsu, che però era sparito. Di fianco c’era lei, spaesata e con la testa leggermente inclinata in segno di confusione. Dio quanto lo riusciva a mettere in soggezione.

<< Gamagori-senpai come mai sei qui?>>

Nel fare la domanda Mankanshouku aveva leggermente sgranato gli occhi, lo faceva sempre quando era incuriosita.

<< ehm, ecco… Vedi, -Mankanshouku… Ehm io...>>

<< Ryuko vieni, accompagnami a prendere quel vestito voglio provarlo>>

<< ma Satsuki l’hai provato 5 minuti fa…>>

<< Ci ho ripensato forse lo prendo, accompagnami, non c’è bisogno che venga anche tu Mako, piuttosto rimani qui con Gamagori e fagli compagnia>>

Capiva al volo, la mente di quella ragazza aveva sempre colpito e ammaliato Ira. Lady Satsuki si girò verso il suo sottoposto facendogli l’occhiolino e sussurrando un “buona fortuna” che aveva dato la carica a Ira, inoltre aveva anche allontanato Matoi, quindi ora aveva campo libero e poteva parlare con “l’obiettivo” tranquillamente.

<> il presidente del consiglio studentesco si schiarì la voce e nel mentre cercò di far tornare ad un colore meno rosso di quello che era il suo viso << devo chiederti una cosa importante Mankanshouku!>>

<< dimmi senpai !! mi vuoi sfidare? Vuoi fare a botte? Lo immaginavo, sono intelligente eh>>

<< No no non voglio sfidarti o cose simili>>

<< Gamagori-senpai non c’è bisogno di nasconderlo, tranquillo, io sono pronta!!>>

Quell’idiota di Nonon interruppe una delle solite gag della secondina sbraitando in un modo che non era molto lontano da quello solito di Matoi

<>

<< Nonon io ti uccido, non le parlare così! >>

<< okay okay stai calmo ora me ne vado, e io che ero venuta a salvarti >>

<>

<< Ma-Ma-Ma … scusa Mankanshouku, hai ragione>>

Dopo il suo brillante intervento Quell’iota di una principessina aveva deciso di andarsene e tornare da Sanageyama e Houka con cui si mise a litigare, beh c’era da aspettarselo, quei tre erano delle teste calde e litigavano anche più di una volta al giorno.

Comunque non era momento di flashback o di ricordare i bei momenti passati insieme ai compagni, ora c’era in corso una grande battaglia, forse la più difficile e complicata che Gamagori avesse mai affrontato, avrebbe dovuto chiederle di uscire senza balbettare o cose simili. Ecco che era pronto a partire

<>

<< Giusto…>> ormai era deciso, glielo avrebbe chiesto tutto d’un fiato << Mankanshouku vorresti uscire con me?>> le porse i fiori mentre si inginocchiava come si era soliti fare il secolo scorso.

Dopo alcuni secondi che non riceveva alcuna risposta aprì gli occhi, che aveva precedentemente serrato e indirizzò il suo sguardo sulla ragazza

<< ecco adesso che mi guardi va meglio>>

Accidenti si sentiva un’idiota, gli altri glielo avevano detto miliardi di volte che doveva guardarla in faccia… ma non ne aveva il coraggio, aveva paura, temeva di vedere il viso divertito della ragazza pronto a schernirlo, anche se sapeva che Mankanshouku non l’avrebbe mai fatto, ma Ira Gamagori era così, aveva paura, per questo si faceva ricoprire di corazze, sia esteriori che interiori, non permetteva a nessuno, se non a pochi di conoscerlo per quello che era, e a quella ragazza si era aperto e proprio per questo non aveva paura, non voleva soffrire, non questa volta che ci aveva messo tutto se stesso, non voleva sentire un no, avrebbe preferito di gran lunga essere punito da Lady Satsuki e la sua Bakuzan a vita ( e tutti sanno quando possa essere violenta quella ragazza)

<>

<< Ho già capito, non importa Mankanshouku, scusa se ho disturbato la tu->>

La voce rassegnata di Ira venne fermata da un dolce e caloroso abbraccio della ragazza, che fece rimanere di stucco il presidente, insomma non riusciva a capire, quello era un no, un sì o un ni? Era confuso, forse più di prima, ma era anche allora stesso tempo felice, una montagna di sentimenti contrastanti lo stavano sommergendo, poi tutto divenne chiaro, limpido come l’acqua. Lei si stacco dall’abbraccio che aveva avuto il potere di non far capire più nulla all’altro e riempì il vuoto provocato da quel distacco con un dolce e gentile bacio. In quel momento arrivarono Ryuko e Lady Satsuki che dovette trattenere la prima dall’estrarre la spada forbice per uccidere il ragazzo, perché in fondo Gamagori era un ragazzo anche se all’apparenza sembrava un goccino più maturo. Arrivarono anche Nonon, Sanageyama e Houka che non credevano a ciò che vedevano.

<< Gamagori-senpai, non voglio uscire con te>> Mankanshouku recise il contatto fra le loro labbra che lei stessa aveva creato

<< Cos?!? Ma perché, io pensavo, c’è dopo questo io…>>

<< Io non voglio uscire con te, preferirei che diventassi il mio ragazzo>>

Svenne. Ira Gamagori svenne dalla felicità e mentre era incosciente farneticava parole comprensibili solo a Mako che se la rideva guardando quel colosso, quel ragazzo che faceva parte dei Quattro leader del suo liceo, cadere per quelle semplici e poche parole.

<< Cavolo schizzata io te l’avevo detto di stare zitta! Adesso come lo tiriamo su ‘sto scimmione?!>>

<>

Se vogliamo essere sinceri lui non era svenuto e nessuno oltre Lady Satsuki se ne era accorto, e ovviamente lei lo tirò fuori dai casini di nuovo.

<< Ragazzi ce ne occupiamo io e Mako di Gamagori voi andate tranquilli>>

Tutti annuirono, anche se a dirla tutta Matoi non era proprio d’accordo.

<< Mako secondo me solo tu lo puoi svegliare>>

<< Davvero?? Ma come posso fare…>>

<< Non so, pensa a come l’hai fatto svenire, prova la stessa cosa>>

Sentendo quelle parole Gamagori si svegliò magicamente (eh sì, proprio magicamente) ritrovandosi Mankanshouku sopra di lui a cavalcioni.

< M-M-Mankan-n-n-Shouku, scusa se sono svenuto…>>

<< vi lascio parlare da soli, ciao>>

Lady Satsuki è fantastica, ci sa fare pure in questo campo eh, mentre se ne andava si girò verso il suo sottoposto per fargli nuovamente l’occhiolino che ottenne l’effetto di carica di prima. Ora che anche lei si era allontanata il presidente si trovò ad affrontare da solo il problema

<< Senpai, posso chiamarti Ira invece di Gamagori?>>

Quegli occhi color castano, grandi e profondi tanto che ci si poteva perdere dentro, Gamagori ci cadeva sempre, era vittima di quegli occhi. Il biondo ripensò a quanto fosse stato codardo, insomma era stata la ragazza a fare il primo passo, ora anche lui avrebbe dovuto fare qualcosa.

Decise di alzarsi prendendo in braccio la ragazza con il solito stile “principe azzurro che porta via la principessa” e questa volta assicurandosi di guardarla dritta negli occhi le disse:

<< Certo, chiamami pure come vuoi Mako>>

 

 

   
 
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