questa one-shot è il frutto delle mie interessanti e
intelligenti( si, si soprattutto intelligenti ) conversazioni con un mio amico
ahhah, per questo non aspettatevi qualcosa di buono o decente perchè non sarà
così u.u (la mia autostima è massima)
dopo queste belle e profonde parole vi lascio alla lettura,
spero che vi piaccia
ps.: se trovate errori o volete dirmi qualcosa sul testo sono sempre disponibile :3
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VERSO
LA FELICITA’
Aveva 19 anni, mai pensato alle ragazze, a parte a Lady
Satsuki ma solo come sua “giuda”, Ira Gamagori, presidente del comitato
studentesco, aveva una cotta e non sapeva come gestirla. Aveva provato di
tutto, dal concentrarsi di più sulle questioni scolastiche ad allenarsi il
doppio di prima, ma quando si trovava di fronte alla sua ingenua stupidità non
sapeva controllarsi, si sentiva tremare le possenti ginocchia che erano in
grado di sostenere quel corpo troppo sviluppato per uno della sua età,
diventava rosso in viso, la sua voce ferma e decisa era interrotta da continui
tremolii di e quella solita calma e il coraggio che lo contraddistinguevano venivano
a mancare in presenza di quell’esserino dotato di divisa scolastica e occhioni
enormi in grado di intenerire anche un sasso. Ora era lì, disperato, così
disperato da aver chiesto aiuto a quei tre, e presto se ne era pentito.
<< Presidente del comitato studentesco dei miei
stivali, si vuole muovere? Voglio vedere un bacio, ora e subito>>
<< B-B-B-Bacio?! M-M-Ma che dici Nonon! probabilmente
non accetterà nemmeno di uscire con me, sarà un grande risultato se non mi
riderà in faccia…>>
<< Ira stai tranquillo, ho analizzato tutti i momenti
in cui avete comunicato o siete entrati in contatto, e a quanto ho capito
dovrebbe accettare>>
<< Ne sei sicuro Houka?>>
<< Ho detto dovrebbe, lo sai meglio di me che quella lì
è coì stupida da essere imprevedibile certe volte, la mia è una
supposizione>>
Si sporse oltre il muretto dove si erano nascosti per
guardare verso Mankanshouku, quella ragazza era riuscita a mandarlo in palla
completa con le sue gag e i suoi comportamenti assurdi, non che lui fosse
ordinario o cose del genere, però, certo non era strano come lei, o almeno così
la pensava.
Tornò dietro il suo nascondiglio, chiuse gli occhi, fece un
lungo e profondo respiro. Li riaprì, osservò un’ultima volta quel mazzo di
fiori che aveva portato per la ragazza, erano semplici Iris, semplici ma, a
pare suo, stupendi proprio come la marmocchia a cui erano destinati. Mentre si
stava avviando senti che qualcuno gli diede una pacca sulla spalla
<< Cerca di non balbettare troppo, non ti si
addice>>
Sanageyama era stato l’unico a non commentare eo prenderlo
in giro in quella occasione, quel ragazzo era il solo a capirlo visto che poco
tempo prima era nella stessa sua situazione con Lady Satsuki.
<< Io non balbetto mai… è solo la tua immaginazione.>>
<< Probabilmente, però ora vai>> lo spinse oltre
il muretto nella direzione delle tre ragazze che erano intente a gustarsi un
buon gelato<< e per una volta cerca di essere felice invece di mettere
gli altri prima di te Gamagori>>
La stazza di Ira di sicuro non gli permetteva di passare
inosservato, infatti Lady Satsuki per prima, poi Matoi e Mankanshouku lo
notarono subito rimanendo abbastanza soprese dall’arrivo del biondo.
Ormai paonazzo in viso Ira non sapeva più cosa fare e inoltre
stava nascondendo maldestramente il suo regalo che di tanto in tanto si
intravedeva da dietro la sua enorme schiena.
<< oi Gamagori cosa ci fai qui? Non vedi che stiamo
mangiando? Ci disturbi>>
Matoi era sempre gentile e femminile come lo era uno
scaricatore di porto, le uniche volte che il suo carattere assumeva qualche
LEGGERA connotazione femminile era quando parlava con il suo abito sacro,
Senketsu, che però era sparito. Di fianco c’era lei, spaesata e con la testa
leggermente inclinata in segno di confusione. Dio quanto lo riusciva a mettere
in soggezione.
<< Gamagori-senpai come mai sei qui?>>
Nel fare la domanda Mankanshouku aveva leggermente sgranato
gli occhi, lo faceva sempre quando era incuriosita.
<< ehm, ecco… Vedi, -Mankanshouku… Ehm io...>>
<< Ryuko vieni, accompagnami a prendere quel vestito
voglio provarlo>>
<< ma Satsuki l’hai provato 5 minuti fa…>>
<< Ci ho ripensato forse lo prendo, accompagnami, non
c’è bisogno che venga anche tu Mako, piuttosto rimani qui con Gamagori e fagli
compagnia>>
Capiva al volo, la mente di quella ragazza aveva sempre
colpito e ammaliato Ira. Lady Satsuki si girò verso il suo sottoposto
facendogli l’occhiolino e sussurrando un “buona fortuna” che aveva dato la
carica a Ira, inoltre aveva anche allontanato Matoi, quindi ora aveva campo
libero e poteva parlare con “l’obiettivo” tranquillamente.
<
<< dimmi senpai !! mi vuoi sfidare? Vuoi fare a botte?
Lo immaginavo, sono intelligente eh>>
<< No no non voglio sfidarti o cose simili>>
<< Gamagori-senpai non c’è bisogno di nasconderlo,
tranquillo, io sono pronta!!>>
Quell’idiota di Nonon interruppe una delle solite gag della
secondina sbraitando in un modo che non era molto lontano da quello solito di Matoi
<
<< Nonon io ti uccido, non le parlare così! >>
<< okay okay stai calmo ora me ne vado, e io che ero
venuta a salvarti >>
<
<< Ma-Ma-Ma … scusa Mankanshouku, hai ragione>>
Dopo il suo brillante intervento Quell’iota di una
principessina aveva deciso di andarsene e tornare da Sanageyama e Houka con cui
si mise a litigare, beh c’era da aspettarselo, quei tre erano delle teste calde
e litigavano anche più di una volta al giorno.
Comunque non era momento di flashback o di ricordare i bei
momenti passati insieme ai compagni, ora c’era in corso una grande battaglia,
forse la più difficile e complicata che Gamagori avesse mai affrontato, avrebbe
dovuto chiederle di uscire senza balbettare o cose simili. Ecco che era pronto
a partire
<
<< Giusto…>> ormai era deciso, glielo avrebbe
chiesto tutto d’un fiato << Mankanshouku vorresti uscire con me?>>
le porse i fiori mentre si inginocchiava come si era soliti fare il secolo
scorso.
Dopo alcuni secondi che non riceveva alcuna risposta aprì gli
occhi, che aveva precedentemente serrato e indirizzò il suo sguardo sulla
ragazza
<< ecco adesso che mi guardi va meglio>>
Accidenti si sentiva un’idiota, gli altri glielo avevano
detto miliardi di volte che doveva guardarla in faccia… ma non ne aveva il
coraggio, aveva paura, temeva di vedere il viso divertito della ragazza pronto
a schernirlo, anche se sapeva che Mankanshouku non l’avrebbe mai fatto, ma Ira
Gamagori era così, aveva paura, per questo si faceva ricoprire di corazze, sia
esteriori che interiori, non permetteva a nessuno, se non a pochi di conoscerlo
per quello che era, e a quella ragazza si era aperto e proprio per questo non
aveva paura, non voleva soffrire, non questa volta che ci aveva messo tutto se
stesso, non voleva sentire un no, avrebbe preferito di gran lunga essere punito
da Lady Satsuki e la sua Bakuzan a vita ( e tutti sanno quando possa essere
violenta quella ragazza)
<
<< Ho già capito, non importa Mankanshouku, scusa se ho
disturbato la tu->>
La voce rassegnata di Ira venne fermata da un dolce e
caloroso abbraccio della ragazza, che fece rimanere di stucco il presidente,
insomma non riusciva a capire, quello era un no, un sì o un ni? Era confuso,
forse più di prima, ma era anche allora stesso tempo felice, una montagna di
sentimenti contrastanti lo stavano sommergendo, poi tutto divenne chiaro,
limpido come l’acqua. Lei si stacco dall’abbraccio che aveva avuto il potere di
non far capire più nulla all’altro e riempì il vuoto provocato da quel distacco
con un dolce e gentile bacio. In quel momento arrivarono Ryuko e Lady Satsuki
che dovette trattenere la prima dall’estrarre la spada forbice per uccidere il ragazzo,
perché in fondo Gamagori era un ragazzo anche se all’apparenza sembrava un
goccino più maturo. Arrivarono anche Nonon, Sanageyama e Houka che non
credevano a ciò che vedevano.
<< Gamagori-senpai, non voglio uscire con te>> Mankanshouku
recise il contatto fra le loro labbra che lei stessa aveva creato
<< Cos?!? Ma perché, io pensavo, c’è dopo questo
io…>>
<< Io non voglio uscire con te, preferirei che
diventassi il mio ragazzo>>
Svenne. Ira Gamagori svenne dalla felicità e mentre era
incosciente farneticava parole comprensibili solo a Mako che se la rideva
guardando quel colosso, quel ragazzo che faceva parte dei Quattro leader del suo
liceo, cadere per quelle semplici e poche parole.
<< Cavolo schizzata io te l’avevo detto di stare zitta!
Adesso come lo tiriamo su ‘sto scimmione?!>>
<
Se vogliamo essere sinceri lui non era svenuto e nessuno oltre
Lady Satsuki se ne era accorto, e ovviamente lei lo tirò fuori dai casini di
nuovo.
<< Ragazzi ce ne occupiamo io e Mako di Gamagori voi
andate tranquilli>>
Tutti annuirono, anche se a dirla tutta Matoi non era proprio
d’accordo.
<< Mako secondo me solo tu lo puoi svegliare>>
<< Davvero?? Ma come posso fare…>>
<< Non so, pensa a come l’hai fatto svenire, prova la
stessa cosa>>
Sentendo quelle parole Gamagori si svegliò magicamente (eh
sì, proprio magicamente) ritrovandosi Mankanshouku sopra di lui a cavalcioni.
< M-M-Mankan-n-n-Shouku, scusa se sono svenuto…>>
<< vi lascio parlare da soli, ciao>>
Lady Satsuki è fantastica, ci sa fare pure in questo campo
eh, mentre se ne andava si girò verso il suo sottoposto per fargli nuovamente
l’occhiolino che ottenne l’effetto di carica di prima. Ora che anche lei si era
allontanata il presidente si trovò ad affrontare da solo il problema
<< Senpai, posso chiamarti Ira invece di
Gamagori?>>
Quegli occhi color castano, grandi e profondi tanto che ci si
poteva perdere dentro, Gamagori ci cadeva sempre, era vittima di quegli occhi.
Il biondo ripensò a quanto fosse stato codardo, insomma era stata la ragazza a
fare il primo passo, ora anche lui avrebbe dovuto fare qualcosa.
Decise di alzarsi prendendo in braccio la ragazza con il
solito stile “principe azzurro che porta via la principessa” e questa volta
assicurandosi di guardarla dritta negli occhi le disse:
<< Certo, chiamami pure come vuoi Mako>>