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Autore: Fin_Light    30/06/2014    3 recensioni
Eccomi qua con una nuova long, però essa è dedicata alla Nalu Week: Due ragazzi sono costretti a doversi sposare all’età di 17 anni, per via delle decisioni delle loro famiglie ma cosa succede se i due hanno già un legame ad unirli?? Accetteranno il matrimonio senza opporsi oppure faranno a modo loro?? Spero vi piaccia!! :D
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Prologo: Bonus Day #1 - Carnival

Hanabi, questo termine stava ad indicare un evento molto particolare, che avveniva in estate.
Uno spettacolo pirotecnico stava per avere inizio nella città di Magnolia, dove il cielo si sarebbe riempito di colori.
Un cielo oscurato dalla notte ma illuminato da una mezza luna che splendeva in alto nel firmamento, contornato da tante stelle che brillavano nella volta celeste.
Le luci delle città erano ancora accese, perché presto sarebbero state estinte per poter sparare nella notte, tanti fiori scoppiettanti, frizzanti e anche dai mille colori.
Era il mese di luglio, il secondo sabato del mese, una ragazzina di soli 13 anni, si era ritrovata da sola, smarrita in quella via costeggiata dalle bancarelle di ogni tipo di leccornie.
Senza rendersene conto stava indietreggiando che invece avanzando, era insicura, infondo lei non conosceva quella città.
Aveva paura e suo padre molte volte le aveva detto di non mostrarsi in pubblico, se qualcuno l’avrebbe riconosciuta, le avrebbe potuto fare del male, per lei era l’ultima cosa che voleva accadesse.
Presa da quel sentimento, corse verso una bacheca di legno, dove vi erano delle maschere, erano davvero strane e alcune ritraevano animali, molte però sembravano uscite dal carnevale o come lo definiva spesso lei, carnival, così ne prese una e si avvicinò, la indossò per non farsi vedere in viso e pagò.
Tornò poi su i suoi passi ma appena ci provò, sbatté il suo viso coperto contro il petto di un ragazzo, che presumeva fosse, visto che se era una ragazza sarebbe una tavola da surf.
Con il volto strisciò verso l’alto, mantenendo quel contatto fisico che le trasmetteva calore, ma il suo interlocutore indossava anch’esso una maschera, quindi del suo viso non si vedeva nulla.
I loro sguardi, fissi l’uno sull’altro, non accennavano la voglia di distogliersi, troppo occupati nella loro curiosità.
Una spinta fu ciò che li ridesto dalla loro assenza connessa, la strada si stava affollando e ogni tanto la ragazzina finiva per essere spintonata inconsciamente.
Il ragazzo o meglio, il ragazzino, dato che sembrava avere la sua stessa età, almeno per la fisionomia, si ritrovò a portare le sue mani ad afferrarla dolcemente per le spalle, tutto per l’istinto del momento.
Quello era il primo contatto che le aveva mostrato, oltre lei che aveva le mani posate sul suo petto, che per quanto potesse essere giovane, era leggermente e di poco scolpito dai lineamenti dei muscoli.
Senza dirsi nulla, lui incominciò ad incamminarsi, tenendola al suo fianco con il suo braccio destro a cingerle la vita, non voleva che si allontanasse da se.
Arrivarono all’inizio del percorso e si sedettero per un istante su una panchina, il ragazzino la lasciò per poi guardarla meglio e senza rendersene conto le spostò piano la maschera, per poterle vedere il viso.
Dalle labbra di lui uscì un semplice “waoh”, incantato dalla sua immagine, non riusciva a spostare il suo sguardo altrove e la fissava con insistenza, mettendola in imbarazzo che la portò ad abbassare lo sguardo.
Le alzò il viso con la sua mano destra e i loro occhi si specchiarono l’uno sull’altra, con quella libera invece le spostò una ciocca di capelli che le era sul viso.
Erano così lunghi e lisci come la seta, profumanti di vaniglia che li accarezzava il suo delicato olfatto, quel viso dalla pelle delicata, quasi sembrava fatta di gomma per la sua elasticità, per non parlare di quei suoi occhi nocciola, no, per lui era qualcosa di più delizioso, proprio come il cioccolato, si, esattamente il cioccolato.
La sua mano si spostò dal suo mento, fino ad arrivare a toccare la sua guancia, voleva un contatto più diretto con la sua pelle e lo si vedeva nel suo sguardo.
Anche lei voleva, si, desiderava vedere quel ragazzino che l’aveva fatta sentire bene nel suo petto, si sentì più imbarazzata ma ora l’importanza primaria era un’altra.
La sua mano, incerta, avanzava verso il suo obiettivo, quella maschera che copriva il volto di quel ragazzino che tanto la incuriosiva.
Ciò che si nascondeva dietro ad essa, era un bel ragazzino, era un viso con stampato un sorriso sfavillante e così dolce che le annebbiò la mente e inconsciamente si concentrò su quell’espressione semplice.
Quando la mano della biondina sfiorò la gote di lui, si senti invadere dal calore bruciante di quel tocco, era ruvida, odorava di selvatico forse per via di qualche pianta, vedere però le sue iridi così profonde, quel verde smeraldo la catturò ancora di più, ora che ne aveva un contatto così diretto.
La cosa che attirò di più la sua attenzione, erano quei buffi color ciliegio o meglio, gli ricordavano il rosa dei petali del ciliegio in fiore e le mettevano freschezza.
I due ragazzi si sorrisero e insieme camminarono per le bancarelle, infondo potevano divertirsi soltanto stando insieme che da soli, visto che entrambi non avevano ricevuto grandi notizie in quel giorno.
Gli stand erano occupati la maggior parte di venditori di yakisoba e takoyaki, non c’erano solo quelli ma anche i chioschetti con granite e gelati, infondo era pur sempre estate, quindi non mancavano gli zuccheri filato.
Il rosato gli camminava vicino, le stava alla sua sinistra e teneva la sua andatura, per evitare che si affaticasse, mentre la bionda sorrideva tutta felice, soprattutto di non essere sola.
Si fermavano in qualche stand per prendersi qualche cosa da sgranocchiare, lei rimase molto sorpresa nel constatare che mangiasse di continuo, come se non si fosse mai saziato e in effetti era così.
Videro un’altra bancarella col gioco del tiro al bersaglio, già i giochi erano diversi, ce n’era uno anche per pescare i pesciolini col retino di carta e grazie al ragazzino, erano riusciti a vincere cappellini, braccialetti, peluche e la cosa li divertiva.
Camminando, le loro mani si sfiorarono ed entrambi ebbero una strana scarica lunga la schiena, nessuno dei due ebbe il coraggio di guardare l’altro, troppo imbarazzati da qualcosa che non capivano.
Le cose non sarebbero andate bene ancora per molto, più avanzavano e più si faceva affollata la strada, il rischio di separarsi c’era e il rosato infatti per un attimo lo pensò.
Si voltò verso la bionda e vide come ogni tanto finiva addosso a qualcuno, era davvero impacciata e questo lo fece sorridere, poi la prese per mano e l’avvicinò a se.
La ragazzina a quel contatto sussultò e prese ad avere caldo, più che altro era la sua faccia che prendeva fuoco per l’imbarazzo e stranamente si sentiva pure felice, stando mano nella mano con lui.
Finalmente riuscirono a raggiungere l’altra parte della via e oltrepassandola, si ritrovarono davanti al fiume di Magnolia, entrambi esultarono e si misero a seguire il corse dell’acqua.
Non si erano resi conto di tenersi ancora per mano, più che altro non volevano lasciare quel contatto così piacevole per entrambi, poi però dovettero farlo di malavoglia, l’imbarazzo cresceva e anche la sudorazione.
Si sedettero vicino al fiume e osservarono il cielo notturno, con tutte quelle stelle a formare varie costellazioni e all’improvviso, come prima o poi doveva succedere, tutte le luci, nessuna esclusa, vennero soffocate dall’oscurità della notte.
Ora la volta celeste brillava in tutto il suo splendore ma poco dopo, il cielo si riempì di fiori rossi, gialli, bluastri e altri colori possibili, con i loro scoppiettanti suoni frizzanti.
Il tempo volava e anche la fine di quello spettacolo era alle porte, però i due giovani si godevano quel panorama, lui però fissava tutt’altro che i fuochi, il rosato osservava la ragazzina che gli sedeva accanto.
Era rimasto incantato fin dall’inizio a guardare il suo volto stupefatto e sorridente ma poi tutto ebbe fine.
Una voce che apparteneva ad una donna, chiamava la bionda che si alzò di scatto, spostò il suo sguardo al ragazzino che le aveva fatto compagnia e lo ringraziò per la giornata, lui si sollevò da terra, si avvicinò al suo volto, le prese la mano e le diede un bacio a fior di labbra.
Dopo vari secondi si staccò, le sorrise e con un semplice “ci rivedremo” se ne andò nella direzione opposta da cui veniva la donna, nonché madre della tredicenne.
Era rimasta felicemente sorpresa, già, quel bacio l’aveva shockata ma resa molto felice e nella sua mente scolpì il volto del rosato, quel bacio e “non lo dimenticherò” con queste parole, prese il suo percorso verso casa con la madre.
In quel giorno, iniziato con la notizia di un matrimonio futuro ma finito con un incontro indimenticabile, i due giovani ragazzi camminarono verso il loro futuro.


Angolo Autore

Finalmente ce l’ho fatta a finirlo!! Allora, inizio col dirvi la mia idea su questa long, come avreste capito dal titolo, è una storia a più capitoli per la Nalu Week. Ciò che voglio fare è semplice, ogni prompt avrà il suo capitolo che formerà questa storia, quindi spero mi diciate cosa ne pensiate perché ho un pò paura che non possa piacere.
Detto questo, vi lascio con le vostre domande, se ne avrete, la vostra curiosità, se ne avrete, e a domani con il primo capitolo prompt della Nalu Week, ciao!! :)

Fin_Light
  
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