Epilogo – Like a family
Elena
“Quella
bambina è sempre così vivace?”
Bonnie alza
la testa, “Chi, Katherine?”. Scuoto la testa,
alzando di poco le spalle. “Intendo Elena”
“Sai
che non la vedo da una vita… ma credo di sì,
insomma,
è identica al cugino da piccolo!”
Rido. “Sì,
probabilmente…”
Mi accerto
che nessuno mi veda e tolgo delicatamente le
scarpe col tacco dai miei piedi.
“Non
le sopporto più!”
Bonnie
sgrana gli occhi, “O mio dio, Elena! Ti rendi conto
che siamo ad un matrimonio? E devo anche ricordarti di chi
sia?”
Sbuffo,
“Andiamo! La sposa non penserà affatto a
me!”
Lei mi
rivolge un’occhiata fintamente arrabbiata e inclina
il capo di poco, costringendomi a sbuffare e rimettermi le scarpe,
tutta
dolorante.
“Ti
odio, Bonnie Bennett, non hai idea di quanto mi
facciano male”
Continuo a
lamentarmi anche una volta infilate le Jimmy
Choo color verde acqua, e, quando Bonnie inizia a straparlare della sua
vita
coniugale –e di dettagli
che, lo
giuro, non dovrebbero essere ascoltati nemmeno sotto tortura- io scappo
via,
ottenendo una Bonnie Bennett non-più-di-tanto infuriata e
dei piedi che urlano
in tutti i modi quanto mi odino per gli sforzi a cui li sto
sottoponendo.
La sposa
volteggia nel suo costoso abito bianco, è davvero
mozzafiato ed il marito – un uomo che io ho visto, eccome se ho visto – lo
è altrettanto. Mi invade un moto di
tristezza, io ed il mio insipido vestito verde acqua (nemmeno avesse
scelto
Caroline i vestiti delle damigelle… oh, un momento: l’ha fatto) ci consoliamo con
dello champagne (o è forse del
prosecco?) servito da alcuni camerieri davvero
carini incitati a sorridere dalla stessa bionda pazza ed impulsiva che
ha
organizzato l’intero matrimonio.
Mi accascio
stanca su una sedia di un tavolo qualsiasi,
male che vada conosco comunque tutti gli invitati… credo.
Scorgo
Stefan al mio fianco e mi rilasso impercettibilmente.
“E’
il quinto bicchiere che bevi… e non siamo nemmeno alla
torta”
“Ti
prego” esclamo sarcastica “non dirmi che adesso
metterò in cattiva luce la sposa dicendo idiozie”
Lui scoppia
a ridere, nel suo smoking nero e nella camicia
bianca e in perfetto stato.
“Elena…
sei tu la
sposa”
“Divertente”
rido ironica, vuotando il bicchiere in pochi
istanti.
“Odio
la nostra famiglia” e così dicendo mi tolgo
–per
l’ennesima volta – le Jimmy Choo dai piedi.
“Ci sono troppe nascite e troppi
matrimoni.”
“Intendi…”
“Il
matrimonio di Jenna e Rick, il tuo, quello della
sposa, l’anno prossimo avremo anche quello di Caroline e dio,
dio!, non voglio nemmeno pensarci"
afferro la sua forchetta e mangio quello che aveva infilzato.
“E’
buono… cos’è?”
“Non
ne ho idea” scoppia a ridere e lo seguo a ruota.
“Ma
davvero, per non parlare degli addii a nubilato, le
feste di fidanzamento, gli anniversari, i compleanni dei bambini, lo
scegliere
la sala, il vestito, il bouquet e tutte quelle altre cose…
odio i matrimoni”
“Non
è vero!” sbotta lui, “Li ami!”
“Li
amavo” lo correggo. “E amavo anche i bambini un
tempo”
“Potresti
ancora amare tutto” esclama a un punto “Se solo,
ad esempio, Jenna non avesse chiamato sua figlia Elena… e
Bonnie e Kol la loro
bambina Katherine”
“Esatto!”
affermo continuando a mangiare dal suo piatto.
“Bonnie
vuole anche un secondo figlio! Per non parlare del
tuo matrimonio! Caroline deve assolutamente smetterla di organizzarli,
perché
diamine, ho davvero odiato i tovaglioli blu ed i fiori rosso
College!”
“Ehi”
mi richiama “non me l’hai mai detto!”
Alzo le
spalle, “Siamo stati insieme, Stefan, non potevo
dirtelo né mettere a tacere Care… e poi pensa a
questo matrimonio, Katherine è
così bella… ed io sembro un pallone gonfiato. Il
brutto anatroccolo. Non ho
idea di cosa combinerà al suo,
di
matrimonio!”
Stefan mi
lancia un’occhiata strana.
“Che
c’è?”
“Elena…
stai davvero dando di matto.”
“No,
no! Io ho amato te e Rose insieme, davvero, non me lo
aspettavo ma sì, state bene! Io vi voglio anche
bene, Stefan...”
“Elena”
“E
pensare che Elijah ci ha provato con me! Nel senso…
quando ero Katherine, ricordi? Ed adesso si è sposato con
lei!”
“Elena”
Sono
trascorsi otto mesi da quando io e Katherine abbiamo perso la memoria:
eppure
qualcosa di positivo è accaduto in quest’arco di
tempo. Ad esempio, infatti, la
mia gemella ha riallacciato i rapporti con Caroline, che prima era
decisamente
impazzita, al punto da indossare due scarpe diverse per andare a
lavoro.
Oppure, tanto per dirne un’altra, lei ha fatto chiarezza sul
suo presente, ha
ricevuto una promozione ed ha avuto qualche appuntamento con Elijah. Di
nuovo.
Stefan
è
tornato quello di un tempo, anzi, del tempo di cui non ho ancora memoria, infatti tutti
sembrano felicissimi di
aver ritrovato il loro vecchio amico, quello che lavora di meno, vede
più
partite con Jeremy e Matt, beve birra e prova anche a frequentare
donne. Per il
momento, sembra che nessuno abbia fatto breccia nel suo cuore.
Ed ora
sono alla Mikealson&Co, per consegnare a tutti i nostri
conoscenti barra
membri della nostra enorme famiglia gli inviti per il battesimo a cui
segue una
festa di pochi intimi (se
solo qualcuno
conoscesse ancora il significato di questa parola), quelli della
piccola
Katherine, la figlia di Kol e Bonnie.
Eppure
mi blocco quando due mani mi cingono i fianchi, spaventandomi e
facendomi
bloccare.
“Elena…”
“Damon?”
Lo sento
imprecare e mi viene quasi da ridere per ciò che dice.
“Non dirmi che sei
Katherine…”
Scoppio
in una fragorosa risata perché alcuni ancora ci confondono,
nonostante il
taglio di capelli diverso, i nostri vestiti e piccole abitudini che ci
rendono
davvero due persone che non hanno quasi nulla a che vedere con
l’altra.
“Sai
che
mi distrai se vieni a trovarmi a lavoro?”
Ed io
annuisco perdendo pian piano la facoltà di intendere e
volere, soprattutto
quando il suo respiro caldo si infrange sul mio collo.
Caroline e
Bonnie giungono al nostro tavolo, con uno
strano cipiglio in volto.
“Si
può sapere che succede? La mia migliore amica si
è
sposata, mentre l’altra, nonché identica alla
prima sta urlando e
stramazzando!”
“Elena,
tesoro…”
“Ho
litigato con Damon”
“Cosa?”
Bonnie.
“Ecco,
lo sapevo” Caroline.
Stefan
sospira.
“Potremmo
aver discusso riguardo matrimoni e bambini…”
“Non
ci credo!” Bonnie ha le mani sul viso.
“O
mamma mia!” Caroline alza i sopraccigli.
Stefan
sbuffa.
“E
guardate com’è bello con quel completo
nero.” Seguo la
figura di Damon con lo sguardo e tutti mi imitano, persino Stefan.
“Mette in
risalto gli occhi chiari ed il viso che urla Baciami!
Baciami!”
“Da
quand’è, esattamente, che non andate a letto, voi
due?”
“Stefan!”
Caroline.
“Non
sono domande da fare!” Bonnie.
“Che
c’è?” sbotta lui
“L’ultima volta che è successo Elena
è impazzita, abbiamo litigato ed ha perso la
memoria!”
“Stefan!”
quasi urlo io “santo cielo, sei identico a Rose!
Quanto vi odio! E poi, fra l’altro, non l’ho
nemmeno più recuperata, stronzo!”
Adesso
tutti mi guardano male, persino mia sorella in
mezzo alla pista da ballo. Potrei aver urlato… sì.
Sbatto le
ciglia, sorridendo amorevolmente a tutti. “Tutto
bene! Piccoli ex crescono!”
Qualcuno mi
rivolge un’occhiata strana, alcuni borbottano
circa il mio comportamento ed una sola persona – il cui viso
urla Baciami! Baciami! - ridacchia divertita.
“Scusate”
lascio il mio trio inseparabile “il mio quasi
fidanzato ride di me”
E, mentre
mi allontano, ascolto Bonnie e Caroline che
sgridano Stefan perché “non
si chiede a
una donna da quando non va a letto con il suo uomo!”
e “credevo non si chiedesse solo
l’età”.
Camminando,
mi rendo conto di aver dimenticato le scarpe
al tavolo… stringo le labbra e spero vivamente che Caroline
non lo noti.
Damon
sorride lasciando tutte le bambine senza parole, e
forse anche qualche zitella ora totalmente affascinata da un uomo che,
se non
avessimo litigato, non potrebbero nemmeno nominare. Mi metto al suo
fianco ad
osservare mia sorella e mio cognato.
“Bellissimi
tacchi”
“Ti
ringrazio”
Sorride,
sorseggiando del vino rosso.
“Da
quando a Stefan interessa la nostra vita sessuale?”
“Damon!” lo
rimprovero io “Non puoi origliare le conversazioni
altrui!”
“Posso
se riguardano me, la mia donna e se il tuo
amorevole ex urla”
Incrocio le
braccia, inspirando e continuando ad osservare
mia sorella.
“Quindi,
tu ti stai comportando così solo perché noi non
facc-”
Tappo la
sua bocca con una mano, voltandolo nella mia
direzione e scoppiando a ridere.
“Damon!”
Muove i
sopraccigli nel modo che mi fa ridere e dovrebbe
sembrare malizioso. “Elena”
“Mi
sto comportando così perché ho litigato con la
persona
che amo”
“Abbiamo
litigato,
Elena, perché speravi che ti chiedessi di sposarmi
dato che, nella tua
famiglia, sono tutti convolati a nozze”
“Pensavo
che volessi lasciarmi!”
Scuote la
testa, “Io non potrei mai lasciarti, Elena… e
sai che non sono tagliato per i matrimoni, per quanto ami la mia donna”
Alzo le
spalle, “Lo so… senti, adesso devo andare
perché…
credo di dover fare il discorso da sorella barra damigella della
sposa”
“Fantastico,
sei scalza e su di giri perché non
sobria”
Rido e
intreccia una sua mano con la mia.
“Siamo
ancora nella fase “abbiamo
litigato?”, mhm?”
Scuote la
testa ed io sorrido come la piccola Katherine. O
la piccola Elena.
“Dopo
facciamo pace… o dovrei dire facciamo
felice Stefan?”
Sbatto le
ciglia e lui sorride sghembo, mi allontano senza
dir nulla e faccio per arrivare al tavolo di Stefan per prendere i
tacchi…
altrimenti sia Caroline che Katherine mi fanno fuori.
“Elena”
sussurra Bonnie, ed io spero vivamente che nessuno
mi rimproveri.
“Sì?”
“Sono io o Damon ha in mano una di quelle scatolette?”
Okay, okay,
okay. Sono pazza. Molto.
Dovrei dire
un sacco di cose, ma la verità è che adesso
non me ne viene in mente nemmeno una. Non dovevo nemmeno aggiornare
oggi,
essendo il mio compleanno, ma ho deciso che volevo renderlo speciale
mettendo
fine ad una storia che per me ha un grande valore.
Ma prima di
passare a questo, parlo del capitolo. Di
questo finale un po’ così. Katherine è
la sposa, Katherine ha fatto pace con
Caroline ed è abbastanza OOC. Non parlo di lei, non si parla
di come si sia
riappacificata con Elijah e varie, ma, come vi ho detto nel capitolo
precedente, non è tutta pace amore e
rock’n’ roll. E’ un epilogo ambientato un
po’ in avanti, non specifico quando perché non
importa, importano loro ed il
fatto che siano cambiati e maturati nonostante la grande età
che ho utilizzato
per loro. Non ha una relazione con Stefan perché, per quanto
sarebbe piaciuto a
me e forse alcuni di voi, non vado pazza per i finali semplici, per
quelli
scontati e superficiali. Sarebbe stato un “si sono innamorati
del ragazzo dell’altra”
e non mi andava affatto. Però la situazione si è
ribaltata un sacco dal
prologo, ed ho voluto sottolineare questo cambiamento, il fatto che
adesso è
Katherine la fortunata, sposata, con un lavoro, felice. Elena
è felice, certo,
e con Damon va tutto a gonfie vele – o quasi. Discutono su
bambini e matrimoni,
e bisogna contare che qui avranno almeno ventotto-ventinove anni,
tenendo conto
che durante tutta la storia ne avevano 27. Elena non è
incinta e il suo
comportamento dipende dal fatto che abbia bevuto e litigato con Damon.
Elena ha un
finale un po’ aperto – non ha la memoria, e
questo perché sin dall’inizio sapevo che una delle
due non l’avrebbe
recuperata. E’ solo che la vita, a volte, non va come
previsto, c’è chi
recupera la memoria e chi no, come in questo caso; non sa se si
sposerà, perché
Damon non è un tipo che fa queste cose, o per lo meno io non
ce lo vedo, non
con il percorso in questa fan fiction. Infatti lascio a voi la
possibilità di
pensare se Bonnie abbia visto o meno una di quelle scatolette! :)
Ma Elena
è felice, è felice con Damon e come non lo
è mai
stata da inizio storia. E questo è il suo obiettivo, dopo
tutto. E sono felice
per lei, lei che l’ha finalmente raggiunto!
Poi
c’è stata una cosa un po’ azzardata,
nonostante io sia
per le coppie un po’ strane, ovvero Stefan/Rose. Per quanto
sia una Steroline
shipper, Care aveva già una storia non del tutto
approfondita con Klaus, per
cui non volevo stravolgerla! Do una possibilità anche a loro
due di essere
felice, cosa ne pensate? Vi dico che, dalla mia prossima storia,
avranno un
sacco di possibilità ahahahah spoiler alert!
Per il
resto penso di aver detto tutto su questo capitolo…
ma passo alla storia in sé.
E’
stata molto più di un parto, e non solo perché
sia
durata più di nove mesi! Ma perché avevo scritto
di getto un prologo l’estate
scorsa, mettendoci il mio meglio (infatti amo amo amo scrivere prologhi
ed
epiloghi, non so perché ahah), ma non è stato
così facile. E’ stata dura, ho
portato a termine la mia prima storia, ho dimostrato a me stessa che ce
l’ho
fatta e ce la posso fare ancora!
E mi
dispiace avervi fatto penare con le mie paranoie, i
miei dubbi, i miei ritardi ed i miei blocchi. Potevo dare molto di
più, ci sono
un sacco di difetti in questa fic, a partire dalla trama, mi sarebbe
piaciuto
scrivere qualcosa di meno serio ma più reale: lo strano caso
mi sembra a tratti
superficiale ed irreale, e nulla toglie che un giorno possa rivederla e
correggere piccole cose, ma non riuscirò mai a riscriverla o
stravolgerla!
Ma
ringrazio davvero di cuore chi c’è stato sempre,
sempre
e sempre! Chi ha recensito così, senza sapere che mi ha resa
felice e gioiosa
per tantissimo tempo, chi mi ha dato pareri, consigli, opinioni!
Ringrazio
davvero tutti, ed in particolare chi c’è stato
sempre! Da everlily
a
_valins, poi
Lapam8842,
MissElenaGilbert,
ed
infine SorayaDelenaNian.
Vi
invito a
passare dalle loro storie, che meritano davvero davvero molto!
Ringrazio voi
per tutte queste recensioni, ringrazio voi che l’avete letta
silenziosamente,
ringrazio le venti persone che l’hanno inserita fra le
preferite, le due fra le
ricordate e le quarantasei nelle seguite!
Ringrazio
tutti
voi perché senza la storia non ci sarebbe stata!
Mi
auguro di
ritrovarvi alla long che scriverò in seguito e spero di
pubblicare su efp!
Grazie
mille
davvero J
Shameless
self promo
-La mia
minilong As
time goes on
Elena
è una fioraia di
Brooklyn, ha un'idea tutta sua dell'amore e ogni storia, a detta sua,
dovrebbe
durare cinque appuntamenti, non uno di più né uno
in meno. Damon di anni ne ha
ventitré e alle relazioni non crede più, eppure
da una chance al pazzo, insano
metodo della bella Elena.
[...] “Voleva arrivare in terza base”
“Bene”
“Al primo appuntamento”
“Touchdown” rise Stefan, sorseggiando il suo
caffè. “Touchè, intendevo
touchè”
[...]
“Non credi di essere un po’ troppo dura con questa
regola degli appuntamenti?”
“Scherzi, Care?” Stefan sarcastico... Davvero?
“Non sono mai uscita con qualcuno che abbia fatto le scelte
giuste alla prima
uscita”
AU!AH minilong
-Un’ AU in corso scritta a quattro mani con la bravissima valins! To bet is to get
Due
cose accomunano Elena Gilbert e Damon
Salvatore: la prima è che devono lavorare assieme per lo
spettacolo invernale
della scuola. La seconda, invece, è una semplice scommessa
che nasce a causa
del ragazzo dagli occhi azzurri, come dimostrazione che la bella
Gilbert è un
divertimento come altri.
Dal
testo: “No, no,
io ho qualcosa di meglio.”
L’espressione di Klaus mi intimorisce per mezzo secondo.
Cos’ha in
mente?
“Dimmi,
allora.”
Borbotto scocciato.
“Dimostraci
che non
ti importa minimamente di lei.”
“Come?”
è la mia
domanda.
“Semplice:
scommettiamo.”
-
Storia
scritta a quattro mani da _valins
e missimissisipi
Grazie
davvero
per tutto, grazie ancora! Vorrei davvero sapere cosa pensaste di questa
fine! So
già che premendo il tasto completa la mia vita
sarà incredibilmente più triste
e vuota, consapevole di aver rovinato il mio compleanno ahahah un
bacio! Grazie
per tutto!