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Autore: Directioner_93    30/06/2014    2 recensioni
Ritornano per un piccolo aggiornamento Harry e Carrie, che sono cresciuti e che si ritroveranno a Londra.
Dopo essersi separati 18 anni prima, adesso si ritroveranno, cosa succederà? Sta a voi scoprirlo!
Continuo della fan fiction Harry Styles is my stepfather.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il blu del cielo mi fece dimenticare per un momento il motivo per cui eravamo tutti riuniti in quel luogo triste e desolato. Il motivo per cui ero tornata a casa, a Londra, dopo diciotto anni di assenza.
Intorno a me tutti piangevano in silenzio, tutti avevano rispetto per il mio dolore e per quello di mia madre.
Nonostante infatti il loro matrimonio fosse durato poco, lei lo aveva amato, tanto.
Senza espressione guardavo quella bara di legno scuro davanti a me e mi chiedevo perché Dio avesse deciso di portarmelo via. Lui che mi aveva amata dal primo giorno in cui mi aveva vista.
Lui che mi era stato accanto nonostante tutto.
-Carrie, la cerimonia è finita, andiamo- disse John prendendomi la mano. La tolsi immediatamente dalla sua e lo allontanai da me
-Voglio restare da sola, lasciami sola John, vai da Sarah- sussurrai incamminandomi per il freddo cimitero londinese.

Vagai per le tombe, lessi nomi e date, guardai foto in bianco e nero e a colori.
Le mie gambe però mi riportarono da lui. M’inginocchiai accanto alla bara e mi appoggiai contro di essa, come per sentirlo ancora vicino a me. Altre lacrime iniziarono ad uscire e a bagnarmi le guance e ben presto i singhiozzi presero il posto dei miei respiri regolari.
Una mano mi si appoggiò sulla spalla, mi voltai di scatto incontrando degli occhi a me molto familiari.
-Carrie…- bisbigliò allungandomi una mano per aiutarmi ad alzarmi – mi dispiace molto per tuo padre-. Fu in quel momento che capii che sarebbero potuti passare anche altri cento anni, io l’avrei amato incondizionatamente. Mi gettai tra le sue braccia e piansi stretta a lui.
-Harry perché sei qui?- singhiozzai mentre mi asciugavo con un fazzoletto le lacrime
-Ho conosciuto tuo padre ed era  una brava persona, volevo mettere un fiore sulla sua tomba- rispose
-Ma.. tu e mia madre avete..- non riuscii a terminare la frase
-Si, abbiamo divorziato dieci anni fa- aggiunse sorridendo, restai in silenzio, non sapendo bene cosa dire, fu lui a romperlo – come sta tua figlia?- nostra figlia Harry, avrei voluto dirgli
-Bene, è qui anche lei, ma ho preferito non farla venire oggi, troppo dolore..-
-Anche lei è una donna ormai, quanti anni ha? 17, 18?-
-18 a maggio-
risposi
-Andiamo a prenderci un caffè? Così parliamo un po’..- annuii e dopo aver salutato con un ultimo sguardo mio padre, seguii Harry che mi precedeva.

POV. HARRY

Non credevo sarebbe stato così difficile rivederla, anche dopo tutti questi anni. È diventata una bellissima donna, ancora di più di una volta. John è fortunato ad averla.
In tutti questi anni non è passato un solo giorno in cui non l’abbia pensata. Ci sono stati dei giorni in cui il suo ricordo era talmente opprimente per me, che dovevo chiudermi nella casa sul lago e dormire. Questo è stato probabilmente uno dei motivi per cui Caroline ha chiesto il divorzio. Inoltre so per certo che lei sapesse di noi due, me l’aveva fatto capire una sera a cena, con una frase “Lo so che adesso preferiresti essere da un’altra parte, con qualcun altro, ma almeno abbi la decenza di non mostrarmelo così palesemente Harry”.
Se potessi tornare indietro, non la sposerei di nuovo. Anzi anche a costo di perdere tutto, seguirei Carrie a New York.
-Harry mi hai sentita?- Carrie mi riportò alla realtà, distogliendomi dai miei pensieri
-Come scusa?- mi affrettai a dire
-Come stanno i ragazzi?- ripetè 
-Stanno alla grande, sono tutti sposati e genitori amorevoli, Zayn però è divorziato anche lui...-
-Capisco, tu hai mai voluto dei figli?-
-Certo, mi sarebbe piaciuto avere dei bambini, ma non è capitato-
risposi tristemente.
Questa era la dura verità, non avrei mai avuto dei figli, nonostante fossi ancora giovane, semplicemente perché non avrei mai trovato qualcuna da amare di nuovo.
Non come amo e amavo lei almeno.
-Potresti sempre averne in futuro- continuò lei bevendo un altro sorso di caffè. Mentre diceva quelle cose però, era strana, come se si sentisse a disagio a parlare di quell’argomento, anche se l’aveva tirato in ballo proprio lei.
-Cos’hai?- le chiesi. Il suo sguardo cambiò, divenne spaventato.
-Niente- balbettò finendo il suo caffè e alzandosi – devo andare Harry, mi staranno cercando e non voglio farli preoccupare, mi ha fatto piacere rivederti- come se non fossimo mai stati niente l’uno per l’altra mi allungò solamente una mano. Gliela strinsi riluttante e la guardai andare via, ancora una volta, lontana da me.

POV. CARRIE

Merda, stavo per dirglielo. Come ho anche solo potuto pensare di fare una cosa del genere?
Come potrei anche solo lontanamente dire a Harry che Sarah è sua figlia? Mi odierebbe, lo direbbe a lei e di conseguenza anche lei mi odierebbe. La mia famiglia andrebbe in frantumi e questo non potrei mai sopportarlo.

Mentre pensavo questo, mi incamminai lentamente verso l’hotel in cui alloggiavamo.
Proprio mentre giravo l’angolo adiacente ad esso, mi scontrai con mia figlia.
-Sarah! Dove stai andando?- chiesi sorpresa
-Mamma! Sto andando a fare un giro, mi annoio in albergo e poi non sono mai stata a Londra e voglio vederla- rispose
-Lo sai che questo non è un viaggio di piacere, è morto tuo nonno!- quasi le gridai – come fai ad essere così insensibile?- continuai
-Lo vedevo due volte l’anno, non lo conoscevo, cosa vuoi che m’importi? - gridò in risposta. Le diedi uno schiaffo senza neanche rendermene conto. I suoi occhi si allargarono e la sua bocca si schiuse leggermente. Non l’avevo mai toccata, nemmeno con un dito, cosa mi era preso?
-Sarah.. mi disp..- provai a dire
-Lasciami stare- disse scappando via.
Mi colse il panico, provai a seguirla per un po’, ma prese un autobus al volo e la persi. Tornai così di fretta in hotel per chiedere aiuto a John.

Gli raccontai quello che era successo, lui non si allarmò più di tanto, anzi si dimostrò alquanto tranquillo.
-Carrie stai tranquilla ok? Tornerà, è solo sconvolta per lo schiaffo- rispose digitando qualcosa sul suo blackberry
-John, è a Londra, non la conosce, si perderà e se dovesse incontrare qualche male intenzionato?- non mi diede retta continuando a spingere i tasti del suo cellulare, sorridendo addirittura allo schermo – la smetti di messaggiare con la tua amante?- gridai esasperata. Fu allora che catturai la sua attenzione.
-Che hai detto?- chiese
-Lo so che stai con la tua assistente. Vi ho visti, ma adesso non m’interessa, voglio solo cercare nostra figlia-
-Perché non vai a cercarla con suo padre? Intendo il suo vero padre…-
disse malignamente, lo guardai disgustata.
-Mi fai schifo John. Quando torniamo a New York, chiedo il divorzio- detto questo, mi precipitai fuori dalla stanza.

le scrissi mentre camminavo da sola per le vie di Londra sempre più preoccupata.
Non mi sarei mai aspettata quel comportamento da John, avevamo dei problemi, ormai da diversi anni, ma come poteva dirmi quelle cose su nostra figlia? Aveva sempre detto che amava Sarah come se fosse stata sua, quindi da dove aveva tirato fuori tutta quella cattiveria?
Evitando di pensarci chiamai l’unica persona che mi avrebbe aiutato in quel momento, Harry.

-Che succede? Perché Sarah è scappata?- esclamò, appena lo vidi scoppiai in un pianto a dirotto, scomparendo tra le sue braccia – stai tranquilla, la ritroveremo…- mi tranquillizzò
-Oggi non fai altro che consolarmi, non sembrano passati tanti anni eh?- sforzai un sorriso guardandolo negli occhi, lui sorrise di rimando asciugandomi una guancia con una mano
-Vorrei tanto tornare a 18 anni fa e impedirti di partire o almeno venire con te…- bisbigliò al mio orecchio, restai in silenzio non potendo dirgli che era il mio più grande rimpianto.
-Iniziamo le ricerche..- dissi infine – l’autobus che ha preso andava verso Piccadilly Circus, cosa potrebbe esserci da quelle parti da attirare l’attenzione di una ragazzina?- aggiunsi
-Vieni, andiamo lì e poi vedremo- mi prese la mano e mi condusse verso la sua grande macchina nera.

La cercammo per delle ore, quando ormai avevo perso le speranze e stavo per chiamare la polizia, intravidi da lontano la sua figura. Era seduta su una delle sponde del Tamigi e guardava lontano pensierosa.
Mi avvicinai lentamente e mi sedetti accanto a lei. Harry aveva preferito restare in disparte per lasciarci il nostro spazio.
-Tesoro…- sussurrai appena le fui accanto, lei si voltò spaventata, poi vedendomi tornò a guardare in lontananza – mi dispiace per lo schiaffo- continuai – ero sconvolta per una serie di motivi e me la sono presa ingiustamente con te..- le accarezzai delicatamente i capelli lunghi
-Dispiace più a me mamma, ho detto delle cose terribili sul nonno, gli volevo bene anche io- disse facendo cadere una lacrima sulla sua gamba. L’abbracciai. Non volevo che mia figlia soffrisse, l’amavo e non sopportavo vederla in quello stato. Si lasciò cullare dalle mia braccia e pianse sulla mia spalla.
-Sei venuta con papà?- chiese infine
-No, sono venuta con un mio amico..- risposi nervosamente, lei si voltò e guardò in direzione di Harry che ci guardava.
-Harry…- sussurrò mestamente, la guardai sconcertata.
Come faceva a sapere chi fosse?
-Come lo conosci?- continuai
-La foto del matrimonio della nonna- restai in silenzio – l’ho conservata e la guardo quando voglio vedere se crescendo assomiglio ancora a mio padre- rimasi di sasso. Lei sapeva. Ma come?
Come se avesse letto nella mia mente, continuò –L’ho scoperto due anni fa, molte mie amiche mi dicevano sempre che non assomigliavo per niente a mio padre, che non sembravo sua figlia, mi sono insospettita  e ho guardato tra le tue cose..- si fermò per un secondo e prese un profondo respiro –ho trovato una tua vecchia ecografia e ho notato che la data di concepimento era avvenuta prima di quando tu mi avevi detto di aver conosciuto papà, è stato allora che ho capito e guardando quella foto ho capito anche chi era mio padre- concluse
-Non sei arrabbiata con me per non avertelo mai detto?- chiesi, lei scosse la testa
-Se non l’hai fatto avrai avuto un motivo e poi non mi hai mai fatto mancare niente, come potrei odiarti?- l’abbracciai di nuovo stretta a me
-Vieni, andiamo a conoscere tuo padre- mi alzai in piedi e le allungai una mano per aiutarla a rimettersi in piedi –solo non dirgli che sei sua figlia ok?- lei annuì.

-Tutto ok?- chiese Harry una volta che fummo davanti a lui, io annuii, ma guardandolo attentamente vidi una strana espressione nei suoi occhi – ciao Sarah, io sono Harry- continuò allungandole una mano, lei la strinse facendogli un sorriso timido – volete tornare in albergo o preferite andare a fare un giro guidato?- aggiunse sottolineando il guidato con ironia.
-Un giro guidato andrà benissimo- rispose Sarah ridendo
-Bene, allora andiamo!- esclamò il riccio incamminandosi accanto a lei.
Guardandoli mi domandavo come avevo potuto fare una cosa del genere.
Come avevo potuto negare ad Harry il diritto di sapere la verità? Lui sarebbe stato un padre eccezionale, avrebbe amato Sarah con tutto il suo cuore, così come aveva amato me.
-Mamma ti sbrighi?- mi incitò mia figlia – Harry ha detto che mi porta sul London Eye-
-Sto arrivando..-
risposi accelerando il passo, raggiungendoli.

Il pomeriggio passò in maniera bellissima, Harry portò Sarah in giro per tutta Londra, le fece da cicerone, raccontandole la storia dei vari edifici.
Più li guardavo insieme, più vedevo la somiglianza che c’era tra di loro. Possibile che Harry non se ne accorgesse? Avevano anche lo stesso sorriso.
Purtroppo arrivò il momento di tornare in albergo, così ci accompagnò. Sarah lo abbracciò stretto e lui fece la stessa cosa, come se sentisse che quella ragazza era sua figlia.
-Mamma io salgo, ci vediamo su... buonanotte Harry, grazie per la bellissima giornata!- esclamò andandosene.
Rimanemmo da soli davanti la porta della hall entrambi in silenzio, finché lui non lo ruppe
-Domani già ripartite per New York?- annuii –non tornerete più vero?-
-Oh, beh.. non lo so..-
tentennai toccandomi l’orecchio
-Hai ancora quel vizio..- sorrise lui, smisi subito di fare ciò che stavo facendo e arrossii imbarazzata.
Ricordava ancora, ma d’altronde anche io ricordavo tutto di lui.
-Meglio se salgo, Harry..- dissi infine. Sapevo che se non avessi preso coraggio non l’avrei lasciato una seconda volta. Lui si avvicinò a me e mi abbracciò.
Fu uno di quegli abbracci che ti tolgono il respiro, così forte, dolce e amorevole insieme. Uno di quegli abbracci che mi erano mancati per tutta la vita.
-Devo andare Harry, lasciami andare… - sussurrai quando ormai eravamo abbracciati da diversi minuti
-L’ho già fatto una volta, non lo farò di nuovo- rispose stringendomi ancora più forte
-Ti prego non rendere tutto più difficile..-
-Non posso lasciare andare la donna che amo e mia figlia con uno che non le merita-
appena pronunciò quelle parole, mi staccai subito da lui con gli occhi sbarrati.
-Tu sai di Sarah?- chiesi
-L’ho capito appena l’ho vista, è la mia fotocopia..-
-E tu non sei arrabbiato con me per avertelo nascosto per tutti questi anni? Io l'ho fatto per la tua carriera, ti avrei rovinato se non avessi sposato mia madre...-
spiegai tremando, lui di tutta risposta scosse la testa e fece un sorriso. Il suo sorriso meraviglioso, quello che avevo sempre amato.
-Sposami- disse infine, restai in silenzio non sapendo bene cosa dire.

Tre anni dopo…

-Papà dai vieni a farti la foto- Sarah urlò emozionata e raggiante con il suo tocchetto in testa. John si avvicinò a noi e si mise in posa mentre il fotografo scattava la foto.
Un attimo dopo Sarah già era corsa via verso alcuni suoi amici che doveva salutare.
-E’ sempre così piena di energie- commentò John guardandola da lontano – ha già trovato un lavoro? Potrei farla venire a lavorare nel mio studio legale..-
-No farà praticantato con lo studio del procuratore Millers- risposi orgogliosa di mia figlia
-Bene, farà carriera allora, potrebbe diventare uno dei più grandi avvocati di New York- annuii sicura che ciò che aveva detto si sarebbe avverato.
Guardai l’orologio. Era in ritardo, non era da lui.
Proprio mentre pensavo quello, lo vidi correre verso di noi.
-Scusate il ritardo, mi hanno trattenuto più del previsto, dov’è Sarah?- disse Harry tutto affaticato, con un sorriso la indicai in lontananza. Lei lo scorse con lo sguardo e corse verso di lui.
-Papà! Finalmente sei arrivato, dobbiamo farci la foto, io, tu e la mamma- esclamò eccitata.
Corse di nuovo via per chiamare il fotografo, che trascinato praticamente da lei, venne da noi.
-Dite cheese- gracchiò l’uomo, seguimmo le sue indicazioni e scattò.
Harry mi prese tra le sue braccia e come due ragazzini ci baciammo.
-Ti amo Harry..- sussurrai
-Oh.. beh Carrie, io ti amo da una vita- rispose stringendomi nuovamente a se.





SPAZIO DELL'AUTRICE:
Ebbene si, ho finalmente postato una one shot che conclude la mia vecchia FF. Tante di voi me l'avevano chiesto alla fine dell'altra storia e ora che sono tornata dal concerto e sono libera dagli esami, l'ho scritta! Non è un granchè, ma volevo che finisse tutto bene, perché i miei Carry non potevano finire male  e poi perchè il concerto mi ha un po' scombussolata e mi mancano i ragazzi :') 
Spero che siate felici della mia conclusione e di non aver deluso nessuno, in caso contrario mi dispiace e beh niente, tornerò solo a studiare perchè ho perso la vena da scrittrice T.T 
FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE! BACI XX

 
  
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