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Autore: Kira_Chan91    01/07/2014    0 recensioni
[Altro - anime/manga shoujo]
è stile manga shoujo dove una ragazza di origini americane è famosa in tutto il Giappone insieme alle due sorella formano il trio Shimai (sorelle in giapponese)e sembra amare il suo lavoro ma con sè porta un segreto che non può essere rivelato. Un giorno incontrò Kai un ragazzo cupo e serio ed è lui che cambierà per sempre la sua vita e....personalità
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono cresciuta insieme a mia madre Emma e le mie due sorelle. La più grande Ellen,ma tutti la chiamano Lalà di 18 anni e la più piccola Emily di 15,siamo americane trasferite in Giappone per affari di mia madre che è una giornalista di fama mondiale.
Mia madre ha sempre sostenuto che noi eravamo la sua più grande gioia e che voleva il meglio per noi,e così ci fece diventare quello che siamo ora..noi siamo le Shimai,che vuol dire letteralmente sorelle in giapponese,e siamo 3 cantanti/attrici.
Ho sempre fatto credere di amare il mio lavoro,e non so perché ma delle tre ero quella che tutti ammiravano di più,non è che facessi più delle altre,ero più bella..semplicemente ero la preferita,ma le mie sorelle non mi portarono mai del rancore. Avevamo preso tutte e tre da nostra madre:alte,bionde,occhi azzurri mentre nostro padre era moro con occhi azzurri ma lui non fa più parte della nostra vita in quanto lasciò mia madre per un'altra donna e nessuna di noi lo volle più rivedere…comunque eravamo le solite ragazze da copertina che si vedono sui giornali,ma dentro io,sentivo di essere diversa…
Mi chiamo Enny Hale ho 17 anni e se ve lo state chiedendo,si è Enny e non Annie…a mia madre piaceva il fatto di avere tutti i nomi che iniziassero per “E” ma allo stesso tempo le piaceva il nome Annie,e dalla sua pronuncia uscì fuori questo,ma andiamo avanti.
Io,mia madre e le mie sorelle abbiamo un segreto che portiamo con noi:noi possediamo i 4 poteri degli elementi;mia madre il fuoco,Lalà la terra,Emily l’aria e infine io con l’acqua. Forse è per questo che mi sento così diversa,ma allora perché le mie sorelle vivono serenamente e io vivo con un senso di oppressione?come se non avessi una scelta?
Un giorno mia sorella Lalà conobbe un giovane inglese venuto in Giappone per le vacanze e poco tempo dopo si fidanzarono. Si chiamava Matt e anche lui era biondo,alto e molto bello,ma a quel tempo i ragazzi poco mi importavano,in quanto,avevo ben altri problemi per la testa.
Passarono 3 mesi e poi lo incontrai. Si chiamava Kai ed era una persona un po’ cupa,stava sempre sulle sue,e forse è per questo che mi incuriosiva. Non credo che fosse amore,ma mi era entrato nella mente e non riuscivo a levarmelo da li.
Mi avevano ipnotizzato quegli occhi grigi così profondi e tetri che non traspiravano alcuna emozione,non sapevo da dove veniva o cosa facesse per vivere,se studiava o lavorava, non sapevo nulla di lui,ma non so perché,gli andai incontro,mi fermai davanti a lui e mi limitai soltanto ad osservarlo. Dovevo avere un’aria così idiota perché lui alzò lo sguardo e inarcò un sopracciglio,domandandosi effettivamente chi fosse la persona che lo stesse guardando così insistentemente senza dire una parola.
Era appoggiato all’albero davanti al lago dove io andavo di solito a leggere un buon libro o a guardare le altre ragazze della mia età vivere la loro vita normale senza il peso del segreto che porto addosso da quando sono nata,ed è li che mi venne il lampo di genio per cominciare a dire qualcosa:”scusa non volevo fissarti in quel modo e sembrare sgarbata ma qui è il posto dove io di solito mi rilasso,e..beh..non sapevo come dirlo”. Lui mi guardò sempre con quell’aria minacciosa e cupa,ma non disse nulla,si limitò soltanto a spostarsi per permettermi di sedermi all’ombra di quel bellissimo ciliegio in fiore.
Passarono dei minuti interminabili e lui stava ancora li appoggiato all’albero dietro di me e non riuscivo a concentrarmi su quello che avevo intenzione di fare,così con un sospiro mi girai,lo guardai e presi coraggio:”potrei sapere da dove vieni?”, non mi guardò neanche e tantomeno mi rispose,mi incuriosiva sempre di più e grazie a ciò mi venivano sempre più domande da porgli.
Mi girai nuovamente verso il lago ad osservare le persone che facevano pic-nic sul grande prato, ad altri che facevano jogging o chi pescava..ma niente di tutto ciò servì a distogliere la mia attenzione da lui,con quei capelli mori,gli occhi grigi e abiti così cool.
Stavo per arrendermi quando lui si mosse dal tronco del ciliegio e mi sentii osservata,mi girai subito e vidi i suoi occhi penetrarmi nell’anima. Non sapevo più che dire,rimasi solo con gli occhi sbarrati e la bocca socchiusa con il vento che mi passava tra i capelli,quando lui mi si avvicinò si chinò verso il mio orecchio e mi sussurrò parole che non scorderò mai per quanto erano fredde,pungenti e un po’ cattive.
“sei una ragazza davvero fastidiosa”. Rimasi immobile,anche il vento sembrava essersi offeso,tanto che smise di infrangersi tra i miei capelli che ricadevano sulla camicetta bianca,la mia gonna rossa con le balze,che ricadeva sulla ginocchia,era stretta fra le mie mani e la mia bocca non riuscì a far uscire alcun suono.
Lui si mise di nuovo retto,mi lanciò un’occhiata di puro odio e con le mani in tasca mi lasciò li,sotto il mio albero preferito che ora era diventato il ricordo pungente di quelle parole,ma era anche il luogo dove per la prima volta sentii una stretta al cuore. Mi ero forse innamorata?
 

                                                                               
   
 
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