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Autore: Yumao    01/07/2014    9 recensioni
Tutte le cose antiche custodiscono dei segreti, a maggior ragione le biblioteche.
Tre di voi moriranno stanotte, il quarto diventerà l'erede.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Dal diario della bibliotecaria.

12 maggio, ore 9,00
Quella Ragazza entra in biblioteca, si fa cadere lo zaino sul piede, sbatte la testa contro l’armadietto e inizia a saltellare imprecando, disturbando la quiete. Poi si accorge che la sto fissando, si scusa e se ne va zoppicando.

15 maggio, ore 18,37
Quella Ragazza esce dalla biblioteca camminando come uno zombie, e esce dalla porta sbagliata, facendo suonare l’allarme antiincendio.

27 maggio, ore 9,03
Ancora Quella Ragazza, appena messo piede in biblioteca, fa cadere tutti i libri che ha in mano e impreca ad alta voce. Li raccoglie, ancora le cadono, e ancora impreca. È la terza nota in un mese. È una del gruppo.

 
Gli esami sono imminenti e, nonostante l’ora tarda, sono ancora nella biblioteca dell’università a studiare. Ci sono anche altri tre studenti, ma non è che si stiano impegnando tantissimo. C’è un ragazzo che è tutto il pomeriggio che non fa che giocare a Candy Crush, una ragazza che messaggia senza sosta, e una che legge romanzetti Harmony che non hanno niente a che fare con lo studio. Lo so perché ride sotto i baffi… poco fa è anche scoppiata a piangere, disperata per la sorte della protagonista.

Con questa atmosfera non riesco a concentrarmi, tanto vale andare a casa. Mi alzo, facendo un baccano infernale con la sedia. Tutti alzano la testa per un attimo e mi fissano, poi tornano alle loro occupazioni. Mi avvio fra gli scaffali, pieni di libri dall’aria antica e misteriosa. È strano, oggi pomeriggio, quando sono entrata dopo pranzo, gli scaffali mi erano sembrati diversi: non erano di legno ma di metallo, e i libri erano sì molto usati, ma non così antichi e… minacciosi. Infatti ho sbagliato strada: dove avrebbe dovuto esserci la porta ci sono solo altri libri. Devo aver studiato troppo!

Torno indietro e mi infilo fra altre due file di scaffali, ma ottengo lo stesso risultato. Torno al centro della sala lettura, provo altri corridoi, ma sono tutti vicoli ciechi. Inizio ad andare nel panico. Il ragazzo che giocava a Candy Crush deve aver finito le vite, perché si accorge di me e mi guarda perplesso. «Che succede?»
«Non trovo l’uscita!» tutti mi guardano e ridono. «Sul serio, non c’è più l’uscita, guardate anche voi! Solo libri e… sono diversi!»
Nessuno mi prende sul serio, solo il ragazzo si alza e mi accompagna verso il primo corridoio che ho preso.
Vedo che si guarda attorno e rabbrividisce. Allora anche lui ha notato che qualcosa non va! «Ma che scherzo è?» Prova a spostare lo scaffale che si trova davanti al posto della porta, ma quello sembra inchiodato al pavimento. Se ne va correndo per gli altri corridoi. Adesso anche le altre ragazze sono preoccupate. Anche le finestre sono scomparse: spostando le tende troviamo solo altri libri, altri scaffali. La ragazza dei messaggi inizia a piangere. «Ma cosa sta succedendo?»

Una figura sinistra, avvolta dalla nebbia, appare al centro della sala lettura. Ora anche la sala lettura si è trasformata. Invece dei tavolini moderni di plastica ci sono vecchi tavoli di legno e, invece delle luci al neon, lampade a gas. «Ora ve lo spiego io, cari.» La figura ammantata di nebbia si muove ondeggiando fra i tavoli, mentre noi la fissiamo con gli occhi fuori dalle orbite. Mi tremano le ginocchia e ho l’impressione che il mio corpo si sia liquefatto, per lasciare solo la mia testa fluttuante. Vorrei parlare ma la mia lingua sembra incollata al palato. Arretro, tremando. «Questa è una biblioteca antica, ha centinaia di anni. E come ogni cosa antica, ha i suoi segreti.» La sua voce è come un’eco lontana. Sembra quasi che non sia veramente qui. «Il particolare segreto di questa cosa antica è che ogni quarant’anni esige un tributo di sangue. Ed è qui che entrate in gioco voi!»
«Perché proprio noi?» Chiede la lettrice di Harmony, con la voce tremante. «VOI DISTURBATE LA SACRALITA' DI QUESTO LUOGO DI STUDIO!» Urla la figura ammantata di nebbia, facendo gemere di paura la messaggiatrice. Le mie gambe tremano e mi devo appoggiare allo scaffale. «Con i vostri giochini, i vostri messaggi, i vostri romanzetti da quattro soldi e la goffaggine!» I suoi occhi, visibili fra i refoli di nebbia che la avvolgono, brillano di rabbia. Mi ha guardato dritta negli occhi parlando di goffaggine. «Io ti conosco!» Esclama il ragazzo di Candy Crush. «Sei la bibliotecaria!» La figura misteriosa sorride. «È esatto caro. Ma è ora per me di andare in pensione. Quarant’anni sono passati, quarant’anni sono rimasta intrappolata fra queste mura. Ora uno di voi mi sostituirà.»
«Basta con queste cazzate! Facci uscire, questo è sequestro di persona!» Urla la lettrice di romanzi. Il ragazzo fa per afferrare la figura ammantata di nebbia, ma questa gli scompare fra le mani, riapparendo da un’altra parte. La ragazza dei messaggi piange ancora più forte. «Quanta nostalgia, quando la biblioteca mi scelse, quarant’anni fa. Ero come voi allora… giovane e piena di grilli per la testa.» Sospira. Il suo tono si è addolcito, indulgente, quando ha ricordato di non essere stata tanto diversa da noi. Forse ci lascerà andare? Invece i suoi occhi tornano ad accendersi di rabbia, e la sua voce è dura. «Tre di voi moriranno questa notte.» Annuncia candidamente. Ora passeggia fra i libri, sfiorandoli con una carezza. «Il quarto diventerà l’erede.»
Poi scompare, lasciandoci soli.

Sono passate ore da quando la figura di nebbia è scomparsa. La ragazza dei messaggi ha provato a chiamare aiuto, ma i telefoni si sono spenti e non si riaccendono più. Poi lei e il ragazzo di Candy Crush si sono addormentati, esausti. Io passeggio per i corridoi. Mi sento strana… molto strana. I libri mi sussurrano cose, appena li tocco, come se volessero essere letti. «Hey.» La lettrice di romanzi spunta da dietro uno scaffale. «Hey.» Le rispondo. È pallida e terrorizzata, come gli altri due. Io no. Qualcosa luccica sullo scafale alla mia sinistra. «Non mi sembri molto preoccupata. Sai qualcosa che noi non sappiamo?» Chiede con una nota di rabbia nella voce. Sorrido. «Sì.»
«COSA? COSA SAI? SE SAI COME USCIRE DEVI DIRCELO!» Preferirei che non urlasse, rischia di svegliare gli altri due. Adesso ha il panico nella voce, e io sorrido ancora di più. Perché sono perfettamente calma. Perché ho capito. «Sono calma, sì. Perché quello che so…» Raccolgo un’ascia dallo scaffale alla mia sinistra. «…è che la biblioteca ha già scelto l’erede.» Non ha nemmeno il tempo di urlare, che la sua testa è stata completamente staccata dal collo, con un solo colpo d’ascia, e cade sul pavimento con un tonfo sordo. Il sangue mi spruzza sul viso, ma non importa. Strappo un lembo di stoffa pulita dalla maglietta della lettrice di romanzi, e lo uso per pulire i libri. Loro non si devono rovinare.

Ora devo solo andare dagli altri due ed eliminarli. Dormono, sarà una cosa rapida per fortuna. All’alba le loro tre teste troveranno posto sul davanzale della finestra, come monito per chiunque venga nella mia biblioteca a perdere tempo. Ora devo sbrigarmi.

Ho così tanti libri da studiare, e solo quarant’anni per farlo.

Hey! Questo è ciò che succede quando passo troppo tempo in biblioteca a studiare. I fatti che hanno ispirato la storia potrebbero essere parzialmente accaduti. Se anche fosse non lo ammetterò mai. Chi è così stordito da non riuscire a trovare l’uscita della biblioteca? Nessuno, davvero. --- 羽毛

 

   
 
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