Sono
trascorsi 13 anni, 13 lunghi anni di malintesi e sofferenze…
Forse…tu
non ti ricordi nemmeno di me…
Il
tempo non è riuscito a scalfire la tua bellezza, sei sempre la stessa: gli occhi
castani, i capelli rossicci che cadono sulla schiena, il fisico dolcemente
affusolato…la pelle così bianca e il sorriso ancora limpido come un raggio di
luna.
Ti
ricordi?
Prima
di dirci addio ci siamo fatti una promessa.
Avevi
detto che il nostro legame di amicizia non si sarebbe mai
sciolto…
..solamente
amicizia…
Io
quell’addio,in realtà, non te l’ ho mai detto.
Il
mio pensiero dall’ultima volta che ci siamo visti non ti ha abbandonata neanche
per un semplice attimo.
Mi
chiedevo cosa tu stessi facendo, dal momento in cui sono scomparso dalla tua
vita.
Speravo
che tu mi pensassi almeno di tanto in tanto.
Molte
volte ho preso in mano il telefono e ho cercato di chiamarti, ma non sapevo cosa
avrei potuto dirti, così, da codardo che sono, lo rimettevo sulla mia scrivania,
non rivolgendoti più la parola.
Sapevo
che lasciando il Giappone avrei abbandonato anche la persona a me più
cara.
A
quel tempo, il dovere veniva sopra tutto, persino sui
sentimenti.
Sono
stato uno stupido.
Più
ci ripenso, più mi ribolle il sangue.
Ero
troppo insensibile per capire che mi stavo facendo solamente del
male.
Credevo
che tornando avrei trovato ogni cosa come prima.
Ma
purtroppo mi sbagliavo.
Tutto
è cambiato.
Persino
il profumo del vento.
Ieri,
per la prima volta, dopo tanto tempo, ti ho
rivista.
Al
mio cuore è mancato un battito.
Credo
che il mio volto si fosse illuminato della stessa luce che emana la tua
bellezza.
Stavo
per venirti incontro, volevo abbracciarti, baciarti, stringerti forte a me…lo
avrei fatto, ma la vista di qualcuno me lo ha
inpedito.
Al
tuo fianco c’era lui, la persona che ho sempre odiato:
Masaya.
Eravate
insieme, come una coppietta felice.
Sulla
tua mano ho visto scintillare qualcosa nell’anulare, anche lui possedeva
quell’oggetto.
Mi
sono sentito incupire.
Poi
una bambina è venuta accanto a te, ti ha tirato la gonna che indossavi,
dicendo:
-
Mamma me lo compri un giocattolo?-
Tu
l’ hai guardata teneramente, rispondendo:
-Certamente
tesoro. Ma anche i tuoi fratellini hanno diritto a un regalo, vai a sceglierlo
tu…-
Non
ci avevo fatto caso, ma Aoyama stava portando un passeggino dove mi era sembrato
di vedere due gemellini che stavano bisticciando.
Lui
ti ha dato un tenero bacio.
Allora
capii.
Nella
tua vita non c’era posto per un perdente come me.
Masaya
aveva vinto, ed io non potevo farci nulla.
Era
riuscito a prenderti, facendoti sua per sempre…
Io
non ce l’ ho fatta.
Perché…?
Perché
non mi hai dato il tempo di dirti quello che ho sempre
provato?!
Accidenti,
ma cosa dico?
Di
tempo ne avuto fin troppo…13 anni…
Non
sono stato in grado di dirti quelle due parole che celavo gelosamente nel
cuore:
TI AMO.
Sono
arrivato troppo tardi.
Ho
aspettato a lungo invano, sono stato un codardo,un egoista, un illuso…e adesso
ne pago le conseguenze.
Non
sono potuto starti accanto nei momenti di gioia e di dolore, non ce l’ ho
fatta…
Perché
non mi hai aspettato?
Io
lo avrei fatto…
Che
stupido sono.
Tu
devi vivere la tua vita, accanto alla persona che ami, non devi preoccuparti per
un egoista come me…
L’unica
cosa che spero adesso è che tu sia felice, insieme alla splendida famiglia che
ti sei costruita.
Ti
auguro tutto ciò che esiste di positivo a questo mondo, vederti soffrire sarebbe
l’ultima cosa che vorrei vedere.
Non
importa se tu non sei qui accanto a me, se non mi pensi o se non ti ricordi di
quel Ryo con cui spesso litigavi.
Tutto
questo non ha importanza, perché io TI
AMO
Ichigo…