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Autore: Lucy Raikes    01/07/2014    2 recensioni
ciao a tutti.è la prima volta che scrivo per questa categoria.vi prego passate da me e fatemi sapere se vi è piaciuta.ringrazierei infinitamente se lo faceste! eccone un assaggio:
E tutte quelle cose che ci siamo scritte “non voglio perderti” “ti voglio bene” che fine hanno fatto? Pensavo che questo giorno fosse stato bello come una chiacchierata tra vecchie amiche,
tra vere amiche.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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29/06/14

 

Fa caldo.

E' sera,è tardi;mia madre dorme già mentre io me ne sto nel salone con il telecomando in mano,alla ricerca di qualcosa possibilmente non stupido.

Dopo aver guardato un po' di tv,o quella che si può definire letteralmente “televisione” per tutte quelle cose “interessanti e belle” che fanno vedere alle 22.40 della sera,me ne vado delusa a letto con l'idea di aspettarmi un bel programma che il mio cervello mi trasmetterà nel sonno.

Chiudo gli occhi e provo a rilassarmi,ma non ci riesco. Mi sento sveglia come se avessi dormito tutta giornata.

Perciò mi alzo,mi vesto e,come se non avessi una scelta migliore,scelgo di aprire la porta di casa uscendo. Stranamente il cielo non è buio come pensavo,è scuro ma non così tanto che riesco a vedere il muro della stazione del treno,davanti a me. Lo scavalco e arrivo alla linea gialla poco prima dei binari.

Controllo da entrambi i lati se arriva il mezzo e salto il gradino,arrivando dall'altra parte dopo essere passata sui binari.

Da lì osservo il lato interno del muretto,decorato con quei graffiti neri che secondo chi li ha fatti una persona qualunque potrebbe capirne il significato.

Ma per me,sono solo dei stupidi segni senza senso,forse volgari o forse artistici.

Per me non hanno alcun valore.

Dopo un po' di tempo alla mia sinistra,vedo che arrivano due ombre indistinte che man mano si fanno sempre più chiare;barboni.

Sono vestiti con due lunghi cappotti scuri e hanno una folta barba sale e pepe con baffi. Hanno anche un cappello color olivastro,di lana. Man mano che si avvicinano,alla mia sinistra arrivano due poliziotti,pronti in divisa,che me li allontanano. Indisturbata,me ne ritorno sulla via di casa passando sui binari per poi scavalcare di nuovo il pezzo di mattoni verniciato con quelle opere “significative”.

Arrivando al marciapiede vicino ai negozi guardando innanzi a me con espressione vuota concentrandomi sulla meta,ma poi controllo il cellulare guardando l'ora:

23.30

più nove chiamate perse da mia madre. Io, preoccupatissima,penso che si è accorta che non stavo nel mio letto a dormire,la richiamo.

Qualche squillo e appena apre sento un forte baccano

 

-Mamma sto ritornando ora-

-Ah tesoro,tranquilla. Sto qui a casa di Rosanna,ad una sua festa-.

 

Riattacca subito facendomi rimanere sbigottita.

Che cosa?

Una festa?

Adesso a quest'ora?

Osservo il telefonino per qualche istante imbambolata per poi riprendere a camminare,notando molte più persone che mi camminano incontro e altre che seguono la mia direzione,indifferenti.

Tranne una.

Non è una persona qualsiasi.

E' lei.

Si,proprio lei!

Il mio cuore accelera i battiti.

Subito vedo che si è accorta di me e ci guardiamo. Indossa jeans e maglietta neri,la maglietta di qualche rock band che non riesco a focalizzare a questa distanza. Ha i capelli castano scuro che le arrivano fino alle spalle,mascara e matita nera sugli occhi,pelle chiara con lentiggini appena accentuate.

 

-Ciaoooo Silviaaa!-

urlo e mentre lo faccio incontro papà che stava passeggiando lì,credo per andare al lavoro

-ciao papà guarda c'è Silvia!-

lui mi guarda senza capire ma non apre bocca;il cielo si è fatto più chiaro ma è sempre nuvoloso,corro a salutarla,felicissima di vederla ed emozionata di averla incontrata proprio qui,ci avviciniamo e finalmente ci abbracciamo dopo un anno. Lego le braccia al collo e le sue alla mia schiena,lei mi saluta dicendo:

-Ciaooo!-

restiamo così godendoci questo lungo segno di affetto che non provavamo da un'eternità. Vedo ancora le altre persone indistinte che avanzano a camminare,disinteressate,senza sapere che per me questo è uno dei miei giorni più felici di tutta la vita!

La ragazza a un certo punto mi chiede

-Lo sai che ho bevuto? Quanti anni hai?-

 

Cosa? Ma che diavolo di domanda è?!

Rispondo con tutta la calma del mondo,come se fosse tutto relativamente normale

 

-15-

-Solo sei mesi di differenza- finisce lei.

 

Chiudo gli occhi pensando:

 Perchè mi fai così? Non capisco,cosa centra? E poi,non ci vediamo per tutto questo tempo e mi dici che hai bevuto chiedendomi pure se ho la tua stessa età per farlo?

Ma andiamo!

Sai benissimo che abbiamo altre cose da raccontarci,da dirci,cos'è successo,com'è andata la scuola,le nuove amicizie che abbiamo fatto.

E tutte quelle cose che ci siamo scritte “non voglio perderti” “ti voglio bene” che fine hanno fatto? Pensavo che questo giorno fosse stato bello come una chiacchierata tra vecchie amiche,

tra vere amiche.

 

 

what else should i be

all apologies

what else could i say...”

 

 

Sento questa canzone...apro gli occhi e mi accorgo che ciò che avevo intorno a me è sparito,dissolto.

Le persone,la strada,papà e Silvia.

 

...what else could write?

I don't have the right...”

 

Lentamente prendo coscienza e capisco che nulla di tutto questo è successo veramente perché mi ritrovo stesa sul mio letto sentendo la sveglia che va con All Apologies dei Nirvana.

 

Nulla,niente era vero.

Eppure sembrava così reale.

 

 

 

Sai?

Io ho già bevuto Silvia,

perdendomi in un bicchiere di sogni e speranze,

ubriacandomi in momenti o sensazioni

che forse,

non accadranno mai.

 





ciao a tutti di nuovo! :D ho preso ispirazione da un sogno che avevo veramente fatto qualche giorno fa. Alcune cose le ho modificate per renderle più adatte alla storia e più comprensibili. vi scongiuro,recensitemi! <3
un saluto ;)

  
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