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Autore: Wellknower    02/07/2014    0 recensioni
Io mi annoiavo e le parole si sono susseguite senza che io abbia dovuto faticare... Che noia!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La noia... Personalmente me la sento addosso come un cappotto, si, un cappotto. Uno di quelli veramente molto pesanti, in pelliccia, quelle che prudono e sembra che appoggino tutto il loro peso fra le scapole e ti danno la sensazione che il pavimento sia molto più vicino di quello che realmente è. Inutilmente pesanti. Ora mi alzo, vado in cucino apro il frigo e... solo altra noia. Fuggo dalle tentazioni del cibo e della cucina in generale, mi rifugio in salone, dov'è il telecomando? Ah, si, eccolo, sotto la mia chiappa sinistra... Accendo, ma neanche guardo cosa realmente ci sia in onda, fisso senza aspettativa il telefono, magari qualcuno mi ha scritto o mi sta per scrivere... Niente, noia. Spengo la televisione ma sono misteriosamente convinto che il divano in mezzo al soggiorno, illuminatissimo e accaldato, sia il posto in cui l'intero universo mi vuole. Alzarmi non mi costa fatica in termini di "pigrizia", l'unica cosa che riesco a pensare è che alzarsi sia noioso. Oh! Il mio ebook. Magari riesco a concentrarmi un attimo su quei quattro o addirittura cinque libri che ho lasciato in sospeso. Non appena li apro mi torna in mente il motivo del mio averli lasciati a metà: noia. Richiudo l'ebook e lo lancio dall'altra parte del divano, sul posto accanto al mio, un brivido noioso mi percorre tutto: cazzo forse l'ho lanciato troppo forte, ora casca e... Cazzo! No, per fortuna non è caduto. Noia. Mi alzo, di nuovo noiosamente, e percorro tutta casa mia trasformandola in una sorta di circuito senza fine e senza senso. Noia. E' tutto così uguale qua dentro, tutto è esattamente dove dovrebbe essere e ciò, invece di donare quiete ed equilibrio alla mia mente mi turba, oltre modo. Nulla a cui dedicarsi, nulla per cui valga la pena dedicarsi. Mi fermo. Sono in camera mia e decido di fare qualche esercizio, stendo una stuoia, di quelle blu chimico, l'unica cosa morbida e scomoda allo stesso tempo ch'io conosca. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7... Noia. Anche la sequenza dei numeri che indicano quanti addominali sto facendo mi sembra terribilmente scontata e noiosa. Oltre a sentirmi annoiato inizio a sentirmi anche decisamente sudato. Mi tirò su, non mi ricordo neanche quanti ne ho fatti, sicuramente un numero noioso. Mi butto in doccia e per me arriva il secondo "brivido" della giornata: il getto d'acqua fredda. Anche avere freddo oggi è noioso ed insostenibile. Noia. Mi asciugo svogliato e cerco di far passare il tempo dedicandomi completamente alla cura della mia barba, una barba, appunto... Noiosamente noto di aver sbagliato una delle due basette,  a dire il vero non me ne riesco ad interessare troppo ma cedo a me stesso e al mio momentaneo narcisismo. Regolo un'altra volta il tutto. Noia. Torno al frigo, porto franco di qualsiasi problematica emotiva e, forse, è proprio questo il problema. Il frigo ti aiuta se hai problemi di cuore, con gli amici, con la fame, con lo stress e tanto altro, ma se sei privo di emozioni, di sentimento, se sei in un limbo bianco, viscoso, pesante e noioso, non può fare altro che donarti quella ventata di aria artificialmente fredda e secca che comunque non smuove nulla. Richiudo, con un poco di violenza, mi sento "tradito" dall'elettrodomestico e  non manco di concedergli uno sguardo cagnesco e anche un calcetto, un po' per esser sicuro che sia davvero ben chiuso, sennò poi chi la sente mia madre, e un po' per vendetta. Mi giro e cerco di seguire il nero fra le mattonelle gialle della mia cucina, mi creo percorsi con quei piccoli "navigli" immaginando di essere a bordo di una scialuppa che affronta le acque e... Cazzo, che noia. Abbandono le mie inutili fantasie, più che inutili, essenzialmente e intrinsecamente noiose e riprendo il precedente circuito sperando che qualche cosa sia cambiato. Nulla è cambiato, anzi si, c'è ancora più noia. Mi siedo al computer, mi dico, controllo facebook, magari c'è qualche novità dal "mondo", ma anche il Social mi trasmette soltanto notizie, foto, notifiche, richieste d'amicizia ricolme di una noia intangibile ma pesante, dalla mole incalcolabile. Richiudo la finestra, mi sposto su Spotify, mi ascolto qualche cosa ma, improvvisamente, anche le mie canzoni preferite sono noiosissime mentre quelle che mi "piacicchiano" diventano immediatamente inaudibili o inaudite. Tento l'ultima: Edoardo Bennato e tutte le sue canzoni su Peter Pan, le ho sempre adorate, hanno reso interminabili viaggi di ore in macchina una specie di parco giochi uditivo capace di far accelerare il tempo. Ok, hanno migliorato la situazione, ma una volta finite, il loro lascito magico svanisce in pochi secondi e io torno ad essere la persona più annoiata del mondo. Noia. Penso a delle persone, penso ai miei amici, ai loro sorrisi, alle loro follie, mi vengono in mente le persone più disparate, le loro gesta più incredibili ma non scaturiscono altro che tre o quattro sorrisi. Sorrisi tirati, come se ci fossero due ami con tanto di fili da pesca che tirano gli angoli della bocca in direzione opposta, sorrisi di... Noia. Guardo l'orologio e non è passata neanche un'ora, sto detestando il tempo ma so che è la mia unica speranza, più ne passa prima mi sentirò meglio. Noia. Provo a coricarmi nel mio letto: è fresco, morbido, familiare, accogliente, ospita il mio enorme peluches d'orso di quando ero bambino, è l'unico mezzo che ho per poter ammirare il soffitto della mia cameretta, è basso, mi fa sentire al sicuro, mi sorregge e, soprattutto, è... noioso. Torno al pc, accendo la play e, neanche il tempo di arrivare al menù del sistema che già ho spento la console manualmente, qualsiasi gioco provassi sarebbe immediatamente noioso. Apro la cartella dei film sul desktop, mi faccio un giro sui siti di streaming, vedo trailer su Youtube ma niente, tutto quello che riesco a vedere è solo la noia, una noia insormontabile e, sapete? E' passata solo ora un'ora piena, non è neanche precisamente così, li ho regalato io tre minuti a quest'ora per essere piena, fisso ancora l'orologio ma gioca a "un, due, tre stella" in modo divino, sembra sempre che mi fotta, che io lo fissi per cinquantanove secondi esatti e poi... TAC! Passato il minuto proprio quando non stavo guardando, proprio mente chiudevo le palpebre o mi distraeva qualcosa sullo sfondo dell'immagine con in primo piano il quadrante del suddetto infame. Oh Cristo. Che noia. Sarà paradossale ma, a questo punto, è diventata noiosa anche la noia stessa, il sentirsela addosso, il percepirla, secondo dopo secondo, senza soluzione di continuità o via di fuga. Noia. Penso al mio amore, ha da fare, e senza alcun rispetto e con un poco di egocentrismo penso che sia noioso anche questo, indipendentemente da cosa abbia da fare. Noia. Per distrarmi cerco di pensare ai problemi che ho da risolvere e anche quelli sono noiosi... Noia.
  
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