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Autore: BrawLood    02/07/2014    1 recensioni
"Non c'è bisogno che mi cacciate,che ci cacciate;noi “stupidi” ce ne andiamo subito,in quest'istante, se le persone di questa città condividono questa idea ripugnante.."
Genere: Generale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fu proprio quando Brun concluse la sua lunga orazione sull'importanza del gelato per la città,che Heri poté intervenire. Non aspettava altro ormai da molto,troppo tempo. Alzò la mano,e la scosse ripetutamente da destra a sinistra fino a quando non fu notato dal presidente dell'assemblea che gli diede la parola.Heri,allora,si alzò in piedi e,dopo essersi aggiustato il colletto della camicia,iniziò a parlare:“Membri dell'assemblea,sono qua per proporvi qualcosa di interessante,che voi,uomini di buonsenso,certamente non rifiuterete. Vi propongo di cacciare da questa stupenda e incantevole cittadina gli stupidi.”
A queste parole l'assemblea reagì piombando nel silenzio totale. Era però un silenzio pieno di disappunto,misto anche a del rancore. Nonostante ciò,sembrava vi fosse anche una certa ammirazione per le parole di Heri,che erano macchiate di un coraggio infame che certamente lo delineava da tutti gli altri abitanti.
Il presidente d'assemblea,credendo che Heri avesse finito,fece per dare il via alle votazioni quando Heri continuò a parlare.
“Dobbiamo,infatti,ricordare,che gli stupidi o “persone troppo vivaci”,come piace a voi chiamarli,per quanto portino ogni giorno la felicità e le risate in ogni vicolo di questo posto, rimangono,in fondo,delle persone imprevedibili e inette alla vita pubblica. Non vi è,in loro, alcuna traccia di razionalità e per questo potrebbero danneggiarci con le loro azioni in ogni momento. Anche ora!Se non volete farlo per voi fatelo almeno per vostri figli,fatelo per il futuro di questa città!”
Molti membri dell'assemblea si alzarono di scatto ed iniziarono ad a incitare Heri e la sua idea. Nonostante fosse nuovo in quella città molti gli diedero la loro fiducia. L'aria quasi da festa di quel momento fu però interrotto,all'improvviso,da un singhiozzare che proveniva dalle ultime file dell'assemblea. Era Brun. Brun era stupido. Molto stupido. Suo padre,però,era stato uno dei capi fondatori. Era ormai da secoli che Brun viveva lì,che gli stupidi vivevano lì. Ad un certo punto,con l'assemblea immersa e affogata in un silenzio saturo di senso di colpa,Brun,asciugatosi le le lacrime, parlò. E,ancora oggi,ricordo le sue parole.
“Membri dell'assemblea,non ricordate cosa vi dicevano vostre madri o dei vostri padri,i discorsi sull'importanza dell'essere diversi,sulla ricchezza che è la diversità. Pure tu ,Heri,immagino che i tuoi genitori ti abbiano sempre insegnato a rispettare le persone con tutti i loro pregi e difetti. Non c'è bisogno che mi cacciate,che ci cacciate;noi “stupidi” ce ne andiamo subito,in quest'istante, se le persone di questa città condividono questa idea ripugnante,in quanto io non riuscirei a vivere qua per la vergogna.”

Quelle parole colpirono l'assemblea e le fecero riaprire li occhi. L'assemblea bocciò la proposta di Heri e tutti,prima di uscire,fecero a Brun le loro scuse.

Heri se andò,cercando di nascondere la sua vergogna. Mesi dopo si seppe che aveva preso una navicella spaziale ed era ritornato sulla Terra,pianeta da cui proveniva. Lui,che era partito con l'idea di “civilizzare” Marte..

   
 
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