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Autore: cliffordsarms    02/07/2014    4 recensioni
Le amicizie sbagliate possono far finire in strane cerchie, ma se non fosse solo un’amicizia?
Se finalmente avessero trovato il pezzo mancante che li completa?
Per amore ci si può far trascinare in situazioni che mai si vorrebbero affrontare?
Una “good girl” può diventare una “bad girl”?
O sarà solo una maschera?
Se sì, in quale delle due situazioni si è veramente se stessi?
"'Cause good girls are bad girls that haven't been caught."
[TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=1f6YmP-zVoY]
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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She Hasn’t Been Caught

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Flied Away
 
Partenza Sydney, arrivo Londra. Sul suo biglietto c’era scritto questo. Clary non si sentiva 
pronta neanche un po’. Lasciare tutti i suoi amici lì, no, non era parte dei suoi piani, non lo
era mai stato. Ogni anno si chiedeva se li avrebbe rivisti l’anno successivo. Sì, si erano
scambiati i numeri di telefono, avrebbero continuato a sentirsi, fino a che non si sarebbero
rivisti, l’estate successiva.
L’intera compagnia si comportò come se quella fosse stata una mattina normale, come le
altre: verso le 6.00 si sarebbero ritrovati al molo, tutti un po’ assonati, sarebbero andati
insieme a fare colazione e poi sarebbero andati in spiaggia, finché c’erano poche persone
avrebbero fatto surf e quando invece avrebbe iniziato a popolarsi si sarebbero rifugiati
sulla scogliera. Era tradizione fare un tuffo dall’alto di quella roccia, come un saluto a chi
partiva, un arrivederci che era solo loro, solo di quegli amici. E così fecero, anche quella
triste mattina di settembre. Verso le 10.00, quando il loro rituale era terminato, andarono
tutti a casa a farsi una doccia e poi si sarebbero ritrovati il pomeriggio, per accompagnare
Clary all’aeroporto.
Si salutarono all’ingresso del gate, erano stati tutto il tempo con lei, a cercare di farla
rilassare e ridere, ma ogni anno questo era sempre più inutile, erano tutti sempre più tristi.
Quando avrebbe finito le superiori si sarebbe trasferita definitivamente a Sydney, da suo
padre. Abbracciò tutti, allacciò la zip della felpa, prese la sua tracolla e avviandosi verso
l’imbarco si tirò su il cappuccio. Era tornata la Clary londinese, quella con il cappuccio
sempre alzato e le cuffie nelle orecchie a un volume esagerato; quella con lo sguardo basso
e i capelli a coprirle il viso; con le mani sempre nelle tasche delle enormi felpe e le sigarette
lì nascoste. Quando si trovava a Sydney era una persona completamente diversa: era
sempre sorridente, fiera di quello che era, si divertiva, non aveva mai le cuffie, non c’era
tempo anche per quelle, ma canticchiava sempre una qualche canzone di un gruppo rock,
conosciuto da lei e altre quattro persone nell’intero pianeta, che finiva per mettere in testa
anche agli altri ragazzi della compagnia, aveva sempre qualcosa da dire, gridava, si fumava
una sigaretta in compagnia e soprattutto non pensava ai problemi che avrebbe avuto
quando sarebbe tornata a Londra. Capitava a volte che si prendeva un po’ di tempo per se
stessa, magari per leggere qualche pagina di un libro, ma gli altri la capivano sempre e
nessuno le andava a dire nulla, semplicemente se scendevano a riva per farsi un bagno la
invitavano, più per cortesia, perché sapevano che avrebbe rifiutato con un sorriso: avevano
capito che per lei leggere significava evadere totalmente, anche quando stava bene aveva
bisogno di un po’ di tempo per se stessa, per rimettere a posto e riorganizzare, ma ciò non
capitava spesso, per questo erano tutti comprensivi con lei.
Prese posto sull’aereo, tirò fuori il cellulare e mandò l’ultimo messaggio ai suoi amici di
Sydney, segno che sarebbero potuti tornare alla loro vita quotidiana.
“Grazie ragazzi, di tutto. Mi mancherete infinitamente quando sarò a Londra. Siete i
migliori, all’anno prossimo.

Clary xx.” Scrisse e premette invio, così prese le cuffie e fece partire la riproduzione
casuale, respingendo le lacrime che volevano farsi strada sulle sue guance. Quel volo le
sarebbe servito per ritornare la Clary di Londra e questa Clary non si sarebbe mai
permessa di piangere. Perciò appoggiò la testa sul finestrino e guardò l’aereo decollare, la
sua Sydney farsi sempre più piccola e tutto l’accaduto diventare altri ricordi da aggiungere
alla lista. Quando presero quota si addormentò sulle note di Wonderwall degli Oasis.
Si svegliò a causa di una turbolenza dovuta a un leggero vuoto d’aria. Nelle sue orecchie
non sentiva alcun suono, eppure aveva ancora le cuffie. Cercò nella tasca della sua enorme
felpa il cellulare, ma trovò solo le sigarette e il cavo delle cuffie scollegato. Si raddrizzò sul
sedile con uno scatto e con la stessa velocità si tolse le cuffie, il cappuccio le scivolò dalla
testa. Si guardò intorno cercando di capire se il cellulare le fosse per caso scivolato sul
pavimento del velivolo. Il suo vicino si voltò verso di lei e «Cerchi per caso questo?» le
chiese con un sorriso beffardo indicando il cellulare della ragazza.

 
Notes
Salve a tutti!
Questa è la prima storia che carico qui su efp ed è anche la prima storia sui 5sos che scrivo.
Forse ora sembrerà monotona, ma ho già la trama in mente e vi posso assicurare che non lo è.
Non voglio darvi anteprime ma vi posso dire che m’ispirerò molto a testi di varie canzoni per
scrivere questa storia, non solo dei 5 Seconds of Summer, ma anche di altri artisti.
Parlando del capitolo: non ho dato una descrizione dettagliata degli amici di Sydney perché
per ora non saranno parte integrante della storia, quando sarà necessario descriverli lo farò.
E poi, chi sarà il misterioso vicino di posto?
Fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo e se avete qualche idea su chi possa essere il
vicino di posto in una recensione magari, accetto anche le critiche. Al prossimo capitolo,
@cliffordsarms
  
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