Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: aplaceformyhead    03/07/2014    7 recensioni
Ultima sera del sesto anno ad Hogwarts.
Dalla storia:
«James, ti conviene tirar fuori un motivo decente.» Gli dissi, anche se lo avrei seguito in ogni caso.
«Okay, motivo numero quattro: voglio darti la prova che il Quidditch non è il mio unico interesse e dimostrarti che non mi conosci affatto.»
Per Roberta.
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A Roberta: sei così rompiballe che pubblico quasi solo al tuo compleanno. Dove la trovi un’amica così, eh, eh? (?)
Buon compleanno! Ti voglio bene, dopotutto. 



 
All’amore, Evans
 
Era l’ultima sera del mio sesto anno ad Hogwarts ed avevo appena finito di riporre tutte le mie cose nel baule. Mi guardai intorno, in cerca di qualcosa che, sicuramente, avevo dimenticato.
Trovai solo un paio di calzini sotto il letto (come ci erano finiti?) e mi sforzai di ignorare il caos che regnava sul letto di Marlene.
Stavo per sedermi sul letto, ma qualcuno bussò alla porta e, senza chiedere il permesso, entrò.
«Avrei potuto essere nuda.» Dissi, sedendomi sul letto e incrociando le braccia al petto.
Un ghigno gli comparve sul volto.
«Eviterò di fare commenti a tal proposito.»
Alzai gli occhi al cielo.
«Cosa c’è, James?»
Le cose tra noi due andavano piuttosto bene. Non eravamo chissà quanto amici, ma almeno riuscivamo a intrattenere più di tre minuti e mezzo di conversazione pacifica senza urlarci contro.
«È l’ultima sera qui, da domani, ahimè, non vedrai il mio fantastico viso per qualche mese e quindi sei pregata di alzare il sedere da quel letto e portarlo in Sala Comune.»
«E perché dovrei farlo?»
James si venne a sedere accanto a me, lasciandosi la porta aperta alle spalle.
«Ammetto che questo letto sia piuttosto comodo, ma ho una lista di motivi per cui sei praticamente obbligata a seguirmi.» Disse e si aggiustò gli occhiali sul naso.
«Sono tutta orecchie.»
«Uno, ti stai sicuramente annoiando, il che è inaccettabile.»
«Stavo facendo i bagagli.»
 Lui mi ignorò e proseguì nella sua lista, portando il conto con le dita.
«Due, giù c’è una magnifica festa organizzata da me e Sirius Black e, voglio dire, hai l’onore di essere stata invitata dal sottoscritto. Tre, nessuna bella donzella vuole starsene sola soletta quando fuori si fa baldoria.»
Lo osservai mentre si picchiava l’indice sulle labbra, cercando di tirar fuori altri motivi.         
«James, ti conviene tirar fuori un motivo decente.» Gli dissi, anche se lo avrei seguito in ogni caso.
«Okay, motivo numero quattro: voglio darti la prova che il Quidditch non è il mio unico interesse e dimostrarti che non mi conosci affatto.»
Questo non me l’aspettavo. Corrugai la fronte, scrutandolo interrogativa.
Lui, per tutta risposta, si alzò e mi tese la mano. La ignorai e andai spedita verso la porta.
«Dopo di lei.» Borbottò alle mie spalle.
 
La Sala Comune era gremita di persone. C’erano studenti di tutti gli anni e individuai le mie amiche sedute in tre su una poltroncina. Feci loro un cenno e mi andai a sedere sul bracciolo della stessa povera poltrona.
«Perché solo io non sapevo nulla di questa festa?» bisbigliai a Marlene.
«Nessuno lo sapeva, è stata una cosa piuttosto improvvisata.
Sirius Black si alzò dal tappeto e fece cenno a James di avvicinarsi.
«Merlino, devono stare sempre al centro dell’attenzione.» disse Marlene.
Non potevo negare che avevano entrambi fascino. Probabilmente erano le uniche due persone ad Hogwarts a riuscire ad organizzare una festa, o quel che era, in meno di un’ora (procurandosi cibo e bevande da chissà dove).
«Signori» cominciò James.
«Signore» continuò Black, ammiccando ad una ragazza. O a tutte, non riuscivo a capirlo.
«Benvenuti a questa umile festa di fine anno. Pochi avvertimenti: non ubriacatevi e …»
«Nel caso dovesse entrare la McGranitt, è stata un’idea di Peter Minus.» Disse Sirius, dando una pacca sulla spalla del ragazzo citato, che lo guardò terrorizzato. Vidi Sirius sorridergli e mimargli: «Scherzo, zuccone.», prima di farsi passare la chitarra da Remus Lupin. Da quando avevano una chitarra?
Strimpellò le corde per qualche secondo, per poi passarla a James.
«Aspetta» dissi ridendo. «Sai suonare quella cosa?»
«So fare più cose di quanto immagini, mia bella Evans.»
Mi guardò così intensamente da fammi avvampare. Scoppiai a ridere, fingendo disinvoltura.
James si appoggiò ad un divano e cominciò a strimpellare la chitarra, producendo un piacevole suono. Sirius, Remus e Peter cominciarono a battere le mani a tempo e poi, con mia sorpresa, James cominciò a cantare,
«Dicono di me che sono un bastardo, bugiardo e lo fanno senza un perché.»
Aveva una bella voce. Non una di quelle magnifiche, straordinarie, ma una bella voce, orecchiabile e adatta a cantare in compagnia senza fare figuracce, come probabilmente avrebbe fatto la sottoscritta.
Sirius lo seguì nella strofa successiva. La sua voce era melodiosa e fece sciogliere quasi tutte le ragazze presenti.
Continuarono così, cantando una strofa ciascuno e, non so precisamente quando, mi ritrovai anch’io a battere le mani.
«Dicono di me che sono una strega drogata, truccata e piena di se!»
«Dicono di me che sono una stupida frase davanti a un caffè. E invece no, nessuno sa. E invece no, nessuno sa …»
Sirius lasciò cantare il ritornello a James.
«Che avrei soltanto l’amore per lei! Per lei che ha il nome di un fiore, per lei …» Mi lanciò un’occhiata veloce, che accelerò incredibilmente il mio battito. Un secondo e mezzo.
Calmati, Lily. È una canzone.
Solo un secondo e mezzo e tornò a guardare le sue mani che scivolavano veloci sulle corde.
«Dicono di me che sono una stupida frase da dire davanti a un caffè!» La voce di Remus mi riportò alla realtà, prima che James riprendesse a cantare.
«Dicono di me che sono un serpente con ali da diavolo e un cuore da re.»
«Però, sono bravi!» Disse Marlene.
Io annuii, ma in realtà non la stavo neanche ascoltando.
«Ecco perché nessuno sa … Nessuno sa … Che avrei soltanto l’amore per lei! Per lei che ha il nome di un fiore, per lei! Per lei che è l’unica al mondo, per lei! Per lei che è l’unica al mondo, per lei! Ed ogni raggio di luna è per lei! Ed ogni raggio di luna è per lei … Lei …»
James finì la canzone con un assolo del tutto improvvisato, seguito da un boato di applausi e fischi di ammirazione.
Quando smise di suonare aveva gli occhi fissi sulle sue mani. Mi sentii stringere il cuore.
Dopo pochi istanti alzò lo sguardo e sfornò un sorriso a trentadue denti.
«Compare, caccia da bere!» urlò a Sirius, che aveva già stappato una burrobirra.
«Cosa? Burrobirra? Dov’è il mio Whiskey Incendiario?» si lamentò James.
«Lily?» mi chiamò Marlene. «Tutto bene?»
In quel momento realizzai che da quando era finita la canzone me ne stavo immobile e non riuscivo a togliere gli occhi da James.
«Si, tutto bene.» Dissi infine, ma lei era già sparita. Mi guardai intorno e vidi che stava sorseggiando una burrobirra sul davanzale della finestra vicino a Black.
Non riuscivo a smettere di pensare a quella canzone, ma soprattutto al suo sguardo. Breve, fugace. Come se avesse avuto paura di bruciarsi. Come un tocco leggero, che tuttavia aveva bruciato me.
Tutta la sua spavalderia era scomparsa. Un secondo e mezzo. Un secondo e mezzo in quegli occhi nocciola per farmi sprofondare. E lui, un secondo e mezzo nei miei occhi per bruciarsi.
Avevamo smesso di cozzare l’uno contro l’altro per distruggerci in un altro modo? Io lo bruciavo e lui mi faceva crollare le certezze?
«Stupita? Ammirata? Senza parole?»
Le sue parole mi distolsero dai suoi pensieri. Cercai i suoi occhi, ma non vidi più le fiamme: era solo James Potter, con un sorriso sbilenco sul volto e gli occhi ridenti.
«Ammetto che siete stati davvero bravi.»
«Sono già sbronzo dopo tre sorsi di burrobirra, il che sarebbe davvero degradante, o mi hai fatto un complimento?»
«Goditi il momento di gloria.»
L’indomani mi sarei messa sul quel treno e arrivederci James Potter, arrivederci il tuo maledetto sorriso, arrivederci i tuoi maledetti sguardi di un secondo e mezzo. Ci saremmo visti a settembre.
Era davvero questo che volevo?
*
«Seriamente, dovremmo andare a dormire.»
Dovevano essere le due di notte e la Sala Comune si stava svuotando.
In realtà non avevo affatto sonno, ma sentivo il bisogno di allontanarmi da tutti, di sprofondare nel cuscino e cercare di scivolare nell’oblio del sonno.
«Cinque minuti, mamma!» mi disse Marlene, che si era fatta trascinare giusto un po’ da Black e il “loro davanzale” era pieno di bottiglie vuote.
Sollevai gli occhi al cielo e mi accasciai su una poltrona. James mi si avvicinò con due bottiglie in mano e me ne porse una.
La presi e gli accennai un sorriso.
Lui sollevò la sua bottiglia in aria e, prima di bere un lungo sorso, mi disse: «All’amore, Lily Evans. Anche se ci distrugge.»
Non ebbi il tempo di guardarlo negli occhi, ma sapevo che vi avrei trovato quello sguardo che tanto cercavo e di cui avevo tanta paura.
Si voltò e andò da Remus e Peter, lasciandomi con una bottiglia di burrobirra tra le mani e una pietra sullo stomaco.
All’amore, pensai, prima di mandare giù un sorso.
 
 
Note d’autrice:
Did you miss me? *passa una balla di fieno*
La canzone cantata dai ragazzi è Dicono di me, di Cesare Cremoni. Ovviamente la storia è ambientata decenni prima e, soprattutto, non in Italia, quindi facciamo finta che l’abbiano scritta loro (?)
Ho sempre voluto scrivere una fanfiction su loro due, con questa canzone. La trovo perfetta. Poco fa mi sono trovata a riascoltarla, per caso, ed è venuta fuori questa.
Non doveva assumere questi toni malinconici, ma poi i personaggi hanno preso vita e hanno fatto tutto da soli!
Spero di non aver fatto un completo disastro.
Detto questo, mi ritiro. Spero solo di farmi viva presto.
 
-Ilaria 

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: aplaceformyhead