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Autore: M o o n y G i r l _    03/07/2014    4 recensioni
Calma piatta nella Sala Comune Grifondoro.. Poi, un trambusto.
I Malandrini sono arrivati, portando con loro confusione e chiasso.
Staranno organizzando uno dei loro soliti scherzi? Oh no.
Una festa?
Come reagirà la Rossa dagli occhi da cerbiatta? Tenterà di uccidere, per l'ennesima volta, quel gran figo di Potter, oppure si lascerà andare, una volta ogni tanto?
Grandi cose succedono nel mese di Marzo.
Non sbocciano solo i fiori, ma forse.. Anche l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Marzo, mese della fioritura, non chè mese preferito della professoressa Sprite.
In quei giorni aveva piovuto parecchio, e non si era visto  nemmeno uno spiraglio di sole, talmente fossero spesse le nuvole.
Lily era seduta con le gambe rannicchiate sotto i glutei, su uno dei divanetti in velluto rosso della Sala Comune, intenta nella lettura di un libro, che come al solito, era fuori dal programma scolastico.
Accanto a lei, era seduta Alice, una delle sue migliori amiche, che stava beatamente "dialogando" con il suo ragazzo, Frank Paciock. Erano molto carini insieme, erano fatti per stare insieme: entrambi estremamente timidi, ma molto competitivi.
Nella Sala Comune vigeva un silenzio tombale, che conciliava Lily e la lettura di quel libro babbano.
Di punto in bianco, il suo amato silenzio venne interrotto da urla, schiamazzi e risate. Lily sapeva bene chi stava per arrivare: un gruppo di ragazzetti perfidi, sempre con la battuta pronta. I Malandrini.
Essi erano un quartetto alquanto strano, secondo il parere di molti studenti. Era formato da Peter Minus, ragazzo poco incline all'amicizia con il genere femminile, Sirius Black e Remus Lupin, una coppia di amici molto affiatata, che pianificava nel migliore dei modi gli scherzi più tremendi, erano quelli che nessuno avrebbe mai sospettato. Infine c'era lui, il capo della "banda", il ragazzo ambito da tante studentesse: James Charlus Potter. Un tizio un po' troppo montato, senza la testa sulle spalle, sempre tra le nuvole, dallo sguardo svampito ma allo stesso tempo accattivante. Giocava a Quidditch, nel ruolo di Cercatore, ma non aveva un grande amore nei confronti dei libri e dello studio.
Forse proprio per queste loro differenze, Lily e James non erano mai andati d'accordo, anzi avevano litigato, quelle poche volte che si erano scambiati qualche parola.
Lily gettò uno sguardo disperato all'amica, che però ignorò completamente la richiesta d'aiuto della ragazza.
I quattro ragazzi, non appena entrati nella Sala, si diressero facendo un gran frastuono verso la zona dei divanetti cosa che preoccupò maggiormente Lily.
- Mantieni la calma, Rossa. Sono solo quattro stupidi ragazzetti, tu sei superiore a loro, sei la migliore, ignorali.. Come al solito, no?-
Continuava a ripetersi questa frase nella mente, sperando che riuscisse ad autoconvincersi in tempo prima dell'arrivo dei quattro.
Remus e Sirius salutarono con un cenno con il capo Lily, Alice e Frank; Peter abbassò il capo come colto da profonda timidezza e si nascose dietro i due ragazzi spavaldi, che a dirla tutta erano anche carini! James arrivò pochi secondi dopo di loro, con quel solito sorriso da ebete che le faceva letteralmente ribollire il sangue. Dio, quanto lo odiava! Era terribilmente insopportabile.
"Dunque ragazzi, tutto pronto per la nostra grande serata? Pensare che la organizziamo da un mese!"
Disse James con fare entusiasta, sfregandosi lentamente le mani vicino alla fiamma sempre ardente del camino della Sala Comune Grifondoro.

Lily, nell'udire le parole dello sbruffone, si alzò d'impulso, puntandogli il dito contro, avvicinandosi a passi lenti ma minacciosi.
"Senti, belloccio. Io sono il Prefetto di questa grande Casata, e non permetterò di certo che tu ed i tuoi amici la passiate liscia. Voglio sapere ogni singolo particolare di questa "superserata", o andrò a dire tutto al Professor Silente."
James roteò nervosamente gli occhi, sbuffando rumorosamente. Spostò il dito della ragazza dal suo petto, avvicinandosi di un passo a lei, obbligandola così ad indietreggiare. Si schiarì la voce, fece un piccolo inchino -provocando così le risate dei compagni che osservavano la scena in parte divertiti, in parte terrorizzati- e poi appoggiò la schiena contro il muro della stanza, squadrando totalmente la ragazza dalle belle forme.
"Datti una calmata, Rossa. Sei diventata dello stesso colore dei tuoi capelli, e fidati non è un bello spettacolo. Comunque, io ed i miei cari, amatissimi, fedelissimi e sempre affascinanti Malandrini, abbiamo organizzato una piccola festicciola per noi del Sesto Anno, tanto per divertirci un po'. Possiamo, oppure è proibito da qualche strana legge inesistente, signorina Prefetto?"
Lily era colma di rabbia. Con quel "Signorina Prefetto" aveva veramente raggiunto il culmine di sopportazione, lo odiava! Lasciò cadere le braccia lungo i fianchi, distruggendo con le dita il lembo della gonna dell'uniforme scolastica. Si morse ripetutamente il labbro inferiore, non sapendo bene cosa dire, prese un respiro profondo per poi iniziare a parlare, puntando lo sguardo fisso sui compagni di Casata.
"Mmh.. Vabene, potete. Ad una condizione: non dovete esagerare. Ricordatevi che siamo in una delle più prestigiose scuole di Magia e Stregoneria, se voleste fare baldoria, potreste benissimo andare in una di quelle che i babbani chiamano discoteche."
Disse infine, con tono apparentemente calmo, anche se all'interno stava impazzendo dalla voglia di strangolare quell'idiota di Potter.
Tornò a sedere sul divanetto, dove nel frattempo avevano preso posto Remus e Sirius, che erano rimasti sbalorditi dall'accaduto. Tutti nella scuola sapevano quanto James e Lily si odiassero, e vedere che lei non aveva ancora provato a schiantarlo contro il muro e torturarlo era un ottimo segno, tuttavia anche curioso, o addirittura, spaventoso.
Dov'era finita la Lily che si opponeva sempre e costantemente a quello che diceva James?
I due ragazzi si scambiarono un paio di occhiate confuse, fin quando Sirius, cercando di risollevare gli animi, si alzò dal divanetto e battè le mani sorridendo in modo convincente.
"Ovviamente Lily, tu, Alice, Marlene, e le altre siete invitate! Eravamo giust'appunto venuti a cercarvi per farvi sapere della nostra festa!"
Disse mantenendo il sorriso, notando con la coda dell'occhio che il "Boss" si stesse avvicinando al suo orecchio.
"Che diamine stai dicendo, Felpato? Sei matto, per caso? Io questa qui non la voglio alla mia festa."
Biascicò piano James, con tono particolarmente irritato e sconvolto. L'aveva fatto veramente! Il suo migliore amico aveva invitato la sua peggior nemica alla SUA festa! Che diamine gli era passato per la mente?
Sirius, cercando di non destare sospetti, diede un calcio all'amico, che si allontanò rapidamente brontolando per il dolore.
Le ragazze, si guardarono leggermente spaesate non capendo di cosa stessero parlando i due ragazzi. Alice si alzò dalle gambe di Frank, si schiarì la voce e poi sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi.
“Saremo molto liete di partecipare alla vostra festa. Sarà un evento elegante, oppure possiamo vestirci come vogliamo? “
Chiese la ragazza con tono entusiasta, sapendo tuttavia che l’amica, che la stava guardando in cagnesco, l’avrebbe cruciata non appena sarebbero tornate in camera.
Lily la fulminò con lo sguardo. COSA?! Lei, prefetto della Casata, sarebbe dovuta andare ad una festa non autorizzata dai professori, soprattutto organizzata da Potter.
Sirius sorrise dolcemente alla ragazza ignorando che Frank l’avrebbe presto ucciso, dio quant’era geloso! Incrociò le braccia al petto e poi sospirò profondamente.
“Potete indossare ciò che vi piace, belle ragazze. Sarete sempre bellissime! Tuttavia, se proprio volete, potete mettere un vestito e delle scarpe comode, si ballerà alla nostra festa!”
Concluse poi Felpato con fare effervescente, voltandosi verso il gruppetto di ragazze, al quale si erano aggiunte altre loro compagne di Casata e lei.. Marlene. La sua Marlene, ragazza che ambiva da quasi un anno, ma che non gli aveva mai dato una possibilità di farsi conoscere. Ma questa festa sarebbe stata la sua occasione di riscatto, ce l’avrebbe fatta. Deglutì piano, vedendola sorride. Dio, quel sorriso lo uccideva; il cuore gli batteva fortissimo, le gambe gli tremavano. Scosse piano la testa, si sistemò il ciuffo nero corvino con la mano e poi si voltò verso James, che nel frattempo aveva adocchiato alcune ragazze del quinto anno che gli lanciavano sguardi fugaci e languidi. Tuttavia, con la coda dell’occhio, osservava Lily, ancora rossa in viso per il loro piccolo dibattito.. Non aveva mai notato quanto fosse bella, con quei capelli rosso fuoco che le incorniciavano il volto angelico dai lineamenti dolci. No, no, no. Non poteva essere, lui odiava Lily! Era la sua peggior nemica, non sarebbero mai andati d’accordo, mai e poi mai.
James prese per il braccio Sirius, che continuava a fissare con occhi sognanti le altre ragazze che parlavano della futura festa.
“Che diamine vuoi, Ramoso? Non vedi che sono occupato? Sei sempre il solito invadente!”
Disse tutto d’un fiato Sirius, socchiudendo gli occhi, facendo si che si trasformassero in due fessure. James si avvicinò all’ orecchio dell’ amico, per poi poggiare le mani sulle sue spalle.
“Codice..rosso – o meglio rossa-, amico.”
James disse solo questo, poi abbassò lo sguardo sulla moquette rossa, torturandosi con le dita il lembo della maglietta aderente che aveva semplicemente adagiato sui jeans stretti.
Sirius sbiancò improvvisamente, portandosi una mano alla bocca. Non poteva crederci. Salutò con un cenno della mano gli altri compagni di Casata e tirò via l’amico, salendo di corsa le scale che portavano al Dormitorio maschile.
Giunti in camera, lo spinse contro la parete, mettendogli le mani sulle braccia, non lasciandogli altra via d’uscita; chiuse la porta a chiave e lo fissò negli occhi, sapendo che il ragazzo non avrebbe parlato così facilmente.
“Che diamine succede? Dimmi che stai scherzando! Non ci posso credere, non è possibile! Che cosa ti passa per la mente? Non puoi! No, no, no! Eddai, James! Svegliati, vi odiate! O meglio, lei ti odia a morte! E poi, lo sai anche tu che in questo periodo sta uscendo con quel Tassorosso lì, quello idiota.. Insomma, l’hai persino presa in giro proprio per questo motivo, non puoi innamorarti di lei! Siete troppo diversi! Tu sei un lupo solitario, devi andare avanti da solo! Non sei nemmeno in grado di reggere una relazione seria! “
Le parole uscivano dalla bocca del ragazzo come un fiume in piena. Non poteva crederci, non poteva essere vero! James, innamorato. JAMES. INNAMORATO. Di una come Lily Evans, sua acerrima nemica.
Cosa altro sarebbe successo? Marlene avrebbe accettato di conoscerlo, o peggio ancora di uscire?! Era impossibile, probabilmente era uno dei soliti scherzi di James, come al solito si divertiva in questo modo, facendolo andare su tutte le furie.
“Sirius, non sto scherzando. Quella lì, io.. Boh. Non puoi capire che effetto mi faccia vederla sorridere, o anzi ridere! E’ così vera, pura, intoccabile. Sirius, non capisco più niente, è tutta colpa sua. Mi sta facendo andare in tilt, maledetta lei e quella sua bellezza disarmante. Maledetta Rossa.”
James poggiò la schiena contro il muro della stanza, slegandosi dalla presa dell’amico, che nel frattempo aveva spalancato la bocca totalmente sorpreso dalle parole che il compagno aveva appena detto. Si portò le mani alla fronte, e poi tra i capelli neri e lucenti, preso alla sprovvista dalla situazione.
“James, dimmi che è uno scherzo.”
Mormorò Sirius incapace di proferire altre parole. Incrociò le braccia al petto ed osservò la reazione del Compagno di Casata, che nel frattempo aveva trasformato la sua espressione disperata in un ghigno maligno e crudele.
“Sirius.. Io.. Ovviamente sto scherzando! Ci avevi veramente creduto! Oddio mio, rimarrai sempre la mia migliore vittima per scherzi di questo genere!
Disse James, prima di scoppiare in una fragorosa risata e buttarsi a terra stringendosi forte lo stomaco per le troppe risate. Sirius lo guardò in cagnesco e gli mollò un calcio sulla gamba, facendogli poi la linguaccia prima di scoppiare anche lui a ridere.
“Sei un emerito idiota, James. Non farmi mai più scherzi del genere, o giuro che ti darò in pasto alla Piovra Gigante del Lago Nero.”
  
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