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Autore: DO4PE    04/07/2014    1 recensioni
«Ciò è opera di Dio, ed è meraviglioso ai nostri occhi.»
Nda: adoro il personaggio di Elisabetta I e dopo aver letto la biografia di Carolly Erickson ed aver visto i film con (la mia adorata) Cate Blanchett, la mia parte fangirl è venuta fuori. Enjoy and R&R!
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Tudor/Inghilterra
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Sotto l'ombra della grande quercia alcune dame leggiadre danzano sulle note del vento, senza musici o spettatori. Gli arti sottili si tendono verso il cielo e i piedi scalzi pestano i fili d'erba verdissimi del prato. Il rumore degli zoccoli interrompe però le loro risate gioiose e il duca di Norfolk si ferma davanti ai cavalieri; la bellezza delle giovani lo accieca più del sole.
La fanciulla dai capelli ramati cammina fiera verso di lui mentre il duca e i suoi uomini scendono da cavallo; è la seconda volta che si vedono e il loro primo incontro non è stato certo tra più piacevoli. «Elizabeth Tudor, la regina Maria Tudor è deceduta. Salute alla regina!» urla Norfolk. «Salute alla regina!» ripetono tutte le dame e i cavalieri in coro mentre si inchinano il più profondamente possibile. Sembrano tutti pronti, come se avessero preparato nelle loro menti quel momento ed essere lì, quel determinto giorno, sarà poi un ricordo custodito gelosamente fino alla morte. Anche la futura sovrana non sembra sorpresa e sul suo volto si legge che attendeva da tempo quel momento ma vi è anche il terrore di chi non sa cosa aspettarsi. Sollievo e sana paura. La pelle diafana illuminata dal sole si tende; ella sorride ed alza lo sguardo. Le labbra rosee si dischiudono e con la sua dolce voce esclama «Ciò è opera di Dio, ed è meraviglioso ai nostri occhi».

Le porte della cattedrale sono chiuse. Le navate sono gremite di gente d'alto rango mentre il popolino aspetta nelle strade di poter ascoltare le pesanti campane cantare per la nuova regina. Il rumoroso chiacchiericcio viene interrotto da una litania in lingua latina e gli addetti lasciano penetrare la luce dall'entrata principale. Elizabeth ha gli occhi chiusi; bianchissima come la neve, la sua bellezza austera è evidenziata dai capelli rossicci sciolti e lasciati ricadere sulle spalle. Prima del giorno della Novella non avrebbe mai rinunciato ad una semplice acconciatura per lasciare le sue orecchie e il suo collo scoperti, ma oggi doveva apparire potente ed invincibile. Elizabeth è potente e invincibile. Non solo si sente così ma agli occhi di tutti la figlia dello Scisma e di Anna Bolena aveva trionfato. Dolcemente apre gli occhi e non guarda nessuno se non il trono. Tutti ammirano lei; mentre percorre la navata a passi lenti conti, duchi e dame si inchinano e quelli in prima fila le toccano le vesti e le baciano, ma nessuno si permette di aprir bocca. Le dame personali della regina le sostengono il lungo strascico del mantello ed arrivate in prossimità del trono lo poggiano per terra mentre si inchinano sul tappeto rosso. Elizabeth sale gli scalini del presbiterio e si siede sul trono, riempiendo i polmoni dell'aria sacra della cattedrale. Il vescovo pronuncia in Latino il rito dell'incoronazione; molti non capiscono cosa egli stia dicendo ma Elizabeth conosce il Latino meglio della sua lingua madre. La postura fiera, l'abito decoratissimo e pesante, ingioiellato ogni centrimetro del corpo: è il ritratto femminile di suo padre. Il vescovo si ferma insieme con la litania. «Dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini: Elizabeth Tudor, prima del suo nome, regina di Inghilterra e d'Irlanda.»
Molti si chiedono cosa stia pensando la Regina con le labbra serrate mentre riceve il globo e lo scettro; Elizabeth prega Dio affinché possa regnare sul suo popolo con giustizia, pugno fermo e coraggio. Socchiude gli occhi.
  
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