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Autore: OmgQueen    04/07/2014    5 recensioni
{ La famosa AkatsukiShipping che dovevo scrivere ♥ | Young!HikarixAkagi (DawnxCyrus), non arrabbiatevi ): | Ambientazione in Pokémon Platino | Pieno di headcanon che non se ne vede l'uscita
« Akagi… lo sai che odio la guerra? È lei che mi ha portato via papà.»
Il ragazzo sgranò immediatamente gli occhi nel vedere i suoi inumidirsi. Allungò d’istinto il braccio verso di lei per porre fine al suo pianto; era titubante nel farlo, era sicuro di poterle far male. Ritirò il braccio: non doveva farle ulteriormente male.
Poi però, i profondi singhiozzi della ragazza e il suo sguardo incantato e fradicio verso il vuoto fecero sussultare il cuore del ragazzo. Non resse più e allungò questa volta la mano verso il suo volto, raccogliendo una sua lacrima, facendole una esitante carezza.
« Non piangere. Risolverò tutto io, ... »
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cyrus, Lucinda
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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« Lo scorpione! Guardiamo la costellazione dello scorpione! »
Una piccola bimba dai capelli indaco scuro stava teneramente tirando per la manica un ragazzo  sotto un cielo stellato d’autunno; a loro compagnia un telescopio nero e un cestino di paglia per la cena fuori, da dove sbucava ancora una mela gialla e un mandarino, di cui la bambina odiava il sapore.
L’ adolescente invece, che pareva molto più grande d' età, spostò lo sguardo stanco e buio su lei.
Si alzò poi a malavoglia dalla sua comoda posizione supina e si avvicinò al telescopio per cercare la costellazione che la ragazza appartenente a quel segno desiderava vedere. Mosse per un po’ l’oggetto nero e, identificata poi la stella rossa Antares, chiamò l’attenzione della bambina con un cenno del suo dito.
Lei scattò felice verso le braccia del ragazzo, lui venne travolto dal suo piccolo corpicino.
 

« Fra due giorni compirò 10 anni, » commentò lei in seguito con un sorriso, staccando lo sguardo dalla sua costellazione. « chissà quanti regali riceverò! » aggiunse, ancora più emozionata, verso il ragazzo. « E quando anche tu farai il compleanno, lo passeremo di nuovo qui a guardare le stelle, Akagi! »
Queste parole provocarono nel ragazzo un non so che di disgusto, che però la bambina per fortuna non notò. Lei non saprà nulla della sua infanzia, questo si era promesso.
Si chiedeva, in quel momento, “perché dover festeggiare l’infausto evento della sua nascita? Perché mai scomodarsi per tale nullità?”. I genitori lo ribadivano spesso: non era ciò che loro desideravano: Akagi non aveva ben compreso perché i suoi parenti non lo volessero, ma loro lo ripeterono così tante volte, chiamandolo “errore”, che si autoconvinse di esserlo sul serio.
Era così pesante da sopportare che provò a fuggire di casa ben 3 volte; veniva però sempre riportato a casa – come un prigioniero nella sua cella – da qualche estraneo che osava gridargli contro: « non andartene da casa, i tuoi genitori ne sarebbero tristi! », fra le lacrime del ragazzo nel vedere la gente che continuava a non capire.
 
 
« Akagi… lo sai che odio la guerra? È lei che mi ha portato via papà.»
Il ragazzo sgranò immediatamente gli occhi nel vedere i suoi inumidirsi. Allungò d’istinto il braccio verso di lei per porre fine al suo pianto; era titubante nel farlo, era sicuro di poterle far male. Ritirò il braccio: non doveva farle ulteriormente male.
Poi però, i profondi singhiozzi della ragazza e il suo sguardo incantato e fradicio verso il vuoto fecero sussultare il cuore del ragazzo. Non resse più e allungò questa volta la mano verso il suo volto, raccogliendo una sua lacrima, facendole una esitante carezza.
« Non piangere. Risolverò tutto io, Tsuki. »
« … Tsuki? » la bimba smise lentamente di piangere, sentendosi chiamata in quel modo così strano. « Ancora non hai imparato il mio nome? » lo guardò, dubbiosa e infastidita.
« So che ti chiami Hikari. » rispose il ragazzo, sospirando per la sua piccola vittoria contro il pianto della bamboccia. « In quel momento ho usato la parola “luna” come tuo soprannome, venia. »
« Ma se io sono la luna, tu devi essere il sole! » commentò subito dopo lei.
Una risposta così dalla ragazzina era ovvia aspettarsela, ma Akagi ne rimase comunque abbastanza confuso dal doppio senso: lui era la luce e lei l’ombra della luce? Non molto veritiero.
« Taiyou? »
« Assolutamente no, ha un bruttissimo suono. » fece, con un “no” serio del suo piccolo capo. « “Hi”! “Hi” è molto meglio~! » canzonò infine Hikari.
Akagi continuava a non essere molto convinto per i significati, ma appoggiò comunque la sua idea. Non voleva di certo preoccuparsi oltre, alle 2 di mattina, di questo inutile discorso da bambini. Quindi si distese ancora una volta, alla ricerca di un minuto di riposo nei suoi pensieri, socchiudendo gli occhi.
 
« Ah, cosa significa “venia”, Hi? »
 
 

 

 
« Silenzio! Ne ho abbastanza di queste stupide e svenevoli affermazioni! Tenti ancora di far apparire lo spirito come qualcosa di utile?! È solo una mera illusione umana, che li illude del fatto che siano al sicuri e felici! Le emozioni che ora si mescolano dentro me… Rabbia, odio, frustrazione... Queste orrende emozioni si scatenano per colpa del mio incompleto spirito!
... Basta così. Non la penseremo mai allo stesso modo. Ma ti prometto ciò: svelerò i segreti di questo mondo. Con quella conoscenza, creerò da solo il mio mondo perfetto e completo. Un giorno, ti sveglierai in un mondo creato da me. Un mondo senza spirito. »
 
Era davvero complesso, in quel momento, pronunciare queste parole riferite a Hikari. Non erano bastate le sue idee, le sue parole e le sue azioni a farle cambiare idea. Nulla di ciò era servito.
Ma lui non si rassegnava: doveva farle capire che tutto questo era solo per lei. Anche a costo di buttarla a forza in quella prigione dorata.
Hikari, pur non avendo mai approfondito conversazione con lei, si era per qualche strana ragione TOTALMENTE dimenticata delle estati passate insieme al capo del Team Galassia – tant’è che non l’ha nemmeno riconosciuto, chiamandolo come suo solito “Hiii~” – e questo era davvero frustrante per lui. Gli ribolliva dentro un senso di rigetto per lei, dopo tutto ciò che stava facendo per lei, questa era la ricompensa? Un “non mi ricordo chi sei perché mai sei stato importante”.
Tutto il suo piano di farla vivere in nel loro mondo perfetto era… attualmente sfumato. E poi, quella frase? Se la ricorda ancora, Akagi, la frase “Odio la guerra” detta da Hikari in lacrime: le sole lacrime che non poteva sopportare. Molte donne avevano pianto di fronte a lui: sua madre, sua nonna, sue amanti… tutte per ragioni differenti, ma lui le guardava con disprezzo. Lei no, lei era diversa e mai avrebbe potuto, prima di oggi guardarla con disprezzo, era “speciale”.
Akagi pensava che, se Hikari avesse davvero odiato sul serio la guerra, avrebbe dovuto disprezzare anche gli umani imperfetti che la attuano. Avrebbe dovuto odiare tutti i sentimenti umani, proprio come lui, ma questo non era successo. Forse perché, come aveva già ipotizzato da giovane, lei era effettivamente la luce, non affetta da malvagi pensieri, e lui l’ombra.
 
I suoi passi verso la direzione opposta all’uscita del mondo distorto erano stranamente pesanti e rumorosi per il suo udito: fastidiosi. Tutta questa sensazione che provava era fastidio per il mondo, per Hikari.
Svolse un meccanico e istintivo movimento nel voltarsi verso la voce che diceva « Forza, usciamo di qui », per poi socchiudere gli occhi e spostare nuovamente lo sguardo verso il terreno arido.
 
« Addio, Tsuki. » pronunciò, continuando a non voltarsi verso lei.
 

Ops, era tardi per Hikari.
In quel momento, fu inutile tentare di sporgere una mano verso Akagi.
In quel momento, fu inutile sbarrare gli occhi davanti a una scena lunghissima di ricordi.
In quel momento, fu anche inutile far cadere una misera lacrima a terra di cui Hi mai avrebbe saputo l'esistenza.
Era stranamente simile a una storia d’amore, dove l’amata se ne andava e, all’ultimo colpo di scena, voleva tornare indietro dall’amato, ma è troppo tardi.
Era tardi perché, oramai, il piede nella voragine di risentimenti lo aveva messo.





Note dell'autrice - che ha finito alle due e mezza di notte di scrivere o__o }

Sono le 2 e mezza, okay? Sì, la volevo tanto scrivere♥
Potrebbe essere un po' dedicata ad Akane se le piace. Solo se le piace però HAHAHAH
Comunque boh, mi piace un sacco immaginare Cyrus amante delle stelle, così dai, mettiamoci dentro qualche bel headcanon e vediamo cosa ne esce! Tanto angst **
Spero tanto piaccia, perché c'ho messo tre ore per scriverla, urff ):
Ah, ringrazio Stefy (il mio amanto♥) perché mi ha molto aiutata con l'idea della fanfiction!~
Immaginate pure che poi Akagi esca e tutti felici si sposano uhuh

 
  
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