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Autore: Setsuka    25/08/2008    9 recensioni
Prima classificata al concorso "Il mostro e il mostruoso" indetto da Immaginaria
E può essere un sentimento distorto, ma non t'importa, solo tu puoi conoscere i tuoi bisogni, solo tu puoi dettare a te stesso la tua legge per vivere.
Hai bisogno di questo odio, è l'unica cosa che ti fa vivere.
Hai provato a cambiare, ma hai scoperto che è impossibile.
Nessuno può sfuggire alla propria natura.
Genere: Dark, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Butters Stotch, Eric Cartman, Kyle Broflovski, Stan Marsh
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rewrite- R

Fanfiction scritta per il concorso il Mostro/Il Mostruoso

Fanfic o Originale: fanfiction su South Park ( categoria Cartoni americani )
Titolo: Rewrite ( concorso )
Genere: drammatico/noir/thriller/song-fiction
Rating: VM 16 ( per sicurezza, non sono brava con i raiting ), arancione . 
Fandom: South Park
Personaggi: Eric Cartman, Kyle Broflovski, Stan Marsh, Butters Stotch.
Avvisi: omosessualità (maschile), linguaggio colorito, violenza.
Note:
  • La seguente song-fiction è basata sulla canzone Rewrite degli Asian Kung-Fu Generation, del quale vi è il testo direttamente in italiano. 
  • Piccolo riferimento alla canzone I Hate everything about you dei Three Days Grace che sono in neretto. 
  • Inevitabili riferimenti razzisti tipici del personaggio di Cartman. 
  • Accenni alla psicanalisi freudiana con le tre istanze della psiche ( Io,Super-io, Es ). 
  •  Il personaggio di Kyle Broflovski viene anche chiamato Khal.
Introduzione/riassunto: Cartman offende il bisnonno di Kyle il quale rimane davvero ferito da quelle parole e Eric, giusto per non allontanarlo da lui, sotto insistenza di Butters, va a scusarsi e mentre si scusa fa capire a Kyle d'essere attratto da lui, ma...
Prompt per il Big Damn Table: 096.Scelta libera ( Mostro )

Dedicata
: a Momoko89 con la quale condivido questa vittoria, Meichan nuova fan Kymaniana che con le sue lezioni di betaggio mi ha formato, Nemesi06 sorellona costantemente presente. Il caso vuole che abbiamo un pessimo umore da troppo tempo tutte quante, eppure siamo state vicine. Io ora credo d'averla passata quest'estate orribile e spero che presto anche a voi il mondo ritorni a sorridere radiosamente.
Vi voglio bene.



R e w r i t e

Sorridi con sfacciato orgoglio, quando ti accorgi che l'hai fatto arrabbiare sul serio, che le tue parole l'hanno scalfito: un taglio che gli brucia, che lo tiene lontano da te, si, ma solo fisicamente.
 I suoi pensieri [ora], i suoi respiri [ora], il battito nervoso del suo cuore [ora] sono tuoi.
Sei entrato a far parte della sua essenza, fuso tra il suo sangue che ribolle, le silenziose parole che mastica nella bocca e i pensieri distorti e confusi: sei il moto del suo respiro e della sua tachicardia, sei l'ossigeno in eccesso nel suo corpo.   

 

*

 Voglio sputar via i miei sentimenti incrinati
perché non ho altre prove della mia esistenza
Il futuro che avrei dovuto afferrare
si contraddice tra "dignità" e "libertà"
 

*

 



E ti rilassi sulla sedia, soddisfatto della tua opera, sospirando, liberato dalla gabbia di moralità che le istituzioni, la gente intorno a te, erge.
Non puoi sfuggire dalla tua natura, l' Eric Cartman bambino vive dentro di te e t'impone i suoi desideri, i  tuoi  desideri.
Inutile farli sotterrare da una coscienza morale chiamata assurdamente Super-Io ( da un altro ebreo, annoti mentalmente con disgusto ), inutile cercare di fermare il cosiddetto Es, le sue forze motrici, Eros e Thanatos, le vuoi libere, vuoi sentirti libero d'esser te stesso, anche se nessuno può capire questo, quegli sporchi bigotti, predicatori di morali in cui non credono, non devono mettere bocca su di te, devono fottersi le loro stupide idee, si, possono mettersele nel culo per te: non sono che merda.
Nessuno crede nell'etica professata, ma tutti la venerano: un branco di schifosi animali che professano la democrazia, ma che sarebbero pronti ad uccidere, versare fiumi di sangue per imporre ognuno la loro ragione, con quello spirito palesemente fascista.

Non vuoi avere nulla a che fare con loro.


Per quanto il tuo essere un razzista, intollerante e ammiratore affatto segreto del neo-nazismo possa sembrare una macchia alla tua persona a te non importa; sai di esser superiore, sai che in fondo anche loro -se non tutti in gran parte- hanno le tue stesse idee, provano le tue stesse emozioni, ma cercano disperatamente di coprirle con ampi sorrisi, trucco fin troppo pesante e forzati silenzi, violentando la propria individualità.


Sono passati ben sette minuti e ancora Kyle non è tornato per aggredirti o sfidarti e questo presuppone che tu sia riuscito a farlo piangere, sei riuscito nell'impossibile e vedere le sue lacrime sarebbe il più bel trofeo che tu possa ottenere da questa memorabile vittoria.
Ti tornano in mente parole dal passato "Senza di Kyle ti accorgerai che la tua vita non ha senso Cartman". Già, l'esistenza di Kyle Brofloski ti ha fatto scoprire il piacere di vivere, è l'ossessione perfetta che ti accompagna prima d'addormentarti e al tuo risveglio.

< Cartman! >

Sbuffi sentendo l'arrivo di quel moralista di Stan, il profeta che ha trovato il senso della tua esistenza.
Ti viene da pensare che dalla sua bocca non escono solo cazzate in fondo.

< Che vuoi Stan? L'ebreo sta piangendo e vuoi che gli chieda scusa porgendogli il mignolo e canticchiando "pace, pace"? Puoi scordartelo checca >

Dici con noncuranza, evitando il suo sguardo.
Reagisce prendendoti per il collo della camicia, costringendoti a incontrare i suoi occhi azzurri, brillanti ed iracondi.

< Ti rendi conto di quello che hai fatto? >
< Certo Stan, so perfettamente quello che ho fatto: so che il bisnonno di Kyle è morto in una camera a gas a Buchenwald, e sono dell'opinione che il nonno di quella puttana di sua madre andandosene dal mondo abbia graziato l'umanità. Sai anche te che è stronza sua madre e secondo te da chi ha ripreso? Quella era la sua stirpe >
< Tu... pezzo di stronzo... >

Ti sputa in faccia il suo disprezzo, preparandosi a colpirti in volto, anche sa che non gli conviene dal momento che poi tu lo pesterai e gli farai ancor più male grazie alla forza dei muscoli che hai sviluppato in questi anni, sostituendoli al grasso che ti rendevano un bambino obeso.

< Stan no! >

Ferma il suo braccio Butters cercando d'allontanarlo da te.

< La violenza non serve a niente >
< Butters, cazzo! Lasciami! >
< No Stan! Tu non centri nulla, è una cosa che devono risolvere tra loro! >

Applaudisci alle parole di Stotch.

< Butters, finalmente hai detto una cosa intelligente allelujha! >
< E' un pezzo di merda, ti sta prendendo pure per il culo, devo dargli una lezione >
< No, cazzo, sono sicuro che Eric si scuserà. Tu non puoi capire il motivo per cui ha detto quelle cose >
< No che non si scuserà, le ha dette perché è un fottuto razzista >

Guardi meravigliato Butters.
Quel ragazzino tanto ingenuo e stupido ti ha capito più di chiunque altro: hai bisogno di esternare quei sentimenti, hai bisogno di litigare con lui, che lui si arrabbi con te...
E può essere un sentimento distorto, ma non t'importa, solo tu puoi conoscere i tuoi bisogni, solo tu puoi dettare a te stesso la tua legge per vivere.
Hai bisogno di questo odio, è l'unica cosa che ti fa vivere.

Hai provato a cambiare, ma hai scoperto che è impossibile.
Nessuno può sfuggire alla propria natura.


*

 Voglio eliminare le reminiscenze distorte
perché in esse vedo i miei limiti
Sono troppo conscio di me stesso e sulla mia finestra
c'è un calendario dell'anno scorso, senza date
 

*


La campanella suona, una nuova ora di storia e la lezione già la sai a memoria: "L'ascesa di Hitler".
Guardi avanti e noti che Kyle non è ancora tornato, pensi che possa arrivare tra -massimo- un'altra decina di minuti, ma il tempo passa e il suo banco rimane libero.
Senti gli sguardi di Stan e Kenny fissi sulla tua schiena, la pugnalerebbero ripetutamente se ne avessero la possibilità.

< Eric? >

Ti volti al sussurro del tuo vicino di banco Butters.

< Che vuoi? >
< Vai a scusarti con Kyle, ora >
< Non mi rompere il cazzo Butters >
< Non ti rivolgerà mai più la parola se non ti scusi adesso >
< Ti ho detto di non rompere >

In realtà sei pienamente d'accordo con le parole del biondino.
Credi sia la voce della tua coscienza perduta.

< Io so perché lo odi >

Quel sussurro t'infastidisce come un'insinuazione maliziosa.
E' la verità del tuo odio, che ti brucia e t'innervosisce.

< Odi ogni cosa di lui, lo so, ma per te l'odio è importante... è vivere >

Senti i battiti cardiaci aumentare, la pelle diventarti calda.
Questa non è un'insinuazione, è di più.

< Stotch! Cartman! Fuori! >

Urla l'insegnante e -non avendo voglia di discutere- in silenzio segui Butters fuori: magari gli metterai la testa nel gabinetto e tirerai lo sciacquone come punizione per averti rotto le palle, ma l'ozio che custodisci in te rimanda a un'altra volta questo trattamento speciale.

< Tu sai che cosa significa odiare? >

Domandi lui, anche se non sai perché lo stai facendo.

< No, ma so cosa significa amare. E so che l'odio non si allontana tanto dall'amore essendo la faccia opposta di una stessa medaglia... >

...un'unica cosa

Odi la sua razza ebraica.
Odi i suoi capelli rossi, fulvi.
Odi la sua media scolastica.
Odi il suo corpo da sempre così magro.
Odi la schifosa musica hip-hop che ascolta.
Odi le sue idee politiche, per te tanto stupide.
Odi la sua bontà d'animo e il suo altruismo.
Odi la sua amicizia con Stan.
Odi la sua abilità nel basket.
Odi i suoi genitori.
Odi quando è protagonista dei tuoi sogni e ti sbatte -incurante- la verità in faccia.


*

< I Hate everything about you... >
Gli sussurri in un orecchio, mentre lui è con le spalle al muro e la tua figura prevale sulla sua.
Glielo ripeti a fior di labbra, deve gustare quelle parole come fai tu, mentre le pronunci.
< Why do I love you? >
E siete protagonisti di una stupida canzone, che ti rimbomba violentemente in testa e realizzi che te lo stai scopando contro la parete.


E non sai se questo è un sogno o un incubo.



*

...odi dover amare, amare incondizionatamente.
Odi amarlo.
O più semplicemente lo odi.

E il mondo può imputarti malato, degenere, ma tu sei fatto così.
Nei tuoi duri allenamenti e nella sofferta dieta che hai fatto per cambiare, per diventare migliore, hai provato a diventare una persona tollerante, non volgare, che potesse trovare proprio come Kyle e Butters il buono in ogni cosa. Hai provato a condannare i cattivi sentimenti, la violenza, hai provato a trovare sbagliati tanti eventi che caratterizzano la storia dell'umanità.
Ma tutto questo è stato impossibile.

Sapere che una persona è ebrea ti da fastidio: la loro religione non la condividi e, dal momento che loro s'identificano in quella religione, tu sei disgustato da loro, dalle loro idee... la loro interiorità è riprovevole.
Stessa cosa pensi delle persone con gli occhi rossi e le lentiggini... il ribrezzo è una reazione naturale, se allora ti nauseano significa che sono persone marce, malvagie, che motivo avresti altrimenti per esserne disgustato?
E poi... poi l'amore.
Un sentimento da femminuccia, che fa diventare una persona l'ossessione dei propri giorni, talvolta bella, talvolta odiata ossessione... che fa male, tanto...
Come possono essere felici le persone d'amare?
Come possono essere felici di diventare schiavi di qualcuno?

Hai provato a capire, ma nella tua logica tutto questo non ha senso, per i tuoi istinti l'odio è qualcosa di pienamente giustificato.

< Butters io vado a farmi un giro, non rompermi le palle, d'accordo? >
< Vai a fare pace con Kyle? >
< Fottiti >

*

 Cancella e riscrivi
un'iperillusione inutile
un indimenticabile sentimento di esistenza
Resuscita e riscrivi
un'immaginazione senza senso
la motivazione che ti spinge
Dammi tutto il tuo corpo e tutta la tua anima
 

*



< Khal, eccoti! Ancora a piagnucolare? >

Ti avvicini a lui indifferente, con un tono piuttosto allegro.
Si volta di scatto, serra la mano in un pugno carico di odio e rabbia, vorrebbe spaccarti la faccia e sai che avrebbe ragione.
Lo blocchi prontamente contro la tua.

< Bastardo io ti ammazzo >

Sibila con veleno.
Incontri i suoi occhi smeraldo nei tuoi e senti lo stomaco contorcersi. Una sensazione davvero odiosa.

< Calmati Khal, perché te la prendi tanto? >
< Perchè... perché?!! >

Ti urla contro acidamente.
Lo spingi con le spalle contro la parete piastrellata azzurrina del bagno, luogo in cui Broflovski era rimasto a rodersi di rabbia mischiata a tristezza.

E senti la voce della tua coscienza -la voce di Butters- che ti dice di scusarti,  a prescindere se ti dispiace o no.

< Hai superato il limite! Puoi dire tutto quello che vuoi su di me, ma della mia famiglia non devi permetterti di dire nulla chiaro? Hai superato ogni limite. Da anni sorvolo tutte le tue infamie, tutte le tue battute razziste... >

La tua vittoria l'hai avuta.
Dagli il premio di consolazione, almeno per non perderlo per sempre.

< Scusa >
< Eh? >

Tace all'istante.

< Ti ho chiesto scusa, lo so, sono stato stronzo >

Reciti in modo da poterlo ingannare.
Kyle ti conosce bene e sa quando menti, ma basta intingere le bugie in un po' di verità per confonderlo.

< Menti, non ti dispiace affatto >

E sono frasi come questa che ti fanno capire perché hai un debole per lui.

< Vuoi la verità Khal? >

Il tuo sguardo si sofferma per lunghi istanti sulle labbra dell'ebreo.
 
< Volevo litigare con te, perché volevo attirare la tua attenzione >
< Eh? >

Ti guarda incredulo e confuso e quest'attimo di stallo ti permette d'avvicinarti al suo collo. Produce un buon odore; il profumo della sua pelle, unito a quello dei suoi capelli, è la fragranza più buona che le tue narici abbiano respirato.

< Sei tu... >
< Cartman... >

Affondi nell'incavo della sua spalla, la tua fronte poggiata su di essa.
Il tono della sua voce è timoroso, trema il suo timbro: si, l'hai spaventato.

< ...sei tu che fai uscire la bestia che c'è in me >

Nulla più che un sussurro mentre il naso gli sfiora appena il collo candido.

< Cartman io sto con Stan >

Nessuna dichiarazione, nessun ti amo o ti odio.

A quelle parole senti una fitta all'altezza nel cuore, fastidiosa, molto.
E tu odi provare certe sensazioni.

Ti mordi le labbra, aspetti qualche secondo e ti rialzi, fai un passo indietro allontanandoti da lui e appena incontri i suoi occhi gli sorridi.

< Ecco io, gli ho detto di lasciarmi solo perché non volevo nessuno... >

Ti dice stupidamente, come a giustificare il fatto che non sia lì, come se t'importi qualcosa.

< Ti prendevo per il culo stupido ebreo, ovvio che non provo nulla per te >

Nulla di più.
Ti volti e te ne vai senza prenderlo per il culo, non è nel tuo stile.
Nessun commento sulla relazione tra i tuoi -cosiddetti- amici.

E sai che ora sarà sopraffatto dai sensi di colpa, perché sa di averti ferito, sa che recitavi.
Peccato lui non possa vedere il sorriso col quale esci.

"Ha detto con quella frase che Stan è un freno inibitore per noi, no?"

*

Recidi le sensazioni germogliate e piangi
Sappi che alla fine tutto è mediocre e piangi
Un cuore imputridito
Una bugia disgustosa 


*

 

...



Il mondo da giorni produceva suoni ovattati per Kyle.

I pianti disperati dei suoi genitori, il rombo del motore dell'auto che li aveva condotti alla chiesa, il suono della campane a lutto... ogni suono era un eco lontano, era diventato sordo nei confronti del mondo.
Sentiva il proprio pianto, silenzioso o no, e sentiva il suo respiro, l'unico suono che lo legava alla vita, che non voleva, l'unico suono che permetteva d'illuderlo che Stan ci fosse ancora.
La sua psicologia era distorta, traumatizzata dall'abbandono -no, non perdita-  e non riusciva a realizzare ancora il gesto di Stan: chiudeva gli occhi e respirava profondamente, di quei respiri profondi che solo le carezze del moro gli causavano. Era come averlo ancora vicino, respirare.

Non c'era, lo sapeva, ma non aveva ancora il coraggio di pronunciare la condizione del suo amore.

< Khal... >

E in quel mondo quasi surreale, una volta entrato in chiesa, una voce spezza lo stato in cui verte, a riportarlo alla realtà un tono pacato e profondo, che tocca involontariamente e indiscretamente il tasto più sensibile del suo essere, scongelandolo, facendogli male, ma liberandolo da quella prigione che erano diventati i suoi sentimenti.

Incontra i tuoi occhi.
Entrambi i vostri occhi sono arrossati e gonfi.

< Cartman... >

E ti avvicini con un sorriso complice, con un ombra di velata tristezza: perfetto per quel momento.

Non ci sono parole.
 
Kyle si volta in direzione dell'altare posando involontariamente lo sguardo sull'oggetto che incarna le sue paure: una bara bianca.
Nella gola ogni  parola di Kyle si ferma, un nodo di emozioni e lacrime soppresse nei giorni antecedenti.

< Non si sa perché l'ha fatto? >

La tua domanda lo fa rabbrividire.

L'organo con i suoi suoni gravi e incisivi annuncia l'inizio della messa.
Tutti cercavano di essere in prima fila, di poter esser più vicini alla bara, lui si lascia trascinare da te alle ultime file.

< Hai... pianto... non me l'aspettavo... >

Ti confessa con l'intento di dare inizio a una conversazione.

< Per chi mi ha preso Khal? Tu piuttosto... ti credevo preda di pianti disperati >
< Aspettavo una spalla su cui piangere >

Mostri stupore. Poi gli circondi il collo col braccio, portando la testa rossa a poggiarsi sulla tua spalla.

< Te lo concedo... >

Gli sussurri guardando davanti a te con sguardo assente, mentre gli concedi una carezza di conforto.

< ...solo per oggi >

E non ci vuole molto perché Kyle s'abbandoni al tuo timido abbraccio.

< Odio quel pezzo di merda >

La sua voce rotta contro il tessuto della tua camicia nera. 
Ora affonda nella tua spalla e piange, scaricando la disperazione che ha dentro di se.
E ora che lui affonda nel tuo petto sorridi e sei davvero commosso, da giorni piangi, ma nessuno può sospettarne il motivo.


*



< Stan mi dispiace >

Con una corda spessa gli stringi la gola, con tutta la forza che possiedi.
Ha la bava alla bocca e sorridi: il momento sta giungendo.

< Sei una pedina fastidiosa >
< Brut..t..sto...bah...star...do... >

Parole confuse, a stento comprensibili escono dalle sue labbra.

< Sembrerà a tutti un suicidio, t'impiccherò e lascerò un biglietto ambiguo. E' da una settimana che copio la tua grafia, ormai è perfetta, neanche Kyle la riconoscerà >

Sta esalando gli ultimi respiri.
Non gli importa nulla del tuo piano, a un uomo morente interessa solo la sua vita e lo sai, ma ci tieni che le ultime parole che senta siano le seguenti: 

< Kyle sarà mio ora >


*

Da quel giorno, non fai che piangere.
Piangi di gioia, anche prima di recarti al funerale hai pianto.
Ora nulla -nessuno- si potrà mettere tra voi due, ma per non dare ulteriori sospetti aspetterai, porterai pazienza e lo consolerai, a modo tuo.
Fosse per te lo consoleresti in questo preciso momento come solo tu vorresti, contro quel pavimento, davanti all'altare, davanti a quella croce: e sarebbe la dannazione eterna per voi, ma almeno vi giochereste il paradiso fatto per moralisti bigotti come Marsh.
E Kyle non avrebbe più il suo Dio, capirebbe che il Dio in cui crede non esiste e può esistere solo un Dio per lui, che porta il tuo nome: Eric Cartman.

La messa è stata piuttosto breve, affondati nei vostri pensieri il tempo è volato.
La bara bianca passa lungo il corridoio della chiesa, davanti a voi.

< Grazie Stan Marsh >

Dici con un tono affettuoso, mentre sulle labbra palesi un sorriso.
Kyle si stacca da te e i suoi lacrimanti occhi si posano sulla bara.

< ...già, grazie di tutto Stan... >

Scoppieresti a ridere se potessi: non immagina per quale motivo lo ringrazi.

Scorre il tempo, la gente presente al funerale sciama, finché solo voi, i Marsh, i genitori di Kyle e tua madre, rimangono nella cappella; Kenny l'hai visto uscire stringendo la mano di Shelly, probabilmente è andato a consolarla in un posto più intimo.

< Khal? >

Prendi la sua mano e cerchi d'allontanarlo dalla chiesa; finite per sedervi sui gradini che permettono l'accesso alla casa di Dio.

< Scusami amico... >

Alle sue parole ti volti verso di lui.

< ...sono stato orribile con te e tu... beh... grazie. Senza di te mi sentirei perso: grazie mille Eric >

E queste parole ti spaventano quasi.
Troppo affettuose o semplicemente troppo umane perché tu le possa capire, apprezzarne il valore.
Rimani con le labbra schiuse a guardarlo, perso nelle sue polle smeraldo e in quel sorriso triste, distrutto... forzato.

< Tesoro andiamo a casa >

Ti invita Liane passandoti a fianco.
E ti alzi e davanti a lui e gli sorridi.

< Figurati Kyle, a cosa servono gli amici altrimenti? >

I tuoi occhi castani risplendono, la luce del sole li fa sembrare dorati. 
Dorati come quelli del leggendario potentissimo demone orientale, protagonista del capolavoro della letteratura dell'estremo oriente.

E Kyle sgrana gli occhi dopo il tuo saluto, dopo che tu ti volti e raggiungi tua madre in macchina.
E vede la tua figura sfumare nei suoi occhi, che versano lacrime. Nella sua mente il ricordo di quattro amici brucia e diventa cenere.

L'amicizia strana e complessa che una volta vi legava ora è solo cenere.

Figurati Kyle, a cosa servono gli amici altrimenti? Quella non era una frase di Cartman.
Come non aveva potuto capirlo? Capire che tu Eric Cartman eri l'assassino di Stan Marsh. E lui -Kyle- la causa di tutto... ?


E gioisci tacitamente in macchina, non vedendo l'ora che arrivi il giorno seguente ed iniziare un nuovo capitolo della tua vita vicino a Kyle.
Se solo sapessi che il tuo amore si è ritorto contro di lui, se solo potessi sapere che un ragazzo sta per chiudere per sempre i suoi begli occhi verdi perché tu gli hai tolto la sua ragione d'esistere, capiresti che è stato tutto inutile. 
Non puoi riscrivere nulla, non sei un Dio: sei solo un demone che si è preso vite innocenti, uno sciocco demone che non si è mai specchiato e che ha da sempre ignorato il suo riflesso.

*
 
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un'iperillusione inutile
un indimenticabile sentimento di esistenza
Resuscita e riscrivi
un'immaginazione senza senso
la motivazione che ti spinge
Dammi tutto il tuo corpo e tutta la tua anima 



La prima volta che partecipo a un concorso di Fanfiction, la prima volta che lo vinco.
Sono felicissima, ma questa vittoria non è solo mia, ma anche della fanfiction Killers Words di Momoko89  avendo ottenuto lo stesso punteggio.
Ironica vittoria e, davvero, faccio i complimenti comunque anche alle altre partecipanti al concorso di Immaginaria su il mostro/il mostruoso, delle quali leggerò le fanfiction al più presto( ci tengo ) .
Un grazie appassionato anche a Galadwen e Shadrien
e, giudici del concorso.
Ecco i loro giudizi:

Interessante, specialmente la scelta del fandom e del personaggio. So poco di Southpark, quando basta per capire, ma mi pare che sia il caso di quelle ff che potrebbero essere originali, se non fosse appunto per il personaggio che scatena l'idea. La storia è ben svolta, il tema interpretato in maniera originale: la mostruosità nella normalità, una mostruosità doppia e forse tripla, e la canzone devo dire si incastra molto bene col resto; nel complesso una storia buona, anche se non mi sento di dire che mi ha entusiasmato.
8

(Galadwen)

È veramente travolgente. Premetto che non conosco il cartone in questione e che ho letto giusto un po’ su wiki per avere un’idea sui personaggi, ma questa fanfiction è veramente… sconvolgente. In senso positivo, lo dico. Una lettura tutta d’un fiato, che scombussola fin nel profondo passando dal personaggio di Cartman a quello di Kyle, in un salto di visione della situazione che non può che travolgere ancora di più nella lettura. Veramente un’ottima fanficition e per quanto mi ha sconvolto dentro, direi che fra le quattro resta la mia preferita ^^ L’unica cosa che è più una faccenda personale, sono le frasi che staccano in mezzo. Di grande effetto, ma non sono molto amante del genere, poiché mi danno sensazione di staccare troppo dal resto.
 8.5
(Shadriene)

Grazie mille per il tempo  impiegato nella lettura e per i giudizi espressi.

Sono ancora parecchio emozionata e confusa, anche perchè dopo un periodo davvero nero questa vittoria mi da la conferma che pensare positivo aiuta, che il futuro lo decidiamo noi, ma dipende dallo spirito con il quale affrontiamo la vita, quindi per tutte quelle persone che si sentono giù, che stanno male ( non per colpa loro ) invito ad avere un po' d'ottimismo in più, a credere un po' di più in se stessi.
Il titolo di questa fanfiction è Riscrivere, ironico dal momento che è ciò che sto cercando di fare da tempo, che molti vorrebbero fare con la loro vita, ma sono stata sciocca a non pensare alle idee che credevo mentre scrivevo questa fanfiction: non si può riscrivere nulla, cancellare il passato, ciò che non ci piace, non si può, ma possiamo cercare di migliorare quello che stiamo scrivendo ( la nostra vita ), si èpuò fare, basta meditare bene quello che dobbiamo scrivere, ci saranno sempre errori e sbafature, ma non per questo dobbiamo lasciare che quello che stiamo scrivendo sia un errore nel complesso, è assolutamente sbagliato, come è snbagliato dire che ciò che sta prendendo vita non ci piace, se arriviamo a questo punto dobbiamo fermarci e riflettere, fermarci e rileggere, meditando ciò che dobbiamo scrivere.
La vita somiglia davvero tantissimo a un romanzo.
Spero facciate tesoro di queste parole partorire in un momento di puro realismo e lucidità e abbraccio quel gruppetto d'amiche che non se la passa affatto bene, non diventatemi anche voi delle Cartman ^_-
A proposito di Cartman ( che chi mi conosce sa quanto lo adoro... anzi, sono davvero infatuata di lui ) mi è dispiaciuto renderlo così. E' nel personaggio, lo so, ma ha lasciato prevalere il suo lato oscuro. Io sono un po' come Kyle e credo che in ogni persona ci sia del buono ( come del male ) e credo che l'Eric che conosciamo sia ancora nella fase del sadismo infantile ( tipica dei bambini dell'asilo ) che a causa dei suoi problemi psicologici ,  all'assenza di una figura paterna e alla pessima educazione impartita inconsapevomente da Liane; eppure nella dodicesima serie ho visto un Eric migliore e quindi sono convinta che può cambiare, ( SPOILER: ha capito cos'è l'Olocausto, anche se non vuole ammetterlo e questo è un grande passo ).

AVVISO
Correte nel forum di EFP  nella sezione concorsi, assieme a _ALE2_ abbiamo indetto un concorso sul  fandom di FullMetal Alchemist,  sul RoyEd per esser più precise, spero davvero partecipiate in tanti.


Grazie ancora infinitamente.

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