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Autore: telesette    04/07/2014    1 recensioni
[Alvaro Vitali - cult movie collection]
Quella, per Pierino, fu una notte piena di dubbi.
Di incertezze.
Cosa doveva fare?
Buttare al vento la sua fama di ultraripetente scolastico, per amore della sua bella maestrina dagli occhi dolci, oppure assestare altre mazzate morali sulla testa di tutto il collegio docenti per l'ennesima volta?
Questa volta, la Rizzi lo aveva messo di fronte ad un vero e proprio dilemma.
Certo, volendo avrebbe tranquillamente potuto passare la promozione, con il minimo dei voti. Si trattava di rispondere correttamente a qualche domanda, senza fare il buffone, e diventare dunque un anonimo studentello "domato" dalle regole conformiste della scuola...
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Alvaro Vitali - cult movie collection'
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Cor fischio o senza?

Alvaro Vitali ( Roma - 3 febbraio 1950 ), mitico volto caratteristico del cinema nostrano, conosciuto soprattutto per le sue simpaticissime caratterizzazioni all'interno della commedia-sexy a fianco di: Lino BanfiRenzo MontagnaniEdwige Fenech, e via dicendo... 
Un concentrato "frizzante" di sarcasmo ed autoironia, scoperto inizialmente dal regista Federico Fellini, comincia la propria carriera cinematografica nel 1969, quando all'epoca lavorava perlopiù come elettrauto. Convinto di non poter assolvere ad altro che ruoli di supporto o di spalla comica, penalizzato più che altro dal proprio aspetto fisico, nel 1981 viene proposto da Marino Girolami ad accettare il ruolo da protagonista nell'inaugurare la breve parentesi dei cosiddetti film-barzelletta, diventando così il volto storico di Pierino: studente ultraripetente, privo di rispetto per la società e le istituzioni, con uno spiccato senso dello humour e la lingua pungente dalla battuta pronta. Subito "imitato" dagli attori contemporanei, quali Giorgio Ariani e Maurizio Esposito, la fortuna di Vitali termina ufficialmente con la fine della commedia-sexy ( genere, peraltro, ancora oggi criticatissimo! ). La grande polemica, accesa molto probabilmente da un commento di Sergio Leone, in riferimento ad una precisa battuta presente nel film "Pierino contro tutti", è ancora oggi oggetto di discussioni.
Cit.
La scena avviene nei pressi del Gianicolo, dove un bambino lascia cadere la propria paletta e la madre, chinandosi per raccoglierla, molla inavvertitamente un peto sonoro...
BAMBINO: Che cosa è stato, mammina?
MAMMA: Niente, è stato il cannone che annuncia mezzogiorno, tesoro...
PIERINO: Ah, signò, allora deve regolà er culo perché je va 'n quarto d'ora indietro!
Testimonianze durante la prima del film affermano che, mentre il pubblico era contorto e in preda alle convulsioni dalle risate, Sergio Leone si alzò sdegnato abbandonando la sala e borbottando qualcosa come: "non c'è più cinema, il cinema è morto"...
Il punto cruciale della discussione, in merito al cinema di Vitali, è che la critica ancora si ostina a guardarlo solo attraverso una ipotetica vena di pretenziosità. Mentre, secondo Vitali stesso, la produzione è sempre stata consapevole che la leggerezza e la vivacità della sceneggiatura, ovviamente spontanea e scurrìle, non può strappare niente di più all'infuori di un sorriso e di una risata. A tale proposito, va anzi ricordato che, durante la triste parentesi storica della Guerra del Golfo ( 1990-1991 ), nella sala-tivù della nave sulla quale viaggiavano, i nostri soldati scelsero proprio di vedere il film di Vitali, pure tra un'ampia scelta di titoli a disposizione... 
Perché? 
Beh, sicuramente, NON perché Pierino fosse più "bello" o qualitativamente "superiore" a film quali: "La dolce vita", "Vacanze romane", etc. Semplicemente perché era leggero, irriverente e spontaneo, capace di coinvolgere subito lo spettatore con quella risata trascinante. Una risata forse fin troppo modesta, niente a che vedere con l'arte del grande cinema d'autore, ma non per questo da disprezzare a prescindere.
Ad ogni cosa, la giusta misura.
Vitali è e rimane, nel tempo, quella risata di cuore nella quale immedesimarsi proprio quando si è a terra... senza, ovviamente, fare paragoni bensì amare e rispettare insieme quello che siamo e che potremmo essere.

 

clicca qui per ascoltare la sigla cantata da Alvaro Vitali:
https://www.youtube.com/watch?v=wzfU65qRUj0

***

Esami senza fine - Pierino per sempre!
immagini tratte da internet

Pierino, ti vuoi applicare, una buona volta?

La povera maestra Rizzi era veramente stufa.
Dopo le sfortunate vicende del collegio di Grosseto, dove la sorte sembrava essersi divertita nell'appioppargli in classe quell'impunito nullafacente, proprio non le riusciva di sbarazzarsi di quella dolorosissima spina nel fianco.
Anche dopo aver finalmente ottenuto l'incarico di ruolo, smettendo dunque i panni della supplente e diventando insegnante a tutti gli effetti presso la scuola elementare di Roma, Pierino era ancora perennemente "inchiodato" in quinta... e da lì, per quanti sforzi umanamente possibili, non c'era verso di promuoverlo neppure a pagarlo.
La poverina le aveva tentate tutte, più che altro per disperazione, con le lusinghe e con le minacce.
Niente da fare.
Pierino aveva sempre lo stesso chiodo fisso, in testa... e anche nel mezzo dei pantaloni, considerato l'effetto testosteronico all'ennesima potenza che suscitavano su di lui le belle coscione tornite della Rizzi.

- Guarda che sto parlando con te - sbuffò la maestra, richiamandolo all'ordine, con una severa bacchettata.
Oddìo, quannto so' ffortunato - replicò l'altro, buttandole l'occhio malandrino giusto sullo spacco vertiginoso della gonna.
- Insomma, Pierino - fece la Rizzi esasperata. - Ma non vuoi dare almeno una soddisfazione ai tuoi genitori, invece di bighellonare tutto il giorno? Non pensi a tuo padre, tua madre, tua nonna...
- Eh, ggiusto pe' nonna... Quela s'è soggnata de vedemme che prenno 'a laurea!
- Ma non la prenderai mai, di questo passo: sei in quinta elementare, da quando io andavo ancora all'asilo!
- E ce 'o so, ce 'o so, mica me faccio 'llusioni...
- Pierino, insomma, fatti un esame di coscienza!
- Che, mo' c'è pure quelo, adesso?
- Ma no, è un modo di dire, insomma!

Dovendo fare ricorso a tutta la sua pazienza, pur messa costantemente a dura prova, la Rizzi respirò a fondo per calmarsi e tornò ad illustrare sulla lavagna i princìpi algèbrici per aiutare Pierino a superare la prova di matematica.

- Allora, ricapitoliamo - esclamò. - Se l'insieme A e l'insieme B hanno gli elementi in comune nell'insieme C, in modo che C comprenda sia A che B, è possibile calcolare...
Ammazza, che carcolatrice - si lasciò sfuggire Pierino sottovoce, tenendo gli occhi fissi sul fondoschiena della maestra.
- Hai capito, Pierino?
- Eeeh... Sì, sì, ho capito!
- Da bravo, allora, dimmi: quanti elementi a sfera ci sono, nell'insieme B ?
- Ah, signorì, io d'elemmenti e sfere due ne vedo... e so' pure bbone, mmm!
PIERINO !!!

Lo schiaffo sonoro della Rizzi, pure coprendosi istintivamente la scollatura con l'altro braccio, riuscì a scuotere Pierino abbastanza da fargli cessare tosto i bollenti spiriti.

- Sei incorreggibile - lo sgridò. - Lo sai che potrei anche denunciarti per molestie sessuali aggravate ?!?
Esaggerata - ribatté l'altro. - C'avrò detto mai, se po' sape'...
- Hai detto anche troppo, sporcaccione - tagliò corto lei, girando la lavagna e riprendendo a spiegare. - Ora concentrati, guarda che l'esaminatore quest'anno è molto severo!
- Ma che, è n'omo?
- Sì, e con un pessimo carattere!
- Eeeh, allora no, me dispiace... Nun 'o faccio ppiù st'esame!
- Ma come, vuoi dare un dispiacere anche a me - disse la Rizzi civettuola. - Dopo tutte le lezioni assieme, non vuoi fare neanche un esamino piccino picciò?

Malgrado la guancia rossa e livida, dovuta allo schiaffo che ancora gli bruciava, per Pierino era sempre difficile dirle di "no". La Rizzi era il suo amore proibito, fin dal primo giorno che l'aveva vista entrare in classe, col suo vestitino rosso fuoco e l'espressione così bella e innocente del suo sorriso dipinto sul volto. Fosse stato per Pierino, la Rizzi avrebbe ottenuto il posto della preside a vita... o forse addirittura un monumento in piazza, come Santa Patrona degli Studenti.

- Andiamo, Pierino - mormorò la Rizzi, carezzandolo sulla testa. - Lo so che sei bravo, quando vuoi... Lo passeresti l'esame, per me, eh?
Pe 'llei passerei su carboni ardennti, sull'Etna, su' Vvesuvio, sull'incennio de Roma...
- Va bene, va bene Pierino, adesso calmati - sorrise la Rizzi con accondiscendenza. - Se passerai l'esame, ti darò un bacino, promesso!

Parola magica.
Un bacio della Rizzi, maestra super-gnocca, e l'esame di stato da superare.

- Che hai da guardare, ahò? - fece Pierino, rivolgendosi al pubblico. - Pensi ca nun ce a faccio, eh? Mortacci tua!
Ah, somarooo - strillò il popolino in coro.

Per tutta risposta, Pierino tirò fuori il suo fido porta-cicche personalizzato dalla cartella.

- Tié, 'ndovina 'n po' dove devi annà... ah-ah-ah   ah-ah   ah-ah-ah-ah! - esclamò sornione, sollevando spavaldo il copritavoletta del minuscolo accessorio in forma di cesso.

Se i latini erano soliti dire: "Vox populi, vox dei", Pierino sapeva benissimo dove mandare tutti gli scassatori-di-cocomeri della società e dintorni... con raccomandata e ricevuta di ritorno, se necessario.
Figurarsi se lo spaventavano un esercito di parassiti statali, con la puzza sotto al naso e il prurito sotto al cu... Beh, suppongo abbiate capito il senso.

Esame o non Esame, questo è i' probblema - fece Pierino, citando liberamente Shakespeare.

Quella, per Pierino, fu una notte piena di dubbi.
Di incertezze.
Cosa doveva fare?
Buttare al vento la sua fama di ultraripetente scolastico, per amore della sua bella maestrina dagli occhi dolci, oppure assestare altre mazzate morali sulla testa di tutto il collegio docenti per l'ennesima volta?
Questa volta, la Rizzi lo aveva messo di fronte ad un vero e proprio dilemma.
Certo, volendo avrebbe tranquillamente potuto passare la promozione, con il minimo dei voti. Si trattava di rispondere correttamente a qualche domanda, senza fare il buffone, e diventare dunque un anonimo studentello "domato" dalle regole conformiste della scuola... No anzi, della sqola, maledetta nei secoli in eterno!
Frattanto le ore passavano.
Il giorno fatidico era arrivato.
Pierino si presentò agli orali, puntuale e con la cartella sotto il braccio, con gli occhi dolci della bella maestra Rizzi puntati contro.

- Allora, Pierino - esclamò lei soavemente. - Hai studiato, questa volta?
- Eeeh... Sì, all'incirca, suppergiù... più o meno, ecco!
- Insomma, hai studiato o no?
- Eh, nun me po' ffa a domanda de riserva? Questa je 'n po' difficile!

La Rizzi aggrottò severa le sopracciglia.

- Pierino, guarda che ti butto fuo...
- Cor fischio o senza?
- Come ?!?
- Così... FIUUUU-UUUUUUUUUU-UUUUUUUUUUU !!!

FINE

***

Angolo Autore:
Dedico questa storia al mio amico Alfonso, oggi felicemente "maturato", con tante vivissime congratulazioni.
E come direbbe Pierino: "T'hanno promosso? Oh, poveraccio, condoglianze"... Ah, Pierì, mavvaffanculo va!
^__^ Saluti

 

DADO

   
 
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