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Autore: Lettera Scarlatta    05/07/2014    0 recensioni
Sono Alexander Story, classico sfigatello di diciassette anni. La vita poteva essere un po' più originale.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Lei è bellissima ed io non sarò mai abbastanza. Spero di non incontrarla proprio oggi che ho i jeans macchiati di dentifricio... Oh no! Anche la maglietta è macchiata di dentifricio. Merda, si vedono i calzini di diverso colore, se provo ad abbassare un po' i pantaloni forse riesco a coprirli... »
« Alex, che stai dicendo? » mi chiese Freaky sistemandosi gli occhiali come suo solito. Era il mio migliore amico da sempre, il classico secchione che tutti prendono in giro. Ci siamo ritrovati perchè anche io, fino a qualche tempo prima, ero preso di mira.
« Sei scemo? Non ho detto nulla. »
Lui ridacchiò emettendo un grugnito fastidioso come sempre, aveva una risata veramente odiosa.

« Probabilmente pensavi ad alta voce. Arrenditi, Cloudy non ti degnerà neanche di uno sguardo. » disse accentuando la sua erre moscia.

Mi diede una pacca sulla spalla e se ne andò sfoggiando la sua camminata più vicina ad un T-rex che ad un essere umano.
« Parla lui con i suoi riccioli biondi ed il suo abbigliamento da nonno. »
La campana era suonata e tutti avevano cominciato a guardarmi.
Cazzo, ho di nuovo pensato ad alta voce!
Andai in classe a testa bassa prima di fare altre figure di merda.

La lezione era particolarmente noiosa.
Qualcuno sta russando, che fastidio.
« Story. »
« Ma perchè è bagnato qui? »
« Story! »
« Cosa? » mi svegliai di soprassalto quando riconobbi la voce del mio insegnante chiamarmi.
Le figure intorno a me si fecero più nitide e riconobbi i miei compagni.
Alcuni ridevano, altri mi guardavano con disgusto: avevo sbavato sul banco.
Dovrei smetterla di giocare a Dota 2 invece di dormire.
Con studiata disinvoltura poggiai il libro di Freaky sulla saliva. Eravamo compagni di banco e per fortuna in quel momento era in bagno.
Destino volle che la campanella suonasse proprio mentre lui tornava facendo si che potessi andarmene io.
« Beh Freaky, a domani! » gli gridai raggiunta una certa distanza da lui.
Mi sorrise come un deficiente ignaro di tutto, andai via di corsa ma ero curioso di vedere la sua faccia quando avrebbe preso il libro.
Povero piccolo Freaky.

Uscito dal portone di scuola notai Cloudy tra la folla e a sorridere come un deficiente in quel momento ero io.
Rimasi a fissare i suoi capelli rossi e i suoi occhi azzurri finchè mi distolse da lei l'arrivo del suo ragazzo. Si stava pericolosamente avvicinando a me e pensai che la cosa migliore da fare fosse tornare a casa.
E' abbastanza per oggi.

Sono Alexander Story, classico sfigatello di diciasette anni. La vita poteva essere un po' più originale.

   
 
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