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Autore: loganandveronicalove    05/07/2014    1 recensioni
la storia che ho scritto non ha niente a che fare con il film ma riprende dal finale della terza stagione riprendendo il pilot della ipotetica quarta stagione che non è mai andata inonda per poi fare un salto di 10 anni .
i pensieri di veronica sono scritti in corsivo
Genere: Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Keith Mars, Logan Echolls, Meg Manning, Un po' tutti, Veronica Mars
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Una giovane donna e una bambina erano in piedi davanti ad una lapide di marmo rosa ormai sporcata dal lungo periodo di tempo trascorso dalla sepoltura.
Si trovavano in quel luogo da quasi venti minuti eppure non davano segni del desiderio di allontanarsi.
Il mazzo di gigli dalle tinte tenui svanivano di fronte all’enorme corona di fiori molto costosi inviati dai genitori di quella ragazza morta troppo giovane, spezzata dalla forte mano del padre di quello che era stato il suo ragazzo di facciata fino a pochi giorni prima del triste evento. Veronica guardò per l’ultima volta il volto della sorridente Lilly Kane sotto quel sottile vetro, adesso adornato da un giglio candido ed un disegno di una bimba che stringeva la mano il suo papà, segno che Duncan era già stato lì ed era nuovamente scappato verso quella vita che aveva scelto per la sua piccola Lilly, lontana da entrambe le coppie di nonni, dalla prigione dorata della ricchezza e dalla crudele realtà di una Neptune. Veronica si alzò in piedi, strinse a sé la sua bambina e sorrise debolmente all’amica congelata nel tempo.
Il plumbeo cielo del terzo giorno di settembre del 2013 era molto diverso da quello che aveva accolto l’anima della sua migliore amica, tanto bella quanto superficiale.
Dopo un momento di esitazione Veronica depose una foto che ritraeva loro due ed i rispettivi fidanzati il giorno del loro ultimo ballo. Sfiorò i contorni dei loro visi con nostalgia, pensando con tristezza all’antico gruppo, un ricordo che avrebbe portato per sempre nel cuore ed una realtà che mai più sarebbe potuta essere uguale.

-Mamma eravate così belle. Ti manca molto non è vero? Sussurrò la piccola Lily Mackenzie Mars.

Veronica annui e poi tornò di nuovo ai suoi pensieri.
Oggi è il tre settembre duemilatredici. Lilly… non posso credere che siano trascorsi davvero dieci anni da quel maledetto giorno. Mi sembra ieri che ci divertivamo come delle sceme a casa tua, irritando quel “simpatico mastino” di tua madre Celeste. Quanto abbiamo riso! Ed ora sono qui, a portare i fiori per il decimo anniversario del tuo omicidio. Tutto è cambiato da allora… eravamo insieme e ci eravamo illusi che sarebbe stato così per sempre ma era solo uno stupido sogno da adolescenti. Ero una giovane sciocca allora. Credevo che tutto sarebbe sempre stato rosa e fiori. Non vedevo nulla di ciò che mi circondava. Vorrei tanto essere stata più acuta a quell’epoca. Almeno avrei sofferto molto meno. E forse saresti ancora viva.
Dopo aver lanciato un ultimo sguardo alla lapide ed alla foto dell’amica Lilly Kane, Veronica Mars prese la mano di sua figlia e se ne andarono.

Mentre tornavano a casa una chiamata interruppe le risate delle due ragazze

-Puoi rispondere tu Lily

-Pronto ! Nonnino … si la mamma è qui con me sta guidando va bene te la passo subito il nonno vuole parlare con te è preoccupato

-Pronto papà che succede?

-Promettimi che resterai calma e non darai di matto

-Che sta succedendo mi stai facendo preoccupare è una cosa grave ?

-Si lascia pure Lily da Cliff andremo a prenderla più tardi devi raggiungermi in ospedale

-Sei ferito?

-No no tranquilla non riguarda me, c'è stato un incidente mentre rientrava a Neptune non so cosa è successo di preciso l'unica cosa che so è che non è stato un incidente

-Come sta adesso?

-E' fuori pericolo ma non si è ancora svegliato.

-L'hai già avvertito ?

-No lo avrei fatto dopo averti chiamato.

-Va bene arrivo subito. Dicendo così Veronica riattaccò.

-Mamma che succede ?

-Niente piccola, adesso ti porto da Cliff poi ti vengo a riprendere più tardi tranquilla è solo un caso complicato.

Veronica appena aveva sceso la sua piccola si diresse a gran velocità al Memorial Hospital della città.

Appena arrivo vide in lacrime la sua migliore amica Mac e lo sceriffo che la stava tranquillizzando .

-Dove si trova ?

-Veronica …

-Papà dimmelo voglio vederlo

-Stanza 257

Entrata nella stanza vide un uomo con un arto superiore e inferiore ingessato gli altri due arti avevano delle piccole fratture, delle costole inclinate ma la cosa che aveva preoccupato i medici e li aveva portati a operare d'urgenza era la commozione celebrale per il colpo ricevuto durante l'impatto contro il muro in cui si era schiantata l'auto, era irriconoscibile ma benché fossero passati 5 anni dall'ultima volta, il suo cuore a quella vista si fermo un attimo nel vederlo in quelle condizioni. Non si era nemmeno accorta che lì seduto al fianco di quel letto c'era già il suo migliore amico.

-Veronica devi scoprire cosa è successo solo tu sei in grado di farlo.

-Lo sai che non faccio più certe cose e poi lo sceriffo è più che qualificato infondo quello che ho imparato lo devo solo a lui.

-Si ma tutti, compreso tuo padre sa che sei più brava.

-Non posso e lo sai

-Io direi più che non vuoi. E poi glielo devi per quello che gli hai fatto. Disse urlando l'amico

-Ti sbagli io non gli devo nulla. Non sono stata io a mandarlo via dalla città.

-Andiamo Veronica dopo che lo hai lasciato spezzandogli il cuore cosa ti aspettavi che rimanesse a guardarti?

-Adesso basta Dick . Intervenne Mac

-Sai che non è colpa sua, se Logan si trova in queste condizioni. Adesso dobbiamo solo sperare che si svegli e sentire queste urla non gli fa di certo bene.

-Scusa non volevo è solo che...

-Non importa Dick anch'io probabilmente al tuo posto avrei fatto lo stesso.

Il giorno dopo lo sceriffo fu avvertito che finalmente Logan Echolls si era svegliato. Ma

avrebbe dovuto attendere qualche giorno prima di metterlo sotto torchio e scoprire se si era trattato di un banale incidente, un tentato omicidio oppure un tentato suicidio.

-A cosa devo l’onore di una tua visita? L’albero che ho colpito ti ha per caso chiesto di indagare su una delle sue ghiande perdute? Oppure Lucifero ha deciso che a prendermi, invece della signora con la falce, fosse la più grande ficcanaso che sia mai esistita sulla faccia della Terra mandata all’altro mondo da un’anima pia con il posto assicurato in paradiso?

La voce di Logan Echolls poteva anche essere un sussurro ma, dovette ammettere, neanche la malattia poteva fermarlo dal fare del sarcasmo.

- Din din! Risposta sbagliata.

- Allora cosa ci fa il tuo bel nasino in questa stanza?

- Sono soltanto un povera ragazza che viene a visitare la vittima di un incidente sospetto. E aiutare suo Padre a fare il suo dovere.

- Ha fatto un gran bel lavoro, signor Mars. Chi è il suo chirurgo plastico? Se dovessi restare sfigurato andrei da lui.

Veronica Mars sorrise.

- Vedo che neanche la malattia riesce a farti perdere il buonumore, Logan Echolls.

- Sei qui per lavoro?

-Ci speravo, ma non mi piace infierire su una vittima di un incidente stradale, soprattutto con queste lesioni. E poi non sono io che dovrà farti le domande sono un avvocato adesso.

-Ma dai Veronica Mars che non fa più l'investigatore. Non ci credo

-Credici perchè è così sono cambiate tante cose da quando te ne sei andato e questa è una di quelle.

Veronica vide le labbra di Logan piegarsi in uno di quei sorrisi strafottenti che, a seconda del periodo, le avevano fatto desiderare di riempigli la faccia di schiaffi o di baci.

- Quindi sei qui per fare visita a un vecchio amico che è malato. Allora un cuore ce l’hai anche tu, Veronica Mars.

Ecco, adesso mi fa sentire una bastarda completa.

Io un cuore l’ho sempre avuto. Sempre. Ma non è detto che lo debba ascoltare ogni volta che fa una bizza. Di certo non mi faccio prendere dagli sghiribizzi del mio istinto come lui e pondero prima di agire.

- Tornerò al più presto Logan Echolls. I medici mi hanno chiesto di non farti stancare ed io rispetterò la loro decisione.

- Sogno o son desto? Veronica Mars che segue le regole? Devo essere finito sul serio all’altro mondo. O è per caso la stellina dorata di tuo padre che ti ha cambiata in questo modo?

Stizzita, Veronica uscì dalla porta sbattendo la porta e facendo ridere l’uomo fino al punto di rischiare la rottura dei punti all’addome.

Veronica Mars stava per uscire dall’ospedale quando la voce argentina di un’infermiera ed il ticchettio irregolare delle sue scarpe sul linoleum del corridoio la costrinsero a fermarsi.

-Veronica! Veronica! Fermati, per favore! Il dottor Foster vorrebbe parlare urgentemente con te.

-Grazie di avermi avvertita, Gia vado subito .

-Di nulla ci conosciamo da così tanto tempo, e poi è così che fanno le amiche.

-Già.

Veronica sorrise di nuovo e, girati i tacchi, si incamminò verso lo studio del neurochirurgo del Neptune Memorial.

Dopo aver bussato alla pesante porta, Veronica Mars fece il suo ingresso nell’ufficio dell’uomo che non avrà avuto più di 30 anni..

Il medico, come ogni volta che la incontrava, non poté fare a meno di ammirare la donna. A prima vista si vedeva una sostanziale differenza tra i due: il passo di Veronica era fermo ed il portamento elegante e deciso, quasi come se il carattere deciso di lei si esprimesse in quella sua camminata.

I lunghi capelli biondi erano sciolti, lasciando che incorniciassero il volto delicato ed il collo sottile, oltre a metterne in risalto gli occhi.

Il suo corpo, in quel momento fasciato da semplici jeans e da una maglione rosso a collo alto. I suoi pensieri furono interrotti dallo strofinare delle gambe della sedia sul linoleum e lo sguardo deciso che la donna gli rivolse.

- Come mai mi ha fatto chiamare?- chiese Veronica saltando qualsiasi preambolo.

L’uomo, per tutta risposta, lasciò scivolare sulla superficie liscia della massiccia scrivania di mogano un plico contenente un foglio simile a quello che aveva nella sua valigetta. Era l’assicurazione sanitaria di Logan e le due copie differivano solo per la data riportata in cima al foglio e il grande timbro con la scritta “ANNULLATA”.

- abbiamo ricevuto oggi questo fax. L’assicurazione sanitaria del signor Logan Echolls è stata annullata.

-E perché mai?

L’uomo le fece cenno di continuare a guardare nel plico e Veronica, non appena vide il foglio sottostante, comprese.

Era un comunicato della banca di Logan: le sue proprietà erano state acquisite dalla banca per coprire i molteplici debiti che l’uomo aveva contratto, lasciandolo senza un dollaro in tasca quindi l’assicurazione sanitaria aveva revocato ogni copertura. Era datata 01 ottobre 2013. L’incidente era avvenuto il 03 ottobre 2013, decimo anniversario dell’omicidio di Lilly Kane.

Quindi è per questo che Logan ha tentato di farla finita? Perché non aveva più un soldo? Questo spiegherebbe la sua solitudine. Ma Logan Echolls e il suicidio mi paiono due concetti lontani anni luce. Possibile che sia cambiato a tal punto da pianificare la sua morte in questo modo orribile? Per carità, Logan e la spettacolarità eccessiva sono un binomio inscindibile… ma non posso credere che Logan volesse morire. Mi sembra impossibile. E se invece fosse per frodare l’assicurazione? E’ inutile che io surriscaldi le meningi in questo momento. E poi non è affare mio non mi occupo io del caso , ma se risultasse tentato suicidio… devo far controllare l’assicurazione dell’automobile di Logan.

- Scusi, mi sta ascoltando?

Il medico riuscì finalmente a interrompere i pensieri di Veronica e a farsi dedicare un po’ di attenzione.

- Le stavo dicendo che le cure del paziente hanno un costo molto elevato.

-Cosa vorrebbe dire?

-Lei lo sa come vanno certe cose. Come avvocato si sarà occupata varie volte di cose così, quello che volevo dirle è che il signor Echolls verrà dimesso non appena sarà giudicato fuori pericolo, avrà un debito con l’ospedale e dovrà pagare i medicinali per tutta la durata della convalescenza.

- Non vorrà dirmi che volete gettare in mezzo alla strada un uomo non del tutto autosufficiente che ha perso tutto.

- Esatto, avvocato. Siamo un ospedale, non un ente assistenziale. E’ per questo che l’ho fatta chiamare.

-E cosa dovrei fare io?

-Trovare una struttura che si occupi di lui. Anche in condizioni normali avrebbe avuto bisogno di riposo ed un graduale ritorno alle normali attività per via dell’emorragia cerebrale, ma con la gamba e braccio ridotto in quello stato ne avrà per almeno i prossimi tre mesi, compreso il periodo di riabilitazione e i probabili strascichi delle lesioni.

- In pratica volete gettare in mezzo a una strada un uomo su una sedia a rotelle e scaricare la patata bollente sulla sottoscritta.

- Non la metta in questi termini…

-Oh, io la metto in questi termini, invece. E’ esattamente ciò che state facendo e mi pare normale dirlo apertamente. Lo sceriffo è già stato avvertito ?

-A dire la verità ho preferito prima sentire lei .

Benissimo! Logan ha bisogno di aiuto, forse dovrei parlarne con Dick ma come faccio da quando suo padre gli ha tagliato tutti i viveri se dovuto dare da fare meno male che accanto a se a Mac.

Veronica prese coraggio e guardò negli occhi il medico.

-E se garantissi io per lui?

-Cosa?

-Ha capito bene posso farmi carico io delle spese mediche del signor Echolls. Basta farle firmare delle carte e domani avrà la sua nuova assicurazione sanitaria.

-Perfetto allora la aspetto qui domani per chiudere la pratica. Comunque resterà il problema della riabilitazione .

-Come qui non la fate?

-Si ma non occupiamo un letto per un paziente dal codice giallo.

-D'accordo quindi sta dicendo che appena potrà essere dimesso avrà bisogno di un'altra sistemazione e che verrà qui due volte a settimana ?

-Esatto.

Veronica si alzò e dopo aver salutato il dottore se ne andò.

Adesso dovrò dirlo a mio padre non solo della assicurazione ma anche che dovrò trovagli un posto dove stare anche se non so come fare sono sicura che mi arriverà una bella lavata di capo ma cosa dovevo fare lasciarlo su una strada ? In quelle condizioni poi, no non potevo mio padre capirà e sono sicura che mi aiuterà.

  
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