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Autore: teenagerunaway13    05/07/2014    3 recensioni
-Io dovevo andare a Los Angeles per un'estate da sballo e invece sono qui, ad infilzare vermi in uno stupido ago, ti sembra normale mia cara Wren?- disse il ragazzo scontroso.
-Stai zitto e lavora: neanche io avevo programmato in questo modo la mia estate!- rispose Wren urlando.
-Sai cosa?Ti odio!-
-Il sentimento è reciproco- disse per poi alzarsi dal pontile e correre in una ricerca disperata del suo migliore amico.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Grandi nuvole si vedevano in lontananza: era Estate, ma sembrava proprio che da lì a poco si sarebbe scatenata una vera e propria tempesra e Wren aveva paura della pioggia, dei lapi, dai tuoni e in questo caso aveva paura anche per suo nonno che aveva deciso di andare al mercato da solo e non era ancora rientrato.
Nell'attesa Wren era sdraiata sul suo comodo letto ad una piazza e mezza, da sola con i suoi pensieri. Da quasi un anno, non aveva una grande varietà di pensieri ed emozioni, era arrabbiata con tutti, era stanca, era fredda, distaccata e non ce la faceva più perchè più i giorni passavano e più lei soffriva per la sua mancanza al suo fianco. Non perchè lui non volesse stare con lei, lui non poteva. Se solo quel giorno lei non avesse avuto quel capriccio, se solo lei non lo avesse distratto, tutto questo non sarebbe successo e Wren si odiava per questo. La colpa era solo sua se lui stava in quelle condizioni, aveva privato di vita una persona e si considerava un mostro. Sentiva un groppo alla gola, ogni volta che ci pensava sudava freddo e le veniva da piangere, tutto questo da un anno.
Wren tornò in sè quando vide qualcosa illuminarsi con la coda dell'occhio: stava ricevendo una chiamata. L'ansia le salì credendo che si trattasse di suo nonno magari gli era successo qualcosa e non se lo sarebbe mai perdonato. Dalla troppa agitazione non guardò nemmeno il nome che apparse sullo schermo e rispose.
-Pronto?- disse con un tono di preoccupazione.
-Tesoro, sono tuo nonno- uh, poteva tirare un sospiro di sollievo - volevo solo avvisarti che ho avuto una chiamata molto importante, ti spiegherò in seguito, da un mio amico, vado a casa sua in california, porto il tuo fratellino con me: dici che tu e l'australiano siete capaci di badare a voi stessi?- esclamò Derek tutto felice.
Di solito faceva questi viaggi inaspettati o per questioni di lavoro, essendo anche un avvocato, o semplicemente perchè era stato invitato per una semplice vacanza da un suo amico o collega. 
Wren però non era molto contenta di questa sua scelta: lei non rientrava nei piani del nonno e poi diciamocelo chiaramente, non aveva per niente voglia di stare con quel...quell'essere in giro per casa, non aveva voglia di condividere niente con nessuno specialmente con Luke. 
-Va bene nonno, ma i vestiti e le tue cose?Qunato starai via?- sbuffò.
-Starò via una settimana credo. Ah e comunque tutte le mie cose ce le ho anche in California tu stai tranquilla.- Wren roteò gli occhi, tipico di suo nonno: lasciava sempre vestiti o cose personali in giro per ogni evenienza.
-Va bene, stai attento però- strinse le labbra e corrugò la fronte in una smorfia simpatica. Certo, Wren era felice per suo nonno, ma aveva paura che succedesse qualcosa sia a lui sia a Joe, il suo piccolo fratellino.
Derek rise e le raccomandò di badare a se stessa e al biondino poi chiuse la telefonata.
Bene, ora era da sola in casa, si perchè di certo non poteva contare sulla compagnia di Luke. A proposito di questo Wren si alzò dal suo letto, si diede una pettinata ai capelli tutti arruffati e andò a cercare Luke per informarlo di questa notizia: andò a cercarlo nella piccola pineta, guardando su ogni panchina ma niente, andò sul pontile e di Luke nessuna traccia. Infine andò a vedere nel gazebo, dove tenevano i vermi e a Wren venne un connato di vomito vedendo quella scena orribile.
La sua migliore amica, Juliet avvinghiata con passione alle labbra di Luke.
-Juliet!- urlò scioccata Wren. Le venne nache un po' da ridere sinceramente, non se lo sarebbe mai aspettato, lei, la dolce e tenera Juliet con uno sconosciuto.
I due con faccia altrettanto scioccata si staccarono subito e un colorito rosso si formò sulle guance di entrambi.
-Oddio che orrore!Mi farò gli incubi la notte ora grazie a voi due!- esclamò Wren coprendosi completamente il viso con le mani. Che situazione imbarazzante pensò.
-Si...io...beh, si era fatto male alla mano e io, insomma stavo cercando di aiutarlo e, io si...ecco ero venuta a trovarti...oddio!- disse Juliet imbarazzatissima. In fondo lei era venuta per Wren, poi però aveva sentito un urlo arrivare dal gazebo e vide Luke con una mano sanguinante e il resto lo sappiamo tutti.-Che 
-Ciao Wren- salutò lui con un sorriso che gli arrivava da un orecchio all'altro e con aria innocente. L'occhio di Wren cadde sulla mano di lui sanguinante: idiota, pensò.
-Che ti sei fatto?- esclamò lei, insomma era un pochetto preoccupata, in fondo lui era sotto la sua protezione, era più piccolo e poi Derek si fidava di loro e se avesse visto cosa aveva combinato Luke sarebbe scoppiata una tragedia.
Con titubanza Luke si guardò la mano dolorante, con una smorfia.
-Oh beh, io...si insomma stavo cercando di...- lasciò la frase a metà con un sospiro: Luke era davvero dispiaciuto, non voleva far preoccupare nessuno.
-Ma si può sapere cosa ti dice quella testa bacata?Nessuno ti aveva chiesto di fare niente, sei sotto la mia responsabilità!- esausta, Wren era esausta di sentirsi in colpa per tutto.
Luke alzò il sopracciglio contrariato: da quando era sotto la sua repsonsabilità?Aveva diciassette anni ed era abbastanza grande per badare a se stesso e di certo non aveva bisogno di nessuno soprattutto di quella smorfiosetta, pensò.
-Da quando sono sotto la tua responsabilità?Eh?- si alterò lui.
Juliet, sentendosi decisamente di troppo preferì intervenire per il bene di entrambi.
-Non vorrei interropervi eh- disse sarcastica -ma abbiamo un ferito è meglio se lo porti all'ospedale, Wren. Ci vorranno dei punti- ovviamente, pensò Wren.
-Non...non c'è bisogno di andare in ospedale- Wren era nel panico: era mesi che non ci metteva più piede dentro e l'ospedale non le portava alla mente di certo dei bei ricordi,  lì dentro c'era lui e poi l'ospedale più sicuro nei d'intorni si trovava a 3 ore dalla sua casa. 
Juliet capì tutto e pensò che fosse meglio andarsene prima che scoppiasse una guerra tra Wren e Luke che continuavano a lanciarsi occhiate non molto carine, così salutò e se ne andò.
-Vieni in casa, ho fatto un corso di pronto soccorso so come mettere i punti- 
Un'espressione terrorizzata prese il sopravvente sul volto di Luke: non si sarebbe mai lasciato toccare da Wren nessuno gli assicurava niente.




-Non avvicinarti- urlò Luke vedendo Wren avvicinarsi con l'ago. Bambino, pensò Wren, insomma lei era davvero capace di mettere i punti perchè non si fidava?
-Oh andiamo fai l'uomo!- urlò a sua volta lei esasperata.
Dopo una buona mezz'ora che Wren cercava di convincere Luke a farsi mettere quei benedetti punti, Wren cedette: com'era possibile che un ragazzo grande e grosso come lui avesse paura di uno stupido ago?E' proprio vero che l'apparenza inganna pensò lei.
-Allora aspetta che ti lego con uno straccio la mano per evitare che perda ancora sangue e poi andiamo all'ospedale, tanto mio nonno non tornerà prima di una settimana- urlò dal salotto per farsi sentire da Luke che si era chiuso in bagno.


Non fece domande su Derek e salì in macchina con Wren alla guida, accese il motore e mentre stava per partire Luke protestò: che antipatico pensò lei.
-Posso guidare io?- 
Wren lo guardò male: si può sapere che gli salta in mente?Con il pollice fuori uso?Wren non gli avrebbe mai lasciato guidare, infatto fece segno negativo con la testa e Luke mise il broncio.
-E dai Wren!Ho solo il pollice fuori uso!- Luke fece il labbruccio, sapeva benissimo che avrebbe guidato lui, aveva capito che lei era una testa dura, che quando prendeva una decisione era difficile toglierla dalla testa.
Wren fece un'espressione di sofferenza e saltò giù dalla macchina brontolando degli insulti verso di lui che non fece altro che farlo scoppiare a ridere.
-Non è insultandomi che arriviamo più in fretta all'ospedale- borbottò Luke mettendosi comodo alla guida con uno spendido sorriso che avrebbe fatto innamorare chiunque.
-Nemmeno ci volevo andare all'ospedale è tutta colpa tua, ti odio- disse Wren con disprezzo puntando gli occhi davanti a e piantando in faccia un'espressione decisa.
-Ma che hai contro gli ospedali?- esclamò Luke esasperato mettendo in moto la Range Rover  e partendo, schizzando il fango con le ruote. Wren si girò furiosa, schioccando la lingua.
-Fatti i cazzi tuoi e guida, australiano-


 
Ehm...ciao?
Si lo so il mio ritardo è vergognoso!
Ritorno dopo due mesi con un capitolo insignificante.
Non avevo ispirazione, non sapevo che scrivere, vi assicuro che questo capitolo è stato una specie di parto.
Anyway, paliamo di voi e di quanto vi amo: insomma 10 recensioni allo scorso capitolo.
10 recensioni.
10 RECENSIONI PORCA PUTTANA VI AMO.
Sono contentissima che vi piaccia la storia, poi ovviamente ringrazio chi ha messo tra i preferiti, seguite, ricordate.
Ringrazio le lettrice silenziose, vi vedo eheheh no okay.
Spero di non arrivare in ritardo con il quarto capitolo!
E niente, spero che il capitolo vi sia piaciuto, in tal caso fatemelo sapere!
Vi amo.
-teenagerunaway13
  
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