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Autore: Maiky Miker    07/07/2014    8 recensioni
Il titolo dice molto su questi due, ma se la cosa non dovesse bastarvi ecco ben 7 shot scritte per questa Huntbastian week:
Lunedì 7: Infanzia - Orfanotrofio
Martedì 8: Not like me - Posso tenerti con me?
Mercoledì 9: Primogenito - Savannah
Giovedì 10: Pen pals - Skype
Venerdì 11: Scambio di corpi - Nei panni di un Clarington
Sabato 12: Masquerade - Giù la maschera
Domenica 13: Proposta - Clarence
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Il mondo di Hunter era cambiato in un attimo; nel tempo di un paio di fari nella notte che si avvicinavano e con il rumore dei pneumatici che, invano, frenavano sull'asfalto bagnato.
Quella notte la vita aveva richiesto un sanguinoso tributo portandosi via i suoi genitori e lasciandolo solo.
Hunter si era chiuso in un silenzio pieno di dolore, rimorso e senso di colpa; probabilmente se si fosse comportato meglio i suoi genitori sarebbero ancora vivi e sarebbero tornati tutti a casa per cenare come facevano ogni sera.
Non quel giorno.
Non quella sera.

Solo al mondo fu accolto in orfanotrofio.
Hunter proseguiva quel silenzio incorniciato solo dalle lacrime che, regolarmente, scendevano sul suo viso.
La direttrice dell'istituto non sapeva come gestire quel silenzio duro e un viso così giovane già solcato dagli orrori della vita. Lo accompagnò
 nella sua stanza; Hunter trascinava un trolley con le poche cose che gli sarebbero servite d'ora in avanti, qualche vestito, qualche fumetto ma nessun giocattolo.
Non aveva più voglia di divertirsi.

La porta della stanza si aprì e Hunter fu accolto dalla luce accecante del sole che proveniva dalla grande finestra e di seguito da una voce squillante e cristallina.

"Ciao!"

Hunter rimase in silenzio

"Lui è Hunter, dividerà la stanza con te. Cerca di essere gentile e non combinare guai!"

 

Sebastian viveva in orfanotrofio da quando ne aveva memoria.
Non aveva mai conosciuto i suoi genitori e a quanto pare nemmeno i suoi genitori si erano mai preoccupati di averlo messo al mondo dato che poi lo avevano abbandonato sulle scale dell'istituto.
Sebastian aveva un carattere difficile e vivace e nella sua breve vita era entrato e uscito dall'orfanotrofio come se fosse un centro commerciale.
Nessuno era stato capace di gestirlo e matematicamente il piccolo veniva riportato in orfanotrofio.
Sebastian si era abituato a non essere voluto e a 8 anni non si sforzava nemmeno più di piacere alle persone che venivano per adottarli. Nella sua mente il mondo era ipocrita, meschino e senza amore quindi non c'era bisogno di perdere il proprio tempo.

"Io sono Sebastian."

Hunter rimase in silenzio.

"Da dove vieni?"

Silenzio

"Perchè sei qui? Ti hanno riportato indietro?"

Nessuna risposta, ma il volto di Hunter assunse un'espressione triste.
Sebastian gli si avvicinò e cominciò a scrutarlo.
Era poco più alto di Hunter, nonostante avessero la stessa età, i capelli chiari e due occhi verdi curiosi.
A Sebastian bastarono pochi secondi per capire che Hunter non era uno dei bambini non voluti; Hunter era uno di quei bambini che aveva perso i genitori.

"Mi dispiace." Appoggiò la manina sottile sulla spalla solida di Hunter "se non vuoi parlare va bene. Vuoi una mano?"

Hunter scrollò la testa.

"Io sono qui se hai bisogno."

Sebastian non era solito a quel tipo di gentilezza, ma aveva visto in Hunter qualcosa che non riusciva a comprendere e non era solo il dolore; sentiva che Hunter provava un forte senso di colpa e si stava punendo.
Passarono diversi giorni durante i quali Sebastian conduceva dei lunghi monologhi sulle sue giornate e sui suoi trascorsi nelle famiglie mentre Hunter non apriva bocca.
In un giorno di pioggia mentre erano nella sala comune Sebastian raggiunse Hunter che sedeva solitario su un tavolo sotto la finestra.

"Ti piace la pioggia?"

Sebastian sapeva che era inutile fare domande dato che non avrebbe ricevuto risposta ma era testardo e si era messo in testa di voler far parlare Hunter.
Hunter accennò un no con il capo.
La pioggia gli ricordava la morte dei suoi genitori.

"Nemmeno a me. Ehi ti va di disegnarmi una cosa che ti piace?"

Senza aspettare nemmeno un cenno Sebastian corse dal lato opposto della stanza e tornò poco dopo con dei pastelli e un paio di fogli di carta appoggiando tutto il bottino sul tavolo.
Hunter non si mosse.

"Hunter, ti prego!" lo supplicò Sebastian.

Hunter titubante raggiunse il pennarello nero, tolse il tappo e iniziò a tracciare un segno sul foglio bianco. Sebastian sorrise soddisfatto del suo piccolo successo.
Pochi minuti dopo Hunter consegnò il foglio a Sebastian.

"Ti piacciono le mucche?"

L'espressione di Hunter si fece interrogativa.

"Non è una mucca?" chiese Sebastian.

Hunter scrollò la testa in maniera decisa e con l'espressione di chi era stato appena ferito nel suo orgoglio.

"È un cavallo?"

Lo sguardo di Hunter sembrava voler dire "mi stai prendendo in giro?"
Sebastian rise.

"Si ti sto prendendo in giro, ho capito che ti piacciono i gatti, vero?"

Hunter abbozzò un sorriso.

"Ah ma allora sei capace a sorridere! Posso tenerlo?"

Hunter annuì.

Il giorno dopo mentre Hunter era disteso a letto a leggere qualcuno bussò alla porta.
Non appena aprì si ritrovò davanti Sebastian che stringeva tra le braccia un gatto che era quasi più grande di lui. L'animale, tenuto saldamente dalle braccia magre del bimbo all'altezza delle zampe anteriori, era bianco e aveva il pelo lungo, ma non sembrava molto contento di essere trasportato come una bambola in giro per il palazzo.
Gli occhi di Hunter brillarono.

"Mi dai una mano? Questa bestiolona è piuttosto pesante e non dovrebbe nemmeno essere qui!"

Hunter, piacevolmente colpito dal gesto di Sebastian, raggiunse con le mani il ventre morbido del gatto e con naturalezza e semplicità lo adagiò sulla sua spalla cominciando a lisciare il pelo bianco della schiena.

"Grazie Sebastian." sussurrò piano Hunter.

 

Note dell'autrice
Mi sono messa in testa di fare tutta la week perciò voglio riuscirci! 

E' una storiella piuttosto triste, lo so, ma c'è un lieto fine! :) 
Il piccolo Sebastian che si trascina in giro un gatto solo per Hunter è dolcissimo! <3
A domani!
Bacio.
Maiky

   
 
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